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Nuove disposizioni per i funerali a Cremona

Novità, a partire dal 1° luglio, per la celebrazione delle esequie nella città di Cremona. Nelle disposizioni, rese note il 26 giugno, si precisa che come luogo ordinario per la celebrazione dei funerali è la chiesa parrocchiale di appartenenza del defunto: non saranno così più celebrate le esequie ecclesiastiche di fedeli defunti appartenenti alle parrocchie cittadine presso la cappella del Cimitero civico di Cremona.

Le nuove disposizioni sono il frutto di un serio cammino di verifica da tempo in atto tra i parroci delle Parrocchie cittadine e riguarda anche ospedali e case di cura dove i cappellani, di fronte a richieste di celebrare le esequie nella struttura stessa, saranno chiamati a consigliare e motivare i parenti affinché le esequie vengano celebrate presso le parrocchie cittadine di riferimento. Nel caso in cui ravvisassero serie motivazioni pastorali per accogliere la richiesta dei parenti, i cappellani dovranno comunque avvertire il parroco territorialmente competente affinché venga a celebrare o a concelebrare.

Differente la situazione per le case di riposo: soprattutto nel caso di degenza prolungata nel tempo potranno essere celebrate nella cappella di dette strutture sanitarie. Anche in questo caso, però, i cappellani dovranno avvertire il parroco di riferimento del defunto affinché partecipi alla celebrazione esequiale esprimendo la partecipazione e la vicinanza della comunità parrocchiale.

Le disposizioni prevedono inoltre, nel caso in cui i parenti chiedano motivatamente di celebrare le esequie in una parrocchia cittadina diversa da quella di appartenenza del defunto, che il parroco che accoglie tale richiesta avverta il confratello parroco di riferimento affinché, se possibile, partecipi alla celebrazione delle esequie.

Il documento, che è stato stilato per favorire una prassi comune e condivisa da tutte le parrocchie e il senso comunitario della celebrazione esequiale, d’intesa con il Vicario zonale, i parroci e i cappellani, precisa anche quanto recentemente ribadito dalla Congregazione per la Dottrina della Fede riguardo la cremazione.

 

Disposizioni circa la celebrazione delle esequie a Cremona
e chiarimenti sui casi di cremazione

 

Lettera informativa alle imprese funebri

 

Diffuse, inoltre, le disposizioni circa la cura pastorale della cappella del Civico cimitero di Cremona, dove non vi è più la presenza di un cappellano ad esclusivo servizio del Cimitero, ma l’assistenza spirituale è affidata in modo particolare alla parrocchia territorialmente competente, cioè quella di Borgo Loreto.

Per favorire una adeguata cura pastorale:

  • la domenica sarà celebrata una sola Eucaristia festiva (escludendo altre celebrazioni, quali ad esempio il triduo pasquale);
  • durante la settimana vi saranno solo due celebrazioni feriali dell’Eucaristia (martedì e giovedì);
  • non sarà celebrata la Messa festiva del sabato o della vigilia delle solennità;
  • nella ferialità si potranno opportunamente e lodevolmente promuovere altri momenti di preghiera (ad esempio il rosario);
  • presso la cappella del Cimitero non saranno celebrate esequie di fedeli defunti appartenenti alle parrocchie della città di Cremona. La richiesta di esequie da parte di parenti di defunti non appartenenti alle parrocchie cittadine potrà essere accolta solo in presenza di particolari motivazioni pastorali.

 

Disposizioni circa la cura pastorale
della cappella del Cimitero di Cremona




Stranieri, quadro stabile. La Lombardia sempre di grande attrattiva

Nei giorni in cui tiene banco il dibattito sullo “Ius soli” sono stati diffusi i dati del XXVI Rapporto immigrazione Caritas Migrantes. In Lombardia gli stranieri residenti sono 1.149.011, pari all’11,5% della popolazione. Per la prima volta, seppure di poco, diminuiscono.

