A Soresina la festa per i 200 anni del Monastero della Visitazione con il vescovo Delpini

Nel pomeriggio di giovedì 5 maggio mons. Napolioni presiederà in forma privata il Vespro per le claustrali con l'elezione della madre superiora

image_pdfimage_print

Domenica 24 e lunedì 25 aprile sono state giornate particolarmente ricche di significato per il Monastero di clausura di Soresina: ricorreva, infatti, il bicentenario della fondazione. In qualche modo anticipato il 15 aprile con la veglia diocesana per le vocazioni alla presenza del nuovo vescovo di Cremona proprio nella chiesa di Largo Cairoli (leggi il resoconto), l’anniversario proseguirà idealmente con un ulteriore appuntamento il 5 maggio prossimo quando mons. Napolioni presiederà il Vespro (che sarà celebrato alle 17 in forma privata) assistendo all’elezione della madre superiora.

 

Domenica 24 aprile

Domenica 24 aprile, nel giorno anniversario, è stata celebrata la Messa alle 8 e i solenni Vespri alle 16. In serata, quindi, il direttore dell’Archivio storico diocesano, don Andrea Foglia, ha tenuto un incontro su “Il carisma di san Francesco di Sales”, il fondatore dell’Ordine della Visitazione.

Francesco di Sales, di nobili origini, nasce nel 1567. Indirizzato agli studi giuridici, studiò a Parigi e Padova. Di fronte alla prospettiva di una importante carriera come avvocato nel Senato di Chamberry, decide invece di diventare sacerdote, consacrato nel 1593. Nel 1602 la nomina a vescovo di Ginevra, con sede ad Annecy poiché la città svizzera era in mano ai calvinisti. La morte ad Avignone dopo 20 anni di episcopato, a soli 55 anni, nel 1622.

Una vita, quella del santo fondatore delle Visitandine, che don Foglia ha sintetizzato secondo tre aspetti: uomo di Chiesa, pastore, vescovo e riformatore, apportatore di un contributo fondamentale all’attuazione della riforma tridentina; maestro di vita spirituale con un fitto epistolario con il quale dirigeva le anime e autore di opere che hanno segnato in modo indelebile la spiritualità cattolica; fondatore di una importante congregazione religiosa in cui condensò di fatto tutte le sue intuizioni pastorali e spirituali.

Introducendo la serata, che è stata accompagnata dal coro Psallentes di Soresina, don Foglia ha fatto riferimento a due immagini donate al Monastero, entrambe eseguite da un raffinato pittore locale formatosi all’Accademia Carrara di Bergamo, dove tra il 1817 e il 1830 fu allievo del grande maestro casalasco Giuseppe Diotti. La prima (la grande tela che sta ancor oggi è posta al centro del presbiterio) che racconta la forma della fondazione religiosa. L’altra (appena tornato dal restauro) che evidenzia la sostanza di questa fondazione.

L’intervento di don Andrea Foglia: parte 1 e 2

Photogallery della serata

 

Lunedì 25 aprile

Le celebrazioni anniversarie sono proseguite nel pomeriggio di lunedì 25 aprile con la Messa presieduta dal vescovo ausiliare di Milano mons. Mario Delpini. La liturgia, animata dal Coro Psallentes di Soresina, è stata concelebrata dai sacerdoti della città e della zona pastorale.

A introdurre la celebrazione il parroco di Soresina, don Angelo Piccinelli, che ha voluto sottolineare come le celebrazioni per il bicentenario del Monastero della Visitazione siano un «rendimento di grazie per duecento anni di presenza delle Salesiane», che dal 1816 «accompagnano in modo discreto le vicende della comunità soresinese». Una presenza che è «un dono speciale, un invito per ciascuno a ripartire sempre da Dio». Proprio in questo senso ha infine auspicato il dono di nuove vocazioni.

Nell’omelia il vescovo Delpini si è rifatto alla metafora del fuoco per parlare dell’amore di Dio. «Siate fuoco e incendiate il mondo!», ha detto. E ancora: «L’amore di Dio è come il fuoco, capace di plasmare la vita. Ma come il fuoco, per continuare ad ardere, ha bisogno di “attaccarsi” a nuova legna, così l’amore di Dio ha bisogno di attaccarsi alle persone, perché l’amore di Dio è contagioso».

Naturalmente il pensiero è andato alla monache visitandine: «200 anni di storia si trasformano in gratitudine, perché è stato acceso un fuoco che è stato tenuto vivo dalla vita contemplativa delle monache Salesiane, una testimonianza che qui ha abitato e ancora abita Dio. La nostra preghiera chieda che questo fuoco continui ad ardere per seminare l’amore e la sapienza di Dio».

