Nella giornata pro-orantibus l’incontro delle religiose con il vescovo Martinelli

L'appuntamento è stato il 21 novembre a S. Sigismondo insieme alla comunità claustrale domenicana

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Lunedì 21 novembre, nella memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria, le due anime della vita religiosa, contemplativa e attiva, si sono unite nel canto dei Vespri nella chiesa di S. Sigismondo. L’occasione per approfondire il senso profondo della Vita consacrata e della bellezza della clausura, guardando all’esempio di Maria, come ha sottolineato mons. Paolo Martinelli, vescovo ausiliare di Milano.

Il Presule francescano, che ha iniziato la sua giornata cremonese dettando due meditazioni alle monache domenicane di S. Sigismondo e l’ha conclusa incontrando la comunità cappuccina di via Brescia, nel pomeriggio di lunedì 21 novembre ha presieduto la celebrazione del Vespro nella meravigliosa chiesa nella periferia di Cremona.

Accanto a lui il delegato episcopale per la Vita consacrata, don Giulio Brambilla, e il cappellano del monastero cremonese, don Gianpaolo Maccagni, oltre al camilliano padre Virginio Bebber. A don Graziano Ghisolfi, invece, il compito di dirigere l’alternanza dei cori nella preghiera salmodica, supportato all’organo da Antonio Disingrini. Il servizio liturgico è stato garantito dai ministranti adulti di S. Sigismondo insieme a uno dei frati minori di Cremona.

La celebrazione, che ha visto la presenza di diverse religiose, in rappresentanza dei diversi Istituti presenti in diocesi, si è svolta in comunione spirituale con l’altro monastero claustrale presente in diocesi: quello della Visitazione di Soresina.

Così nell’autunno ormai avanzato, splendente di colori caldi, anche il cuore ha diffuso la gioia dell’incontro attraverso la preghiera che si innalza a Dio per ringraziarlo del dono della vita consacrata. Per le Sorelle Domenicane e Visitandine è stato un giorno di festa e di lode e per tutti coloro che vi hanno partecipato è stato un aprirsi alla stessa lode, assaporando la beatitudine della presenza di Dio.

Sì, perché la vita religiosa è una vita piena, felice, appagata e ravvivata dal desiderio di lasciarsi inondare dall’amore di Dio che si manifesta nella bellezza di un rapporto gioioso e fecondo. Il dialogo con Dio nel silenzioso trascorrere dei giorni si fa canto armonioso anche a favore di tutti i fratelli che faticano a trovare strade appaganti, che non sanno scoprire l’essenziale e riempiono la loro vita di cose anziché cercare significative relazioni con l’Altrove.

La vita religiosa gode di una Presenza che ogni giorno si fa sempre più grande, sempre più affascinante nei suoi orizzonti, anche se sempre più esigente. Prospetta altezze valicabili solo se si è liberi da orpelli e se fiduciosi nell’aiuto di una Guida sicura anche se invisibile.

La Vergine Maria, presentata al tempio, nella sua semplicità di giovane fanciulla, nella sua spontaneità, si offre a Dio per diventare terra feconda da cui germoglierà come un fiore unico la salvezza dell’umanità con l’incarnazione del Figlio di Dio.

Al termine del Vespro tutte le consacrate hanno vissuto un momento fraterno presso il parlatorio S. Giuseppe.

La conclusione del gioioso incontro ha lasciato, però, il ricordo di aver trascorso un tempo beato, pacificato, da portare nelle azioni convulse del quotidiano come tempo di luce serena da donare anche ai fratelli in affannosa ricerca di senso.

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