Il calo, pari allo 0,3%, è dovuto soprattutto, come anche sottolineato dall’Istat, al progressivo aumento di cittadini stranieri che diventano italiani: 54mila, il 27% delle nuove cittadinanze registrate in Italia.
È quanto emerge dal XXVI Rapporto Immigrazione Caritas Migrantes “Nuove generazioni a confronto”, basato sui dati relativi al 2016.

In Provincia di Cremona gli stranieri residenti risultano 41.166, con un -0,7% rispetto all’anno precedente. 10.365 le presenze a Cremona con un aumento di 247 unità (2,4%).

In un quadro di sostanziale stabilità delle presenze, la Lombardia rimane la regione più attrattiva dell’Italia: quasi un cittadino straniero su quattro, il 22,9% dei 5.026.153 regolarmente soggiornanti sul territorio italiano, vive nel territorio lombardo. Una percentuale superiore di ben 10 punti a quella che si registra nella seconda regione italiana più multietnica, il Lazio, dove gli immigrati che scelgono di stabilirvisi sono il 12,8%.

La Lombardia, inoltre, è la prima regione italiana anche per numero di matrimoni con almeno un coniuge straniero (17,4%), per occupati stranieri (22,8%) e per presenza di imprese il cui titolare è extra-comunitario (18,9%).

Secondo il Rapporto, le province di Milano, Brescia e Bergamo nel loro insieme ospitano il 64,0% della popolazione straniera regionale.

Le comunità maggiormente presenti sono la romena, la marocchina e l’albanese, che nel loro insieme totalizzano quasi un terzo degli stranieri residenti in regione.

Gli stranieri occupati si concentrano maggiormente nei servizi (62,8%) e nell’industria in senso stretto (19,4%).

Sul territorio regionale sono 66.766 i titolari di imprese nati in un paese extra-UE.

Gli alunni stranieri sono 203.979, pari 14,5%, della popolazione scolastica regionale.

In Lombardia gli alunni nati nel nostro Paese ma senza cittadinanza italiana sono il 63,7% degli alunni stranieri.

Sintesi dettagliata del XXVI Rapporto




Conclusa a Cremona l’edizione 2017 dell’Happening

Dopo aver riflettuto sulle domande di senso della vita, nel contesto del Sinodo dei giovani, e aver guardando al tema dell’accoglienza, l’ultima serata dell’Happening di Cremona ha visto protagonista, martedì 27 luglio, l’esperienza di Patrizia Colombo e della Coop. Homo Faber che opera all’interno del carcere Bassone di Como.

A introdurre la serata uno degli organizzatori, Cristiano Guarneri, che ha ricordato una frase di Marc Twain: “I due giorni più importanti sono quello in cui si nasce e quello in cui si capisce il perché”. E durante l’esistenza un grido nel cuore di ogni uomo domanda perché accadono certi drammi.

La prima riflessione è stata proposta da Edmondo Tarabini che ha raccontato la sua esperienza: a quindici anni sbagliando compagnia diventa succube dell’eroina; Il giorno del suo 38° compleanno viene rinchiuso nel carcere di Como.

Edmondo, in carcere, incontra Patrizia: lei lo accoglie. L’esperienza è così importante che ancora oggi, dopo sette anni che è uscito dal carcere, recita l’Angelus, preghiera imparata con lei.

Scontata la proprio pena, infatti, comincia la frequentazione con la famiglia di Patrizia, ma lei e suo marito si accorgono presto della dipendenza di Edmondo dall’alcool. Ancora una volta non viene lasciato solo e ora sono cinque anni e mezzo che non tocca alcolici. “Ringrazia i tuoi amici” si è sentito dire Edmondo dal padre. Oggi Edmondo ha una grande famiglia: i propri genitori, la sorella con i suoi figli e quella di Patrizia; da tre anni, inoltre, è sposato e ha un bambino, Francesco, di 2 anni.

