Al Santuario di Caravaggio il Vescovo richiama al messaggio del Concilio

Durante la memoria dell'apparizione nella Basilica di Santa Maria del Fonte mons. Napolioni cita S.Giovanni XXIII e il Beato Paolo VI e invita clero e fedeli a «scegliere di essere una Chiesa unita e feconda»

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Si è celebrata sabato 26 maggio la solennità della Beata Vergine Maria presso il Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio, nel 586° anniversario dell’apparizione alla contadina Giannetta. Durante la Messa Pontificale il vescovo Napolioni ha riproposto con decisione il messaggio del Concilio Vaticano II, richiamando le figure e le parole di Giovanni XXIII e Paolo VI, che proprio a Caravaggio, nel 1962, si erano dati «appuntamento spirituale».

Il vescovo, dinanzi alla folla di fedeli che fin dalle prime ore del mattino ha colmato gli spazi della Basilica, durante la celebrazione ha sottolineato i segni di continuità tra il pontificato di papa Francesco e quello dei «due grandi papi lombardi» che il 12 settembre del 1962, si erano incontratial Santuario per pregare la Madonna, insieme con 3mila sacerdoti e 17 vescovi, per il Concilio che stava per iniziare. Dal Concilio dunque il Vescovo ha ripreso il richiamo alla fecondità della vita pastorale nell’unità, «oggi così difficile e così necessaria».

«”Riforma” è oggi una parola logorata, di cui non ci fidiamo più. Ma nella Chiesa – ha detto – c’è sempre bisogno di riforma. Una riforma interiore, sincera, integrale, perché la Chiesa sia più simile a l Signore, più fedele al Vangelo, più bella».

Napolioni si è rivolto al clero diocesano e ai tanti sacerdoti vicini al Santuario che hanno partecipato alla celebrazione e a tutti i fedeli in preghiera al cospetto di Maria. «Davanti a Maria proviamo tanti sentimenti che aprono il cuore, ma che richiedono un discernimento perché non distolgano dal Vangelo del suo Figlio». Con un passaggio diretto e chiaro il Vescovo si è chiesto

 come sia possibile a “certi devoti della Madonna pregarla e poi scagliarsi contro il Papa, contro i poveri migranti e contro chi non la pensa allo stesso modo».

Per questo ha rinnovato l’invito a pregare perché «non sia vano per noi il Concilio». Prima di concludere:

«Oggi siamo qui ma non fermiamoci all’emozione. Scegliamo di essere una Chiesa unita e feconda. Feconda perché unita, unita al Papa che la Provvidenza ha scelto per noi».

Il testo dell’omelia del Vescovo

Con monsignor Napolioni, attorno all’altare anche il vescovo emerito Dante Lafranconi e monsignor Valter Dario Maggi, originario della parrocchia di Brignano Gera d’Adda, attualmente vescovo ausiliare di Guayaquil in Ecuador. Tra i concelebranti anche monsignor Amedeo Ferrari, che nel prossimo settembre subentrerà nell’incarico di Rettore del Santuario a don Antonio Mascaretti, tutti i sacerdoti di Caravaggio con il parroco don Angelo Lanzeni. Al termine la benedizione papale con annessa indulgenza plenaria.

Ad animare la celebrazione i canti dell’unione corale «Don Domenico Vecchi» diretta dal maestro Giovanni Merisio con accompagnamento all’organo da parte del maestro Roberto Grazioli.

Photogallery della mattinata

Nel pomeriggio la recita continuata del Rosario fino alle 16.40, momento della memoria dell’Apparizione con il canto del Vespro presieduto dal Vescovo. Leggi per saperne di più

In serata resoconto e photogallery del pomeriggio

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