Acclamato da centinaia di migliaia di giovani, nella mattinata di giovedì 28 luglio Papa Francesco si è recato in vista al Santuario di Jasna Gora, a Czestochowa, per celebrare la Messa in occasione del 1050° anniversario del battesimo della Polonia. Presenti i vescovi polacchi e molte autorità, tra cui il presidente Andrzej Duda e sua moglie.
La papamobile si è mossa tra due enormi ali di folla festante che Francesco ha salutato con visibile emozione. Il prato di fronte al santuario si è trasformato immediatamente in un oceano colorato di pellegrini, mentre lo speaker urlava “Benvenuto Santo Padre!”.
Papa Francesco, entrato nel santuario, ha accarezzato con grande tenerezza diversi malati dando loro la sua benedizione, recandosi poi a venerare l’icona della Madonna Nera. Francesco è rimasto assorto in preghiera alcuni minuti davanti l’immagine – che viene scoperta al pubblico due volte al giorno, mattina e pomeriggio – per poi omaggiare la Madonna con una rosa d’argento con base in marmo rosa, dono esclusivo che i sommi pontefici offrono tradizionalmente a i santuari mariani.
La Madonna nera è un simbolo fondamentale per la Polonia. Ha permeato la storia del Paese, modellandone la cultura e rafforzandone la fede, tanto da fare dei polacchi, ancora oggi, i custodi dell’ortodossia cattolica.
Proprio sulla figura di Maria, si è focalizzata la riflessione del Papa nell’omelia. Sulla sua umiltà, e sul progetto concreto della salvezza divina. “Maria è una Madre che si prende a cuore i problemi e interviene. Che sa cogliere i momenti difficili e provvedervi con discrezione, efficacia e determinazione. Non è padrona né protagonista, ma Madre e serva”.
Ha parlato di umiltà Papa Francesco, di piccolezza, di semplicità e concretezza. La manifestazione di Dio avviene “in un piccolo villaggio, un miracolo semplice, che rallegra lo sposalizio di una giovane famiglia, del tutto anonima”. “Dio ci salva facendosi piccolo umile e concreto. È concreto – ha detto Francesco – Egli non vuole essere temuto come un sovrano, ma si fa carne, nasce da una madre, nasce sotto la legge, ha degli amici e partecipa a una festa”. Nessun ingresso trionfale, nessuna manifestazione imponente dell’Onnipotente “Egli non si mostra come un sole abbagliante, ma entra nel mondo nel modo più semplice, come un bimbo dalla mamma”.
È divino, infatti, – ha ricordato Francesco – “donarsi agli altri, azzerando le distanze, dimorando nella piccolezza e abitando concretamente la Quotidianità”. Gesù predilige i piccoli perché “si oppongono alla superbia della vita, che viene dal mondo. I piccoli parlano la sua stessa lingua: l’amore umile che rende liberi. Perciò chiama persone semplici e disponibili a essere suoi portavoce, e a loro affida la rivelazione del suo nome e i segreti del suo Cuore”.
Da qui, l’invito ad affidarsi a Maria. In lei, ha assicurato Francesco “troviamo la piena corrispondenza al Signore. È lei quello spazio, preservato libero dal male, in cui Dio si è rispecchiato; è lei la scala che Dio ha percorso per scendere fino a noi e farsi vicino e concreto”.
Il testo integrale dell’omelia del Papa
Nel pomeriggio il papa di nuovo a Cracovia: riceverà le chiavi simboliche della città e prenderà un tram per il parco di Blonia, per la cerimonia di inizio della Gmg con i giovani: sulla strada per Blonia il Papa sarà accompagnato da giovani disabili.