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Esperienze dell’estate

 

Proposte diocesane:

 

 

Resoconto di iniziative di gruppi e parrocchie:

 

 




Da Taizé il video-saluto del vescovo Antonio

La notte e la mattinata di martedì 8 agosto sono state rinfrescate dalla pioggia, a tratti anche abbondante. Il cielo è carico di nubi. Il campo a Taizé si è risvegliato come sempre al suono delle campane e tutto si è rimesso in moto, sotto le mantelle e scrollando l’acqua dalle tende. La chiesa della Riconciliazione ha accolto volentieri le migliaia di giovani per la preghiera del mattino: per quelli che provengono dal nord Europa la giornata sembra essere pienamente estiva… imperturbabili, in canotta e infradito, con il sorriso di sempre; i “latini” invece arrivano con la tuta, la felpa e il poncho. Le voci si uniscono, come sempre, nell’interiore bellezza della lode condivisa.

Nella preghiera del mattino viene distribuita l’Eucaristia, consacrata nella Messa cattolica di primo mattino. In più lingue si annuncia ai giovani presenti che questo è il Corpo e il Sangue del Signore Gesù, la Sua presenza viva. In molti si comunicano, di ogni Confessione cristiana. In piedi, cantando, tutti invocano misericordia, gli uni per gli altri.

La colazione che segue è sotto l’acqua, ma non fa niente. Si riparte, per una giornata scandita dagli incontri, dall’ascolto della Parola e dal confronto con i giovani coetanei. Qualcuno si ferma in chiesa, cercando un proprio angolo di solitudine e un tempo per sé.

Martedì sera, alle 22, il vescovo Antonio incontrerà per la prima volta tutto il gruppo cremonese, per “fare il punto” dopo il primo impatto con una realtà come Taizé che, per certi versi, può rischiare di essere dispersiva se non accompagnata da qualche utile suggerimento. I preti presenti sono qui anche per questo.

Ecco il suo primo saluto da Taizé.

Il video-saluto da Taizé del vescovo Napolioni 

Il cammino sinodale in cui il pellegrinaggio a Taizé si inserisce avrà in questa settimana intensa due momenti dedicati: saranno proposte ai giovani cremonesi due delle schede offerte dalla Pastorale giovanile diocesana, per un ulteriore approfondimento anche alla luce delle suggestioni che in questi giorni la proposta spirituale sta fornendo a ciascuno. Il resto è affidato all’azione dello Spirito del Signore, il vero è protagonista di questi giorni speciali.

Intanto il cielo va schiarendo. Nel pomeriggio il sole è sbucato e dalle tende umide si sente qualcuno che canta. Basta poco, e anche l’animo si rasserena.

 

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A Taizé il primo momento di ascolto sinodale

La giornata di mercoledì 9 agosto è iniziata a Taizé con l’Eucaristia presieduta dal Vescovo di Cremona. Alle 7.30 la S. Messa è proposta in una delle lingue maggiormente parlate nella settimana di permanenza dei giovani: mercoledì è toccato all’italiano, ma con letture, intercessioni e canti in altri idiomi. Sempre molto toccante il momento del Padre Nostro, che ciascuno è invitato a proclamare nella propria lingua: un momento corale in cui emerge con evidenza quanto la fede in Cristo davvero abbia un respiro universale.

La giornata è stata occasione anche per salutare, nel pomeriggio, gli Scout del Viadana 1, che hanno condiviso con il gruppo diocesano solo le prime giornate di permanenza a Taizé. Per gli altri, è continuato lo spazio per la riflessione biblica e il tempo lasciato a ciascuno per approfondire la Parola, in modo personale o a piccoli gruppi composti da giovani di varie nazionalità.

Mercoledì sera, dopo la preghiera comune, primo momento di ascolto sinodale proposto con libertà su alcuni dei temi già messi a disposizione dalla Federazione Oratori Cremonesi nei mesi scorsi.