La parola è passata quindi a Patrizia Colombo nata a Monza nel 1963, sposata, madre di 5 figli e dirigente scolastica in una scuola dell’infanzia in Brianza. Entra in contatto con la realtà carceraria in un momento molto critico della propria vita e di quella della sua famiglia ma, inaspettatamente, questo diventa motivo di cambiamento per lei e per chi la incontra.

Da dieci anni è docente e responsabile del centro stampa gestito dalla Cooperativa Homo Faber all’interno del carcere Bassone di Como.

Nel 2010 pubblica il volume “Liberi in carcere – L’incontro nell’incontro” che racconta di alcune conversazioni tra due detenuti. Il libro ha vinto il primo premio al concorso letterario Contardo Ferrini di Verbania.

Attualmente Patrizia Colombo è impegnata nell’ideazione e realizzazione di una casa di accoglienza per detenuti a fine pena e per ex detenuti con lo scopo di favorire, attraverso il lavoro e l’educazione alla bellezza, il loro reinserimento nel tessuto sociale.

In chiusura di incontro la lettura di una lettera, indirizzata a Patrizia, scritta da un ragazzo che, attraverso lei, ha sentito di aver ricevuto misericordia e guarigione.

La serata è continuata con la musica della “primitive jazz band” veronese The Hot Teapots, che ha chiuso ufficialmente l’edizione 2017 dell’Happening di piazza Stradivari.

Ad accompagnare la 4 giorni, oltre alla buona cucina e momenti di riflessione e testimonianza seguiti da momenti musicali, la mostra “You’ll never walk alone”: pannelli e video per raccontare la storia di quattro persone che hanno saputo rischiare guardando all’altro come un bene.

 

Resoconto delle precedenti serate:




Nuove nomine: don Nicola Premoli vicario a Bozzolo

Domenica 25 giugno, nelle parrocchie interessate, sono stati annunciati alcuni nuovi trasferimenti di sacerdoti. Reso noto il primo incarico pastorale del sacerdote novello don Nicola Premoli, che sarà vicario a Bozzolo. Di seguito tutti i provvedimenti vescovili:

Don Sergio Galbignani, rientrato dal servizio come “fidei donum” dalle Solomon Islands, viene nominato collaboratore parrocchiale a Fontanella (Bg).

Don Giovanni Tonani, finora parroco a Corte de’ Cortesi, Cignone e Bordolano, viene nominato parroco in solido a Pozzaglio, Olmeneta, Casalsigone, Castelnuovo Gherardi e Corte de’ Frati.

Don Roberto Moroni, finora parroco in solido a Pozzaglio, Olmeneta, Casalsigone, Castelnuovo Gherardi e Corte de’ Frati, viene nominato parroco a Corte de’ Cortesi, Cignone e Bordolano.

Don Nicola Premoli, sacerdote, novello viene nominato vicario parrocchiale a Bozzolo (Mn).

 

Biografia dei sacerdoti interessati

Don Sergio Galbignani (in foto a destra) è nato il 4 luglio 1951. Originario della parrocchia di Villacampagna (frazione di Soncino), è stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1975. Dopo essere stato vicario a Piadena, nel 1989 è diventato parroco di Corte de’ Cortesi con Cignone, dove è rimasto sino al 1995, quando ha iniziato la propria esperienza di “fidei donum”. Dopo una prima esperienza nelle Filippine, dal 2014 ha prestato servizio nelle Isole Salomone. Nei mesi scorsi il rientro in diocesi. Ora il vescovo Napolioni l’ha nominato collaboratore parrocchiale a Fontanella (Bg), di cui è recentemente stato nominato parroco don Diego Poli.

