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Nascere a Cremona e in Sierra Leone: il 4 maggio al Museo “Ala Ponzone” testimonianze a confronto

“È tempo per nascere. Fra Sierra Leone e Cremona, testimonianze a confronto”. Questo il titolo dell’incontro che si svolgerà nel pomeriggio di giovedì 4 maggio, dalle ore 17.30, presso la sala Puerari del Museo Civico “Ala Ponzone” di Cremona, presso Palazzo Affaitati, in via Ugolani Dati 4. L’evento, organizzato dall’Asst di Cremona in collaborazione con all’Associazione CUAMM – Medici con l’Africa, vuole essere occasione per affrontare il tema peculiare della maternità all’interno di realtà differenti, come l’Ospedale di Cremona e il Princess Maternity Hospital di Freetown.

Saranno presenti: Gianluca Galimberti (sindaco di Cremona), Camillo Rossi (direttore generale ASST di Cremona), don Dante Carraro (direttore Medici con l’Africa Cuamm), Aldo Riccardi (direttore dipartimento Materno Infantile ASST di Cremona), Alberto Rigolli (ginecologo Ospedale di Cremona e volontario Cuamm in Sierra Leone), Pietro Suber (giornalista, autore del reportage “La vita al tempo di Ebola”).

La locandina




Domenica a Bozzolo Messa con il card. Bassetti: sulla tomba di Mazzolari la rosa regalata dal Papa

Assume un significato tutto particolare quest’anno a Bozzolo la consueta celebrazione dell’anniversario della morte di don Mazzolari, avvenuta il 12 aprile 1959. Non solo perché a presiederla sarà un cardinale, l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve mons. Gualtiero Bassetti. Ma anche perché, in prossimità dell’apertura ufficiale della causa di beatificazione dopo i lavori preliminari dei censori teologi e della commissione storica, sarà posta sulla tomba del parroco di Bozzolo la rosa d’argento donata direttamente da Papa Francesco.

L’inaspettato regalo era giunto in diocesi di Cremona lo scorso 14 gennaio in occasione del tradizionale convegno organizzato dalla Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo dell’anniversario della nascita di don Primo. Speciale latore il reggente della Prefettura della Casa pontificia, mons. Leonardo Sapienza, chiamato a Cremona a presentare la recente pubblicazione del testo mazzolariano da lui curato, “La parola ai poveri”. Libro che inizia proprio con una pagina autografa di Papa Francesco, che invita a leggere e meditare queste pagine, ancora di grande attualità. [Leggi tutto]

La rosa d’argento sarà posta ufficialmente sulla tomba di don Mazzolari, custodita nella chiesa parrocchiale di Bozzolo, proprio in occasione della solenne Messa per il 58° anniversario della morte del Servo di Dio, in programma nel pomeriggio di domenica 23 aprile, alle ore 17.

Accanto al card. Gualtiero Bassetti, che presiederà l’Eucaristia, ci sarà naturalmente il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni. Tra i sacerdoti concelebranti il parroco don Giovanni Maccalli, il presidente della Fondazione Mazzolari don Bruno Bignami e don Gian Carlo Perego, sacerdote cremonese arcivescovo eletto di Ferrara-Comacchio.

La liturgia sarà accompagnato con il canto dalla corale S. Restituto di Bozzolo.

 

Gli altri eventi della primavera

L’intensa serie di eventi di questa primavera nel segno di don Mazzolari si è aperta l’8 aprile a Bozzolo con il convegno di studi promosso dal Comitato Scientifico della Fondazione su “Don Primo Mazzolari, l’Assemblea Costituente e la Costituzione Repubblicana”. [Leggi il resoconto]

Il 25 aprile, invece, nell’ambito del programma pomeridiano “Siamo Noi” di Tv2000, che tratterà il tema della Resistenza cattolica durante la Liberazione, sarà dedicato spazio anche alla figura del parroco di Bozzolo.