Photogallery della giornata di mercoledì

 

Visita all’accampamento Brisé: lo spazio dei giovani di Brignano Gera d’Adda a Taizè

 

Nella serata di martedì 8 agosto l’intero gruppo si è riunito sotto uno dei tendoni approntati davanti alla chiesa della Riconciliazione, per una prima verifica del percorso sin qui condiviso. Ha guidato l’incontro il vescovo Antonio, che ha invitato a riflettere sull’approccio di ciascuno a Taizé e alla sua spiritualità. Molti i rilievi  interessanti emersi dall’ascolto dei giovani cremonesi, comprese alcune difficoltà dovute allo  stile della preghiera, davvero differente da quello che si vive quotidianamente in oratorio e in parrocchia. Dalle molte lingue, all’applicazione dello schema calmo e ritmico della liturgia (i famosi “canoni di Taizé” ormai diffusi in tutto il mondo). Le novità e le differenti sensibilità si vanno misurando con una proposta giovanile e creativa di preghiera. Una scoperta per molti. Una graduale immersione nell’ascolto quotidiano, inizialmente faticoso.

Il confronto è stato occasione per accompagnare i meno esperti – e i più giovani – nell’avventura del dialogo con Dio. Il Vescovo ha spiegato con semplicità il legame della preghiera di Taizè con la tradizione della preghiera monastica, il suo solido fondamento biblico, e lo strumento della ripetizione che accompagna le parole del Vangelo al profondo del cuore. Un tratto molto antico della preghiera cristiana, appartenente anche alla preghiera popolare.

Nel dialogo con i giovani il Vescovo ha voluto sottolineare la necessità di lasciarsi trasportare dall’armonia di voci, recuperando uno spazio interiore di ascolto profondo, magari sperimentandosi nella preghiera personale nei ritagli della giornata, con libertà e senza la preoccupazione di giungere a risultati eclatanti.

Il confronto ha anche messo in luce la positiva proposta dei “workshop” pomeridiani: incontri a tema, da scegliere seguendo interessi e privilegiando percorsi personali.

Si è solo all’inizio dell’esperienza. Il Vescovo ha esortato a rimanere sempre disponibili all’azione delle Spirito Santo, mettendosi in gioco con serenità. L’incontro con la Parola del Signore, con l’Eucaristia (distribuita ogni mattino) e con il sacramento della Riconciliazione (ogni sera in chiesa dopo la preghiera sono a disposizione tanti sacerdoti di ogni nazionalità) faranno il resto.

Photogallery dell’incontro di martedì sera

 

 

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Video-testimonianze dell’esperienza di Taizé

Prosegue il cammino del gruppo cremonese guidato dal vescovo Antonio alle sorgenti del Vangelo. Nella vita di Taizé si sperimenta il richiamo dell’essenziale. E nella semplicità dell’incontro, mentre si famigliarizza con l’ascolto e lo sguardo di Dio, le domande vere trovano posto nel cuore. Anche il richiamo della preghiera tre volte al giorno, in cui il tempo è sostenuto dalla voce e dalla compagnia dei coetanei, apre prospettive insperate a chi si lascia accostare dalla Presenza del Signore.

Mercoledì 9 agosto il Noviziato  Scout Viadana 1 ha incontrato il vescovo Antonio per un momento di dialogo e di verifica, poi ha ripreso il suo cammino – programmato da tempo – ma con qualche piccolo rimpianto. L’esperienza di questi primi giorni, e la graduale conoscenza dell’intensa proposta di Taizé, meritavano di poter prolungare la permanenza, a detta dei Capi. Niente di irreparabile: Taizè resta una porta aperta per una prossima occasione.

Testimonianze di Filippo e Naike del Viadana 1

Il programma della giornata di giovedì 10 agosto viene ancora scandito dalla riflessione guidata sulla Parola, e poi da uno spazio di confronto su una traccia appositamente predisposta per il confronto in gruppi.

Photogallery delle meditazioni bibliche per adolescenti e over 25

La vita del campo scorre organizzata tra piccoli servizi che a vicenda ci si rende per le necessità quotidiane. Non manca il tempo libero per stare insieme, conoscere gente nuova, visitare l’esposizione dei prodotti frutti del lavoro della comunità monastica, fare due tiri al pallone. Non è infrequente trovare in qualche angolo della chiesa – attrezzata  a diventare spazio multifunzionale di accoglienza – qualche giovane seduto con la Bibbia sulle ginocchia, o disteso a scrivere sul proprio taccuino. Ragazzi e ragazze “normali”, con l’Iphone sempre connesso…  che nel clima di Taizé trovano alimento per la loro fame di verità.