Al termine della Messa è stata presentata all’assemblea  la “benedizione speciale del Santo Padre” con sua fotografia.

Photogallery della celebrazione

 

La storia del Monastero

A dar vita al monastero della Visitazione di Soresina furono suor Laura Felice Calvi e suor Giulia Domitilli Emili, giunte dalla comunità bergamasca di Alzano Lombardo. Giunsero a Soresina la sera del 23 aprile 1816 in carrozza nell’allora Contrada Albana, all’ex convento dei Terziari Regolari in San Francesco del Dosso.

Il giorno dopo, il 24 aprile, durante l’atto solenne della fondazione, celebrata dal vescovo di Cremona, mons. Omobono Offredi, una “singolare” novizia consegnava alla nuova superiora, madre Laura Felice Calvi, le chiavi della casa ed accettava di divenirne economa: Maria Gaetana Ferrari.

Era questa l’ultima Priora del Collegio delle Vergini di Santa Chiara che, eretto il 9 dicembre 1700 dal vescovo Alessandro Croce, aveva in Via delle monache, ora Via Teatro, la chiesa ed un fiorente educandato. Purtroppo, il 29 agosto 1811, il decreto napoleonico di soppressione aveva chiuso il lungo periodo di apostolato di preghiera e di azione educativa. Maria Gaetana Ferrari, però, pur ridotta allo stato laicale, desiderosa di ricostituire una famiglia religiosa, non solo aveva acquistato l’ex convento francescano, diventato proprietà privata dopo la soppressione del 1772, ma aveva iniziato il complesso sfibrante iter per ottenere dall’I.R.Governo austriaco (imperatore di allora era Francesco I) la concessione di riunirsi in comunità religiosa, dopo la quale i successivi permessi del Vescovo, del Prefetto, nonché l’autorizzazione pontificia, portarono alla fondazione del nuovo Monastero.

Nello stesso tempo, le monache della Visitazione ebbero in uso dalla Fabbriceria la chiesa di San Francesco che rinnovarono all’interno sia nel presbiterio sia nella sistemazione degli altari, ampliarono nella sagrestia e nel coro, dotarono di arredi quali l’organo Bossi nel 1842 che ancora è funzionante. All’atto della solenne consacrazione il 25 settembre 1834 dal vescovo Carlo Emanuele Sardagna, la chiesa acquistava l’ordinato aspetto euritmico attuale. Nell’ex convento francescano, una serie di lavori portò alla fabbrica del collegio-educandato nel 1818 (ora sede del Centro socio-culturale Terza Età), ma la scarsa funzionalità dell’edificio convinse le monache nel 1859, nei momenti drammatici seguiti alla seconda guerra d’indipendenza, a cercare una nuova sede che venne trovata nell’ex convento dei Minori Osservanti, nell’allora Contrada degli Argini, ora Via Cairoli, soppresso nel 1798 e diventato proprietà privata. Qui venne adattata, e con poche variazioni, alla vita di clausura il fabbricato preesistente e costruita, su progetto dell’architetto Emilio Brilli, la nuova chiesa, l’attuale, sull’aerea di quella demolita dopo l’allontanamento dei frati. La benedizione da parte del vescovo Antonio Novasconi della campana che ancor oggi fa risuonare i suoi rintocchi argentini, il 21 novembre 1859, e la consacrazione della chiesa, il 19 agosto 1862, sembravano finalmente dare un felice compendio alla travagliata storia delle comunità religiose di Soresina, che ci hanno lasciato segni di fede, di operosità, di arte.

Dal 1862 ad oggi, non sempre fu facile la vita del Monastero. Per questo si rimanda al documentatissimo libro del prof. Roberto Cabrini, Il Monastero di Santa Maria della Visitazione in Soresina, edito nel 1994, che ricostruisce con dovizia di particolari vicende storiche, figure di Madri e di Sorelle, come di confessori e di padri spirituali. Sono da ricordare però due momenti dolorosi che segnarono la vita della comunità claustrale: il momento della soppressione del monastero nel 1866 con la riduzione allo stato laicale delle monache ed, altrettanto amara, la chiusura nel 1885 dell’educandato, tanto benemerito in campo educativo. Prove dure che non hanno scalfito la serena e profonda spiritualità delle suore salesiane che accompagna da sempre la vita frenetica e distratta di noi soresinesi.

Il cartoncino del bicentenario

Il sito internet del Monastero della Visitazione di Soresina

Facebooktwittermail