Evento significativo, quindi, domenica 21 maggio, a Hong Kong dove, alla presenza del card. John Tong, si terrà la presentazione ufficiale della traduzione in lingua cinese del libro “Tu non uccidere” di Mazzolari, uno dei manifesti più importanti del pacifismo cattolico del Novecento. La traduzione è stata completata in collaborazione con padre Gianni Criveller, teologo del PIME, e con la Commissione “Giustizia e Pace” della diocesi di Hong Kong. Presenzieranno all’evento don Bruno Bignami, presidente della Fondazione don Mazzolari, e don Maurizio Ghilardi, direttore dell’Ufficio Missionario diocesano.

Il punto sulla causa di beatificazione




In attesa della visita a Bozzolo dal Papa, la sua rosa sulla tomba di don Mazzolari

Nel pomeriggio di domenica 23 aprile a Bozzolo, la celebrazione del 58° anniversario della morte di don Primo Mazzolari è stata segnata da due grandi regali di Papa Francesco. Non solo la posa, sulla tomba del servo di Dio cui presto si aprirà il processo di beatificazione, della rosa d’argento donata lo scorso gennaio dal Santo Padre, ma anche l’annuncio che proprio Francesco tra meno di due mesi, il prossimo 20 giugno, pregherà sulla tomba di don Primo.

La storica giornata è iniziata intorno alle 16 nella sede della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo con la visita del card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, chiamato a presiedere la solenne liturgia per il 58° delle morte del parroco di Bozzolo.

Accolto dal presidente della Fondazione, don Bruno Bignami, insieme ai più stretti collaboratori, il Porporato ha potuto ammirare i materiali conservati e conoscere da vicino il lavoro svolto per la valorizzare questo importante patrimonio storico e di fede. Presente il vescovo Antonio Napolioni e l’emerito di Lodi, mons. Giuseppe Merisi. Rappresentata anche l’Amministrazione comunale, con il sindaco Cinzia Nolli.

Photogallery della visita alla Fondazione

Poi il trasferimento nella parrocchiale di S. Pietro apostolo. Qui il Cardinale ha avuto modo di visitare la casa parrocchiale, dove per quasi 30 anni abitò don Mazzolari, in particolare facendo tappa nel suo studio.

Alle 17 dalla canonica si è mossa la processione dei sacerdoti concelebranti, circa una ventina. Tra loro don Bignami, il parroco don Giovanni Maccalli, il vicario generale don Massimo Calvi, l’arcivescovo eletto di Ferrara-Comacchio mons. Gian Carlo Perego, i vescovi Merisi e Napolioni (assente mons. Dante Lafranconi, in pellegrinaggio a Lourdes) e il card. Bassetti.

Era atteso, ma non ha potuto essere presente, mons. Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa pontificia e speciale latore del dono del Papa lo scorso 14 gennaio a Cremona, in occasione della presentazione del libro su Mazzolari da lui curato. [Leggi tutto]

Dopo il saluto da parte del primo cittadino di Bozzolo sulla piazza, in chiesa è iniziata la solenne Eucaristia, animata con il canto dalla corale S. Restituto di Bozzolo e con il servizio liturgico a cura del gruppo ministranti coordinato dal vicario don Gabriele Barbieri. In prima fila le autorità civili e militari del territorio, con la presenza di diversi sindaci: tra loro anche il primo cittadino di Cremona Gianluca Galimberti.

«Un incontro di famiglia» lo ha definito nel saluto iniziale mons. Napolioni, ricordando la figura di grandi uomini di chiesa – in particolare figli della Firenze del card. Bassetti – attraverso i quali «possiamo guardare avanti con fiducia, non solo rendendo lode per il passato, ma assumendoci la responsabilità di continuare a rendere fecondo il Vangelo».

Nell’omelia il Cardinale ha voluto naturalmente ricordare don Mazzolari, il cui pensiero ha avuto modo di approfondire durante la propria formazione, non tralasciando neppure una coincidenza: quella della Domenica in Albis: era il 5 aprile del 1959 quando don Primo, colpito da un malore, non potva terminare l’omelia, morendo una settimana dopo – il 12 aprile – nella clinica S. Camillo di Cremona.

