Il Vescovo a don Francesco: «La misericordia sia un tratto decisivo del tuo sacerdozio»

Mons. Antonio Napolioni ha presieduto l'ordinazione presbiterale di don Gandioli, originario di Gallignano, in una affollata Cattedrale nel tardo pomeriggio di sabato 11 giugno

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«Se sarai un buon prete, lo diranno gli occhi commossi, riconciliati e sereni, di chi avrà incrociato parole e gesti del tuo ministero. E, accolto e amato, ricomincerà a sperare. Vedrai, così, che i più poveri sono davvero i migliori maestri e allenatori del buon prete». Francesco Gandioli, giovane diacono orginario di Gallignano, è diventato prete, nel tardo pomeriggio di sabato 11 giugno, con questo augurio del vescovo Antonio che ha presieduto la sua prima ordinazione sacerdotale in una Cattedrale gremita di sacerdoti e fedeli. 

La celebrazione, contrariamente al solito, ha avuto inizio dal Palazzo vescovile dove gli oltre cinquanta sacerdoti presenti hanno rivestito gli abiti liturgici: una scelta personale del Vescovo che ha voluto così solennizzare ancora di più un evento diocesano tra i più significativi. E mentre il coro della Cattedrale diretto da don Graziano Ghisolfi e accompagnato all’organo da Camillo Fiorentini e dalla tromba di Giovanni Grandi intonava il canto iniziale la lunga teoria di seminaristi e preti è entrata dalla Porta Santa: e non poteva essere altrimenti visto che don Francesco è il prete del Giubileo della Misericordia e che sarà chiamato – sono parole dello stesso vescovo Antonio – a fare della misericordia un tratto decisivo della sua vita sacerdotale.

Don Francesco ha varcato il portone accompagnato da don Lino Viola, suo parroco da quando aveva sei anni e punto di riferimento nel suo lungo itinerario di formazione iniziato nel 2009 con l’ingresso nella classe di propedeutica del Seminario. In prima fila, emozionatissimi, i genitori Roberto e Luisa, le sorelle maggiori Paola e Alessandra con i mariti, la gemella Camilla e nipotini Sofia, Tommaso e Matteo. Presente anche il sindaco di Soncino, Gabriele Gallina in fascia tricolore, e tantissimi parrocchiani di Gallignano, paese natale, e dell’unità pastorale di Vicomoscano-Quattrocase-Casalbellotto e Fossa Caprara dove don Gandioli ha svolto il suo ministero diaconale nel fine settimane. Consolante e bello vedere tanti giovani partecipi di un evento davvero unico.

La liturgia di ordinazione vera e propria è iniziata dopo la proclamazione del Vangelo con la presentazione  e l’elezione dell’eletto: il rettore del Seminario, don Enrico Trevisi, ha chiesto al vescovo Antonio di ordinare don Francesco. Dopo essersi assicurato che ne fosse degno, mons. Napolioni ha acconsentito all’ordinazione.

Quindi il Vescovo si è portato all’ambone e avendo davanti don Francesco, seduto fino a quel momento nella navata, proprio davanti ai genitori, ha iniziato l’omelia. Anzitutto ha ringraziato il vescovo Dante che dal 30 gennaio «testimonia la forza discreta ed eloquente della comunione», inoltre si è detto rammaricato perché umanamente avrebbe dovuto conferire lui l’ordinazione sacerdotale a don Francesco dato che ne ha seguito quasi tutta la formazione: «sei sempre accanto a me, consegnandomi ciò che tu stesso hai ricevuto».

Il presule ha poi ricordato a don Francesco che con l’ordinazione egli è entrato nel presbiterio, non quindi un prete a titolo privato, non un battitore libero, ma «parte dell’unico e medesimo sacerdozio di Cristo, che ci impone di crescere tutti nell’unità e nella stima reciproca». Questo per mons. Napolioni deve diventare un punto speciale del progetto di vita del novello sacerdote. Quindi l’invito a non aver paura della propria umanità fragile eppure abitata da Dio: «Hai già scelto il celibato per il Regno dei cieli e imparerai a incontrare uomini e donne, sfiorando tutti senza possedere nessuno. Ti raccomando questa prudenza, ma anche di non avallare l’amare constatazione di don Milani per il quale “le maestre sono come i preti e le puttane. Si innamorano alla svelta delle creature. Se poi le perdono non hanno tempo di piangere”».