Don Giovanni Tonani (in foto al centro in basso), originario della parrocchia di Olmeneta, è nato il 12 ottobre 1965 ed è stato ordinato sacerdote il 16 giugno 2001. Dopo l’esperienza come vicario a S. Sebastiano, in Cremona, dal 2009 era parroco di Corte de’ Cortesi e Cignone e dal 2013 anche di Bordolano. Incaricato diocesano per la Pastorale scolastica dal settembre 2016, recentemente il Vescovo gli ha anche affidato l’Ufficio IRC (Insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole) con gli incarichi di consulente ecclesiastico diocesano A.D.A.S.M. , F.I.S.I.,  F.I.S.M.  e assistente ecclesiastico diocesano U.C.I.I.M.. A questi incarichi ora affiancherà anche quello di parroco in solido di Pozzaglio, Olmeneta, Casalsigone, Castelnuovo Gherardi e Corte de’ Frati insieme a don Claudio Corbani, lasciando le parrocchie di Corte de’ Cortesi, Cignone e Bordolano.

Don Roberto Moroni (in foto al centro in alto), originario della parrocchia di Agnadello, è nato il 14 novembre 1962 ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1993. Vicario a Fontanella (1993-2001) e Pizzighettone (2001-2004), è diventato quindi parroco di Olmeneta nel 2004, assumendo poi il ruolo di parroco in solido di Pozzaglio, Olmeneta, Casalsigone, Castelnuovo Gherardi nel 2010. Ora mons. Napolioni l’ha destinato come parroco a Corte de’ Cortesi, Cignone e Bordolano, in sostituzione di don Tonani.

Don Nicola Premoli (in foto a sinistra), originario della parrocchia di Covo, è nato il 19 maggio 1976. Dopo aver lavorato per 14 anni alla Banca Popolare di Bergamo, nel settembre 2010 è entrato nel Seminario vescovile di Cremona. Ordinato diacono l’8 ottobre 2016, il 10 giugno scorso è stato ordinato sacerdote. Prete novello è stato destinato dal Vescovo a Bozzolo come vicario parrocchiale, in sostituzione di don Gabriele Barbieri. Collaborerà con il nuovo parroco don Luigi Pisani, recentemente nominato.




Festa in piazza dei Grest: a Vescovato ha la meglio Torre

Giochi, sorrisi e tanto divertimento. Ha fatto centro anche la Festa in piazza organizzata a Vescovato dalla Federazione Oratori Cremonesi e che nella mattinata di lunedì 26 giugno ha coinvolto i Grest della zona 7.

Centinaia i bambini, accompagnati dagli educatori, che si sono cimentati in giochi e attività negli spazi esterni dell’oratorio di Vescovato e nel campo da calcio. Dal basket 3 vs 3 alla sfida all’ultimo rigore, senza dimenticare i grandi classici: freccette e shanghai giusto per citarne alcuni.

Giochi per tutti i gusti, sotto un caldo pungente, che ha riacceso l’atmosfera estiva e ha fatto da sfondo al grande gioco fra oratori, che alla fine ha decretato un gruppo di vincitori: i ragazzi di Torre de’ Picenardi. Una sfida accanita “al punto giusto”, con bambini e animatori agguerriti determinati a “strappare” il primo posto all’oratorio di Vescovato, vincitore della festa in piazza dello scorso anno.

Determinazione, musica, voglia di divertirsi e una grande soddisfazione, «perché – come ha ricordato il presidente della Federazione Oratori, don Paolo Arienti, durante il breve momento di preghiera iniziale – la vera sfida è quella di esserci e di riconoscere che come il tema del Grest ci suggerisce, grandi e meravigliose sono le opere del Signore».

All’oratorio che si è aggiudicato la vittoria è stata consegnata in premio una pianta, in linea con il tema del Grest che accende i riflettori sul creato e, quindi, sui frutti della terra.

I festeggiamenti dei ragazzi di Torre, che a Vescovato hanno “schierato” i ragazzi più grandi, sono continuati nel pomeriggio in oratorio.

Vincitori a parte, in palio c’è stata l’occasione di mettere a confronto i diversi modi di pensare e di vivere il Grest.

