Comunità educative per minori, tra esperienze e prospettive

Il tema al centro del convegno promosso per i 10 anni della Comunità Lidia nella Settimana della carità

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“Il modello comunità educativa per minori, evoluzione sul territorio, esperienze e criticità”, questo il titolo del convegno organizzato nella mattinata di giovedì 16 novembre al Centro pastorale diocesano di Cremona nell’ambito della Settimana della carità. Spunto per affrontare il tema i dieci anni della comunità “Lidia Pieresca” di Cremona, realtà socio-educativa della Caritas per ragazze minorenni (anche con figli al seguito o in stato interessante) che per gravi motivi, stabiliti dal Tribunale dei minori, non possono crescere nella propria famiglia oppure perché si trovano in misura di custodia cautelare alternativa al carcere.

A introdurre i lavori è stato il direttore di Caritas Cremonese, don Antonio Pezzetti.

È toccato quindi a Cristiano Beltrami, vicedirettore della Caritas diocesana, aprire i lavori del convegno offrendo, numeri alla mano, una spaccato della mission della comuità Lidia.

Dal luglio 2007 ad oggi qui sono passate 214 persone: 172 minorenni (di cui 5 mamme) e 13 donne con i propri figli, per un totale di 29 bambini. L’arrivo in comunità avviene intorno ai 16 anni: perché impossibilitate a crescere in famiglia o con misura di custodia cautelare alternativa al carcere. Tranne alcuni casi legati al progetto Sprar, si tratta di giovani inviate dai servizi sociali di tutto il nord Italia. Escludendo le mamme maggiorenni, le giovani accolte sono per lo più rom di diverse nazionalità (67), seguite da un consistente numero di italiane (50). La dismissione in una quarantina di casi è avvenuta per il rientro nella famiglia di origine, in 11 casi per l’affido a una nuova famiglia; 8 perché a fine pena, 10 per il trasferimento in comunità di semi–autonomia. Non mancano trasferimenti in altre comunità, oltre anche a fughe volontarie.

La parola è passata poi ad Adele Ferrari, responsabile dell’Unità operativa famiglia-infanzia-età evolutiva dell’Ats di Brescia che, con l’intervento dal titolo “Il senso e l’efficacia del collocamento del minore in comunità: quali sinergie e collaborazioni tra i servizi, educatori, famiglia d’origine e territorio?”, ha proposto una interessante e lucida analisi del mondo minorile allontanato dalle famiglie. La necessità più impellente è che tutti i soggetti che gravitano attorno al minore, ognuno per le proprie competenze, lavorino in rete ed abbiano un progetto con obiettivi condivisi.

Ha fatto seguito l’intervento dello psicologo e psicoterapeuta Stefano Morena che, aiutato anche da momenti di condivisione e stimolando i presenti, ha aiutato a riflettere su come “Abitare il limite. Vivere con adolescenti in una comunità educativa”. Partendo dal concetto di comunità per minori, intesa come luogo sicuro che sostiene l’adolescente nell’esplorazione del mondo, si è passati all’analisi di alcune parole chiave (esplorazione, partenza, ritorno, saluto etc). Dopo aver affrontato il concetto di struttura della comunità, ha proposto un’analisi del ruolo dell’educatore e di quello del gruppo dei pari. L’intervento si è concluso ponendo l’accento sulle nuove attenzioni che emergono dalle comunità educative: dai riti di ingresso/uscita all’attenzione ai profili social.

All’avvocato Mascia Ketty Bonetti Gandolfi il compito, invece di chiarire quelli che sono “I bisogni dei minori inseriti in comunità da un punto di vista giuridico”.

Da ultimo l’intervento di Ettore Vittorio Uccellini, responsabile Servizio Affari generali, Innovazione e Sviluppo – Settore Amministrativo ed Innovazione sociale del Comune di Brescia, con una relazione sulla “Evoluzione dei servizi in Comunità e forme di sperimentazione”.

In chiusura di convegno ha preso nuovamente la parola Adele Ferrari per alcuni chiarimenti, che hanno chiuso i lavori dell’intesa mattinata.

L’iniziativa prevedeva il rilascio dei crediti formativi per gli iscritti all’Ordine degli Assistenti sociali di Regione Lombardia e all’Ordine degli Avvocati.

 

Photogallery del convegno

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