Rosario per i cristiani perseguitati in Medio Oriente: il grazie del Patriarca di Babilonia dei Caldei

L'iniziativa promossa dal Comitato “Nazarat” torna sabato sera a Cremona, alle 21 in piazza Cittanova

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Rosario per i cristiani perseguitati in Medio Oriente sabato sera alle 21 in piazza Cittanova, a Cremona. L’incontro è promosso dal locale Comitato “Nazarat” come ogni 20 del mese. Proprio in merito a questa iniziativa, in programma in contemporanea in diverse altre piazze d’Italia, il patriarca di Babilonia dei Caldei, mons. Louis Raphael Sako, in una lettera esprime la propria commozione «per la vostra ininterrotta preghiera che dura dall’agosto 2014, data dell’invasione della mia cara ed amata Mosul».

« E sono ancor più colpito – continua il Patriarca – per la modalità di questo gesto che mette insieme fede, speranza e carità: nelle piazze piuttosto che nel chiuso delle sacrestie con un deciso impeto missionario di testimoniare al mondo la Vostra fede. È così che si può fare esperienza della Chiesa in uscita come auspicato da Papa Francesco».

E proprio citando il Papa prosegue: «Vorrei ricordare con le parole del Successore di Pietro: “Il mondo odia i cristiani per la stessa ragione per cui ha odiato Gesù, perché Lui ha portato la luce di Dio e il mondo preferisce le tenebre per nascondere le sue opere malvagie” (Angelus 26 dicembre 2016)».

«Siamo da sempre una Chiesa perseguitata – precisa nella lettera – e la condizione del martirio, comune a tutti i cristiani, per noi è quasi una normalità. Siamo di fronte ad una diaspora e distruzione del popolo cristiano che dall’età apostolica – quindi ancora prima dell’islam – ha abitato queste nostre terre nella Piana di Ninive. Questo popolo parla ancora l’aramaico, l’antica lingua di Gesù».

«La Chiesa Caldea in Iraq – sottolinea il Patriarca – è diventata un piccolo gregge ma resta viva, aperta, capace di aiutare poveri e sfollati senza badare alla fede professata o all’etnia di appartenenza. Questa è la nostra Chiesa capace di servire con amore per il bene di tutta la popolazione, di infondere speranza, di promuovere solidarietà, di sostenere il dialogo e la riconciliazione nazionale. Ho più volte invitato i cristiani a restare e, per chi è fuggito, a tornare. Occorre rafforzare la fedeltà al cristianesimo e alla Chiesa, rinsaldare il legame con la nostra terra, rinnovare fiducia e consolidare i legami avendo ben in mente che la presenza dei cristiani in questa terra è un segno e una testimonianza di convivenza che va avanti da venti secoli».

«Grazie di cuore – scrive quindi rivolto ai tanti che mensilmente si uniscono al Rosario per i cristiani del Medio Oriente, sia a Cremona che in altre città d’Italia – sono grato per la vostra vicinanza e solidarietà. Preghiamo senza stancarci la Madre di Dio, nei fatti le preghiere sono importantissime. La preghiera è un mezzo potente con la quale affermiamo la Signoria di Cristo , a partire dal cuore di ciascuno di noi, su tutto il mondo. Ricordate che le forze che cambiano il cuore dell’uomo sono le stesse che cambiamo la storia».

In conclusione non manca un invito: «Vorrei prima o poi essere con Voi ma al momento ho impegni in Egitto e poi in Francia. Venite a trovarci in Iraq, toccherete con mano la fede di questo popolo. Il Signore Vi protegga e sostenga, continuate con questa Vostra iniziativa che è il modo di stare di fronte alla realtà con la sguardo di Cristo e imploriamo Maria per noi presso il Padre e ci doni la vera pace. A conclusione di questo mio messaggio esprimo la mia gratitudine per questa iniziativa, a cui si accompagna la mia preghiera. Il Signore vi benedica».

La lettera del Patriarca di Babilonia dei Caldei

 

Locandina della serata del 20 maggio

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