Repubblica democratica del Congo: nuova crisi umanitaria

In sole quattro settimane oltre 450.000 persone sono state espulse riversandosi nelle località di Kamako e dintorni

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Una nuova grave crisi umanitaria è in corso  al confine angolano della Repubblica Democratica del Congo nelle 4 diocesi di Popokabaka, Luiza, Luebo e Matadi a seguito dell’espulsione improvvisa da parte del governo dell’Angola di centinaia di migliaia di congolesi impiegati nelle miniere di diamanti della zona di Lunda Norte.

Le parrocchie e le Caritas locali si sono prontamente mobilitate per l’assistenza agli sfollati con mezzi decisamente sproporzionati ai bisogni. La Caritas parrocchiale di Kamako ha aperto tutti gli edifici a disposizione e ospita attualmente più di 2300 persone tra i locali Caritas e le due scuole cattoliche adiacenti. Le Caritas parrocchiali limitrofe si stanno organizzando per l’accoglienza degli espulsi. Caritas Congo sta coordinando gli interventi delle organizzazioni cattoliche in loco ed è in contatto con la rete Caritas internazionale per predisporre un piano organico di aiuto.
Una crisi che si aggiunge ad altre in essere nel vastissimo paese africano tra i più poveri al mondo nonostante le sue immense ricchezze minerarie e ambientali. Un paese emblema delle disuguaglianze e delle contraddizioni del sistema economico-finanziario globale, da decenni teatro di conflitti interni e vittima di uno sfruttamento dissennato a beneficio di ristrette elite locali e di ingenti interessi economici e geostrategici stranieri.
Caritas Italiana da anni collabora con la Caritas Congo in risposta alle numerose emergenze e per la realizzazione di microprogetti di sviluppo, a seguito di questa nuova crisi sta seguendo la situazione e ha offerto la propria disponibilità a sostenere gli interventi della Caritas locale.

Approfondimenti su www.caritas.it

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