Quaresima di Carità, ultimi giorni di raccolta

L'iniziativa promossa da Caritas Cremonese per fronteggiare la povertà sanitaria

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Ogni parrocchia si è mobilitata in modo differente: raccogliendo offerte in denaro o medicinali da banco, coinvolgendo i gruppi giovanili o di iniziazione cristiana, a volte persino con specifiche iniziative o giornate dedicate. È stata davvero variegata la risposta alla Quaresima di Carità, focalizzata quest’anno a fronteggiare l’urgenza della povertà sanitaria.

Impossibile, al momento, fare un bilancio provvisorio del frutto dell’iniziativa, visto che nelle parrocchie la raccolta è ancora aperta. Unici dati disponibili – ma anche in questo caso del tutto provvisori – quelli delle donazioni che singoli stanno facendo avere attraverso gli Uffici Caritas.

La povertà sanitaria non è una problematiche lontana, riguardante solo i Paesi più poveri del mondo, dove il dramma della salute, e della mortalità infantile, è davvero impressionante.

Anche a casa nostra non si sta poi così bene. Lo dicono chiaramente le statistiche: in Italia la spesa sanitaria annua pro capite è di 444 euro, ma quella dei poveri è inferiore ai 70 euro. Non solo: il 3,9% degli italiani, a causa di motivazioni economiche, ha rinunciato ad acquistare i farmaci necessari.

A livello locale situazione simile. I dati del Centro d’ascolto e dell’ambulatorio di Caritas Cremonese dicono che uno dei problemi più emergenti riguarda le persone che al disagio economico uniscono anche problematiche di salute. Quanti – sia italiani che stranieri – chiedono sussidi economici per il pagamento di bollette e tasse, canoni di affitto, sempre più spesso chiedono aiuto anche per fronteggiare le spese sanitarie.

«Siamo noi oggi la locanda del Vangelo – ha scritto il Vescovo nel messaggio per la Quaresima rifacendosi all’immagine evangelica del Buon Samaritano –, la comunità aperta e accogliente che non teme di sporcare le poltrone con il sangue dei feriti che bussano alla porta. Non è forse lo stesso sangue del Signore, che adoriamo e beviamo secondo la nostra fede? Aiutiamoci, nelle comunità parrocchiali e nei gruppi, a trarre dal Vangelo pregato e condiviso ragioni di impegno concreto per questo ulteriore passo verso la “civiltà dell’amore”».

Il frutto della generosità servirà a sostenere quanti si occupano di fornire un’assistenza sanitaria di base gratuita a chi non ha diritto all’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, a persone senza fissa dimora, a chi è completamente privo di reddito e fatica ad accedere ad alcuni servizi (una situazione ricorrente è quella derivante dal bisogno di cure odontoiatriche), a famiglie in cui sono presenti persone con gravi problemi di salute che richiedono costosissime cure.

Quanto raccolto con la Quaresima di Carità potrà essere distribuito già in parrocchia alle persone con problemi economici o consegnato alla Caritas diocesana che lo distribuirà tra le le realtà che si impegnano a contrastare l’emergenza sanitaria: oltre alla Caritas stessa, con l’ambulatorio infermieristico di via Stenico, anche attraverso altre realtà del territorio, in primis il gruppo “Articolo 32”.

 

Il messaggio del Vescovo per la Quaresima

 

La Quaresima di carità presentata al Giorno del Signore

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