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Per i 400 anni della morte del santo, la “peregrinazione” del cuore integro del fondatore dell’ordine tra le comunità delle sue figlie spirituali

Soresina, dall’11 al 13 giugno la reliquia del cuore di san Francesco di Sales al Monastero della Visitazione
Per i 400 anni della morte del santo, la “peregrinazione” del cuore integro del fondatore dell’ordine tra le comunità delle sue figlie spirituali

Nell’ambito del Giubileo salesiano, che commemora i 400 anni della morte di san Francesco di Sales (1622 – 2022), la Federazione dei monasteri della Visitazione del Nord-Italia propone la “peregrinazione” del cuore integro del fondatore dell’ordine tra le comunità delle sue figlie spirituali: la reliquia sosterà a Soresina dall’11 al 13 giugno prossimo. Continue reading »

IL CUORE DI SAN FRANCESCO DI SALES NEL MONASTERO DELLE VISITANDINE DI SORESINA

A Soresina nei giorni 11, 12 e 13 giugno 2022

La presenza di San Francesco di Sales in mezzo a noi è portatrice del suo messaggio di umiltà e dolcezza e con lui siamo chiamati a “riscoprire la vocazione universale alla santità; ad approfondire la ricerca di Dio attraverso la via del silenzio, dell’ascolto della Parola di Dio, della contemplazione”.

“Il cuore parla al cuore”

Per ricordare e festeggiare i 400 anni della morte di san Francesco di Sales (1622-2022), nostro padre e fondatore, nei giorni 11, 12 e 13 giugno, accoglieremo con gioia nel nostro monastero la reliquia del cuore di san Francesco di Sales.
(a breve la locandina con il programma) Continue reading »

19 Marzo – “San Giuseppe è quel Santo che il mio cuore ama”

Viva + Gesù

San Giuseppe è quel Santo che il mio cuore ama” diceva San Francesco di Sales e questo amore egli l’ha inculcato alle sue figlie, che riservano a San Giuseppe il primo posto dopo la Madonna nella loro devozione personale e comunitaria ed amano pure condividere l’opinione del loro Santo Fondatore, secondo cui quando Gesù, dopo la Sua morte in croce, discese agli inferi e salì al Cielo, portò con Sé San Giuseppe in corpo e anima.

Felici le anime che hanno fiducia nella sua intercessione e imitano le sue virtù!

Dio sia benedetto

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Venerdì al Monastero di Soresina festa di san Francesco di Sales con l’arcivescovo Brugnaro
Nella ricorrenza del fondatore dell'Ordine della Visitazione (che è anche patrono dei giornalisti) suor Maria Adriana Messina festeggerà il 25esimo di professione religiosa

Sarà mons. Francesco Giovanni Brugnaro, arcivescovo emerito di Camerino-San Severino Marche, a presiedere, nel pomeriggio di venerdì 24 gennaio (ore 16) al Monastero della Visitazione di Soresina, la solenne Eucaristia nella memoria liturgica di san Francesco di Sales, il vescovo di Ginevra che il 6 giugno 1610 ad Annecy, in Francia, fondò l’ordine monastico visitandino scegliendo come prima guida Giovanna Francesca Frémyot di Chantal. Continue reading »

Al Monastero di Soresina aperto dal vescovo emerito Lafranconi l’Anno giubilare visitandino
Mons. Lafranconi: Oggi tendere alla santità significa essere fedeli nel quotidiano»

Si è aperto ufficialmente mercoledì 16 ottobre l’Anno giubilare per il centesimo anniversario della canonizzazione di santa Margherita Maria Alacoque e il Monastero della Visitazione di Soresina lo ha festeggiato con la Messa delle 18 presieduta dal vescovo emerito di Cremona Dante Lafranconi. Un’apertura che è un primo passo, in questo anno alacoquiano, per far conoscere al mondo il carisma visitandino e, in particolare, l’amore del Sacro Cuore di Gesù. Continue reading »

Alla Visitazione invito del Vescovo al silenzio, perché la temperatura del cuore sia quella giusta per accogliere il dono di Dio
Domenica 22 dicembre monsignor Napolioni ha fatto visita alla comunità claustrale soresinese in vista del Natale: la mattina del 24 dicembre sarà a San Sigismondo dalle Domenicane

Nella mattinata del 22 dicembre, quarta domenica di Avvento, il vescovo Antonio Napolioni ha celebrato l’Eucaristia a Soresina, nella chiesa del monastero della Visitazione. Una consuetudine, quella della visita del Vescovo alla due comunità claustrali presenti in diocesi (oltre a quella Visitazione quella Domenicana, che monsignor Napolioni visiterà la vigilia di Natale). Continue reading »

