La peregrinatio della reliquia del beato Paolo VI – Cremona

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Beato Paolo VI Cremona

Peregrinatio della reliquia del beato Paolo VI nei luoghi della sofferenza con l’Unitalsi di Cremona

È iniziata il giorno di Pasqua dal monastero della Visitazione di Soresina per concludersi la domenica della Divina Misericordia in quello domenicano di Cremona la Peregrinatio della reliquia del beato Giovanni Battista Montini, promossa in diocesi dall’Unitalsi cremonese. Quel piccolo lembo della veste talare del grande pontefice bresciano, intrisa di sangue dopo l’attentato a Manila, ha fatto tappa in diverse strutture socio-sanitarie del cremonese oltre che nel carcere di Cremona: luoghi di sofferenza e solitudine che hanno potuto vivere una Pasqua più luminosa.

Photogallery delle tappe nella città di Cremona

Cronaca e foto delle giornate a Soresina

«È stata veramente una grazia grande – spiega Marinella Oneta, presidentessa della sottosezione cremonese dell’Unitalsi – avere la reliquia a Cremona nell’ottava di Pasqua. È stata la possibilità di vivere una Pasqua più profonda e di vedere come la risurrezione è possibile per ogni uomo grazie all’esempio dei beati e dei santi che hanno vissuto seguendo Cristo una vita da risorti».

«Il portare la reliquia nei luoghi dove la sofferenza inchioda nei letti tante persone, dove le lacrime scorrono sui volti e dove le domande riempiono le menti e i cuori senza far trovare risposte – prosegue Oneta – ci è parso molto importante per sollevare, anche se solo per qualche momento, gli animi dalle loro pene, magari per riportare un sorriso su qualche volto, per dare qualche gesto di affetto, qualche parola di speranza facendo attirare l’attenzione su Gesù nostro Redentore e Salvatore, Colui al quale nulla è impossibile».

Particolarmente suggestiva – e fortemente voluta dall’Unitalsi – la scelta di partire e terminare la Peregrinatio nei monasteri di clausura della diocesi: un modo per richiamare l’attenzione all’anno dedicato alla Vita consacrata. «I due istituti monastici – afferma Marinella Oneta – sostengono tutta la nostra diocesi con la preghiera. Sono i polmoni della Chiesa Cremonese e ci sembrava un momento di forte intensità portare in quei due luoghi le reliquie del Beato Paolo VI».

Le tappe nella città di Cremona

Dopo la calorosa accoglienza del Monastero della Visitazione di Soresina, le reliquie del beato Paolo VI nel pomeriggio di martedì 7 aprile sono state accolte presso la casa di riposo “Giovanni Arvedi e Luciana Buschini” di via Massarotti. Le suore erano in trepidante attesa, così come alcuni degli ospiti della Fondazione, tra cui un sacerdote molto malato. In chiesa, dopo la recita del Rosario, molto partecipato e raccolto, è stata letta la bella preghiera del beato Paolo VI: “Tu ci sei necessario”. Gli ospiti in orante silenzio hanno ascoltato quelle bellissime parole che hanno aiutato tutti a tenere vivo nel cuore il significato della Pasqua.

Mercoledì 8 aprile alle ore 10 la Messa, presieduta dal cappellano don Achille Bolli e concelebrata da don Francesco Lucchi, sacerdote di 92 anni residente in Fondazione e devotissimo del Beato. Al termine la reliquia è stata portata nei reparti per essere venerate da tutti gli ospiti. Altro appuntamento della giornata alle 16 con la recita del Rosario.

