Pastorale giovanile, incontro regionale con l’arcivescovo Delpini

In vista del Sinodo dei vescovi del 3 ottobre il metropolita della Lombardia ha incontrato gli operatori di tutte le diocesi

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Tutti gli uffici diocesani per la pastorale giovanile si sono ritrovati giovedì 27 settembre a Milano per un incontro inconsueto con l’arcivescovo Delpini, in partenza per l’apertura del Sinodo sui giovani, la fede e il discernimento vocazionale previsto a Roma per il prossimo 3 ottobre. Scopo della riunione fornire a mons. Delpini alcuni spunti di cui poter essere portavoce e su cui a sua volta riflettere. Ogni diocesi ha avuto a disposizione un breve lasso di tempo per esprimere auspici, linee di rilevanza e perplessità sulla scorta dello strumento di lavoro consegnato a tutta la Chiesa lo scorso giugno.

Al termine dell’ascolto delle dieci diocesi, cui si sono aggiunti anche i Salesiani presenti con diverse opere sul territorio lombardo, il metropolita ha preso la parola evidenziando qualche atteggiamento di fondo senza entrare nel merito delle osservazioni: “Metto in primo piano questo dato. Dio c’è e si prende cura anche di questi giovani. Gesù attira tutti a sé. Parto da questa fiducia.

Non siamo operatori pastorali di un progetto che deve dare risultati, ma a servizio di una attrattiva!

Questo pare spesso un presupposto che non interagisce con i nostri ragionamenti. Lo sappiamo ed ora ragioniamo… io parto invece da una fiducia radicale. La logica del regno è quella del seme piccolo. La logica della decisione personale alla sequela, magari anche al sentirsi mandati. Pensiamo a tutti i giovani, ma la logica del regno presuppone si arrivi a tutti attraverso qualcuno… i santi, i testimoni…”. A chiudere l’intervento un altro passaggio significativo:

“Ci perdiamo spesso nei numeri statistici, ma pastoralmente possono essere la buona ragione per scoraggiarsi. Gesù ha detto di restare qui a dare la vita. La statistica allora non è così rilevante. Quelli che sono dentro chi sono? Sono pronti a dare la vita?”.

Tra le questioni sollevate dalle diocesi alcuni tratti si sono come rincorsi: la  rilevanza e la figura di una fede possibile oggi per le nuove generazioni, la rispettiva grammatica spirituale, la questione delle relazioni così preziose  ed oggi così in difficoltà per il calo dei sacerdoti dedicati, ma anche di altre figure, il  coinvolgimento della comunità e della sua autocomprensione rispetto alla testimonianza della fede.

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