Primi passi per l’Unità pastorale “Don Primo Mazzolari”

Il Vescovo al consiglio unitario delle parrocchie di Sant’Ambrogio, Cambonino, Boschetto e Migliaro

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Si è tenuto nella serata giovedì 21 giugno presso la parrocchia del Cambonino il Consiglio Pastorale Parrocchiale Unitario dell’erigenda unità pastorale denominata “don Primo Mazzolari” di cui fanno parte le parrocchie di Sant’Ambrogio, Cambonino, Boschetto-Migliaro. L’intervento del vescovo Napolioni ha invitato le comunità a proseguire e ad intensificare il cammino avviato per una sempre più piena collaborazione.

Dopo l’incontro con il Vescovo nell’ultimo consiglio pastorale unitario il gruppo di lavoro dell’unità pastorale ha raccolto le proprie considerazioni. Riportiamo alcuni passaggi del testo.

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«Ogni battezzato ed ogni comunità parrocchiale però stanno vivendo un’evoluzione, non di sostanza ma di forma. Il messaggio del Vangelo non cambia, cambia il modo di viverlo, intenderlo e annunciarlo. A volte lo si vorrebbe addomesticare secondo le proprie esigenze, altre volte lo si vorrebbe cristallizzare nei ricordi che sono ormai legati al passato riproponendoli in una stagione che non esiste più. La conversione al Vangelo invece è un processo di crescita, di consapevolezza e di chiamata in causa di ognuno. È un processo faticoso, non del tutto comprensibile che sfida il nostro bisogno di garanzie di riuscita, ma soprattutto a fronteggiarsi sono l’azione dello Spirito e le nostre idee di Chiesa. La “costruzione” di nuove unità pastorali ha come obiettivo principale proprio questo: in un mondo che cambia e in una Chiesa che è sempre più minoritaria, dove trovare la forza, le motivazioni, le persone, per poter ancora dire che il Signore Gesù è risorto e che la nostra vita non può più essere quella di prima?

A giustificare una nuova linea pastorale non è solo la ragione numerica (assenza di clero e comunità sempre più vuote) ma è la ragione identitaria e missionaria

[…]  La presenza del vescovo al Consiglio Pastorale Parrocchiale Unitario, di tutte e quattro le parrocchie, ha sancito la validità del percorso fino ad ora vissuto, ha rafforzato la volontà dei sacerdoti e dei laici che da tempo lavorano insieme a proseguire su questa linea ed è stata l’occasione per rileggere insieme la vita di queste comunità.

La comunità credente che le anima attraverso le molteplici ministerialità, la comunità dei credenti che sentono solo di appartenervi ma senza assumere ruoli, la comunità dei battezzati che magari solo ogni tanto si ricordano della loro parrocchia, i tanti non praticanti, non credenti o non cristiani che comunque rappresentano il tessuto sociale dentro il quale una parrocchia è inserita non sono altro che il luogo nel quale Dio non smette di agire.

A questo punto, rimanere ai margini di tutto questo o diventare attori ispirati dalla Parola?

[…] Ora, insieme ai laici, che costituiranno le equipe di lavoro, i sacerdoti per primi dovranno ragionare, sperimentare, discernere e accompagnare le loro comunità, attraverso il coordinamento di don Carlo Rodolfi che sarà il moderatore e curerà la formazione degli adulti, la cura della pastorale giovanile da parte di don Andrea Barbieri, la formazione dei catechisti e la cura della catechesi grazie a don Alberto Martinelli e la formazione alla carità e alla missionarietà con il contributo di don Maurizio Ghilardi. La presenza nelle parrocchie di collaboratori esperti di vita pastorale e sociale quali don Libero e don Giuseppe saranno un valore aggiunto e un valido aiuto oltre che rappresentare il tentativo di una fraternità sacerdotale».

Il gruppo di lavoro dell’erigenda Unità Pastorale “don Primo Mazzolari”

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