Una figura, quella di don Mazzolari, che ha anticipato il Concilio. Proprio come alcuni fiorentini conterranei del card. Bassetti, come don Milani, La Pira, don Barsotti o padre Turoldo. Uomini che hanno saputo costruire quell’umanesimo cristiano che, nella consapevolezza che Gesù Cristo è tutto, guarda con attenzione a tutto ciò che riguarda l’uomo. Anche le questioni più spicciole sono problemi che toccano la carne di Cristo.

Un discorso in piena sintonia con quanto sta portando avanti oggi il Papa, ha ricordato il Cardinale, che ha affiancato l’immagine della Chiesa come ospedale da campo di Francesco con quella dell’ambulanza di Mazzolari.

Molte le citazioni mazzolariane riproposte dal card. Bassetti, che ha anche ricordato mons. Geremia Bonomelli.

«Don Primo – ha concluso il Porporato – ha lasciato a voi di Bozzolo, alla Chiesa di Dio che è in Cremona e all’intera Chiesa un’eredità grande, che noi abbiamo il dovere di consegnare, come un testimone, alle generazioni che verranno dopo di noi».

Prima della conclusione, il saluto del parroco e il vescovo Napolioni che, inaspettatamente, ha nuovamente preso la parola. Lo ha fatto per annunciare, a sorpresa, la visita del Papa a Bozzolo il prossimo 20 giugno. Proprio pochi minuti prima della celebrazione aveva ricevuto sul cellulare la bella notizia, con una lettera a firma del prefetto della Prefettura della Casa Pontificia, mons. Georg Gänswein, già segretario particolare di Papa Benedetto XVI. Una notizia accolta da molti con le lacrime agli occhi e festeggiata da tutti con un commosso e fragoroso applauso. [Leggi tutto]

Dopo la benedizione finale, i sacerdoti si sono portati alla tomba di don Mazzolari, sulla quale il Cardinale ha posto la rosa d’argento dono del Papa. Un segno che qui rimarrà, insieme al biglietto di accompagnamento scritto di proprio pugno dal Pontefice: «Il mio ricordo e la mia preghiera sulla tomba di don Primo Mazzolari. Con la mia benedizione. Francesco. 14 gennaio 2017».

Photogallery della celebrazione

 

Gli altri eventi della primavera

L’intensa serie di eventi di questa primavera nel segno di don Mazzolari si è aperta l’8 aprile a Bozzolo con il convegno di studi promosso dal Comitato Scientifico della Fondazione su “Don Primo Mazzolari, l’Assemblea Costituente e la Costituzione Repubblicana”. [Leggi il resoconto]

Il 25 aprile, invece, nell’ambito del programma pomeridiano “Siamo Noi” di Tv2000, che tratterà il tema della Resistenza cattolica durante la Liberazione, sarà dedicato spazio anche alla figura del parroco di Bozzolo.

Evento significativo, quindi, domenica 21 maggio, a Hong Kong dove, alla presenza del card. John Tong, si terrà la presentazione ufficiale della traduzione in lingua cinese del libro “Tu non uccidere” di Mazzolari, uno dei manifesti più importanti del pacifismo cattolico del Novecento. La traduzione è stata completata in collaborazione con padre Gianni Criveller, teologo del PIME, e con la Commissione “Giustizia e Pace” della diocesi di Hong Kong. Presenzieranno all’evento don Bruno Bignami, presidente della Fondazione don Mazzolari, e don Maurizio Ghilardi, direttore dell’Ufficio Missionario diocesano.

 

Il punto sulla causa di beatificazione




Domenica sera a Castelleone il musical su padre Arsenio da Trigolo, che sarà beato il prossimo 8 ottobre

La figura del servo di Dio padre Arsenio da Trigolo, il sacerdote originario di Trigolo al secolo Giuseppe Migliavacca, fondatore della Congregazione delle Suore di Maria Santissima Consolatrice, che il prossimo 8 ottobre sarà proclamato besto, sarà al centro del recital musicale che la sera di domenica 23 aprile (ore 21) sarà proposto dal gruppo teatrale “La Cometa” di Annicco presso il cineteatro Giovanni Paolo II di Castelleone (viale Santuario). “Servo di Dio, servo del mondo. Padre Aresenio da Trigolo, il Musical” il titolo dello spettacolo, il cui ricavato sarà devoluto parte per la costruzione del nuovo oratorio di Castelleone e parte al Gruppo solidale ospiti Brunenghi onlus.

