Seconda Lettera: Pentecoste 1995

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Pentecoste 1995

  Io voglio afferrare la luce della Vita Contemplativa perché con il Suo Silenzio che è quello stesso di Gesù, rappresenta una realtà divina per la Missione ed il mondo intero.

  Rev.da Madre

  Care sorelle in Cristo!

  La Grazia di Nostro Signore sia sempre con noi!

  Scriveva un vescovo: Ascoltiamo quei silenzi di Gesù così intensi ed eloquenti… in realtà sono più numerosi i Suoi silenzi, rispetto alle Sue parole. I SILENZI DI GESÙ RAPPRESENTANO UNA REALTA’ DIVINA. Ci sono infatti realtà che hanno una loro eloquenza intrinseca enormemente potente, come la luce: basta avere occhi per afferrarla”. Ecco: io voglio afferrare la luce della Vita Contemplativa perché con il Suo Silenzio che è quello stesso di Gesù, rappresenta una realtà divina per la Missione ed il mondo intero.

  Ricordo i tempi del catechismo, dove la maestra diceva: “Le suore di clausura stanno sempre con Gesù, esse pregano per quelli che non pregano mai; per i senza Dio; esse sono i parafulmini della società! Poi rivolgendosi a me che non stavo mai fermo, e davo fastidio anche agli altri, con la bacchetta in mano, lanciava come un grido: “Valentino, monello, ti fulmino; stai fermo!”

  Forse fin d’allora le preghiere delle suore di clausura senza che loro lo sapessero, cominciavano a fare effetto, a dare frutti, anche per me! E la maestra di catechismo diceva con parole molto concrete e gesti decisi le verità ‘DELL’UNUM NECESSARIUM E DELLA PARTE MIGLIORE’ che consiste nell’ascoltare Gesù Cristo rimanendo presso di Lui in adesione di spirito e di cuore. Tutto per fare Luce in quest’ora di tenebre!

  Con tali pensieri mi introduco a parlare della Festività di Pentecoste. La Missione è Opera Divina ed è lo Spirito Santo il Suo Autore! Vorrei che lo invocaste non solo per tutta la Chiesa Universale – questo è certamente uno dei vostri Compiti Specifici – ma anche per Chiesa locale, particolare, in terra di missione ed inserita in essa! Certo che è vero: anche voi contemplativi non vedete quasi mai il risultato dei vostri sforzi e sacrifici. Anche se c’è, ed è abbondante, non si può mica sempre sapere; non è sempre riscontrabile!

  La vostra è una pura vita di fede che cammina al buio, per fare luce ad altri. Il mondo potrebbe dire: “Come mai tu fai luce a me per vedere, mentre tu resti al buio?” Ciascuna di voi potrebbe rispondere: “Io sono stata creata per fare luce a chi si trova nelle tenebre. Io ho Luce “dentro” e te la trasmetto a … distanza!” Ogni esempio ha sempre i suoi limiti! Ma è come si lì a Fontanellato partisse una invocazione dalla vostra Trasmittente divina: “Accende Lumen sensibus – infunde amorem cordibus – infirma nostri corporis – virtute firmans perpeti (accendi in noi la Tua luce – infondi nei nostri cuori l’Amore – Fortifica la nostra debolezza – con il Tuo Vigore Eterno… Ogni monastero non è forse come città sul monte”?

  “Noi, sorelle di clausura, cercheremo di stare al nostro posto. Innalzeremo una povera antenna, quella dell’umiltà e del desiderio di Dio, e cercheremo di captare mettendoci in sintonia, in lunghezza d’onda divina con voi, la supplica allo Spirito Santo, per vederla diventare realtà divina che opera in mezzo a noi e da’ “forza al verde”!!!”

  Anch’io pregherò lo Spirito Santo, perché la vostra vita riproduca sempre meglio non solo i caratteri della Universalità della Chiesa, ma anche la fecondità spirituale di Maria Madre della Chiesa.

  Non c’è bisogno che rispondiate alle mie lettere. Non voglio che togliate tempo prezioso alla vostra vita nascosta con Cristo in Dio (S. Paolo). Come dicevo, basta il vostro silenzio per parlare a Dio di Dio. Già siete “lettere viventi di Cristo” ed in Lui vi saluto con auspici di ogni bene e santità”.

Riconoscente

P. Valentino Bosio, CM.

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