Testimonianza di don Francesco Fontana

Nel pomeriggio del 10 agosto il gruppo cremonese avrà la possibilità, con il vescovo Antonio, di incontrare, negli spazi riservati del monastero, il priore di Taizé, frère Alois, il successore del fondatore. Dalle sue parole si attende un incitamento a proseguire con impegno il cammino intrapreso, anche in vista dell’evento ecclesiale del Sinodo dei Giovani che la nostra Diocesi intende vivere nel prossimo anno pastorale.

 

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Gemellaggio terremoto/50. Non tutto è finito: la vita e speranza scorrono ancora

Scopoli – Villaggio Menotre, 8 agosto 2017

Durante lo scorso anno scolastico ho immaginato più volte il viaggio dei lavori dei bambini delle scuole, che partivano imballati da casa mia, facevano magari una sosta presso Caritas Cremonese e poi raggiungevano il Centro Italia sull’auto di Nicoletta per essere distribuiti ad altri bambini. Centinaia di stelline per santa Lucia, maschere a carnevale, conigli a Pasqua… Con le maestre, le amiche che si sono messe in gioco, e i bambini, abbiamo affidato ad ogni lavoretto il compito di portare un sorriso e un po’ di allegria, insieme al nostro affetto, a chi continua a vivere su quella “terra che trema”.

In un certo senso anche noi adulti ci siamo ritrovati bambini: sapendo di non poter fare miracoli e sentendoci impotenti davanti ad una situazione tanto drammatica. abbiamo lasciato viaggiare il cuore, insieme ai colori, alle fiabe, ai disegni… perché in certi momenti solo il cuore può viaggiare.

A tutto questo pensavo domenica 6 agosto, mentre con Nicoletta e mio marito guardavo scorrere davanti a me la stessa strada percorsa dai lavori dei bambini. Abbiamo raggiunto il Villaggio Menotre di Scopoli per trascorrere due giorni in compagnia dei ragazzi (bravissimi!) dell’oratorio di Castelverde e animare i Grest di San Severino e Pian di Pieca.

Due giorni sono pochi, pochissimi! Una toccata e fuga che, però, mi ha permesso di guardare negli occhi gente piena di coraggio, che ama la sua terra veramente meravigliosa, le sue tradizioni. Gente che ha voglia di parlare della vita che va avanti, anche se tra mille fatiche e che ti insegna tanto!

A San Severino la location del grest è il Palazzo vescovile e riusciamo a trovare angoli suggestivi e freschi nelle bellissime “cantine”. I bambini arrivano, si fanno coinvolgere e ti coinvolgono… si bloccano a bocca aperta solo davanti al suono del violino e ancora una volta capisci come la musica abbia il potere di fermare magicamente tutto per qualche minuto. Poi la richiesta che arriva sempre, puntuale… la richiesta che ti fa sorridere perché “accorcia le distanze”, ovunque tu sia! Un ragazzino guarda l’educatore di Castelverde e con gli occhi imploranti chiede di poter andare a fare una partita di calcio fuori, nel campetto poco distante, e quando la risposta arriva positiva gli occhi si accendono di gioia e si parte con un pallone in mano, alla ricerca della sfida.

A Pian di Pieca ti guardi intorno e vedi che non c’è più la possibilità di entrare in chiesa, che la Messa si fa in un salone che lo scorso inverno era diventato il dormitorio per ottanta persone. Vedi il sole cocente che non permette ai bambini di giocare fuori, perché l’unica zona in ombra potrebbe essere pericolosa (le scosse continuano ed è meglio stare lontani da angoli dove ancora potrebbe cadere una tegola o un calcinaccio). A Pian di Pieca potresti pensare che “qui tutto è finito”! Invece arrivano i bambini accompagnati da mamme e nonne che si fidano di te… poi arrivano i cuochi che prepareranno loro il pranzo… poi arriva lo staff che con entusiasmo sta allestendo “la festa del gambero di fiume” per il prossimo fine settimana e che ti racconta di come puliranno quintali di gamberi a mano. E allora capisci che la vita scorre… la speranza scorre… e che tu, per poter stare accanto a loro, devi nuotare in quella vita e in quella speranza che loro tengono giustamente strette al cuore come un tesoro prezioso.

E i bambini ti guardano con occhi rapiti mentre racconti e fanno domande e creano i loro lavoretti… e riescono a farti sentire a casa, come tutti i bambini del mondo!