Il musical nasce dall’idea di alcune suore dell’Istituto di Maria Consolatrice di Milano: proporre, in occasione della futura beatificazione di padre Arsenio, uno spettacolo per far conoscere questo religioso cremonese, raccontare la sua vita e diffondere il suo messaggio di misericordia, umiltà e obbedienza.

Ha accettato la sfida il gruppo teatrale “La Cometa” dell’oratorio di Annicco (paese vicino a Trigolo, luogo natale di padre Arsenio). Dopo quasi un anno di lavoro il frutto sono stati dieci nuovi brani musicali, dialoghi emozionanti, colonne sonore, balli, scenografie, filmati. Un prodotto artistico nato dalla fantasia di Marialuisa Bignardi e Mario Pedrinazzi, registi della compagnia, che hanno steso i testi dei dialoghi e delle canzoni. Per la parte musicale la compagnia si è avvalsa dell’indispensabile collaborazione di un musicista professionista come Michele Lombardi.

Le coreografie sono state affidate a Francesco Lo Cascio e Chiara Faviana che, attraverso l’espressività delle danze, hanno animato gli episodi della vita di padre Arsenio; le scenografie a Giulia Cardia e Davinia Contardi che hanno disegnato i fondali che consentono di immergersi nelle vicissitudini, nei luoghi e negli ambienti della vita del Servo di Dio.

A Massimo Guindani e Giovanni Stefanoni il compito di lavorare di martello, chiodi, cacciaviti e pialla: sono stati definiti “gli operai” di padre Arsenio, nel segno del servizio gratuito.

La creazione dei costumi di scena è stata affidata alla grande abilità sartoriale di suor Venanzia, Angela Cremona, Romina Taglietti, Cinzia Pagliari. I personaggi di oggi e di allora hanno preso vita permettendo allo spettatore di tuffarsi con il cuore, gli occhi e la mente nella vita del sacerdote cremonese e delle “sue” suore.

La compagnia teatrale “La Cometa” è una compagnia amatoriale, quasi familiare, nata dall’esperienza religiosa e di catechesi svolta all’interno dell’oratorio Piergiorgio Frassati di Annicco, con la preziosa spinta iniziale data dal diacono permanente Raffaele Ferri. È composta da intere famiglie, bambini, ragazzi e genitori che con entusiasmo cercano di trasmettere la fede attraverso uno strumento alternativo, come il teatro e la musica.

Locandina del musical          Cast dello spettacolo

 

Il 7 ottobre padre Arsenio sarà beato 




Canticum novum, il 22 aprile al via la rassegna di musica sacra nel ricordo di don Concesa

 

Sabato 22 aprile inizierà la XIII edizione della rassegna “Canticum Novum”, concerti per la valorizzazione dei cori e del patrimonio organario della diocesi di Cremona. La rassegna, promossa dall’Associazione Marc’Antonio Ingegneri insieme alla Scuola diocesana di musica sacra Dante Caifa, prenderà il via da Casalsigone per terminare il 4 giugno con un concerto nel Santuario di Caravaggio.

Dal 2005 la manifestazione opera nel territorio della diocesi di Cremona promuovendo la pratica corale e l’utilizzo e il restauro dei numerosi organi storici.

Quest’anno un filo comune lega le proposte musicali dei cori: in occasione della ricorrenza del 50° anniversario della scomparsa di don Antonio Concesa tutti i cori eseguiranno un omaggio alla figura del prete musicista e compositore, attivo a Cremona come insegnante presso il Seminario e come direttore di coro presso la chiesa di S.Ilario, la cui vicenda umana e artistica, dai risvolti certamente non felici, ci ha consegnato una feconda produzione di musica sacra tutt’ora viva nell’uso liturgico.

