Un convegno sulle riforme costituzionali tra le iniziative della pastorale sociale

Intervista a Sante Mussetola, incaricato diocesano del settore, sui programmi e le prospettive del nuovo anno

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Il primo appuntamento in agenda, già fissato da tempo, è il convegno sul tema della riforme costituzionali in programma il 2 settembre a Cremona. Inizia ufficialmente così il nuovo anno pastorale per l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro. Proprio in merito alle prospettive per la nuova annata abbiamo intervistato Sante Mussetola, che dal 2008 ne è l’incaricato.

 

Mussetola, iniziamo guardando all’incontro del 2 settembre…

«L’iniziativa conclude un percorso iniziato a giugno e che ha come obiettivo non certo quello di fornire indicazioni di voto, ma piuttosto sviluppare un dibattito su temi che, senza un’adeguata informazione, rischiano di essere strumentalizzati a fini ideologici. Si tratta, dunque, di un contributo prettamente informativo, formativo e culturale che intendiamo offrire alle comunità parrocchiali, in particolar modo a quelle della città».

 

Lo scorso giugno il prof. Dino Rinoldi, docente di Diritto internazionale all’Università Cattolica, ha tracciato una panoramica a livello europeo. Nel prossimo incontro, invece, si entrerà nel cuore della questione italiana?

«Sì, lo faremo avvalendoci da un lato di un riferimento di espressione istituzionale e dall’altro di un tecnico: un accademico. Si confronteranno il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il cremonese Luciano Pizzetti, e il costituzionalista Paolo Sabbioni, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. I relatori avranno il compito di evidenziare effetti, difetti e potenzialità di tali riforme, con riferimento ai tre pilastri della convivenza civile – partecipazione, rappresentanza, governabilità – nel nostro contesto storico, economico e sociale. A introdurre l’incontro, in programma la sera di venerdì 2 settembre, alle 21, nel salone dei Quadri di Palazzo comunale, a Cremona, sarà don Gianpaolo Maccagni, il nuovo vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale».

La locandina del convegno

 

Ci sono già altre iniziative programmate nel nuovo anno pastorale?

«Certamente non mancheranno due momenti diventati ormai tradizionali. Anzitutto l’incontro del Vescovo con i rappresentanti del mondo politico, amministrativo, sociale ed economico, la seconda domenica di Avvento. Stiamo pensando a una modalità con qualche novità rispetto al passato».

 

E poi?

«Ci sarà poi la Messa natalizia per il mondo del lavoro. Quest’anno ci ospiterà la Ballarini di Rivarolo Mantovano, dove lavorano più di 250 dipendenti che producono ogni anno oltre 12 milioni di pentole antiaderenti in alluminio».

 

Lo scorso anno a Vescovato sono stati inaugurati i “Laboratori del bene comune”…

«Lo scorso anno abbiamo incontrato i sacerdoti delle diverse zone pastorali per capire quali erano le necessità e predisporre dunque iniziative che rispondessero alle reali esigenze delle parrocchie. Il metodo individuato è stato quello del laboratorio, che abbiamo sperimentato con successo a Vescovato dove c’è stata l’adesione di una ventina di giovani di Persico Dosimo, Pescarolo, Vescovato e Gabbioneta Binanuova. Speriamo di poter continuare e coinvolgere gradualmente tutte le parti della diocesi».

 

C’è già qualcosa in cantiere in questo senso?

«Abbiamo formato un gruppo di lavoro che sta cercando di mettere in piedi un laboratorio a Castelleone coinvolgendo le zone pastorali 3, 4 e 5. Il metodo sarà sempre quello del laboratorio e gli spunti saranno forniti dai documenti di Papa Francesco: le encicliche Laudato si’ e Caritas in veritate, oltre all’esortazione apostolica Evangelii Gaudium. Come avevo già detto lo scorso anno non c’è un programma prestabilito da esportare nelle zone pastorali, ma la disponibilità a rispondere alle esigenze che emergono sul territorio: per questo a Castelleone ci orienteremo in modo particolare sulla questione del dialogo».

 

Negli scorsi anni tra le proposte dell’Ufficio c’è stato il corso di alta formazione per l’impegno sociale e politico: sarà riproposto ancora?

«La speranza è questa: vorremmo riproporlo a partire dall’ottobre del 2017. Ma con una novità: l’Ufficio continuerà naturalmente a curarne il coordinamento, in sinergia con l’Università Cattolica, ma nell’organizzazione saranno coinvolti tutti i quattro settori che compongono la Curia. Nel prossimo anno pastorale lavoreremo anche su questo fronte».

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