Ora con loro restano i ragazzi di Castelverde con il loro grande entusiasmo e voglia di fare. Anche loro stanno nuotando nella vita e nella speranza che continuano a scorrere in mezzo alle difficoltà e anche loro ti fanno dire “GRAZIE” per aver conosciuto una gioventù che fa guardare al futuro con un sorriso.

Rossella Galletti

 

Rossella Galletti è autrice del libro “Il vento dei ricordi felici” (edito da NEC – Nuova Editrice Cremonese; con presentazione del vescovo Napolioni) realizzato con un progetto che ha coinvolto le scuole del territorio cremonese a sostegno degli interventi di Caritas Cremonese nelle Marche. Un parallelo gemellaggio in formato bambini iniziato lo scorso dicembre, per la festa di santa Lucia, e proseguito dopo le vacanze di Natale. Il progetto ha visto coinvolti i bambini delle scuole per l’infanzia “S. Angelo” di Cremona, “Pellegrini Guzzoni” di Monticelli d’Ongina e “Caduti in guerra” di Villanova sull’Arda; e gli alunni delle scuole primarie “Realdo Colombo”, “Bianca Maria Visconti”, “Beata Vergine” di Cremona, “Sette fratelli Cervi” di Bonemerse, “Alcide de Gasperi” di Alfianello, “Don Renzo Cominetti” di Brazzuoli.

Nelle giornate di lunedì 7 e martedì 8 agosto insieme al marito Marcello Villa, maestro liutaio e violinista di Cremona, ha preso parte al gemellaggio in terra marchigiana per un laboratorio di animazione e musica dal titolo “La torta speciale di topo Geroldo”.

Il libro “Il vento dei ricordi felici” è acquistabile presso la NEC (all’interno della Casa della Comunicazione di via Stenico 3, a Cremona, tel. 0372-20666) o contattando gli Uffici Caritas (via Stenico 2B, a Cremona, tel. 0372-35063): il ricavato a favore delle popolazioni terremotate.

 

Lo speciale sul gemellaggio




Avviato il recupero di alcune opere del Genovesino

La mostra del Genovesino, che aprirà il prossimo 6 ottobre al Museo Civico di Cremona, è occasione per recuperare il patrimonio artistico cittadino e non solo. Sono in corso nei laboratori i restauri, finanziati dal Comune e dalla Diocesi di Cremona, di alcune importanti opere di Luigi Miradori che, al termine degli interventi, saranno esposte nel percorso espositivo dal titolo “Genovesino. Natura e invenzione nella pittura del Seicento a Cremona” organizzato dal Comune di Cremona alla Pinacoteca, in occasione delle Celebrazioni Monteverdiane 2017. Al termine della mostra che chiuderà il 6 gennaio 2018, i quadri, valorizzati da questi interventi e dall’esposizione, torneranno nei loro luoghi d’origine. 

Si tratta di opere di proprietà ecclesiastica provenienti dalla chiesa di Ss. Marcellino e Pietro in Cremona, dalla chiesa di S. Siro di Soresina, dalla chiesa di S, Giorgio di Casalbuttano e dal Museo del Seminario Vescovile, per le quali è stata fondamentale la disponibilità e la collaborazione della Diocesi, dell’incaricato diocesano dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici, don Gianluca Gaiardi, e dei parroci delle chiese proprietarie.

I restauri sono seguiti dall’ispettore incaricato della Sovrintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le Provincie di Cremona, Lodi e Mantova, Angelo Loda, e dai curatori della mostra Francesco Frangi, Valerio Guazzoni e Marco Tanzi.

Le due ditte cremonesi Allegri Laura e Carena-Ragazzoni snc stanno lavorando al restauro dei dipinti provenienti dalla cappella della Beata Vergine della chiesa di San Marcellino. In particolare, la grande tela della “Presentazione di Maria al tempio”, descritta nella guida settecentesca di Panni come “opera che ha del grandioso, ma che, avendo assai patito, e tuttora patendo, richiede d’esser tenuta in conto”. L’urgenza segnalata della necessità di un restauro fu accolta alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, quando il direttore della Soprintendenza alle Gallerie di Mantova, Verona, Cremona, dottor Giovanni Paccagnini, ne sostenne le spese ed incaricò il pittore restauratore Ernesto Piroli. Ora, a distanza di un cinquantennio, gli interventi di consolidamento del colore e sulla struttura della tela e del telaio allora effettuati mantengono ancora una buona efficacia, mentre si è dovuti intervenire e sono in corso le operazioni di asportazione ed assottigliamento delle stesure ormai ingiallite, inscurite e alterate delle spesse vernici postume, dei ritocchi delle lacune e dei consistenti residui di colla utilizzati. La superficie pittorica originale che mano a mano si viene a rivelare presenta numerose e diffuse mancanze di colore con tela a vista e consunzione delle velature scure più delicate: il restauro provvederà quindi con la stuccatura e l’integrazione pittorica  al risarcimento e alla ricucitura di queste superfici ormai compromesse.