Nell’ambito della rassegna continuerà anche il sostegno e la presentazione delle attività di restauro degli organi presenti nella diocesi e promosse dalla sensibilità dei parroci e dalla generosità dei fedeli. Sarà presentato il recente restauro, a cura dell’organaro Daniele Giani, dell’organo Amati di Pizzighettone e quello dello strumento di Gabbioneta, sempre costruito dal medesimo artefice, il cui ripristino fu completato alcuni anni or sono dalla Casa Organaria Pedrini.

L’itinerario prevede 7 appuntamenti presso le chiese parrocchiali di Casalsigone, Pandino, Gabbioneta, Pizzighettone, Torre de’ Picenardi, Sabbioneta, per concludere presso il Santuario di Caravaggio dove si potrà ascoltare il pregevole organo Balbiani Vegezzi-Bossi, notevole esempio di organo sinfonico italiano.

Altrettante formazioni corali, impegnate nel servizio liturgico presso le chiese della diocesi, consentiranno di ascoltare un ampio estratto della produzione di musica sacra scorrendo dal barocco al contemporaneo e dalle forme del mottetto fino alla proposta di intere messe musicate in stile classico e moderno.

 

Calendario della rassegna

  • 22 aprile – ore 21, Casalsigone, Coro S.Bernardino di Soncino, dir. Giorgo Scolari, org. Gianmaria Segalini;
  • 29 aprile – ore 21, Pandino, Coro Claudio Monteverdi di Pizzighettone, dir. Marco Molaschi, org. Ugo Boni;
  • 6 maggio – ore 21, Gabbioneta, Corale S.Cecilia di Corte de’ Frati, dir. Piero Barbieri, org. Marco Fracassi;
  • 13 maggio – ore 21, Pizzighettone, Coro Psallentes di Soresina, dir. Alessandro Manara, org. Enrico Viccardi;
  • 20 maggio – ore 21, Torre de’ Picenardi, Coro della Cattedrale di Cremona, dir. Don Graziano Ghisolfi, org. Stefano Molardi;
  • 28 maggio – ore 18.30, Sabbioneta, Coro Marc’Antonio Ingegneri, dir. Vatio Bissolati, org. Marco Granata;
  • 4 giugno – ore 18.30, Santuario di Caravaggio, Unione Corale don Domenico Vecchi, dir. Giovanni Merisio, org. Emilio Brambilla.

Locandina dell’edizione 2017

Programma completo della Rassegna




Questione di stili, altre tre schede per il Sinodo

Con la pubblicazione delle schede 7, 8 e 9, si è chiusa la sequenza dei materiali di ascolto predisposta dalla Segreteria del Sinodo diocesano dei giovani. Queste ultime occasioni scaturiscono dalle idee lanciate alla Veglia delle Palme e supportate dai testimoni che, con grande concretezza e a partire da una esperienza vissuta, hanno raccontato fede, speranza e carità in versione “giovane”.

La Veglia è partita dalle suggestive ed energiche parole di Papa Francesco che ha sospinto ancora i giovani a scendere da posizioni comode e rinunciatarie per connettersi alla lunghezza d’onda del Vangelo e trasformare il mondo, sull’esempio di Maria, la donna che ha visto compiersi le grandi opere del Signore nella sua vita.

È proceduta poi sulla scorta di quattro ascolti: quello di altrettanti testimoni giovani, non famosi né straordinari, ma espressione della vita vera di ogni giorno; quello del vescovo Antonio; quello della Croce animata dalle parole del Vangelo; infine quello dei giovani presenti, che con lo strumento semplice delle cartoline hanno goduto di uno spazio di interazione con quanto ascoltato e percepito.

Come uno stile di fede possa costituire il cammino ordinario di un giovane, come la speranza possa parlare ai giovani e come la scelta – non scontata – della partecipazione alla cosa pubblica possa interessare i giovani sono rispettivamente le domande che animano le schede 7, 8 e 9 a chiusura dei materiali di ascolto.

 

Questa le sequenza dei materiali, tutti disponibili sul sito www.focr.it e consegnati alla disponibilità e fantasia dei gruppi e dei singoli.

