Domenica a Cremona tornano le Sentinelle in Piedi

Appuntamento dalle 16 in piazza del Comune per affermare la propria fiducia nell’istituzione della famiglia

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Nuovo appuntamento in piazza, nel pomeriggio di domenica 18 dicembre, a Cremona con le Sentinelle in Piedi. L’appuntamento è alle 16 in piazza del Comune. Secondo uno schema ormai consolidato, i partecipanti sono invitati a sostare in piedi in silenzio in mezzo alle piazze con un libro in mano per riaffermare la propria fiducia nell’istituzione della famiglia.

Sono diversi i motivi che hanno spinto gli organizzatori a promuovere un nuovo sit-in. «Una legge sulle unioni civili – spiegano le Sentinelle in Piedi in un loro comunicato – che fondamentalmente equipara il matrimonio all’unione tra persone dello stesso sesso, la stepchild adoption che di fatto viene legittimata anche se non formalizzata, il ddl Scalfarotto che attende solo di essere ripreso in mano, l’educazione gender entrata nelle scuole, il ddl Lo Giudige che impedisce l’aiuto psicologico a persone con problemi legati all’identità sessuale. Oltre a tutto ciò lo scenario futuro ci troverà con tutta probabilità a fare i conti con eutanasia, libertà all’obiezione di coscienza, liberalizzazione delle droghe».

«Davanti a tutto questo – spiegano ancora gli organizzatori – c’è la scelta del nostro agire, che non è legato esclusivamente all’obiettivo di fermare determinate leggi ma anche al fatto di volere esprimere una verità che ci porta a vivere nella libertà e che nessuna legge potrà mai negare. Una verità che appartiene alla natura umana e al cuore stesso dell’uomo».

Una testimonianza pubblica, quella del 18 dicembre in piazza, che si è arricchita di ulteriore significato nelle ultime ore, dopo incarico di ministro dell’Istruzione all’on. Valeria Fedeli, considerata paladina dell’ideologia gender. «È noto il suo Ddl per l’introduzione di tale ideologia come insegnamento obbligatorio nelle scuole – affermano le Sentinelle in Piedi –. Questa cosa, già definita come una offesa al popolo del Family day, merita la nostra vigilanza».

Preoccupazione arriva anche dalla vicina Francia, dove è stata approvata una legge che vieta la presenza di siti prolife. «Nello stato della “libertè” – concludono i promotori dell’incontro di domenica – è vietato aiutare madri in difficoltà per permettere ai bambini di nascere. L’aborto va perseguito. Facile immaginare il rischio che questo possa essere importato anche in Italia».

Il volantino dell’evento

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