Giornata del malato: giovedì alle 16 Messa del vescovo Antonio a Cremona Solidale con diretta tv su Cremona1

Grazie alla diretta sarà offerta a tutti i malati l’opportunità di unirsi spiritualmente alla preghiera. Le strutture assistenziali e sanitarie del territorio invitate a diffondere l'evento per i propri ospiti. Indulgenza plenaria agli infermi collegati

image_pdfimage_print

L’11 febbraio, giorno in cui la Chiesa festeggia la Beata Vergine di Lourdes, è l’annuale Giornata mondiale del Malato. La ricorrenza sarà vissuta in Diocesi con la Messa che il vescovo Antonio presiederà nel pomeriggio presso Cremona Solidale, l’ex ospizio Soldi. Al termine dell’Eucaristia il Vescovo concederà l’indulgenza plenaria dell’Anno Santo, valida anche per gli ammalati e gli anziani che seguiranno l’evento in televisione. Novità di quest’anno, infatti, è il fatto che la celebrazione sarà proposta in diretta da Cremona1 (canale 211 del digitale terrestre) a partire dalle ore 16. Sarà così offerta a tutti i malati l’opportunità di unirsi spiritualmente in preghiera dalle proprie case. L’auspicio è che anche le strutture assistenziali e sanitarie del territorio possono diffondere l’evento per i propri ospiti.

Il programma a Cremona Solidale

L’intenso pomeriggio per gli anziani di Cremona Solidale, e i loro familiari, avrà inizio intorno alle 14.30 quando gli ospiti della struttura saranno accompagnati dai volontari, insieme alle dame e i barellieri dell’UNITALSI, nella chiesa della struttura e in una sala adiacente.

Alle 15.30 inizierà la preghiera del Rosario animata dall’UNITALSI.

Poco prima delle 16 è previsto l’arrivo del vescovo Antonio Napolioni, che al «vecchio» ingresso della struttura sarà accolto dai vertici dell’azienda insieme a un delegato del sindaco, che porgerà il suo saluto.

Alle 16 avrà quindi inizio la Messa, in diretta televisiva.

All’inizio della celebrazione il Vescovo riceverà saluto di uno degli ospiti, in rappresentanza di tutti i ricoverati.

Al termine della Messa mons. Napolioni si porterà davanti alla effige della Madonna di Lourdes per l’offerta del cero e dei fiori, dono dell’UNITALSI, e per innalzare una preghiera a Maria per tutti i malati.

La celebrazione si concluderà quindi con l’indulgenza plenaria dell’Anno Santo, valida per tutti gli ammalati e gli anziani presenti nella struttura, così come per quanti saranno collegati in diretta televisiva.

Insieme al Vescovo concebrerà don Maurizio Lucini, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, e don Franco Morandi, incaricato diocesano per il Clero anziano e ammalato, mentre il cappellano don Goffredo Crema animerà i canti.

Il pomeriggio continuerà quindi con la visita di mons. Napolioni in alcuni reparti ai malati, dando la precedenza a quelli più gravi.

La Giornata mondiale del Malato

Nell’anno del Giubileo della Misericordia, Papa Francesco ha scelto, per la prima volta, di celebrare in forma solenne la Giornata mondiale del Malato in Terra Santa. Nazareth è il luogo dove “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, ma è anche il luogo dove Gesù “ha dato inizio alla sua missione salvifica”.

Il tema del Messaggio per questa Giornata, giunta alla 24esima edizione, è quello delle nozze di Cana, ma ha anche un legame speciale con il Giubileo: “Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: ‘Qualunque cosa vi dica, fatela’”.
Le celebrazioni per la speciale Giornata dureranno una settimana: quelle principali si svolgeranno a Nazareth, nella Basilica dell’Annunciazione, ma per “evitare tensioni” e permettere ai malati di superare i muri e le barriere architettoniche anche a Ramallah e a Betlemme.