 

Le 10 schede:

 

Altri materiali:




A Pizzighettone nuova iniziativa nel ricordo di san Vincenzo Grossi

Proseguono a Pizzighettone gli appuntamenti dedicati al centenario della morte di san Vincenzo Grossi, avvenuta il 7 novembre 1917. Venerdì 21 aprile, infatti, la chiesa di S. Bassiano ha ospitato una serata meditativa basata su tre diverse modalità espressive, ma strettamente collegate tra di loro: la musica, la parola e l’immagine.

Il primo tipo di linguaggio è stato celebrato dalla Corale interparrocchiale e dal “Coro Monteverdi” che, sotto la direzione del maestro Domenico Spelta, ha cantato brani come il “Magnificat” di Perosi e l’ “Ave Verum” di Mozart.

La parola, invece, è stata messa in risalto da alcuni tra gli scritti di san Vincenzo Grossi scelti per l’occasione da Camilla Geroli e interpretati da Agostino Delcerri.

Infine, l’attenzione si è focalizzata sull’immagine e più precisamente sul meraviglioso affresco di Bernardino Campi situato sulla controfacciata della chiesa.

Per coniugare al meglio questi differenti modi di comunicazione le panche della chiesa sono state girate con le spalle all’altare maggiore dove il coro si esibiva: in questo modo i presenti hanno potuto concentrarsi maggiormente sulla musica e sul significato che voleva trasmettere, con uno sguardo sempre attento verso il dipinto. La potenza della musica, quindi, fusa alla bellezza del dipinto e alla profondità delle parole del Santo, si è rivelata spunto per la meditazione.

Di seguito uno stralcio tratto da “Traccia di un discorso sul rinnegamento di San Pietro”: “Vi sono due morali: di Gesù Cristo e del mondo; ambedue fra loro inconciliabili nemiche. Gesù Cristo vuole una cosa, il mondo ne vuole un’altra. Gesù Cristo vuole il perdono delle offese ed il mondo invece vuole il contrario. Gesù Cristo vuole la penitenza, il mondo l’accontentamento dei sensi. Gesù Cristo esige di non accontentare le nostre passioni, di opporsi ai nostri capricci, di frenare le nostre cattive inclinazioni; il mondo non vuole forse tutto il contrario?”.




Sabato a Cremona il convegno regionale dei diaconi permanenti

Si svolgerà quest’anno a Cremona l’annuale convegno regionale dei diaconi permanenti. L’appuntamento è per sabato 22 aprile con la prima parte, di tipo formativo, in Seminario riflettendo sul ministero diaconale in relazione al tema del lavoro, quindi nel pomeriggio in Cattedrale la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

 

I diaconi permanenti in Lombardia

Sono più di 260 i diaconi permanenti in Lombardia, alcuni dei quali sposati e con figli, altri celibi. La diocesi con la presenza numericamente più consistente è naturalmente quella ambrosiana (143) seguita da Brescia (53). Al terzo posto Cremona e Vigevano, entrambe con 13 diaconi permanenti.

Diocesi Diaconi Candidati Aspiranti
Milano 143 16 10
Brescia 53 14 4
Cremona 13 5 3
Vigevano 13 1 0
Mantova 12 7 4
Como 12 6 3
Bergamo 10 2 3
Pavia 4 1 0
Lodi 3 3 0
Crema 0 2 1

Ma la diocesi cremonese può contare un maggior numero di candidati e aspiranti, seguiti nel loro cammino di discernimento vocazionale da don Antonio Facchinetti, incaricato diocesano per il Diaconato permanente.

Fisionomia del diacono permanente

 

 

Il programma del convegno

La 12esima edizione del convegno dei diaconi permanenti della Lombardia avrà inizio in mattinata nel Seminario vescovile di via Milano. L’accoglienza è prevista per le 9.15.

Dopo la celebrazione delle Lodi, alle ore 10 il sociologo Giovanni Castiglioni interverrà sul tema “Tra ministero e professione: il diacono e il mondo del lavoro in prospettiva”. Seguiranno alcune testimonianze e i lavori di gruppo.