Soddisfatti i bambini, soddisfatti gli organizzatori. E già lo si sa: quella di lunedì è stata una mattinata di Grest e di divertimento “sano” destinata a repliche, perché quella delle feste in piazza è ormai una tradizione ben consolidata durante l’esperienza estiva degli oratori.

Photogallery

 

Precedenti appuntamenti:

Prossimi incontri:

  • 27 giugno – Oratorio di Pieve d’Olmi per la zona 8
  • 28 giugno – Santuario di Caravaggio per la zona 1
  • 29 giugno – Parco Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda per la zona 2



Don Dalè parroco anche di Formigara e Cornaleto, oltre che di Gombito e S. Latino

Don Marino Dalè, già parroco di Gombito e S. Latino, è stato nominato parroco anche delle Parrocchie di Formigara e Cornaleto. Sarà coadiuvato dai collaboratori parrocchiali don Luigi Parmigiani e don Luigi Pietta.

Don Luigi Parmigiani, già nominato collaboratore parrocchiale di Formigara e Cornaleto, assume infatti l’incarico di collaboratore parrocchiale anche delle parrocchie di Gombito e San Latino.

Nominato collaboratore parrocchiale delle quattro parrocchie anche don Luigi Pietta.

 

Biografia dei sacerdoti

Don Marino Dalè, originario della parrocchia di Cristo Re in Cremona, è nato il 25 aprile 1969 ed è stato ordinato sacerdote il 22 giugno 1996. Dopo essere stato vicario a Fornovo San Giovanni (1996/2001), S. Ilario in Cremona (2001/2002), il trasferimento a Cassano d’Adda dove, dopo aver ricoperto il ruolo di coordinatore della pastorale scolastica, è stato vicario nella parrocchia dell’Annunciazione. Dal 2006 era parroco di Gombito e San Latino, incarico cui ora affiancherà anche quello di parroco di Formigara e Cornaleto, succedendo a don Francesco Ferrari.

Don Luigi Parmigiani, è nato a Formigara il 30 dicembre 1942 ed è stato ordinato sacerdote il 25 giugno 1966. È stato vicario a Persico (1967/1969) e Castelleone (1969/1976). Dal 1976 al 1979 è stato parroco di Castelnuovo del Zappa. Per otto anni, dal 1979 al 1987, ha ricoperto l’incarico di presidente della Federazione Oratori Cremonesi. Nel 1987 il vescovo Assi lo scelse come nuovo parroco di Robecco d’Oglio, dove rimase fino al 1999 quando fu trasferito alla guida della comunità Ss. Apollinare e Ilario in Cremona. Dal 1998 al 1999 è stato anche amministratore parrocchiale di S. Pietro Apostolo in Castelnuovo Gherardi. Nel 2004 un nuovo trasferimento, questa volta come parroco di Soresina e amministratore parrocchiale di Farfengo. Nel 2010 la nomina a collaboratore parrocchiale di San Bassano e nel 2011 quella a parroco di San Martino in Beliseto e Marzalengo. Nell’estate del 2014 è stato nominato collaboratore parrocchiale di tutte le parrocchie del comune di Viadana, e successivamente anche della frazione di Buzzoletto. A inizio giugno la nomina a collaboratore parrocchiale di Formigara e Cornaleto. Ora l’aggiunta anche delle parrocchie di Gombito e S. Latino.

Don Luigi Pietta è nato a Sesto Cremonese il 2 agosto 1946. Ordinato sacerdote il 21 giugno 1975, ha ricoperto l’incarico di vicerettore del Collegio Gregorio XIV. Nel 1978 il trasferimento a Pandino, in qualità di vicario. Nel 1985 è diventato parroco di Derovere. Dal 1990, inoltre, è stato anche guida spirituale di Vidiceto (Cingia de’ Botti) e amministratore parrocchiale di Cella Dati. Nel 1994 il trasferimento, sempre come parroco, nel Viadanese, a Cicognara. Dal 2003 al 2006 è stato quindi parroco di Gombito e S. Latino. Sacerdote “fidei donum” dal 2006 al 2007, ha poi proseguito il proprio ministero pastorale nelle Marche, a Porto S. Giorgio. Nel 2009 il ritorno in diocesi e l’impegno pastorale come collaboratore parrocchiale a Soresina. Nel marzo 2012 la nomina a collaboratore parrocchiale delle comunità di Soncino. Nel 2014 una nuova esperienza come “fidei donum”. Rientrato in diocesi, nel 2015 è stato nominato collaboratore parrocchiale delle parrocchie di Casalmorano, Castelvisconti, Mirabello Ciria, Barzaniga e Azzanello. Ora mons. Napolioni l’ha destinato nuovamente a Gombito e S. Latino, oltre che Formigara e Cornaleto, come collaboratore parrocchiale.




