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Il gruppo Samuele, una proposta vocazionale per i venti – trentenni

Il Centro Diocesano Vocazioni di Cremona, all’interno dell’area della pastorale giovanile, guarda da sempre con interesse alle buone prassi delle altre diocesi lombarde. Dopo aver infatti preso spunto fruttuosamente da Como con le settimane residenziali per adolescenti del “Pozzo di Giacobbe” (che anche quest’anno saranno riproposte con un calendario che sarà presto reso noto), ora si appresta a seguire la prassi milanese del gruppo Samuele, consistente in un cammino vocazionale a cadenza mensile per venti – trentenni.
Anche in questo caso, i dettagli saranno comunicati a breve, ma, in buona sostanza, si tratterà di una domenica pomeriggio al mese, con ogni probabilità presso la già collaudata casa del Migliaro a Cremona, in cui un gruppo di giovani, non superiori alla decina, con l’accompagnamento di una équipe di laici e consacrati e sotto la guida di un sacerdote “specializzato” nella divulgazione della Sacra Scrittura, potranno meditare sulla Bibbia e soprattutto interrogarsi sulle specifiche implicazioni che la Parola, come voce di Dio, ha sul proprio progetto di vita.
I requisiti per prendere parte a questa iniziativa, consistente appunto in 6-7 appuntamenti a cadenza mensile, è di avere un’età compresa tra i 20 e i 35 anni e nutrire un serio interesse per la propria fede, inteso sia come desiderio di offrirle un nutrimento solido e sostanzioso, sia di indagare attivamente quale potrebbe essere il disegno di Dio sulla propria vita, inteso nel senso più ampio.
Come sempre, il canale comunicativo primario scelto dal Centro Diocesano Vocazioni per diffondere l’iniziativa è ancora costituito dalle parrocchie (sacerdoti, suore, catechisti, educatori), che possono rivolgere la proposta ai giovani che ritengono, ma trattandosi di persone adulte è naturalmente possibile anche autocandidarsi, scrivendo (anche solo per chiedere informazioni) a d.schiavon@libero.it.
Aggiornamenti ulteriori su www.vocazionicremona.it o www.diocesidicremona.it/vocazioni.

“Qui è ora”, a Castelleone una lettura vocazionale del docu – film sugli oratori

Nella serata di giovedì 31 gennaio, presso il cine – teatro Giovanni Paolo II di Castelleone, è stato proiettato il documentario sugli oratori fatto realizzare dalle diocesi lombarde, che costituisce uno spaccato fedele delle realtà di pastorale giovanile delle nostre parrocchie.

https://www.mymovies.it/film/2018/qui-e-ora/

Qui di seguito i punti toccati da don Davide del CDV nell’intervento che è seguito.

Castelleone, giovedì 31 gennaio – Adulti accompagnatori dei ragazzi nella loro vocazione