Dopo il pranzo il gruppo si trasferirà in autobus verso il centro di Cremona. Prima tappa in Cattedrale per una visita guidata e, alle 15, la Messa presieduta dal vescovo Napolioni.

La giornata si concluderà con la visita turistica al centro cittadino.

Locandina del convegno

 

Elenco dei diaconi permanenti in diocesi

Gianmario Anselmi, classe 1964 di Derovere, ordinato nel 2008, collabora con gli uffici Catechesi e Scuola

Umberto Bertelle, classe 1958 di Castelverde, ordinato nel 1999, collabora in Parrocchia

Mario Buttarelli,classe 1934 di Cremona (S. Maria Zaccaria), ordinato nel 1994, collabora in Parrocchia e in Ospedale

Flavio Carli, classe 1942 di Cremona (Cristo Re), ordinato nel 1999, collabora in Parrocchia

Luigi Raffaele Ferri, classe 1947 di Trigolo, ordinato nel 1998, collabora nelle parrocchie di Soncino, Isengo, Casaletto di Sopra e Melotta

Cesare Galantini, classe 1956 di Cicognolo, ordinato nel 2012, collabora con l’Ufficio Caritas

Eliseo Galli, classe 1949 di Cremona (S. Bernardo), ordinato nel 2008, collabora in Parrocchia e in Cattedrale, al Centro pastorale dicesano di Cremona e alla Coop. Cittanova

Luigi Lena, classe 1950 di Cappella di Casalmaggiore, ordinato nel 2008, collabora con gli uffici Catechesi e Famiglia

Paolo Leoni, classe 1950 di Spinanedesco, ordinato nel 1994, collabora in Parrocchia

Mario Mantovani, classe 1939 di Cremona (Cavatigozzi), ordinato nel 1999, collabora con la Casa della Speranza

Franco Margini, classe 1954 di Cremona (S. Pietro al Po), ordinato nel 1994, collabora in Parrocchia

Angelo Papa, classe 1955 di Castelleone, ordinato nel 1999, collabora in Parrocchia

Marco Ruggeri, classe 1971 di Cremona (Cristo Re), ordinato nel 2013, collabora con l’Ufficio Caritas

 

Cremonesi in cammino verso il diaconato

Tra i cinque candidati cremonesi al diaconato permanente quattro sono stati ammessi il 7 dicembre 2013 nel Santuario di Caravaggio e hanno ricevuto il ministero del Lettorato il 22 febbraio 2015 a Cicognolo e quello dell’Accolitato il 14 febbraio, nella pieve di Santa Maria Assunta in Soncino. Si tratta di:

Roberto Cavalli, 52enne di Caravaggio, laureato in Economia e commercio, impiegato nel settore bancario.

Walter Cipolleschi, 58enne di Cremona (San Michele Vetere), laureato in Economia e commercio, imprenditore nel settore informatico, sposato con Maria dalla quale ha avuto due figli.

Emilio Frassini, 57enne di Soncino, perito elettrotecnico.

Luigi Sangalli, 39enne di Brignano Gera d’Adda, tecnico nell’industria meccanica.

Il 26 marzo scorso, invece, è stato ammesso al percorso di formazione e discernimento verso il diaconato permanente Fabio Antonio Bonanno, della parrocchia di S. Francesco d’Assisi in Cremona, operatore presso la Cooperativa sociale Nazareth di Cremona, sposato con Jessica dalla quale ha avuto due figli.

Sono invece 3 gli aspiranti.

 

 




Enrico Letta a Cremona per la presentazione dell’ultimo libro di don Bignami

Sarà presentato nel pomeriggio del 21 aprile, alla presenza dell’on. Enrico Letta, il libro “Un’arca per la società liquida” (Edizioni Dehoniane Bologna), ultima pubblicazione del sacerdote cremonese don Bruno Bignami, teologo morale e presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari”, oltre che parroco di Picenengo, a Cremona.

La presentazione del libro avrà luogo venerdì 21 aprile, alle 18, nella sala della Consulta del Palazzo Comunale di Cremona.

