Raccolta fondi per la “nuova” sagrestia di Casalbuttano

Per sostenere le spese di riqualificazione disponibili cento stampe di pregio che ritraggono l’antica facciata della parrocchiale e la piazza antistante

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Con la posa di micropali e il consolidamento delle murature lesionate si sono ormai conclusi i lavori per migliorare la statica della sagrestia della chiesa parrocchiale di Casalbuttano, resosi necessari per far fronte al preoccupante quadro fessurativo manifestatosi da diverso tempo, ma che nell’ultimo periodo aveva mostrato evidenti segni di peggioramento.

Le operazioni erano iniziate tre anni fa – per impulso del precedente parroco don Eugenio Trezzi – con la realizzazione del consolidamento fondazionale del muro di sostegno esterno e alla messa in sicurezza del terrapieno. Il secondo lotto di lavori ha previsto una spesa complessiva di 170.000 euro, a cui la Parrocchia deve fare fronte con risorse proprie, contando anche sull’aiuto dell’intera comunità casalbuttanese.

Proprio per favorire l’attenzione e la corresponsabilità sulla conservazione del patrimonio storico ed artistico della parrocchia – un’opera di sensibilizzazione che vede impegnate molte realtà parrocchiali della diocesi – è stata proposta ai fedeli anche una raccolta fondi benefica, mettendo a disposizione una serie di cento pregevoli stampe numerate (riprodotte da un originale di fine ‘800) che ritraggono l’antica facciata della chiesa parrocchiale di San Giorgio e la piazza antistante. Diversi esemplari hanno già trovato generosa disponibilità da parte dei fedeli, ma la raccolta continua, anche in ragione di ulteriori impegnativi lavori di manutenzione e recupero di strutture che vede impegnata per il futuro la comunità.

Nel frattempo la sagrestia è tornata ad ospitare – in ragioni delle sue più idonee dimensioni rispetto alla chiesa parrocchiale – la celebrazione dell’Eucaristia, fungendo da cappella feriale.

A sinistra la sagrestia prima dell’intervento, a destra l’attuale uso come cappella feriale

 

Dettaglio dell’intervento

La messa a punto della proposta progettuale di consolidamento statico della sagrestia di Casalbuttano nasce dalla necessità di far fronte al preoccupante quadro fessurativo manifestatosi da diverso tempo, ma che nell’ultimo periodo ha mostrato evidenti segni di peggioramento. Per la predisposizione dell’intervento sono state eseguite una serie di indagini preliminari, che hanno fornito importanti elementi conoscitivi della struttura e confermato quanto inizialmente ipotizzato relativamente al fatto che l’origine dei fenomeni in atto è da ritenersi connessa alle modalità costruttive dell’edificio. Il fabbricato è infatti un’aggiunta successiva all’edificio principale della Chiesa Parrocchiale, ottenuto ampliando la sagrestia esistente e occupando un’area libera adiacente, rialzata per realizzare la costruzione a livello della Chiesa.

Le indagini scientifiche effettuate sul terreno e sulle murature, unitamente al monitoraggio delle lesioni presenti, hanno messo in luce un quadro strutturale profondamente compromesso, che ha portato ad evidenziare uno “scollamento” del corpo di fabbrica della sagrestia da quello della Chiesa Parrocchiale e uno “scivolamento” della stessa verso Sud.

L’intervento, voluto e iniziato dal parroco don Eugenio Trezzi e portato avanti dal successore don Gianmarco Fodri, è stato messo a punto da figure professionali con competenze diverse nel campo dell’architettura, della conservazione dei beni culturali, dell’ingegneria e della geologia. In particolare all’architetto Virginia Bocciola è stata affidata la progettazione, la direzione dei lavori ed il coordinamento della sicurezza e all’Ingegnere Andrea Pilati la parte relativa al settore geologico e geofondazionale.

La proposta progettuale è stata elaborata per la messa in sicurezza del corpo di fabbrica destinato a sagrestia e al contenimento del terrapieno in modo da evitare che lo scivolamento dello stesso porti, in breve tempo, alla rovina dell’intera costruzione. L’intervento si è svolto in due fasi, di cui la prima rivolta al consolidamento del muro di sostegno del terrapieno e la seconda al consolidamento dei due muri di spina posti ad Est e a Ovest della sala centrale della sagrestia.

Nell’estate del 2014 si è provveduto alla realizzazione del consolidamento fondazionale del muro di sostegno esterno e alla messa in sicurezza del terrapieno. Quindi ha preso avvio il secondo lotto di opere, eseguite dalla ditta Rossini Costruzioni di Casalbuttano, per quanto riguarda i lavori murari, e dalla ditta Pergeo di Remedello (Bs), per la posa dei micropali e il consolidamento delle murature lesionate.

L’esecuzione dei lavori ha previsto la realizzazione di micropali, disposti ad interasse di 65 centimetri, sfalsati da un lato all’altro della stessa parete e incrociati a livello delle fondazioni, perforati in opera con macchinari di alta precisione, dotati di tecnologie molto sofisticate.

Una volta realizzato il consolidamento dei muri di spina, il progetto è proseguito con l’esecuzione di nuove pavimentazioni in cotto tradizionale, di recupero o realizzato a mano, in sostituzione delle piastrelle in ceramica e in gres posate intorno al 1950. Tali pavimentazioni sono state realizzate su un sottile strato di calcestruzzo, a diretto contatto con il terreno e mostrano chiaramente i segni dovuti al cedimento dell’intera struttura della sagrestia.

Gli spostamenti causati dalle lesioni alla struttura hanno imposto anche un accertamento della perfetta funzionalità degli impianti che è stata affidata alle ditte casalbuttanesi Elettrica 2000, per quanto riguarda la parte elettrica, e Torresani Renato, per quanto inerente la termoidraulica.

A completamento dei lavori le opere di conservazione delle coperture il cui manto, a causa dei movimenti della struttura, ha perso la continuità necessaria a impedire l’infiltrazione delle acque meteoriche all’interno del corpo di fabbrica.

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