  • Dalla lettera post – sinodale: “Un impegno di formazione permanente degli adulti, perché sperimentino personalmente il valore del discernimento spirituale e siano più capaci di accompagnare i giovani nella scoperta della loro vocazione.”
  • Come noi adulti possiamo aiutare i ragazzi a intravedere la propria strada?
  • Scardinando l’idea che nessuno possa più dire nulla a qualcun altro
  • Anche se è più giovane
  • E’ vero che non possiamo farci chiamare “Maestro”, perché uno solo è il Maestro, il Cristo.
  • Mio ambito di osservazione:
    • Vicario di oratorio
    • Insegnante di religione alle superiori
    • Addetto all’”attenzione vocazionale
  • Agire onestamente, a carte scoperte.
  • Lasciare intendere che c’è una verità.
  • Siamo tutti principianti nel metterla in pratica, è vero.
  • Ma i nostri personali risultati altalenanti nella sua attuazione non devono portarci a disconoscerne l’esistenza
  • Non aver paura di lasciar intendere i nostri successi quando abbiamo seguito la strada di Dio e le nostre frustrazioni quando non ci siamo riusciti.
  • In ogni caso i riflettori non sono puntati su di noi.
  • Non siamo né gli eroi, né gli imputati, ma semplici compagni di viaggio con qualche anno in più
  • Ma che hanno anche il dovere di non tacere su ciò che è vero e buono.
  • Non è roba nostra, non stiamo cercando di piazzare la nostra merce.
  • O, meglio, è nostra, come è di tutti, perché è di Dio.
  • E’ un punto fermo.
  • (Un po’ come la validità dei Sacramenti, che è slegata dalla levatura morale del celebrante.)
  • Qualche declinazione pratica
  • Convincerci noi stessi che c’è una strada
    • Genitori: né amiconi, né dittatori. “Amministratori di un patrimonio umano che ci è affidato protempore”
    • Insegnanti: “capo – spedizione alla ricerca della verità, attraverso il sapere”
    • Volontari di parrocchia e oratorio (in ogni ambito). “Guide e fratelli maggiori, a cavallo tra impegno e tempo libero”
  • Conclusione: quanto più si rafforza la nostra personale identità di discepoli, tanto più diventiamo credibili ai giovani per le loro stesse scelte

Per la riflessione personale:

  • Quanto sono convinto della mia stessa fede, o, almeno, dei princìpi su cui si basa la mia vita?
  • Ritengo che l’interesse per le giovani generazioni in qualche maniera riguardi anche me?
  • Parlare ai giovani, lasciar capire i propri riferimenti, saper indirizzare……Lo considero come una indebita intromissione nella loro vita, oppure un giusto interessamento?
  • In generale, il fatto che gli adulti spesso non si permettano di dare indicazioni ai giovani va interpretato come segno di rispetto verso la loro libertà, oppure come paura di sentirsi rinfacciare i propri errori?

Taizé, un’esperienza vocazionale da provare

Ci si chiede spesso come fare ad avvicinare i giovani alla preghiera. A volte, un’esperienza di “rottura” può far bene, come ha dimostrato la settimana a Taizé (in Borgogna, Francia) proposta dalla diocesi e conclusasi domenica 13 agosto. In concreto, si condividono la liturgia e la preghiera della comunità monastica fondata da frère Roger, che sono caratterizzate da uno stile molto curato ed, allo stesso tempo, particolarmente adatto ai giovani, grazie ad un sapiente equilibrio tra canti (particolarmente efficaci), parola di Dio, preghiera e silenzio.

In 3700, il numero di persone presenti nella settimana scelta per il nostro pellegrinaggio diocesano, ci siamo ritrovati per tre volte al giorno nella grande chiesa per i momenti “ufficiali”, che, anche se caratterizzati marcatamente dal canto, seguivano la struttura della liturgia delle ore. In più, la catechesi mattutina, per gruppi, le prove di canto e la Messa, per chi lo desiderava, e la possibilità della preghiera personale.

Molto significativo l’incontro con l’attuale priore ed i momenti specifici del gruppo cremonese, a mo’ di verifica in itinere dell’esperienza e di riflessione sul sinodo giovani.

La sistemazione logistica, che il gruppo cremonese ha declinato nella versione del soggiorno in tenda, ha certamente richiesto flessibilità e spirito di adattamento, ma il tutto è stato ripagato ampiamente da un’atmosfera di immersione continua in uno stile giovane, ma al tempo stesso molto rispettoso e raccolto.

A livello vocazionale, questa esperienza ha riprodotto in piccole le dinamiche della “chiamata”: ritrosia e diffidenza iniziale nell’aderire (il gruppo cremonese non era certamente numeroso), ma grande gioia una volta scoperto che fidarsi di Dio è sempre vantaggioso.

In conclusione, per chi l’ha saputa cogliere si è trattato indubbiamente di una grande opportunità che ha permesso di constatare che la preghiera non è roba da vecchi e che è più spontanea e naturale di quanto non si possa credere. Per chi non ha partecipato, l’invito è: provare per credere.

