Il Sinodo dei Giovani entra tra le mura del carcere di Cremona

Il Vescovo Antonio ha iniziato il ciclo di quattro dialoghi coi i detenuti sui temi delle prossime assemblee sinodali

image_pdfimage_print

Un pomeriggio speciale, per uno speciale appuntamento inserito nel cammino che la Chiesa diocesana sta percorrendo in ascolto dei giovani: è il significato dell’incontro vissuto lunedì 15 gennaio nella Casa Circondariale di Cremona tra il vescovo Antonio e i detenuti.

Si è trattato del primo di quattro pomeriggi in cui affrontare, in uno spirito di accoglienza reciproca, la riflessione sulle grandi tematiche oggetto del confronto dei giovani nel corso delle assemblee sinodali mensilmente in calendario. L’iniziativa – fortemente sostenuta dalla Segreteria del Sinodo, dai Cappellani don Graziano Ghisolfi e don Roberto Musa, dal diacono Marco Ruggeri e dai volontari del carcere nonché dalla Direttrice dell’Istituto di pena Maria Gabriella Lusi – ha raccolto il plauso dei detenuti e ha riscosso un deciso apprezzamento.

Più di un’ora di confronto aperto, a tutto campo, sostenuto dalle riflessioni introduttive e dalle provocazioni di mons. Napolioni. Circa una sessantina i partecipanti, che hanno avuto anche un breve intermezzo di riflessione a piccoli gruppi prima della condivisione. A tema l’esperienza della Chiesa: tra attese e delusioni per le sue incoerenze e la fiducia espressa nella forza impressa al rinnovamento delle coscienze ed il coraggio nel praticare la misericordia.

Tra i detenuti presenti anche il giovane che parteciperà come membro effettivo, con un permesso speciale della Direzione del carcere, alle assemblee sinodali programmate in Diocesi. Un giovane latinoamericano che si è dichiarato onorato di partecipare all’evento ecclesiale, ricevendo non senza emozione la lettera ufficiale di convocazione da parte del Vescovo.

I prossimi appuntamenti in calendario precederanno le assemblee sinodali nei prossimi mesi.

 

 

 

 

Facebooktwittermail