Presente l’autore, interverranno il sindaco Gianluca Galimberti, l’onorevole Enrico Letta, decano della Scuola di Affari Internazionali presso Science Po Paris, e Franco Vaccari presidente di Rondine Cittadella della Pace (AR). Moderatore sarà Michele Bellini, studente di Affari internazionali presso Science Po Paris.

Il volume si propone come testo di morale sociale nel mondo contemporaneo, in particolare alla luce del magistero sociale di Papa Francesco. Nel dialogo fecondo tra Evangelii gaudium e Laudato si’ si può scorgere la possibilità di un percorso che rilanci la riflessione sociale cristiana: l’etica potrebbe essere vista come l’arca di Noè per una società liquida che sembra togliere ogni punto di riferimento.

Don Bruno Bignami offre due tracce di riflessione: una fa riferimento ai fondamenti etici della vita sociale e l’altra analizza alcuni temi su cui si misura il cambiamento d’epoca in atto.

Locandina dell’incontro




In duecento a pregare per le vocazioni sacerdotali

Oltre duecento persone hanno partecipato, nel pomeriggio di martedì 25 aprile, festa liturgica di San Marco evangelista, all’annuale incontro di preghiera e fraternità promosso dal Seminario e dal Centro Diocesano Vocazioni per tutti i gruppi parrocchiali di preghiera per le vocazioni. Negli anni Sessanta del secolo scorso, l’allora direttore spirituale mons. Mario Bassi, ebbe la felice intuizione di fondare i gruppi «Rosario perpetuo» per le donne e «Fortes in fide» per gli uomini che ancora oggi si ritrovano periodicamente per impetrare da Dio «numerose, sante e perseveranti» vocazioni alla vita consacrata.

I diversi gruppi giunti a partire dalla ore 14 sono stati accolti nel grande cortile del Seminario da alcuni stand: quello del magazine «Chiesa in Cammino» per il rinnovo degli abbonamenti, quello dei fiori e della lotteria il cui ricavato è stato destinato alle missioni.

Alle 14.30 don Davide Schiavon, nuovo incaricato di pastorale vocazionale, ha guidato, nella grande cappella superiore, la preghiera del Rosario e al termine ha esortato i vari gruppi a promuovere nelle parrocchie degli incontri di spiritualità e di riflessione con l’équipe del CDV.

A seguire è stata celebrata una solenne Eucaristia presieduta dal rettore, don Marco D’Agostino e concelebrata da don Maurizio Lucini, direttore spirituale, da don Francesco Cortellini, vicerettore e dallo stesso don Schiavon. Serviva all’altare don Nicola Premoli, il diacono originario della parrocchia di Covo, che il prossimo 10 giugno sarà ordinato sacerdote dal vescovo Napolioni in Cattedrale.

I canti sono stati eseguiti dal coro «San Pio V» di Soncino diretto e accompagnato all’organo dal maestro Roberto Grazioli. La stessa compagine alla fine ha offerto un piccolo concerto con canti della tradizione mariana proposti a più voci : tra i più apprezzati «Nome Dolcissimo», l’inno della Madonna di Caravaggio e quello della Madonna di Lourdes.

Nell’omelia don D’Agostino ha ringraziato quanti pregano quotidianamente per le vocazioni e ha ricordato che, sull’esempio di San Marco, ogni cristiano deve essere un evangelizzatore entusiasta e convinto. Ha quindi esortato ad avere fiducia in Dio nonostante le avversità della vita: «San Pietro al termine della sua lettera, che abbiamo appena ascoltato, ci ricorda che il Signore ha cura di ciascuno di noi. Egli non ci abbandona, ma ci guida e ci protegge».

 

Il pomeriggio di festa è proseguito all’esterno con una merenda condivisa durante la quale rosarianti e fortes in fide hanno potuto dialogare con i superiori del Seminario e con i giovani che si stanno incamminando verso il sacerdozio ministeriali. Tra questi anche Arrigo Duranti, di quarta teologia, che il prossimo 1° giugno, in Seminario, riceverà il ministero dell’accolitato.

La giornata si è conclusa con l’estrazione dei biglietti della lotteria e l’arrivederci al prossimo anno.

Photogallery