Dall’altare della stessa cappella, a fianco della statua della Vergine Immacolata, a più di tre metri di altezza sono state già rimosse anche le due strette tavole miradoriane rappresentanti  “Il martirio”“La gloria” di Sant’Orsola, un tempo utilizzate come sportelli di vani porta reliquie. Considerato il buono stato di conservazione, ci si limiterà su queste opere alla pulitura delle vernici inscurite non originali; ciò consentirà, quando le due ante sarano esposte, una chiara visione finalmente ravvicinata degli episodi della vita della santa martire, assiepati di piccole figure concitate, così come si augurava nel suo manoscritto settecentesco, dedicato ai pittori cremonesi, Giambattista Biffi: “…questi due pezzi in una galleria a portata comoda dell’occhio ne sarebbero uno dei più belli ornamenti, fosse pur ricca di preclare opere dei più rinomati maestri”.

La “Madonna del Rosario tra i santi Domenico e Caterina da Siena” della chiesa di Casalbuttano e la “Nascita di San Carlo Borromeo” e la “Morte di San Carlo Borromeo” del Museo del Seminario, sono oggetto di restauro presso il laboratorio di restauro snc di Sonia Nani e Barbara Cerrina Feroni, mentre il “Miracolo del beato Bernardo Tolomei” della chiesa di Soresina presso il laboratorio di Federica Cattadori.

Il dipinto raffigurante la Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina da Siena, datato 1652 e proveniente della chiesa di San Giorgio a Casalbuttano, ha subito un restauro nel 1945 dalla ditta Papetti di Crema. All’epoca sono state eseguite diverse ridipinture su parti di colore originali probabilmente svelate o ammalorate. Il lavoro di restauro attuale, dopo le indagini preliminari di studio del dipinto e l’esecuzione dei test per orientare l’intervento, prevede la rimozione delle vernici particolarmente ingiallite e di alcune ridipinture per scoprire la cromia originale che si rileva avere toni freddi e contrastati. Le lacune di colore saranno risarcite e quindi reintegrate pittoricamente. Strutturalmente sarà ripristinato l’ancoraggio della tela al telaio nell’ottica del minimo intervento e il telaio ligneo di supporto sarà disinfestato e consolidato.

Anche i due dipinti raffiguranti la “Nascita di San Carlo Borromeo” e la “Morte di San Carlo Borromeo” del Museo del Seminario, datati 1642, hanno subito un precedente restauro ben visibile dai diffusi ritocchi alterati sulla superficie pittorica. Dopo le indagini accurate, è stata rimossa la vernice ingiallita ed asportate le ridipinture che debordavano in parte sul colore originale. Le lacune di colore, evidenti in modo particolare sulla la “Nascita di San Carlo Borromeo” saranno stuccate e reintegrate pittoricamente. Strutturalmente sarà conservata la foderatura per entrambi i dipinti e si provvederà a restituire planarità alle superficie.

Un’importante attività di restauro per la città e il territorio stimolata dalla mostra, attesa da anni, dedicata al Genovesino. È la cultura che genera cultura!




Gemellaggio terremoto/49. Iniziata la seconda settimana di Grest con i ragazzi di Castelverde

Scopoli – Villaggio Menotre, 7 agosto 2017

La mattina di lunedì 7 agosto a Pian di Pieca e a S. Severino Marche ha preso il via la seconda settimana di Grest con il progetto “Diamoci una mano” promosso dagli Uffici Caritas e Pastorale giovanile di Cremona nel contesto del gemellaggio post-terremoto tra la Chiesa cremonese e l’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche. Ai ragazzi di Bozzolo, protagonisti della prima settimana di volontariato, sono subentrati quelli della parrocchia di Castelverde accompagnati dal vicario, don Enrico Ghisolfi.