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Ascoltare e parlare. Normalità per ciascuno, ma atteggiamenti che diventano vera e propria missione di annuncio per il cristiano e di impegno professionale per quanti operano nel campo della comunicazione. Su questi due termini si è in particolare soffermato il vescovo Antonio Napolioni durante la solenne celebrazione eucaristica presieduta nel pomeriggio di martedì 24 gennaio a Soresina, nella chiesa del monastero di clausura della Visitazione. L’occasione è stata la festa del fondatore, san Francesco di Sales, che è anche patrono dei giornalisti. Per questo a gremire la chiesa di via Cairoli, insieme a tanti soresinesi e sacerdoti della zona, c’erano anche giornalisti e direttori di testate locali che hanno risposto all’invito dell’Ufficio Comunicazioni della Diocesi e della Comunità claustrale a vivere questo anniversario che è coinciso con la chiusura dell’Anno giubilare dedicato a san Francesco di Sales in occasione del quarto centenario della morte (28 dicembre 1622).

Proprio per questa significativa circostanza al Monastero di Soresina, come a tutte le comunità Visitandine del mondo, è stato fatto dono di una reliquia del fondatore: un pezzo del cuore del vescovo e dottore della Chiesa, esposto per l’occasione alla devozione dei fedeli nell’altare laterale della chiesa in cui si trova la statua del santo.

Circostanze significative ricordate, all’inizio della celebrazione, dal parroco di Soresina, don Angelo Piccinelli, che nel proprio saluto ha tracciato il profilo umano e spirituale di san Francesco di Sales, sottolineando anche il suo essere in qualche modo pioniere dell’ecumenismo (la ricorrenza di san Francesco di Sales si colloca nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani) per la sua attività di evangelizzatore, attraverso foglietti che distribuiva porta a porta, in un territorio a forte presenza calvinista.

Una gratitudine per la sua «genialità pastorale» sottolineata subito dopo anche dal Vescovo, che ha auspicato che i suoi frutti possano continuare per altri 400 anni, ma nella consapevolezza che «dipende da come passiamo il testimone».

L’attenzione quindi è andata alle monache della Visitazione, alla famiglia Salesiana (cui monsignor Napolioni è legato a motivo della propria formazione) e a chi è impegnato nel campo della comunicazione e «vuole essere servitore della verità». Compito non facile in un contesto segnato da una comunicazione spesso aggressiva e opportunista. Come anche Papa Francesco ha in questi anni denunciato, invitando a «buona comunicazione», per la quale è necessario «andare e vedere» e «ascoltare», come ha ricordato il Papa nei messaggi per le Giornate della comunicazione sociale degli anni scorsi. Solo così si può poi «parlare con il cuore», come invita a fare nel messaggio per la Giornata mondiale del prossimo 21 maggio nel messaggio come tradizione diffuso proprio nella festa di san Francesco di Sales.

Nell’omelia in particolare il Vescovo ha preso spunto dal testo Filotea. Introduzione alla vita devota, don san Francesco di Sales, per porre alcune sottolineature, rivolte alla Chiesa, ai comunicatori, ma valide anche per l’intera società, invitando a una preziosa sosta di riflessione, in un mondo caratterizzato da tempi frenetici, anche dal punto di vista comunicativo, mettendo a freno reazioni istintive , dandosi il metodo della cautela e il tempo dell’approfondimento. Dunque «ascoltando e parlando con il cuore – ha detto il Vescovo rifacendosi ai messaggi del Papa – comunicando la verità».

Riprendendo l’invito di san Francesco di Sales a essere devoti alla Parola di Dio, monsignor Napolioni ha invitato a un ascolto capace di «accogliere nel cuore» per «trarne profitto». Un vero e proprio dono da accogliere, per poi trafficarlo con «umiltà e dolcezza» ha detto riprendendo l’immagine del sacro crisma, con l’olio di olivo e il balsamo che rappresentano le due virtù di Cristo: la mitezza e l’umiltà di cuore.

Il terzo stimolo il Vescovo l’ha voluto offrire per rispondere alla domanda: come parlare? E come parlare di Dio? E riprendendo ancora un passo di Filotea ha sottolineato come «se sei molto innamorato di Dio parlerai molto di lui», richiamando anche l’immagine di san Francesco d’Assisi, che secondo la tradizione era solito passare la lingua sulle labbra dopo aver pronunciato il nome di Dio, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza di quelle parole. Da qui l’invito a un tono comunicativo che deve avere il tono della dolcezza, carità e umiltà.

La celebrazione, concelebrata dal parroco e dal vicario zonale don Gianbattista Piacentini, dal coordinatore dell’area pastorale “Comunicazione e cultura” della Curia don Federico Celini e dal direttore di TeleRadio Cremona Cittanova mons. Attilio Cibolini insieme a diversi sacerdoti della zona, è stata accompagna con il canto dal coro Psallentes di Soresina.

 

Comunicazioni, Papa Francesco: «Non temere di proclamare la verità anche scomoda»