Per i catechisti delle zone 1 e 2 inizio di Avvento in preghiera con il Vescovo

L'appuntamento nella serata di lunedì 28 novembre nella chiesa parrocchiale di Caravaggio

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Nella serata di lunedì 28 novembre i catechisti della zone pastorali 1 e 2 hanno vissuto, nella chiesa parrocchiale di Caravaggio, un bello e gioioso incontro, insieme al vescovo Antonio, per iniziare insieme il tempo di Avvento. “Gesù, il ‘sogno’ di Dio che si fa carne” il tema della serata.

Il Vescovo, nel suo breve saluto iniziale, ha sottolineato che l’Avvento è la condizione del cristiano e può iniziare e svolgersi nei luoghi comuni della nostra vita quotidiana.

Nella chiesa gremita di catechisti provenienti dalla varie parrocchie si è svolto un momento di preghiera e meditazione strutturato in tre momenti, profondi e pieni di spunti di riflessione. Ognuno di questi – strutturato con la lettura di due passi del Vangelo e un salmo recitato comunitariamente – ha avuto il suo punto centrale con la domanda di un catechista al Vescovo. Interrogativi basilari e molto concreti: come entrare in relazione con i ragazzi e comunicare l’esperienza di Dio? Come, pur provenendo da esperienze diverse, poter comunicare il Vangelo secondo i dettami della Chiesa? Quale l’atteggiamento che si deve avere nei rapporti con chi incontriamo durante la catechesi?

Altrettanto concreti gli interventi del vescovo Antonio che, più che dare delle risposte, ha tracciato delle linee guida.

In primo luogo la consapevolezza che lo Spirito Santo illumina. Quanto è importante invocare lo Spirito Santo prima e dopo l’incontro di catechesi, ha sottolineato. Ha poi aggiunto che il luogo privilegiato dove rifornirci di luce è la Comunità che vive come Corpo di Cristo. Il Vescovo ha poi invitato tutti a ritrovarsi in gruppi, nelle case, nei quartieri, a leggere insieme il Vangelo e lasciarsi sorprendere da Gesù.

Mons. Napolioni ha poi sottolineato che la roccia su cui rimanere saldi è la certezza che Dio è uno. Un Dio che si è svelato nel figlio Gesù che è Via, Verità, Vita e ha donato lo Spirito Santo. Conseguenza di questa certezza è la convinzione che Dio ama tutti. Questo non deve cancellare le diversità perché – ha sottolineato il Vescovo – il capolavoro della Trinità è l’unità nella diversità. L’idea scoperta insieme – ha evidenziato – vale più dell’idea di ciascuno.

Dopo esserci stretti tra noi – ha continuato il Vescovo – dobbiamo disperderci e la Parrocchia è il luogo per individuare tutte le possibili strade per annunciare il vangelo a tutti. Nel rapporto con coloro che si incontrano ciò che apre il canale – ha evidenziato mons. Napolioni in un successivo passaggio delle sue risposte – è il desiderio di incontrare l’altro.

Ma quale è il giusto atteggiamento? Occorre diventare padri e madri per gli altri, ha sottolineato con forza il vescovo Antonio che, facendo poi riferimento al Padre Nostro, ha evidenziato che la frase più scomoda è: “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Bisogna avere la certezza – ha affermato il Vescovo – di essere dei perdonati e comprendere che se non perdono il fratello non sono neanche in grado di sperimentare il perdono di Dio.

L’ultima parte dell’incontro è stata segnata dalla recita del Padre Nostro, accompagnando ogni frase con gesti concreti come allargare le braccia o darsi la mano; tendere le braccia in avanti, o dare il segno della pace al vicino.

Al termine del momento di preghiera il Vescovo ha augurato a tutti i presenti di vivere un Avvento da catechisti con nel cuore una grande gioia da far arrivare a tutti.

L’ultimo momento dell’incontro è stato un atto di solidarietà e condivisione con la Parrocchia di Camerino colpita dal terremoto, cui il Vescovo, originario di quella terra, porterà di persona il frutto della condivisione e del dono di tutti i catechisti delle zone 1 e 2, e un cartellone con tutte le firme dei presenti all’incontro.

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