Giovedì 9 aprile la reliquia ha sostato presso la casa di cura Figlie di San Camillo. Alle ore 9, alla presenza di numerose suore e di alcuni fedeli, il cappellano don Anton Jicmon ha accolto le reliquie con un solenne rito, durante il quale ha spiegato il perché della venerazione dei santi e dei beati nella Chiesa e che cosa sono le reliquie. Dopo la lettura tratta dalla prima lettera di S. Paolo Apostolo ai Corinzi sulla necessità di annunciare il vangelo, e il brano di Giovanni 15,9-17 sulla professione di fede dell’apostolo Pietro quando afferma “Tu sei il Cristo il Figlio del Dio Vivente”, don Anton ha tracciato il profilo biografico del Beato. È stato momento molto toccante e suggestivo. Molte suore erano commosse e subito hanno desiderato baciare la reliquia.

Alle 15 il parroco di S. Ambrogio, don Carlo Rodolfi, ha celebrato la solenne Messa in una chiesta affollata di fedeli e suore, molto presenti sia in chiesa per la venerazione delle reliquie che durante i due momenti celebrativi. Durante l’omelia don Carlo ha tracciato un profilo esaustivo della figura del beato Paolo VI, definito da lui come il Papa del Concilio, dei viaggi missionari (per questo ha scelto il nome di Paolo), il Papa dell’ecumenismo e il Papa vicino alle genti.

Le reliquie sono poi state trasportate nella vicina chiesa parrocchiale di S. Ambrogio, dove alle 21 il parroco ha celebrato la Messa riportando ancora all’attenzione il profilo del Papa Paolo VI e facendone scoprire veramente la grandezza della sua persona e la sua santità.

Al termine delle due celebrazioni eucaristiche i fedeli hanno potuto baciare la reliquia.

Venerdì 10 aprile è stata la volta della clinica Ancelle, che ha accolto la reliquia con bellissimi manifesti a tutte le porte di ingresso: una immagine del Papa Paolo VI sorridente e con le mani alzate in segno di accoglienza e benedizione.

Nelle chiesa al primo piano della clinica mons. Felice Bosio ha presieduto il rito di accoglienza, riprendendo le parole di una omelia del Beato che le suore avevano scritto sul libretto delle celebrazioni. Paolo VI in tale omelia aveva definito l’uomo sempre più fragile, falso, egoista e feroce. Parole profetiche alla luce dei fatti avvenuti durante la settimana. Al termine mons. Bosio si è recato in tutti i reparti della clinica con le reliquie per la venerazione da parte degli ammalati che non avevano potuto recarsi in chiesa. Alle 17 la Messa, conclusa con il bacio alla reliquia. In questa giornata tutti i momenti di preghiera delle suore si sono tenuti davanti alla reliquia.

Sabato 11 aprile la reliquia è stata portata nella Casa circondariale di Cremona. Qui i cappellani don Roberto Musa e don Graziano Ghisolfi hanno celebrato l’Eucarista per i detenuti, che hanno avuto modo di venerare la reliquia.

L’ultima tappa cremonese è stata al Monastero domenicano di S. Giuseppe in S. Sigismondo, raggiunto nel pomeriggio, dove le claustrali hanno accolto la reliquia con la recita del Rosario con le meditazioni di brani del Beato Paolo VI. I momenti di preghiera, tutti presieduti dal cappellano don Daniele Piazzi, sono proseguiti domenica 12 aprile: alla fine della messa, prima della benedizione, al canto di un’antifona dei santi pastori, l’omaggio alla reliquia posizionata in uno delle cappelle laterali. Poi l’orazione del Beato (memoria il 26 settembre a Brescia e Roma):

O Dio, sorgente della vita,
che al tuo servo, il beato Paolo VI, papa,
ti sei rivelato mistero di pace e di beatitudine,
fa’ che, illuminati dai suoi esempi,
riconosciamo nel tuo Figlio Gesù Cristo
l’unico Redentore dell’uomo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Un gesto di venerazione compiuto anche poi i Secondi vespri. Al termine delle celebrazioni a S. Sigismondo i fedeli hanno ricevuto un’immagine del Beato.

Le reliquie sono quindi state consegnate al presidente dell’Unitalsi di Mantova, dove è proseguita la Peregrinatio.