Lettera: Pentecoste 1996

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A volte c’è il desiderio di isolarsi. Sarebbe facile per me…entrare in foresta, in solitudine.

Rev.ma Madre e care sorelle tutte

La Grazia di Nostro Signore sia sempre con noi!

Avevo promesso che avrei scritto per la Festività di Pentecoste ed eccomi all’appuntamento. Vi dirò che ho cambiato provvisoriamente zona e sono finito più a monte ancore del fiume Melawi, una zona molto impervia e selvaggia per cui ho ancora più bisogno di luce e di forza che possono venire solo dallo Spirito Santo. Care sorelle tutte, è ingarbugliata la vicenda delle missioni. Pare a volte di guardare un arazzo dal di dietro. Si stenta a credere che da tanta confusione di fili e di colori, da un garbuglio d’incroci e di fibre, possa risultare un bel disegno. Eppure osservato di fronte appare il lavoro in tutta la sua bellezza ed arte.

Anch’io mentre scrivo ho la sensazione di trovarmi davanti l’arazzo della Missione: Annuncio, accoglienza, rifiuto; oppure richiesta di annuncio e poi abbandono. Poi ancora richiamo, ricerca, nostalgia di quanto si è conosciuto e poi è andato perduto. I fili dell’indifferenza e dell’oblio ce si incrociano con quelli dell0’amore sincero e del ricordo, che nessuna mano può spezzare. Non posso guardarlo alla rovescia, devo guardarlo di fronte alla Luce dello Spirito Santo per capire la Bellezza di Arte Divina e di Verità che ha in esso. “Lo spirito di Verità vi insegnerà tutte le cose che dovete fare, e vi farà ricordare tutto ciò che vi ho detto”. Penso che qui in missione in modo particolare, c’è un grande bisogno non solo di avere nella memoria, ma soprattutto comprendere il senso delle Parole e dei fatti di Gesù.

L’ho capito in questi 43 giorni di tournée pasquale nella visita a 23 villaggi. Altri sono stati tralasciati per forza maggiore. Si ritenterà ancora a luglio quando la furia delle acque sarà meno impetuosa. A volte c’è il desiderio di isolarsi. Sarebbe facile per me quando sono arrivato all’ultimo villaggio, il più a monte oltre il quale non c’è più anima viva, entrare in foresta, in solitudine. È anche bello, con quel silenzio che non è turbato nemmeno dai suoni e rumori della giungla, perché domina sempre in profondità su tutto e lo permea. È vero, a volte ti sembra di non fare niente ed essere inutile! Allora ci vuole il fiducioso abbandono che aveva S. Isidoro per il quale la preghiera dopo tanto lavoro e dopo aver messo a posto quel che doveva, era definita: “Io guardo Lui e Lui guarda me…ciò basta e serve a lavorare di più…

È una pausa in cui si deve chiedere l’assistenza dello Spirito Santo negli impegni di apostolato perché comunichi la Sua Forza dando efficacia alla parola da comunicare. “La nostra predicazione del Vangelo si svolse in mezzo a voi non in parola solo, ma in potenza ed in Spirito Santo e con piena sicurezza”. Quanto vorrei averla questa “piena sicurezza”, soprattutto quando con “timore e tremore” parlo per la prima volta di Nostro Signore a chi non lo conosce ancora. Ma del resto è sempre la “prima volta” e non puoi nemmeno tirarti indietro dicendo che sei impreparato ed indegno per evangelizzare, perché non lo sarai mai abbastanza! Hai solo bisogno che lo Spirito Santo ti dia fede, grazia, forza e sapienza, altrimenti è un fallimento ed appare solo l’arazzo alla rovescia.

Paolo VI con il Suo grande amore alla Chiesa sospirava in preghiera: “Quale bisogno avvertiamo, primo e ultimo, per questa nostra Chiesa, benedetta e diletta, quale? Lo dobbiamo dire, quasi trepidanti e preganti, perché è il suo mistero, e la sua vita, voi lo sapete: lo Spirito Santo, animatore e santificatore della Chiesa, suo respiro divino, il vento delle sue vele, suo principio unificatore, sua sorgente interiore di luce e di forza, suo sostegno e suo consolatore, sua sorgente di carismi e di canti, sua pace e suo gaudio, suo pegno e preludio di vita beata ed eterna”.

E teniamo presente la materna presenza di Maria che con umiltà riconosce il Dono di Dio. “Si è degnato di guardare la bassezza della Sua serva… ed ha fatto in me grandi cose…” perché ci aiuti a vedere e scoprire il modo in cui lo Spirito Santo vuol fare il capolavoro della nostra personale santificazione e quella d’insieme.

Pregate in particolare per questa zona!!!

In Gesù e Maria

Riconoscente P. Valentino Bosio CM

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