Gemellaggio terremoto/35. «Continuate ad aiutarci ad aiutare»

Il diario della due-giorni cremonese della delegazione della Caritas dell’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche

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Cremona, 3 marzo 2017

Due giorni di gemellaggio al contrario. È quello che si è vissuto giovedì 2 e venerdì 3 marzo, quando una delegazione della Caritas dell’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche ha fatto tappa a Cremona. Insieme a Mons. Luigi Verolini, il direttore della locale Caritas oltre che parroco di Pian di Pieca, dove Caritas Cremonese ha posto la sua base operativa, c’erano don Marco Gentilucci e il diacono Ippolito Antonini.

Accolti dal loro conterraneo oggi vescovo di Cremona, hanno avuto modo di conoscere da vicino la realtà cremonese con la quale il legame instaurato con l’ordinazione episcopale di mons. Antonio Napolioni si è rafforzato proprio a seguito del terremoto che ha colpito il Centro Italia. Tanti gli aiuti offerti da singoli, Parrocchie e Comuni del territorio. La visita cremonese ha voluto proprio essere l’occasione per ripetere i tanti grazie incontrando di persona i benefattori.

L’occasione concreta è stata la serata di giovedì, con la cena organizzata presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona. Un momento informale all’insegna della fraternità che è stato occasione per rivedere quanti nelle Marche sono andati da volontari, ma anche incontrare i volti di chi, pur rimanendo a casa, ha garantito un proprio contributo.

Erano rappresentate un po’ tutte le realtà. A cominciare da quelle istituzionali, con il presidente della Provincia di Cremona Davide Viola e i sindaci Rosolino Azzali (Corte de’ Frati) e Pierpaolo Vigolini (Cingia de’ Botti) in rappresentanza del “Sistema Cremona” pro terremotati.

Presenti naturalmente gli operatori di Caritas Cremonese che si sono alternati sul posto, a cominciare naturalmente da Nicoletta D’Oria Colonna, ormai di casa in quella terra, oltre al direttore della Caritas don Antonio Pezzetti e il suo vice Cristiano Beltrami, che ha reso possibile l’installazione di tre tensostrutture riscaldate oltre che l’invio di diversi materiali.

Hanno preso parte alla serata anche alcuni studenti del Liceo Vida: accompagnati dal loro professore, don Stefanito Lazzari, hanno speso le proprie vacanza natalizie proprio accanto ai terremotati, portando un po’ di allegria oltre a una mano per diverse necessità.

Non mancavano neppure i rappresentanti dell’Avis di Castelverde, che hanno garantito diversi invii di materiali, il gruppo volontari di Soncino o la rappresentante della Filiera Corta Solidale, Laura Rossi.

A tutti loro la delegazione marchigiana ha espresso il ringraziamento per quanto fatto in questi mesi, nella consapevolezza che «con il vostro aiuto la nostra Caritas è cresciuta», ha sottolineato mons. Verolini. Perché «noi saremo sempre in prima linea – ha assicurato don Gentilucci – anche se siamo terremotati anche noi: abbiamo bisogno di qualcuno che ci porta un po’ di lucidità e ci incoraggia».

Tanti grazie e la speranza di poter in qualche modo ricambiare la vicinanza dimostrata. E qui un vero e proprio invito: «Vi aspettiamo!». Anche perché «le Marche sono una terra al plurale, dove c’è posto per tutti».

«I muri sono crollati, ma la solidarietà e la comunità sono cresciute», ha sottolineato ancora mons. Verolini, ricordando che se «i muratori ricostruiranno le case, la Caritas aiuterà a ricostruire le persone e le comunità».

Certo le preoccupazioni non mancano. In particolare per i giovani, nella consapevolezza che senza luoghi di ritrovo sarà sempre più complicato ricreare un tessuto di relazioni.

Ma «la Caritas c’è dove c’è bisogno», ha ricordato don Pezzetti che, ringraziando a sua volta i propri operatori, i volontari e i tanti benefattori, ha auspicato che l’estate possa rappresentare un’ulteriore occasione in cui i cremonesi possano far sentire concretamente la loro vicinanza alle popolazioni terremotate.

Un concetto ripreso anche da Nicoletta D’Oria Colonna: «Continuate ad aiutarci ad aiutare».

Durante la serata è stato anche presentato il libro “Il vento dei ricordi felici” realizzato da Rossella Galletti: un progetto che ha coinvolto le scuole del territorio e il cui ricavato servirà a sostenere gli interventi di Caritas Cremonese nelle Marche. Un gemellaggio formato bambini iniziato per S. Lucia e proseguito dopo le vacanze di Natale. «Tutti pieni di entusiasmo – spiega l’autrice – all’idea di parlare di una strega che diventa buona e chiede aiuto per realizzare mascherine fatte con le proprie mani, per regalare ai piccoli delle zone terremotate i colori di un carnevale che viene dal cuore».

Mentre nelle scuole si lavorava tra cartoncini, tempere, perle colorate e glitter, alcune “fate” hanno anche confezionato altri accessori: Angela ha cucito gonnelline in tulle e mantelli stellati e Sara e Cecilia si sono inventate bacchette magiche strabilianti. Intanto il libro prendeva forma ed è arrivata anche la prefazione scritta dal vescovo Antonio.

«Raccogliere i lavori delle scuole e delle “amiche fate” – spiega Rossella Galletti – mi ha fatto toccare con mano che l’affetto può passare anche attraverso queste piccole cose, curate nei minimi dettagli per essere davvero “un po’ magiche” e regalare un sorriso e un po’ di sana meraviglia. Il desiderio di stare accanto a chi si trova “nella terra che trema” esiste realmente, anche se a volte è la sensazione di impotenza a farla da padrona. Un grazie infinito, quindi, ai bambini delle scuole per l’infanzia “S.Angelo” di Cremona, “Pellegrini Guzzoni” di Monticelli d’Ongina e “Caduti in guerra” di Villanova sull’Arda; delle scuole Primarie “Realdo Colombo”, “Bianca Maria Visconti”, “Beata Vergine” di Cremona, “Sette fratelli Cervi” di Bonemerse,“Alcide de Gasperi” di Alfianello, “Don Renzo Cominetti” di Brazzuoli. Un grazie anche a Confartigianato che ha regalato simpatici gadget e libri ai bambini di Camerino. E un grazie a tutti gli amici che hanno già acquistato “Il vento dei ricordi felici” e a quelli che lo acquisteranno».

A caratterizzare la due-giorni cremonese della delegazione di Caritas Camerino-S. Severino Marche è stata anche la conoscenza delle realtà del territorio. Dopo l’incontro con i sacerdoti in Seminario, giovedì accompagnati dal vescovo Napolioni hanno potuto osservare da vicino la realtà ecclesiale cremonese, non senza ammirare le bellezze della città. La giornata di venerdì è stata caratterizzata, invece, dalla visita alle opere segno di Caritas Cremonese.

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Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti

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