Domenica 13 dicembre, terza di Avvento, si celebra la Giornata diocesana del Seminario che quest’anno ha come tema “Beato chi risponde”. Per l’occasione il vescovo Dante ha scritto un messaggio nel quale si rivolge direttamente ai giovani: «Chi ti chiama – scrive – non è uno sprovveduto che non ti conosce, né un imbonitore che poi ti pianta in asso. È Dio, ed è Padre». E ancora: «la tua risposta conferma una scelta già fatta: quella di seguire Gesù, che non è per te un estraneo: già lo conosci perché da tempo sei suo discepolo». Attualmente si preparano al presbiterato 12 giovani: 9 cremonesi, uno della diocesi di Fidenza e due del Togo. Due ragazzi frequentano la classe propedeutica (Michele Gardani di Sant’Ambrogio in Cremona e Guglielmo Tarcisio Paloschi di Caravaggio), tre la prima teologia (Andrea Bassani di Sant’Abbondio in Cremona, Alberto Bigatti di Casirate d’Adda, Francesco Tassi di Sant’Agata in Cremona), uno la seconda teologia (William Dalè di Soncino), due la terza (Arrigo Duranti di Soncino e Francesco Mazza di Busseto in diocesi di Fidenza), due la quarta (i religiosi togolesi Richard Aglah e Justin Messanvi), uno la quinta (Nicola Premoli di Covo) e uno la sesta, il diacono, prossimo al presbiterato, don Francesco Gandioli di Gallignano. A guidare la formazione ci sono il rettore don Enrico Trevisi, il vice don Marco D’Agostino e il direttore spirituale don Primo Margini. A don Trevisi abbiamo rivolto alcune domande.
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