A Bozzolo la preghiera mariana zonale con il vescovo Antonio davanti alla statua della Madonna di Fatima pellegrina

Da mons. Napolioni l'invito a far propri i cinque segreti della gioia offerti dai misteri del Rosario

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Nella serata di lunedì 23 maggio la Zona pastorale 10 si è ritrovata a Bozzolo per la preghiera mariana unitaria a chiusura del mese di maggio insieme al vescovo Antonio. L’appuntamento è stato nella chiesa di S. Pietro, dove da domenica 22 maggio è presente la statua della Madonna di Fatima pellegrina. In occasione del 60° anniversario della Fondazione Opera Immacolata Concezione onlus di Padova (che gestisce anche la “Domus Pasotelli Romani” di Bozzolo) l’immagine della Vergine concessa dal santuario portoghese sta facendo tappa nelle diverse realtà della Fondazione.

La celebrazione, accompagnata dalle corali della Zona guidate dal maestro Donato Morselli e con all’organo il giovane rivarolese Claudio Leoni, è stata presieduta dal vescovo di Cremona. Per mons. Napolioni non è stata la prima volta nel paese mazzolariano, visitato per la prima volta nei giorni precedenti l’ordinazione episcopale e, successivamente, lo scorso 17 aprile oin occasione della Messa presieduta dal segretario della CEI, mons. Nunzio Galantino, per il 57° della morte di don Primo.

Accanto al vescovo i sacerdoti della zona con il vicario zonale don Luigi Pisani, il parroco di Bozzolo don Giovanni Maccalli, il vicario don Gabriele Barbieri, il residente don Emilio Bini, don Luigi Carrai (parroco di Rivarolo Mantovano), don Ernesto Marciò (Cividale-Spineda), don Marco Sala (San Martino dall’Argine), don Massimo Sanni (Tornata-Romprezzagno-Calvatone) e don Marco Tizzi (Commessaggio-Belforte-Gazzuolo).

Dopo il canto d’ingresso “Madre fiducia nostra” di Frisina, la preghiera del Rosario. Dopo l’annuncio di ognuno dei cinque misteri gaudiosi, con in sottofondo le note dell’Ave Maria di Fatima, sono stati portati davanti alla statua della Madonna una candela insieme ad alcune rose rosse.

Il primo omaggio, al mistero in cui si contemplata l’Annunciazione, a compiere l’omaggio a Maria sono stati il vicario zonale e il parroco di Bozzolo, che ha poi recitato la decina del rosario.

Poi, al mistero della Visitazione, è toccato a due suore. Un uomo, una donna e un bambino, invece, hanno reso omaggio alla Madonna nel terzo mistero in cui si contempla la nascita di Gesù a Betlemme

Per la presentazione di Gesù al tempio ha portato la candela una operatrice sanitaria della Domus e i fiori uno degli ospiti. Infine, per il mistero in cui si contempla il ritrovamento di Gesù nel tempio, alcuni scout di Bozzolo.

Dopo il canto del “Salve Regina” è intervenuto mons. Napolioni: «Abbiamo pregato cinque grandi segreti della gioia che Dio ci vuole regalare. Li avete presi? Io vi auguro di vivere queste cinque grandi gioie». Così il vescovo Antonio ha spiegato come a ogni mistero corrisponda una diversa gioia: all’Annunciazione coincide la gioia dell’ascolto, alla Visitazione quella dell’incontro, alla Nascita quella della vita, alla Presentazione la gioia della pace e, infine, al Ritrovamento la gioia della missione. «Tutti abbiamo una missione per costruire un mondo più giusto – ha concluso il Vescovo –. Non siamo venuti al mondo per caso. Se ci perdiamo, affidiamoci a Maria». Successivamente anche mons. Napolioni ha offerto i doni alla Madonna. Poi ha incensato l’Immagine.

Dopo le Litanie Lauretane cantate dalle corali e dall’assemblea a voci alternate, è stata letta la preghiera di Papa Francesco alla Madonna di Fatima scritta il 13 ottobre 2013. A chiudere la celebrazione, quindi, il canto del “Magnificat” di Perosi.

La serata si è conclusa con un momento di convivialità presso il bar dell’oratorio.

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L’Immagine Pellegrina di Nostra Signora di Fatima

La genesi di questo percorso risale all’anno 1945, poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale, quando il parroco di Berlino propose che un’immagine di Nostra Signora di Fatima percorresse tutte le capitali e città episcopali d’Europa, fino alla frontiera con la Russia. L’idea venne ripresa nell’aprile 1946, da un rappresentante del Lussemburgo nel Consiglio Internazionale della Gioventù Cattolica Femminile e, nell’anno successivo, nello stesso giorno della sua incoronazione, ebbe inizio il suo primo viaggio.

Dopo oltre mezzo secolo di pellegrinaggi, durante i quali l’Immagine ha visitato ben 64 paesi dei vari continenti, alcuni dei quali per più volte, la Direzione del Santuario di Fatima ha ritenuto opportuno che questa non viaggiasse ulteriormente, se non in occasione di circostanze straordinarie. Nel maggio del 2000 venne collocata presso la mostra “Fatima Luce e Pace”, nella quale venne venerata da decine di migliaia di visitatori. Trascorsi tre anni, più esattamente giorno 8 dicembre 2003, ricorrenza dell’Immacolata Concezione, l’immagine venne consacrata nella Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, dopo esser stata collocata su una colonna accanto all’Altare Maggiore. L’immagine pellegrinò nuovamente il 12 maggio del 2014, inizialmente per una visita alle comunità religiose contemplative esistenti in Portogallo (visita che si estese fino al 2 febbraio 2015) e successivamente in visita a tutte le diocesi portoghesi dal 13 maggio 2015 al 13 maggio 2016. Queste uscite hanno avuto come obiettivo il coinvolgimento delle comunità di preghiera e delle diocesi portoghesi nella celebrazione del Centenario delle Apparizioni di Fatima.

Al fine di rispondere alle infinite richieste provenienti da tutto il mondo, vennero nel frattempo realizzate varie repliche della prima immagine pellegrina, fino a raggiungere un totale di tredici.

Da tutti i luoghi visitati provengono resoconti straordinari della presenza dell’Immagine Pellegrina, delle migliaia che accorgono al suo passaggio, delle partecipazioni, che mai prima si sono verificate nelle varie celebrazioni, di un grande numero di penitenti che si prostrano per ottenere il sacramento della riconciliazione, dell’affluenza massiccia di ogni genere di persone, sia bambini che giovani, che adulti e malati, provenienti dai più disparati contesti sociali e perfino da diverse confessioni religiose, insomma resoconti dei significativi frutti pastorali e delle abbondanti grazie concesse.

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