Con il canto del “Te Deum” la fede riconosce gli immensi doni di Dio nell’anno trascorso

Eucaristia nella chiesa cittadina d Sant'Agostino, presieduta dal Vescovo, per il tradizionale ringraziamento comunitario alla fine dell'anno solare

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Tanta gente, famiglie, bambini ed anziani, provenienti dalle parrocchie della città per celebrare la gratitudine per un anno trascorso. Un anno non sempre facile, non per tutti sempre felice. Ma un anno di vita e di Grazia, comunque sia andata. Un anno in cui cercare di intravvedere la traccia provvidente dell’amore di Dio per ciascuno.

La celebrazione, semplice e partecipata, è iniziata alle 18 nella chiesa parrocchiale di Sant’Agostino a Cremona, con la presidenza del Vescovo e la presenza di diversi sacerdoti concelebranti. Essendo dopo i Primi Vespri della solennità di Maria Madre di Dio, la liturgia è stata quella del 1 gennaio, anticipando l’Ottava del Natale.

Monsignor Napolioni ha voluto leggere il ritrovarsi dell’ultimo giorno dell’anno non solo in ossequio alla tradizione, ma come occasione per un, seppur breve, bilancio personale. Operazione solo apparentemente ovvia, dato che molto dell’esistenza quotidiana di ciascuno corre sovente il rischio di appiattirsi su un presente sfuggente e senza profondità.

 

Il bello ed il buono che ciascuno ha vissuto merita invece – ha sostenuto il Vescovo – l’esercizio del discernimento, proprio per non essere semplicemente consumato dal tempo che passa.

Pensieri e suggestioni che nelle ultime ore del 2018 non possono dimenticare di ringraziare per il misterioso realizzarsi del progetto custodito nel cuore di Dio, una sconfinata fiducia capace di sorreggere i credenti anche nelle svolte più impegnative della vita.

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