Ospite di questa nuova puntata di MissioConnessi è suor Patrizia di Clemente, originaria di Treviglio e trasferitasi poi a Mozzanica, in diocesi di Cremona. Con oltre sedici anni di vita missionaria alle spalle, suor Patrizia di Clemente, comboniana, si è raccontata ai nostri microfoni, rispondendo alle domande e alle provocazioni di don Maurizio Ghilardi, responsabile diocesano per la pastorale missionaria.
Partendo dalla propria esperienza e dagli oltre undici anni a Lusaka, in Zambia, suor Patrizia ha offerta la propria testimonianza a partire dal messaggio per la Giornata missionaria mondiale dell’ottobre scorso, che invita ad essere tessitori di fraternità: «Tessere fraternità è uno degli aspetti fondamentali della missione, per noi comboniani. Questo si realizza, in primis, nell’incontro con l’altro: tra noi sorelle e con le persone che incontriamo nelle comunità a cui siamo inviati».
Suor Patrizia di Clemente ha poi indicato alcuni “strumenti utili” da utilizzare: «L’ascolto reciproco è un passo decisivo e l’umiltà è imprescindibile. Un missionario non va a salvare il mondo, ma la sua presenza può fare la differenza, se si mette in contatto con chi incontra».
In questo senso l’ospite di MissioConnessi ha esortato gli ascoltatori ad essere curiosi per imparare a conoscere e a farsi conoscere dalle persone che si incontrano.
Suor Patrizia, da quasi due anni, ha però lasciato la Zambia e risiede nella diocesi di Bari-Bitonto, all’interno della quale si occupa di pastorale giovanile e missionaria. «Quanto detto fino ad ora – spiega la missionaria comboniana – vale sia in Zambia che nelle nostre comunità: l’invito di Gesù, ripreso da papa Francesco, ad essere missionari è universale».
Ancora una volta la rubrica MissioConnessi permette a ciascuno di vivere e comprendere, con un respiro più ampio, l’esperienza missionaria a cui ogni cristiano è chiamato.
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