Il valore della condivisione nell’incontro con l’altro

“Incontro bagnato, incontro fortunato”, ha commentato così don Antonio Pezzetti, direttore della Caritas di Cremona, il secondo incontro organizzato in piazza Stradivari dall’Happening di Cremona, che si è concluso sotto un breve temporale. L’incontro aveva al centro il rapporto con l’altro, altro che – come è stato messo in luce dall’introduzione di Davide Donno – mette in crisi le nostre certezze ma che è inevitabile, quotidiano, determinante per la costruzione della propria identità.

Per approfondire il tema dell’alterità è stato chiesto a tre realtà dell’accoglienza cremonesi di raccontare la propria esperienza di condivisione con persone straniere e che vivono situazioni di fragilità personale e familiare.

Pinuccia Meazza, della comunità Santa Rosa, che accoglie madri sole, e si impegna nella battaglia contro la violenza di genere, ha sottolineato come l’altro che accoglie è sempre un’altra persona, non un utente come spesso viene definito nel gergo, ed è necessario tenere ben presente questa cosa perché il fare educativo non sia solo un “fare per” ma soprattutto un “fare con”, un “fare insieme”.

Di lavoro educativo ha parlato anche Giulia Fiammenghi della cooperativa Nazareth, che si occupa da una decina d’anni dell’accoglienza di un altro fenomeno migratorio che è quello dei minori stranieri non accompagnati. La condivisione con questi ragazzi è fatta di due ingredienti fondamentali: il tempo per realizzare con loro attività che hanno come obiettivo il raggiungimento dell’autonomia e l’integrazione sul territorio, e lo spazio dove loro le realizzano, che sia l’appartamento in cui vivono insieme ad altri ragazzi piuttosto che il centro diurno, dove apprendono la lingua italiana anche grazie ai numerosi volontari.

Infine, don Antonio Pezzetti, ha chiuso raccontando quei gesti che spesso passano sotto silenzio e che in ventitré anni che è alla direzione della Caritas danno ancora valore all’operato che svolge: come il fatto che la prima cosa che chiedono alcuni migranti cristiani non sia il cellulare ma la Bibbia, come il semplice atto di togliersi il cappello quando entrano in ufficio da lui in segno di rispetto, o la richiesta da parte di alcuni di poterlo accompagnare la domenica quando va a celebrare Messa.

“Tu, cosa fai qui?” era il titolo di questo confronto come a voler rilevare quanto l’incontro con l’altro sia al tempo stesso sorprendete, ma anche faticoso, dirompente, in grado di mettere in gioco risorse sopite e inesplorate sia per chi è impegnato in prima linea nell’accoglienza sia per chi è accolto.

 

Il 25 giugno serata nel contesto del Sinodo dei giovani




L’Happening nel contesto del Sinodo dei giovani

Nel contesto della fase preparatoria del Sinodo diocesano dei giovani – quella dell’ascolto – nella serata di domenica 25 giugno in piazza Stradivari, a Cremona, si è cercato di rispondere alla domanda: “Cosa c’entra le fede con la vita?”. L’occasione è stato il primo dei tre incontri di riflessione e testimonianza proposti all’interno dell’Happening, l’evento estivo promosso ormai da 20 anni dal Centro Culturale Sant’Omobono di Cremona.