Un gruppo di 35 persone in tutto che giornalmente saranno suddivisi in diverse attività: otto per il Grest di Pian di Pieca, altrettanti per quello organizzato presso il Palazzo vescovile di S. Severino; per gli altri, invece, l’occasione di visitare il territorio: tappe di lunedì a Gubbio e alle grotte di Frasassi.

Al gruppo si sono uniti (per le giornate di lunedì e martedì) anche Rossella Galletti con il marito Marcello Villa, maestro liutaio e violinista di Cremona, per un laboratorio di animazione e musica dal titolo “La torta speciale di topo Geroldo”, un topo della campagna cremonese. Il laboratorio è partito sulle note di “Dolce sentire”.

Rossella è autrice del libro “Il vento dei ricordi felici” (edito da NEC – Nuova Editrice Cremonese; con presentazione del vescovo Napolioni) realizzato con un progetto che ha coinvolto le scuole del territorio cremonese a sostegno degli interventi di Caritas Cremonese nelle Marche. Un parallelo gemellaggio in formato bambini iniziato lo scorso dicembre, per la festa di santa Lucia, e proseguito dopo le vacanze di Natale.

Il progetto ha visto coinvolti i bambini delle scuole per l’infanzia “S. Angelo” di Cremona, “Pellegrini Guzzoni” di Monticelli d’Ongina e “Caduti in guerra” di Villanova sull’Arda; e gli alunni delle scuole primarie “Realdo Colombo”, “Bianca Maria Visconti”, “Beata Vergine” di Cremona, “Sette fratelli Cervi” di Bonemerse, “Alcide de Gasperi” di Alfianello, “Don Renzo Cominetti” di Brazzuoli.

Il libro “Il vento dei ricordi felici” è acquistabile presso la NEC (all’interno della Casa della Comunicazione di via Stenico 3, a Cremona, tel. 0372-20666) o contattando gli Uffici Caritas: il ricavato a favore delle popolazioni terremotate.

La giornata di lunedì 7 agosto – che ha visto un miglioramento delle temperature – si è conclusa con la cena che ha visto radunato tutto lo staff dei nuovi volontari, che hanno chiuso la giornata con un primo momento di verifica coordinato da Nicoletta D’Oria Colonna di Caritas Cremonese.

Photogallery

Lo speciale sul gemellaggio




Immersi nel clima spirituale e di vita di Taizé

Dopo la domenica di viaggio e di accoglienza a Taizé, con in serata la preparazione delle tende per il pernottamento, lunedì 7 agosto ha preso ufficialmente il via la settimana di spiritualità presso la comunità interconfessionale della Borgogna fondata da frère Roger Schutz.

Per il vescovo Antonio, i sacerdoti cremonesi e alcuni giovani il primo appuntamento è stata la Messa del mattino. Quindi, dopo la colazione, tutti si sono radunati per la preghiera del mattino con i monaci e i tipici canti in chiesa, così come negli spazi limitrofi in modo da consentire davvero a tutti questo intenso momento.

Il suono delle campane invita alla preghiera

Uno dei più suggestivi, come quello del silenzio che si ripete per tre volte al giorno inondando di ascolto profondo questa collina affollata di giovani.

Poi la condivisione della Parola sul racconto di Genesi 15: Abramo avrà una discendenza. La meditazione biblica suddivisa per lingue è continuata nel pomeriggio a piccoli gruppi di una decina di giovani di varie nazionalità ciascuno, guidata da una traccia scritta. L’occasione per confrontare le esperienze di vita e fede, a volte così differenti anche a motivo delle diverse tradizioni religiose.

Una giornata intensa, con il caldo che si è fatto sentire, soprattutto durante la coda per il pranzo vissuto poi sotto un tendone vicino al punto di distribuzione del cibo; spazio separato, invece, per gli adulti.

L’area ristoro riservata agli adulti

Il gruppo cremonese ha potuto così immergersi totalmente nel clima ordinario della vita di Taizé, fatto anche di attività di servizio: dalle pulizie alla distribuzione dei pasti o alla sistemazione degli spazi dopo il pranzo.

Tra le attività da poter scegliere come servizio anche quella del piccolo coro formato da ragazzi e ragazze di tutte le nazionalità con il compito di sostenere il canto della preghiera della sera. Lunedì si è imparato un canto in lingua slava a 4 voci.