A seguire l’auspicio che don Francesco possa essere un vero prete del Giubileo della Misericordia, capace di distinguere, come Cristo, il peccato dal peccatore: «Stringiti al Gesù dei Vangeli, ogni giorno, perché educhi il tuo cuore alla carità pastorale».

«Cristo – ha proseguito – vive in te, anche se tu non sei Gesù Cristo: questa duplice consapevolezza deve guidarti, tra le vertigini della gioia e dell’umiltà. Per non contrarre il virus dell’individualismo clericale e non cadere nella tentazione dell’arroganza e dell’autoritarismo». Concetto più volte ribadito anche se in termini diversi: «Non chiuderti nei retrobottega ecclesiastici, ma cammina umile e lieto sulle nostre pianure, anche quando i problemi e le sfide di sembreranno come una montagna da scalare». E infine: «Sii attento a ogni persona e storia di vita, senza che nessuno si appropri di te. E conduci all’Eucaristia, celebrata e vissuta, ogni cuore che anela ad essa anche senza saperlo».

Il testo dell’omelia (pdf)

La celebrazione è poi continuata con l’interrogazione circa gli impegni da assumere come sacerdote, l’atto di obbedienza, il sempre suggestivo canto delle litanie dei santi, l’imposizione delle mani prima del vescovo Antonio, poi dell’emerito Dante e infine di tutti i presbiteri presenti. In ginocchio il diacono Francesco ha seguito la lunga preghiera di ordinazione, in alcune parti cantata dal celebrante: in quel momento lo Spirito l’ha consacrato sacerdote per sempre. Ecco dunque i riti esplicativi: la vestizione con la casula, l’unzione col crisma e la consegna del pane e del vino. Infine l’abbraccio di pace ha sciolto la comprensibile tensione che attanagliava dall’inizio il giovane gallignanese.

La celebrazione è continua con la liturgia eucaristica: la vera prima Messa di don Francesco concelebrata con i vescovi Antonio e Dante e con i nuovi fratelli presbiteri.

Al termine tutti in palazzo vescovile per le foto ricordo e per un lauto e meritato rinfresco.

La prima Eucaristia solenne presieduta da don Francesco si terrà domenica 12 giugno alle ore 17 nella chiesa arcipretale di San Pietro Apostolo a Gallignano.

 

Il libretto della Messa di ordinazione

Photogallery:

 

L’intervista a don Gandioli alla vigilia dell’ordinazione

 

Biografia di don Francesco

Don Francesco Gandioli, nato il 21 febbraio 1989 a Chiari (Bs), è originario della parrocchia S. Pietro Apostolo in Gallignano. Diplomato presso il liceo classico Racchetti di Crema, nel settembre del 2009 è entrato in Seminario, nella classe di Propedeutica.

Durante gli anni di formazione ha prestato servizio pastorale nelle parrocchie di S. Francesco d’Assisi in Cremona, nell’unità pastorale di Pozzaglio-Castelnuovo Gherardi-Olmeneta-Casalsigone e in quella di Azzanello-Barzaniga-Casalmorano-Castelvisconti-Mirabello Ciria. Inoltre ha collaborato con il Centro diocesano vocazioni, prestando inoltre servizio presso la Casa della Speranza di Cremona. Ha svolto alcuni esperienze estive insieme agli studenti del Liceo Vida in Albania e a sostegno degli utenti della cooperativa sociale Gamma.

Il 26 settembre 2015 don Gandioli è stato ordinato diacono dal vescovo Dante Lafranconi e in questo anno pastorale ha prestato il proprio servizio diaconale, dal venerdì pomeriggio alla domenica sera, nelle comunità di Vicomoscano-Casalbellotto-Quattrocase-Fossa Caprara, guidate da don Ottorino Baronio.

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