Le indulgenze

Tutti i fedeli che negli ospedali o in qualsiasi casa privata assistono i malati e a causa del loro servizio non possono partecipare alle funzioni riceveranno l’indulgenza plenaria, così come i malati che per età avanzata o altre ragioni simili sono impediti a prendere parte alle cerimonie.

Indulgenza parziale, invece, a tutti i fedeli che “rivolgeranno a Dio misericordioso, con cuore contrito, devote preghiere in aiuto degli infermi”.

La riflessione di don Lucini sulla giornata

La XXIV Giornata mondiale del Malato – dal titolo «Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”» (Gv 2,5) – quest’anno cade nel cuore dell’Anno Santo straordinario della Misericordia e perciò acquista un significato tutto particolare. Sì! Perché papa Francesco, in questo Anno Giubilare, ci invita a riprendere e, soprattutto, a mettere in atto le opere di misericordia. Fra queste almeno tre toccano la sfera della sofferenza legata alla malattia: visitare gli infermi e seppellire i morti (che non significa solo partecipare a delle esequie!) e, nella sfera più spirituale, consolare gli afflitti.

Da considerare a tal proposito il forte invito di mons. Lafranconi che nel messaggio per l’apertura del Giubileo, scrive a proposito della quinta opera di misericordia: “Ci sono categorie di persone come gli anziani, i malati, i disabili, che spesso soffrono la solitudine e il disagio di molti e svariati limiti, a cui possiamo farci prossimi. Al di là del doveroso impegno dei familiari, sono preziose le relazioni di buon vicinato che non solo vincono la tentazione dell’indifferenza ma rinsaldano il tessuto della convivenza sociale”.

C’è un grido silenzioso che si leva dalle abitazioni dei nostri paesi, dalle famiglie, dalle Case di Riposo e dagli ospedali che non può non essere accolto e ascoltato; come, d’altra parte, sempre da questi luoghi emergono segni e gesti di fede, speranza e carità che non devono essere sepolti, “non può restare nascosta una città che sta sopra un monte”. Ecco allora l’impegno delle nostre comunità cristiane e dei cristiani singolarmente che devono farsi carico dei fratelli più deboli. La Pastorale della Salute, e quindi l’impegno della Chiesa di annunciare il Vangelo che soccorre e consola, deve acquisire, direi, la medesima dignità e il medesimo impegno di qualsiasi altra azione pastorale nelle nostre comunità. Ogni sofferente e ogni malato sa quanto sia importante avere accanto persone che si prendano cura di lui con competenza professionale, ma anche persone che con una vicinanza umana e spirituale l’aiutino, assieme alle terapie mediche, a sostenere le sue giornate. In questo ambito è necessario ricordare ancora Maria. Nel messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Malato di quest’anno, che riprende l’icona biblica delle nozze di Cana, ella è additata come «Madre consolata che consola i suoi figli… nella [sua] sollecitudine si rispecchia la tenerezza di Dio».”

Così anche il nostro vescovo Antonio, nei suoi primi gesti di pastore della nostra Diocesi, ha sottolineato l’importanza del prendersi cura dei fragili: non a caso le sue prime attenzioni pastorali sono state rivolte al mondo della sofferenza. Anche nel suo intervento, al termine dell’ordinazione episcopale, non ha mancato di far riferimento agli infermi; riprendendo, tra l’altro, l’invito che Maria fa ai servi durante le Nozze di Cana: “Fate quello che vi dirà!”.

L’Ufficio di Pastorale della salute si rende, quindi, disponibile per ogni richiesta di formazione affinché si possa mettere in atto, con competenza, l’importante opera di misericordia di visitare gli infermi e soprattutto per formare e accompagnare i ministri della consolazione, cristiani che come buoni samaritani si sanno far carico di chiunque sia ai margini delle nostre strade a causa della malattia o della tarda età.

don Maurizio Lucini
responsabile diocesano
per la Pastorale per la Salute

Facebooktwittermail