LA PREMINENZA DI SAN GIUSEPPE SU OGNI ALTRO SANTO

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Dio lo costituì custode della Vergine Madre e padre putativo del Salvatore;

lo fece signore della sua casa *

e gli affidò i suoi beni più cari.

Giuseppe era un uomo giusto e fedele.

Dio gli affidò i suoi beni più cari.

  La dottrina secondo la quale S. Giuseppe, dopo Maria, è stato ed è sempre più unito a nostro Signore di ogni altro santo, tende sempre più a diventare una dottrina comunemente ricevuta dalla Chiesa.

  S. Giovanni Battista era incaricato di annunziare la venuta immediata del Messia. Si può dire che egli fu il più grande precursore di Gesù nell’Antico Testamento.
S. Tommaso intende così la parola di Gesù in S. Matteo (11, 11): “In verità vi dico che fra i nati di donna non venne mai al mondo alcuno più grande di Giovanni il Battista. Ma nostro Signore, aggiunge subito: “Ciò nonostante il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Il regno dei cieli è la Chiesa della terra e del cielo; è il Nuovo Testamento, più perfetto come stato dell’Antico. E chi nella Chiesa è il più piccolo? E nella Chiesa chi è il più umile? Quello che non fu né apostolo, né evangelista, né martire, almeno esteriormente, né pontefice, né sacerdote, né dottore, ma che conobbe e amò il Cristo Gesù certo non meno degli Apostoli, degli Evangelisti, dei Martiri, dei Pontefici e dei Dottori, e cioè l’umile artigiano di Nazareth, l’umile Giuseppe.

  Gli Apostoli erano chiamati a far conoscere agli uomini il Salvatore, a predicare loro il Vangelo per salvarli. Gesù è rivelato agli Apostoli perché sia annunziato a tutto l’universo. Esso è rivelato a Giuseppe perché lo taccia e lo nasconda. Gli Apostoli sono delle luci per far vedere Gesù Cristo al mondo. Giuseppe è un velo per coprirlo; e sotto questo velo misterioso vien nascosta la verginità di Maria e la grandezza del Salvatore delle anime. Colui che glorifica gli Apostoli per l’onore della predicazione, glorifica Giuseppe per l’umiltà del silenzio.

  Dopo Maria, Giuseppe fu quegli che stette più vicino all’Autore stesso della grazia. E se fu così, certo egli ricevette nel silenzio di Bethleem, durante il soggiorno in Egitto e nell’umile casa di Nazareth, più grazie di quel che non abbia ricevuto e non riceverà mai alcun Santo.

  Quale fu la missione eccezionale di Giuseppe presso il Signore? Veramente il Verbo di Dio fatto carne gli fu affidato. Giuseppe vegliò tutte le ore, notte e giorno sull’infanzia di Nostro Signore. Spesso tenne nelle sue mani colui nel quale vedeva il suo Creatore e il suo Salvatore. Egli ricevette certo da lui grazia su grazia durante i lunghi anni nei quali visse con lui nella più grande intimità quotidiana. Egli lo vide crescere e contribuì alla sua educazione umana. Gesù gli fu sottomesso.

  Fu questa la missione principale di Giuseppe. Missione unica, altissima quella di custodire il Figlio di Dio, il Re del mondo, la missione di custodire la verginità, la santità di Maria, la missione unica di entrare in partecipazione del grande mistero, nascosto agli occhi dei secoli e di cooperare così all’Incarnazione e alla Redenzione! Tutta la santità di Giuseppe sta precisamente nel compimento, fedele fino allo scrupolo, di questa missione sì grande e sì umile, sì alta e sì nascosta, sì splendida e così circondata di tenebre.

Da ‘L’amore di Dio e la croce di Gesù’ di P. Garrigou Lagrange, OP

Immagine: Adorazione dei pastori, San Giuseppe bacia il bambino Gesù, Juan Bautista Maino, 1612-1614, Museo del Prado.