A un anno dalla morte il ricordo del professor Angelo Rescaglio

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Con il sincero ricordo dei tanti amici di una vita, a un anno dalla morte, è stata commemorata la figura del professor Angelo Rescaglio. L’incontro si è svolto a Cremona, nel teatro “Contardo Ferrini” della parrocchia di Sant’Agata, nel pomeriggio di lunedì 28 ottobre.

A moderare l’incontro Franco Verdi, presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Cremona, promotrice dell’evento, che ne ha ripercorso la biografia, tracciando alcuni profili che hanno caratterizzato la vita impegnata in molteplici campi delle attività umane: intellettuale, animatore culturale, laico ed educatore.

«L’Anpc entra nell’ultima parte della sua vita e chiude in modo ricapitolativo un’esperienza più vasta», ha voluto ricordare Verdi.

Rescaglio nella sua vita ha ricoperto diversi ruoli e incarichi: umanista, è stato docente presso il liceo scientifico Aselli di Cremona e presidente del comitato cremonese della Società Dante Alighieri; giornalista, è stato collaboratore del settimanale diocesano La Vita Cattolica per oltre cinquant’anni; politico, è stato senatore della Repubblica nella XIII Legislatura; laico impegnato in ambito ecclesiale, è stato presidente diocesano dell’Azione Cattolica cremonese. Senza naturalmente dimenticare il suo ruolo di presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Cremona.

Commovente il ricordo del pittore Graziano Bertoldi, socio Anpc, che ha presentato la sua ultima opera: un ritratto dell’amico Angelo Rescaglio. «Per lui – ha detto il pittore cremonese – l’arte era stimolo per la persona e per la società, per andare al di là dell’utile abituale: oggi lo ricordiamo perché ha lasciato un segno di bontà e questo mio dipinto rappresenta il suo volto che illumina il destino del mondo».

Presente anche Luca Burgazzi, assessore con delega a turismo, espressività giovanile e associazionismo del Comune di Cremona, che ha voluto contribuire al ricordo di Rescaglio: «Il suo era un messaggio di speranza nel coltivare quei valori che lui ha sempre seguito, la Resistenza e il Cattolicesimo nelle istituzioni democratiche: nella sua mitezza era un ribelle e l’augurio è che anche noi possiamo essere ribelli, un grande atto di coraggio di cui la nostra società ha bisogno».

A caratterizzare l’incontro anche il ricordo di Luisa Tinelli, amica di Rescaglio, collega all’Aselli e insieme nell’impegno in AC, che ha sottolineato come egli fosse «uomo di cultura non solo perché colto, ma perché partecipa alla formazione della comunità in un certo modo: ha ricoperto le cariche più alte, fino ad essere eletto senatore, ma per tutti è sempre rimasto “il professore”».

Matteo Lodigiani
TeleRadio Cremona Cittanova
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