Centonovantotto gradini, il cuore che sembra un tamburo e l’affaccio su una vista mozzafiato. Potrebbe sembrare l’incipit di un film d’avventura, ma no. Chi l’ha vissuto, sa che si tratta “semplicemente” del backstage di Torrazzo con Vista, il video podcast che ha portato un po’ di Cremona nel cuore di… Cremona. Un viaggio durato dieci mesi, una quindicina di salite e discese dal Torrazzo, e trentasette puntate. Un esperimento, forse meglio dire un’esperienza, nel panorama – e questa volta il termine calza a pennello – del territorio cremonese. Un modo nuovo di raccontare la città, senza smettere di guardare lontano: Torrazzo con vista ci ha insegnato che, a volte, serve salire a cinquanta metri d’altezza per calarsi davvero nella realtà.
La torre simbolo di Cremona, con la sua imponenza e il suo fascino antico, è stata la cornice perfetta per questo viaggio alla scoperta delle storie e delle persone che animano la nostra città. Ogni ospite, con il suo bagaglio di esperienze e la sua passione, ha contribuito a creare un mosaico ricco di sfumature e di emozioni. Colori diversi, che si sono mescolati tra loro sullo sfondo rosso vibrante dei mattoni del Torrazzo. Emozioni forti, incontri significativi, finestre aperte sul territorio cremonese, unite alla sensazione di aver toccato il cielo con un dito. Tutto merito della location? Non solo.
C’è chi si è raccontato, chi ha proposto nuove idee – alcune provocatorie – per rilanciare la città. Alcuni hanno condiviso ricordi, talvolta dolorosi, ma sempre con lo sguardo rivolto al futuro. Nel cuore, il desiderio di vedere lontano, all’orizzonte, un domani migliore. Non è un caso che, spesso, durante o subito dopo le puntate, siano nate nuove sinergie tra persone che, pur vivendo nella stessa città, non si erano mai incontrate prima. Il Torrazzo si è così trasformato da campanile a ponte, ovvero un luogo di incontro e di scambio, un’occasione per guardare Cremona da una prospettiva diversa, più alta, più ampia. Ma più profonda.
È questa, più di tutte, la grande vittoria di questo esperimento. Forse, quei centonovantottono gradini li abbiamo percorsi solamente in discesa. Ci hanno portato, molto spesso, nel cuore della città. E, di conseguenza, nel cuore delle persone.
Abbiamo visto la vita vera, di chi quotidianamente abita e vive Cremona. Oltre gli stereotipi e le frasi fatte, ha vinto l’autenticità. A testimoniarlo, dal puto di vista tecnico, la scelta di rendere le puntate più vere possibile, senza tagli, finalizzati soltanto a stringere i tempi.
Di più, abbiamo anche deciso di proporre tre puntate in diretta: Con vista Torrazzo. Se con la produzione del podcast abbiamo azzardato, con un evento live ancora di più. Ma, anche in questo caso, il clima di attesa, serenità e dialogo che si è creato nella serata del 10 giugno ci fa pensare che la direzione seguita sia quella giusta. Una folta cornice di pubblico ha colorato, con toni ancor più vivi, i tratti tracciati dagli ospiti, nel segno di una città non vuole rimanere schiava dei propri stereotipi, ma ha ancora bisogno di energia per crescere e rinnovarsi. Si tratta di un cammino complesso, che non si realizzerà nel giro di qualche settimana, né soltanto per merito di Torrazzo con vista.
Noi non smetteremo, anche l’anno prossimo, di salire e scendere quei centonovantotto gradini. Proseguiremo nel nostro tentativo di alzare l’orizzonte del nostro sguardo, per poi calarlo nuovamente tra le vie di Cremona. Insomma, continueremo ad affacciarci.
Andrea Bassani
Riguarda le puntate della prima stagione