Pastorale vocazionale, le iniziative del prossimo anno

L’èquipe di pastorale vocazionale della diocesi, guidata dal nuovo incaricato, don Davide Schiavon, vicario della Beata Vergine di Caravaggio in Cremona, ha formulato alcune piste di lavoro per i prossimi mesi. Si tratta di proposte che tengono conto dei pareri espressi da molti sacerdoti e religiosi.

Per introdurre l’anno saranno organizzati quattro incontri per adolescenti e giovani, dai 16 anni in su, nelle macrozone della diocesi, le sere dei venerdì di ottobre. Durante questi appuntamenti, il vescovo Antonio avrà modo di parlare direttamente ai ragazzi, presentare le idee guida del Sinodo dei Giovani e lanciare un messaggio vocazionale che faccia da apripista alla pastorale più ordinaria dell’équipe . Gli incontri avranno luogo:

  • Venerdì 7 ottobre a Casalmaggiore per le zone 9, 10 e 11
  • Venerdì 21 ottobre presso la parrocchia “Beata Vergine di Caravaggio” a Cremona per le zone 6, 7 e 8
  • Venerdì 28 ottobre a Mozzanica per le zone 1 e 2
  • Venerdì 4 novembre a Soresina per le zone 3,4 e 5

Come già anticipato, l’azione ordinaria dell’équipe vocazionale, composta da don Schiavon, fra Giorgio dei Cappuccini e suor Stefania della Adoratrici, con il coordinamento di don Paolo Arienti, propone un’opera di aiuto, integrazione e affiancamento alle catechesi ed alle iniziative già in atto nelle parrocchie, prima ancora che iniziative autonome e centralizzate.

Concretamente l’équipe si mette a disposizione per:

  • incontri di catechesi
  • Interventi durante le S. Messe domenicali (anche al di fuori, anzi, meglio se al di fuori di occasioni canoniche, come la giornata del Seminario o delle vocazioni).
  • Ritiri di Avvento e Quaresima
  • Campi parrocchiali, invernali o estivi, feste varie parrocchiali
  • Un pomeriggio (magari di domenica pomeriggio, o su richiesta) in cui si vogliano radunare bambini e ragazzi

Per i sacerdoti che ne ravvisino la necessità, l’èquipe è disposta a mantenere un contatto diretto con giovani che si siano dimostrati particolarmente sensibili e recettivi a un discorso cristiano più intenso

Non mancheranno poi collaborazioni con FOCR, Azione Cattolica e altri enti, uffici, associazioni diocesane per inserire momenti e accentuazioni vocazionali ad iniziative già in programma.

Come messaggio direttamente fruibile dai ragazzi, è già attivo un sito, anzi due, www.vocazionicremona.it, e www.diocesidicremona.it/vocazioni/ contenenti varie sezioni per aiutare i giovani a capire meglio le dinamiche della vocazione attraverso:

  • la descrizione dei segnali, dei dubbi, delle domande e delle possibili risposte che si affacciano durante una possibile chiamata da parte del Signore.
  • Brochure scaricabili, distinte per categorie (medie, superiori, diciottenni, universitari, lavoratori, vocazioni al femminile), che si possono stampare e distribuire in oratorio, per offrire concreti spunti di riflessione su come decodificare i segnali che Dio ci manda.
  • La presenza di brani biblici, video di testimonianze vocazionali spunti per una lettura personale in merito alla vocazione.
  • La possibilità di interloquire privatamente, via mail, con i componenti dell’équipe vocazionale.
  • La possibilità di scaricare sussidi e schede di taglio vocazionale per la catechesi, sempre distinti in base alle varie fasce di utenza, da utilizzare direttamente in parrocchia

Altre iniziative (ritiri e incontri nelle zone, appositamente organizzati dall’équipe), saranno messi in campo più avanti, anche alla luce dell’interesse e delle richieste che emergeranno dalle parrocchie.