La serata, moderata dal Valerio Billi e che ha visto la presenza, accanto al responsabile diocesano di CL Paolo Mirri, del vescovo Antonio Napolioni e dell’incaricato diocesano per la Pastorale giovanile don Paolo Arienti, ha lasciato spazio a tre testimonianze, proprio per evidenziare in modo concreto come la fede non sia qualcosa di distante dall’esperienza concreta di ciascuno.

Matteo Manotti, oggi funzionario Eni, ha ripercorso gli anni della sua giovinezza, con quella domanda di senso difficile da condividere con i coetanei, pronti spesso anche a deriderla. Poi l’incontro con Rita, oggi sua moglie, e le difficoltà ad accettare che non sempre le strade che attendono di essere percorse sono quelle cui si potrebbe approdare con il ragionamento. Un racconto intessuto delle ordinarie difficoltà della vita, ma anche di vicende inaspettate che proprio con fede aiuta a leggere in maniera differente, oltre ogni aspettativa. Come il dono di un terzo figlio, non nei programmi, o l’improvviso trasferimento lavorativo che presto porterà l’intera famiglia per due anni in Basilicata. Bellezza e sovrabbondanza a cui non si può sfuggire, in quanto rappresentano la strada su cui si è chiamati a camminare, anche se non ce lo si aspetta.

Il microfono è passato poi ad Arianna Craighero, giovane insegnante varesotta da sempre inserita in CL ma la cui appartenenza ha preso rilevanza solo a 17 anni, e lontano da casa. Poi la strana esperienza di fidanzamento, vissuto quasi a distanza, ma che proprio per questo ha aiutato entrambi ad assaporare fino in fondo i momenti unici vissuti insieme. Un rapporto infranto prematuramente da un incidente stradale che ha costretto Arianna a dover ricominciare tutto da capo. Non senza fatiche e paure. Proprio così ha potuto comprendere la singolarissima esperienza di compagna con Gesù per ciascuno. E proprio l’importanza degli amici, e di saper aprire loro il cuore sino ai segreti più intimi, è stata la chiave della rinascita. Quella stessa fede oggi continua a interrogarla sul posto di lavoro, con i bambini di una prima Elementare e le loro famiglie, così come nel rapporto con Alessandro, con cui a febbraio si sposerà.

Il terzo intervento è stato quello del milanese Alberto Bonfanti, presidente dell’associazione Portofranco, il centro di aiuto allo studio per ragazzi della Superiori che ogni anno, da 17 anni, può contare sul supporto di 400 volontari. Una vocazione ispirata già da ragazzo, con il desiderio di dare tutto se stesso a quella bellezza che aveva incontrato, e maturata con gli anni anche grazie all’incontro con don Giussani. Proprio focalizzandosi sulla figura del fondatore di CL che mai si stancava di ascoltare e aiutare, quasi rigenerandosi nel rapporto con l’altro, Bonfanti ha rimarcato la differenza tra generosità e gratuità. Lui, insegnante di Filosofia in un liceo milanese, ha rimarcato con forza che per insegnare occorre sempre anche imparare. Una ricetta chiara per chi frequenta Portofranco, realtà diventata sempre più di accoglienza e integrazione all’insegna dell’ecumenismo.

Photogallery dell’incontro

La seconda parte della serata, continuata con la buona cucina, si è conclusa con la musica della Soundloud Bluese Band, nata a Cremona in seguito alla ricerca dei fratelli Lattanzi (chitarra, basso e batteria) di un sound blues “vintage style”: trio a cui si è aggiunta un’armonica per creare un mix di sonorità ricercate e graffianti.

Lunedì 26 giugno serata sul tema dell’accoglienza (ore 19.15) e martedì 27 con l’esperienza della Coop. Homo Faber che opera all’interno del carcere di Como (ore 21.15). A fare da cornice la mostra “You’ll never walk alone” con storie di quattro persone che hanno saputo rischiare guardando all’altro come un bene. A chiudere ogni serata – con possibilità di cena – la musica, quest’anno in stile swing, blues e jazz.

