Lunedì il vescovo Antonio sui luoghi del terremoto portando i primi aiuti

Il vicedirettore di Caritas Cremonese Cristiano Beltrami incontrerà il responsabile della Caritas di Camerino-S. Severino Marche per definire il progetto di sostegno alla Chiesa locale

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Non sarà solo un viaggio per definire il progetto che la Chiesa cremonese metterà in campo per sostenere le popolazioni terremotate del Centro Italia quello di lunedì 31 ottobre. La delegazione diocesana guidata dal vescovo Antonio Napolioni e composta dal vicedirettore di Caritas Cremonese Cristiano Beltrami insieme all’operatore Sebastiano Auteri, infatti, porterà nelle Marche anche materiali di primo aiuto.

La partenza da Cremona è fissata per le 5.30 del mattino. Meta l’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche. Impossibile, al momento, definire con esattezza il programma della trasferta che, oltre alle già note difficoltà di spostamento nella zona, dovrà tener conto dell’evolversi dello sciame sismico dopo la forte scossa che, nella mattinata di domenica 30 ottobre, ha visto registrare una magnitudo di 6.5 con epicentro tra Norcia, Preci e Castelsantangelo sul Nera: il terremoto più violento avvenuto in Italia a partire dal 1980, ossia dopo la tragedia dell’Irpinia.

Unico dato certo è che la delegazione cremonese incontrerà il direttore della Caritas di Camerino-S. Severino Marche, don Luigi Verolini. «Avevamo fissato l’appuntamento con lui – spiega Cristiano Beltrami, vicedirettore di Caritas Cremonese – nei giorni scorsi, nella mattinata del 26 ottobre, poche ore prima del terremoto. Un primo incontro c’era già stato in precedenza, in occasione del sopralluogo esplorativo effettuato insieme al Vescovo il 26 settembre scorso. L’incontro di domani (lunedì, ndr) servirà a definire le modalità concrete del sostegno che sarà garantito dalla offerto dalla Diocesi attraverso un progetto di solidarietà concreta, in particole a favore delle fasce più deboli, come anziani e minori. Tra l’altro alcuni gruppi di giovani dei nostri oratori hanno già manifestato il desiderio di mettersi a disposizione proprio in questo senso».

Ma quello del 31 ottobre non sarà solo un incontro per pianificare interventi futuri. Caritas Cremonese giungerà in loco con i primi aiuti concreti. «Non porteremo cibo – precisa il vicedirettore della Caritas – perché non c’è bisogno, visto che sul luogo sono allestiti i centri operativi della protezione civile. Porteremo, invece, indumenti. Molte persone hanno dovuto lasciare le abitazioni all’improvviso, magari ancora in pigiama, e non hanno avuto la possibilità di rientrare nelle abitazione per prendere altri indumenti, sempre più necessari con le temperature rigide che si registrano la notte».

Nello specifico il primo carico di aiuti cremonesi comprenderà un centinaio di giacconi, tute e calze, oltre ad alcune decine di t-shirt slip.

Intanto rimane attiva la possibilità di esprimere la propria generosità nei confronti delle popolazioni terremotate del Centro Italia attraverso i seguenti canali di Caritas Cremonese:

  • conto corrente postale n. 68 411 503 intestato a Fondazione San Facio onlus
  • conto corrente bancario intestato a Fondazione San Facio onlus presso Banca di Piacenza (Via Dante 126 – Cremona): IT 57 H 05156 11400 CC0540005161
  • uffici di Caritas Cremonese (via Stenico 2/b – tel. 0372-35063)

Una ulteriore occasione sarà la cena benefica a base di pasta all’amatriciana in programma la sera di sabato 5 novembre presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona (iscrizioni entro il 3 novembre). Per maggiori informazioni cliccare qui.

 

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