B. V. MARIA DEL ROSARIO

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Madre santissima e vergine intatta,

gloriosa regina dell’universo,

intercedi per noi presso il Signore!

   Mentre la Chiesa ha già raggiunto nella beatissima Vergine la perfezione, con la quale è senza macchia e senza ruga (cfr Ef 5,27), i fedeli si sforzano ancora di crescere nella santità debellando il peccato; e per questo innalzano gli occhi a Maria, la quale rifulge come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti. La Chiesa pensando a Lei con pietà filiale e contemplandola alla luce del Verbo fatto uomo, con venerazione penetra più profondamente nell’altissimo mistero dell’incarnazione e si va ognor più conformando col suo Sposo. Maria infatti, la quale, per la sua intima partecipazione alla storia della salvezza, riunisce per così dire e riverbera i massimi dati della fede, mentre viene predicata e onorata chiama i credenti al Figlio suo, al suo sacrificio e all’amore del Padre. A sua volta la Chiesa, mentre persegue la gloria di Cristo, diventa più simile alla sua eccelsa Figura, progredendo continuamente nella fede, speranza e carità e in ogni cosa cercando e seguendo la divina volontà. Onde anche nella sua opera apostolica la Chiesa giustamente guarda a Colei, che generò Cristo, concepito appunto dallo Spirito Santo e nato dalla Vergine per nascere e crescere anche nel cuore dei fedeli per mezzo della Chiesa. La Vergine infatti nella sua vita fu modello di quell’amore materno, del quale devono essere animati tutti quelli, che nella missione apostolica della Chiesa cooperano alla rigenerazione degli uomini.

  Maria, perché Madre santissima di Dio, che prese parte ai misteri di Cristo, per grazia di Dio esaltata, dopo il Figlio, sopra tutti gli angeli e gli uomini, viene dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale. Già fino dai tempi più antichi infatti la beata Vergine è venerata col titolo di «Madre di Dio», sotto il cui presidio i fedeli imploranti si rifugiano in tutti i pericoli e necessità. Soprattutto a partire dal Concilio di Efeso il culto del popolo di Dio verso Maria crebbe mirabilmente in venerazione e amore, in preghiera e imitazione, secondo le di Lei profetiche parole: «Tutte le generazioni mi chiameranno beata, perché grandi cose mi ha fatto l’onnipotente» (Lc 1,48). Questo culto, quale sempre fu nella Chiesa, sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato e così come al Padre e allo Spirito Santo, e singolarmente lo promuove. Infatti le varie forme di devozione verso la Madre di Dio, che la Chiesa ha approvato entro i limiti della sana e ortodossa dottrina e secondo le circostanze di tempo e di luogo e l’indole e carattere proprio dei fedeli, fanno sì, che mentre è onorata la Madre, il Figlio, per il quale esistono tutte le cose (cfr Col 1,15-16) e nel quale «piacque all’eterno Padre di far risiedere tutta la pienezza» (Col 1,19), sia debitamente conosciuto, amato, glorificato, e siano osservati i suoi comandamenti.

  Il Sacrosanto Concilio deliberatamente insegna questa dottrina cattolica, e insieme esorta tutti i figli della Chiesa, perché generosamente promuovano il culto, specialmente liturgico, verso la beata Vergine, abbiano in grande stima le pratiche e gli esercizi di pietà verso di Lei, raccomandati lungo i secoli dal Magistero della Chiesa.

  I fedeli a sua volta si ricordino che la vera devozione non consiste né in uno sterile e passeggero sentimentalismo, né in una certa quale vana credulità, ma bensì procede dalla fede vera, dalla quale siamo portati a riconoscere la preminenza della Madre di Dio, e siamo spinti al filiale amore verso la Madre nostra e all’imitazione delle sue virtù.

  La Madre di Gesù, come in cielo glorificata ormai nel corpo e nell’anima è immagine e inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante Popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore (cfr 2 Pt 3,10).

  Tutti i fedeli effondano insistenti preghiere alla Madre di Dio e Madre degli uomini, perchè Essa, che con le sue preghiere aiutò le primizie della Chiesa, anche ora in cielo, esaltata su tutti i beati e gli angeli, nella Comunione dei Santi interceda presso il Figlio suo, finchè tutte le famiglie dei popoli, sia quelle insignite del nome cristiano, sia quelle che ancora ignorano il loro Salvatore, in pace e concordia siano felicemente riunite in un solo Popolo di Dio, a gloria della santissima e indivisibile Trinità.

Dalla Costituzione dogmatica “Lumen Gentium” del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla Chiesa.