Il programma completo della manifestazione




Vertenza Facchini di Viadana, dal Vescovo l’invito a lasciare da parte ogni irrigidimento e sterile contrapposizione

Il Vescovo Antonio, fuori Cremona per alcuni giorni, avendo avuto notizia della complessa vicenda che riguarda la vertenza della ex Cooperativa Viadana Facchini presso la Composad di Viadana e informato della lettera a lui indirizzata da alcuni operai che si sono appostati sul tetto dell’azienda in stato di agitazione sindacale, segue con viva preoccupazione e fraterna vicinanza la delicata situazione, in modo particolare quella di tutti gli operai diversamente coinvolti  nel caso e delle loro famiglie.

Auspica che tutte le parti in questione, lavoratori, azienda, cooperativa, operai in agitazione, sindacati ufficiali e di base, lasciato da parte ogni irrigidimento e sterile contrapposizione, ritrovino al più presto, per il bene dei singoli e dell’intera comunità viadanese, uno spirito di dialogo costruttivo volto a salvaguardare il grande bene del lavoro, tanto più prezioso in questo tempo di crisi economica, e mirato a promuovere i diritti e la dignità di tutti gli operai e delle loro famiglie, recuperando quella positiva volontà di trovare eque e giuste  soluzioni, già parzialmente manifestata nei mesi scorsi nelle lunghe ed estenuanti trattative che purtroppo non sono giunte a buon esito.

In queste situazioni difficili e complicate, nella quali sono in gioco legittimi interessi delle diverse parti in causa, la via maestra per cercare  soluzioni è sempre quella del dialogo aperto, rispettoso, pacifico, costruttivo e mai minaccioso o violento.

Se in qualsiasi modo la Chiesa cremonese potrà favorire la riapertura di sempre più feconde vie di dialogo e di confronto per la ricerca di soluzioni giuste ed eque, non farà mancare il proprio apporto e la propria disponibilità alla mediazione. Nel frattempo fa appello agli otto operai, che hanno scelto la via dello sciopero della fame e della sete, perché abbiano a sospendere queste forme estreme di protesta in nome delle loro famiglie e dei figli che intendono garantire e sostenere con i frutti del proprio lavoro.

Il Vicario Generale
Don Massimo Calvi

In foto la consegna della lettera nella mattinata del 29 giugno
da parte di Sante Mussetola (Pastorale sociale e lavoro) e don Antonio Censori (parroco Viadana)




Festa in piazza dei Grest: a Pieve d’Olmi festa per Sospiro

Il maltempo non è riuscito a rovinare la festa dei Grest della zona pastorale 8, che nella giornata di martedì 27 giugno si sono dati appuntamento a Pieve d’Olmi. Incontro secondo lo schema ormai consolidato delle Feste in piazza, pur se gestito a pieno dagli animatori della zona.

Giochi e divertimento per ogni età, tra prove individuali o di squadra. Ognuno davvero ce l’ha messa tutta per guadagnare il maggior numero di “kapla” e affrontare le grandi sfide.

Al termine del pomeriggio ad alzare il trofeo, una pianta di bosso a richiamare il tema di DettoFatto, è stato il folto gruppo di Sospiro.

Mercoledì 28 giugno la Festa in piazza avrebbe dovuto coinvolgere gli oratori della zona 1 al Santuario di Caravaggio, ma le previsioni meteorologiche poco rassicuranti hanno costretto gli organizzatori ad annullare l’atteso appuntamento. Si spera nella clemenza del tempo per l’ultimo appuntamento: quello nel parco delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento, a Rivolta d’Adda, per la zona pastorale 2 giovedì 29 giugno.

Photogallery

 

Precedenti appuntamenti:

Prossimo incontro:

  • 29 giugno – Parco Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda per la zona 2