Messa del Vescovo Antonio a Lodi per l’apertura dell’anno accademico degli studi teologici

Lunedì 19 settembre mons. Napolioni ha presieduto l'Eucaristia con i presuli di Crema, Lodi e Vigevano
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Lunedì 19 settembre, con una solenne celebrazione eucaristica, ha avuto inizio il nuovo anno accedemico degli Studi teologici Riuniti dei Seminari di Crema, Cremona, Lodi e Vigevano. A presiedere l’Eucarestia, concelebrata dai Vescovi delle quattro diocesi che compongono lo studio teologico, dagli educatori dei rispettivi Seminari e da moltissimi docenti, è stato mons. Napolioni.

All’inizio della celebrazione, il vescovo di Lodi, mons. Maurizio Malvestiti, ha rivolto alcune parole di benvenuto al confratello cremonese che per la prima volta ha presieduto l’Eucarestia in questa occasione. Nella sua omelia il vescovo Antonio, riprendendo la pagina del Vangelo di Luca proclamata poco prima, ha sottolineato in particolare il valore dell’ascolto. Un ascolto che, ha affermato mons. Napolioni, costituisce «la porta d’ingresso per una relazione vera tra le persone», ma che deve rivolgersi anche alla Parola di Dio, soprattutto per coloro che si preparano al sacerdozio. Essere «uditori della Parola», ha affermato il Vescovo, è infatti la caratteristica di ogni credente.

Proseguendo nella sua omelia, il presule ha messo in guardia dai rischi derivanti da un ascolto superficiale, distratto. L’ascolto può essere infatti viziato dalle paure, dalle conflittualità, dall’invidia, dalla mancanza di pace con gli altri e con se stessi. Per evitare questi rischi occorre anzitutto, ha affermato il presule «un silenzio, un rispetto dell’altro, occorre che vi sia un ascolto che permetta alla Parola di rimanere se stessa». È necessario, ha proseguito, che vi sia un cuore che «si apra ad un Tu che ci viene avanti»; ascoltando l’altro infatti è possibile che anche colui che ascolta cresca e venga plasmato all’interno della relazione. Il Signore ha scelto proprio questo per ciascun credente che, dopo aver ascoltato ed essersi lasciato addomesticare dalla Parola, può aprirsi alla missione, accompagnato da «una luce che brilla» e che non può essere sostituita da invenzioni dell’uomo. Concludendo la sua riflessione il vescovo ha indicato Maria come modello di creatura che ha fatto dell’ascolto il centro della propria esistenza. Infine l’augurio a ciascuno dei presenti perchè «brilli di ciò che ha ascoltato ed ha accolto nel profondo del cuore».

All’Eucaristia ha fatto seguito un pranzo a cui hanno preso parte i Vescovi, il corpo docente e tutti i seminaristi che compongono lo studentato teologico. Le lezioni degli Studi Teologici Riuniti, ferquentate dai nostri seminaristi diocesani,  hanno avuto inizio il giorno successivo, martedì 20 settembre, presso il Seminario di Lodi.