Un momento delle prove del coro

La giornata di martedì sarà cadenzata ancora dalle proposte tipiche di Taizé che ogni giovane potrà vivere in modo personale, con tempi, luoghi e attività anche differenziate rispetto ai compagni di viaggio. In serata, invece, un primo momento tutto cremonese guidato dal vescovo Antonio nel contesto del Sinodo dei giovani.

 

Testimonianze di Vanessa e Vincenzo di Pandino al termine della prima giornata

 

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Madre Piera Monzani nuova superiora generale della Beata Vergine

Si sta avviando alla conclusione il Capitolo delle Suore della Beata Vergine di Cremona, dopo intense giornate di riflessione sulla vita religiosa della Congregazione e dopo l’elezione di madre Piera Monzani (qui sopra in foto) come nuova superiora generale e del suo Consiglio.

La presenza, durante i lavori del Capitolo, del vescovo Antonio Napolioni ha sottolineato l’importanza del momento con la celebrazione dell’Eucaristia e la benedizione alla neoeletta superiora generale per un inizio fecondo di bene della sua nuova missione che prosegue nel solco del carisma educativo della fondatrice, madre Lucia Perotti, sempre più attuale e aperto al futuro.

La Comunità delle religiose, provenienti anche dallo Sri Lanka e dal Kenya, esprime la sua gratitudine al Signore per i doni di grazia ricevuti e per il servizio generoso della generale uscente, madre Anna Maria Longoni, disponendosi a proseguire con rinnovato entusiasmo la strada della responsabilità generativa ed educativa augurando alla nuova Generale il sostegno dello Spirito e la gioia di coloro che si abbandonano alla volontà di Dio e l’accolgono con amore.

Da sinistra: madre Anna Maria Longoni e madre Piera Monzani




Al via l’esperienza dei giovani a Taizé

Partiti di primo mattino dalla calura soffocante della pianura, i giovani partecipanti al pellegrinaggio cremonese a Taizé nel tardo pomeriggio di domenica 6 agosto sono giunti sulle dolci colline dello Borgogna, presso il minuscolo villaggio che ospita da settant’anni la comunità interconfessionale fondata dal primo priore, frère Roger Schutz. Una giornata di autentico pellegrinaggio condivisa anche dal vescovo Antonio, con fatica e “strada”, come si conviene a chi vuole mettersi in cammino, e non solo per macinare chilometri.

Il pullman organizzato dalla pastorale giovanile diocesana, scortato da due pulmini di altrettanti oratori, in mattinata ha fatto sosta a Susa per la messa domenicale e per un veloce pranzo al sacco.

Photogallery della sosta a Susa

Taizé è stata raggiunta, anche a causa del traffico, dopo le 18, nella consueta babele ordinata che ogni domenica vive la partenza e l’arrivo simultaneo di migliaia di giovani di ogni paese.

E così i cremonesi hanno potuto sperimentare un primo assaggio della semplicità che contraddistingue l’esperienza spirituale di questo viaggio al cuore della fede cristiana: un’accoglienza fatta da giovani volontari, una collaudata e iniziale introduzione ai ritmi della vita di Taizé, che gradualmente si imparerà a scoprire nei prossimi giorni. E la prima frugale cena, nella calca di una fila cui certo anche gli italiani impareranno ad apprezzare il valore…

Ma per ogni cosa serve il tempo giusto. La serata è stata dedicata ad approntare il pernottamento in tenda, con il favore della luce del tramonto che ha regalato a questa iniziale calda giornata un respiro di sollievo dalle torride temperature estive.

Nella giornata di lunedì si inizia suddividendosi per età in gruppi multilingua, nel servizio concreto alla vita del grande campo che accoglie circa 4000 nuovi arrivati, e in ascolto della Parola e dei coetanei. Anche per i sacerdoti e per chi ha qualche anno in più sulle spalle saranno approntati momenti idonei di meditazione e confronto.

Intanto le campane di Taizé cominciano a richiamare i giovani alla preghiera della sera, che nella Chiesa della Riconciliazione continuerà, per chi lo desidera, anche oltre l’orario definito. In questi giorni il tempo per Dio sarà generoso.

Photogallery dell’arrivo dei cremonesi a Taizé