San Domenico e le sue Monache – parte prima

image_pdfimage_print

8° CENTENARIO

DELLA MORTE DI S. DOMENICO

In occasione di questo Giubileo desideriamo condividere con tutti i nostri fedeli e amici alcuni articoli riguardanti la vita delle Monache Domenicane fondate da S. Domenico nel 1207 .

Un viaggio che, attraversando la storia e approfondendo il carisma, desideriamo aiuti tutti coloro che leggeranno queste pagine di conoscere il grande dono che Dio ha fatto alla Sua Chiesa con S. Domenico.

IL SERVIZIO DELLA PAROLA

  L’idea originale di san Domenico è stata quella di offrire alla Chiesa un Ordine di Predicatori. Egli mette a disposizione di essa delle comunità di monache e di frati la cui vocazione è quella di «portare la Parola». Portare la Parola prima di tutto attraverso una preghiera permanente, come una donna porta un bambino nel suo grembo, tra le sue braccia, o sulla sua schiena. Ma portarla anche così come l’araldo, correndo, porta un messaggio importante a tutti coloro la cui vita dipende da esso.

  All’interno dell’Ordine dei Predicatori trovano il loro posto varie categorie di persone, passiamone in rassegna alcune:

 I Frati Predicatori

  I Domenicani sono votati al servizio della Parola…

  Mettersi al servizio della Parola equivale a mettersi al servizio del Signore Gesù, poiché Egli è la Parola di Dio. Ed è anche mettersi al servizio dell’uomo, per donargli la Parola.

  I Frati Predicatori amano la Parola poiché amano il Signore e vogliono assomigliarli. A questo proposito, le loro Costituzioni dedicano un intero capitolo al ministero della Parola, e invitano i frati a dedicarsi con tutte le loro forze a quella che è la ragione stessa della loro vocazione. Ma il servizio della Parola non si realizza soltanto nell’atto di predicare. Esso si estende a tutta l’esistenza delle persone e delle Comunità che costituiscono l’Ordine.

I Frati conversi

  I frati conversi, che oggi chiamiamo «frati cooperatori», termine che ricorda i «coadiutori» della Compagnia di Gesù, sono per vocazione dei muti al servizio della Parola di Dio.

  Non si insisterà mai abbastanza sull’importanza vitale che questa grande vocazione riveste per l’Ordine dei Predicatori e per ogni suo convento.

  Essa ricorda continuamente, a quelli che hanno la missione di annunciare, che devono vivere ciò che hanno il compito di annunciare. Essa ricorda che l’umiltà e la costanza nella preghiera sono altrettanto utili alla salvezza delle anime che gli studi e le migliori tecniche oratorie.

  Nell’Ordine dei Predicatori ci sono vari modi per servire la Parola di Dio. Alcuni sono chiamati a prendere la parola e parlare pubblicamente, facendolo in molteplici maniere, altri sono chiamati a fare di tutto affinché questa parola sia recepita e ascoltata. Tutti i frati, chiunque essi siano, sono al servizio gli uni degli altri. Nessuno più degli altri. E sono tutti a servizio della Parola di Dio e della salvezza delle anime.

  In questo Ordine completamente dedicato al servizio della salvezza delle anime, tutti hanno il loro ruolo, tutti sono indispensabili, quelli che custodiscono la Parola, e quelli che custodiscono il silenzio. Entrambe le vocazioni sono necessarie.

La vocazione delle Monache Domenicane

Parlare senza dire una parola

  La vocazione delle monache domenicane, fin dalla fondazione del monastero di Prouille nel 1207 da parte di Diego di Osma e di san Domenico, è di servire la Parola nel silenzio e nella penitenza. La loro vocazione non è, come nelle altre famiglie monastiche, di vivere al femminile ciò che vivono gli uomini dal canto loro. Da questo punto di vista, la vocazione delle monache contemplative domenicane è originale, anche se il loro modo di vivere assomiglia a quello di tutte le contemplative. La loro vocazione specifica è quella di servire la Parola di Dio, ed esse amano chiamarsi «sorelle predicatrici». Ma la servono alla loro maniera, che non è quella dei frati. Attraverso la loro osservanza della clausura, con il loro silenzio, la significativa quantità di tempo trascorso in coro nella celebrazione dei salmi e nella preghiera personale, il loro lavoro manuale, esse sono prima di tutto delle contemplative. La loro missione è quella di sostenere la predicazione dei frati e di supplicare il Signore affinché apra i cuori di coloro ai quali essi si rivolgono. Come gli scalatori in cordata, esse si occupano di assicurare quelli che si assumono dei rischi ed escono alla ricerca della pecora perduta. Presso di loro, i frati trovano il conforto e il sostegno spirituale di cui hanno bisogno. Essi condividono con le loro consorelle le proprie gioie e le proprie fatiche, affinché esse portino a compimento ciò che loro hanno così imperfettamente cominciato.

  San Domenico ha voluto questa alleanza tra la contemplazione della Parola e la predicazione della preghiera. E la vitalità dell’Ordine dei Predicatori dipende sempre dall’armonia di questa comunione. Se le monache, o se i frati, per diverse ragioni, non volessero più onorarla, il servizio della Parola ne soffrirebbe e l’Ordine dei Predicatori non sarebbe più fedele all’intuizione del suo fondatore. Verrebbe a perderci così tanto che non sarebbe più lo stesso.

Da “Domenicani. I Frati Predicatori” di Guy Bedouelle e Alain Quilici

Immagine: Monache Domenicane, miniatura di Scuola lombarda (fine sec. XV), Biblioteca di S. Domenico, Bologna.