Il 4 novembre alle 11 in Seminario Messa del Vescovo con l’ammissione agli Ordini di tre seminaristi

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Da sinistra: Francesco Tassi (S. Agata – Cremona), Alberto Bigatti (Casirate d’Adda) e Andrea Bassani (S. Abbondio – Cremona)

Sabato 4 novembre, alle 11, nella cappella superiore del Seminario di Cremona, il vescovo Antonio Napolioni presiederà l’Eucaristia nella quale saranno ammessi tra i candidati al Diaconato e al Presbiterale tre seminaristi di terza Teologia. Due di loro sono di Cremona: Andrea Bassani (classe 1994 di S. Abbondio) e Francesco Tassi (classe 1995, di S. Agata); il terzo, Alberto Bigatti, classe 1988, laureato in Giurisprudenza, è di Casirate d’Adda. Diverse le novità per questo rito, in passato in programma il giorno di sant’Omobono. Ne abbiamo parlato con il rettore del Seminario, don Marco d’Agostino.

Che cos’è il rito di ammissione fra i candidati al Diaconato e al Presbiterato?

«È il primo momento solenne e pubblico nel quale – davanti al vescovo, al presbiterio e alla comunità diocesana – i seminaristi, arrivati ad una tappa significativa del loro cammino (sono circa a metà) dicono il loro primo “Eccomi”. E lo dicono nella libertà e nella gratuità, nello stile che dovrà caratterizzare la loro disponibilità a Dio e alla sua Chiesa. Lo dicono in un contesto di celebrazione perché imparino che ciò che riusciranno a essere e a fare, oltre alla loro disponibilità, dipende esclusivamente da Dio e dalla sua Chiesa».

Come mai questa novità del 4 novembre e non più il 13, ai Secondi Vespri di sant’Omobono?

«Lo scorso anno il vescovo Antonio ha chiesto agli educatori del Seminario di dare valore sia al rito di ammissione fra i candidati agli ordini sia alle ordinazioni. Ha chiesto che diventassero un momento di presbiterio. Come ha scritto nella lettera inviata a tutti i sacerdoti, il Seminario ha bisogno di specchiarsi nel presbiterio, cioè nella comunione e collaborazione vitale tra il vescovo e i suoi preti vede il futuro del proprio ministero. Ma è anche bello che il presbiterio torni alla sorgente del suo sacerdozio e veda in questi giovani le domande “fresche” e limpide che avevano guidato gli inizi di ciascun prete. Spostarlo al 4 novembre, in occasione della festa di san Carlo Borromeo, non è per “cambiare santo”, ma perché il sabato mattina può essere, per un prete che vuole partecipare, un momento più comodo del pomeriggio di un giorno feriale».

Che cosa pensa di questo cambio?

«L’elasticità, come il Papa spesso richiama, credo passi anche attraverso la motivazione di scelte contingenti che esprimono l’idea educativa che ci sta dietro. Sul calendario diocesano non ci sono le date né delle ammissioni, né dei ministeri, né delle ordinazioni. Questo non per vivere in un oblio costante, ma per evidenziare che il Seminario è una comunità in cammino. E il cammino è fatto di tappe che si decidono e si verificano insieme, con il Vescovo, con gli educatori del Seminario, con il presbiterio (i parroci di provenienza, i preti che sono a contatto con i seminaristi al sabato e alla domenica…). Credo che sia la decisione corretta, che aiuta tutti quanti a vivere nella serenità e senza aspettative inadeguate su un cammino che va vissuto giorno per giorno, nella gioia e nell’affidamento al Signore».

Come si svolgerà il rito?

«Sabato 4 novembre, alle 11, i tre giovani che saranno ammessi tra i candidati agli Ordini, saranno nel banco con la propria famiglia, vestiti non con la veste e la cotta, come di solito si vedono i seminaristi servire all’altare durante le celebrazioni. Saranno nel banco con la propria famiglia, testimoniando che provengono da lì e ne sono riconoscenti. Quando saranno chiamati risponderanno il loro “Eccomi” e si presenteranno davanti al Vescovo, al presbiterio e alla comunità diocesana. Su di loro sarà invocata la benedizione del Signore e tutti pregheranno perché il tempo di formazione che seguirà sia proficuo e impegnato. È bello che l’assemblea sia composta anche dai giovani: il sabato mattina è stato scelto anche per dare la possibilità di esserci agli studenti universitari – loro coetanei – e dalle comunità di provenienza o dove hanno svolto il servizio pastorale. Seguirà un momento di festa e di pranzo per chi vorrà. Chiedo di segnalare la presenza all’indirizzo mail amministrazioneseminario@diocesidicremona.it».

La comunità del seminario è in festa, dunque?

«Sì, ma non da sola. Credo sia importante che i riti, i gesti, le risposte non vadano “consumate” tra noi. Non è qualcosa di privato che viene cucinato e mangiato “in casa”. Quel rito, nel quale i protagonisti non sono i tre giovani, ma il Signore che li chiama ad essere testimoni gioiosi del vangelo nella sua Chiesa, può essere un momento bello di comunione tra il vescovo, i preti, il Seminario, la comunità diocesana e può assumere anche il tono della proposta vocazionale. E io ne sono certo che sarà così perché i seminaristi, con la freschezza e la collaborazione reciproca che connotano il loro star insieme, si sono trovati per cercare le forme più adatte perché la celebrazione parli e dica che quella liturgia è espressione di più comunità che pensano, progettano, si esprimono attraverso la ministerialità, nel canto, nel servizio, nella preparazione. Credo siano segni semplici, ma belli di un fermento che chiediamo si radichi e produca il suo frutto».

 

Biografie dei tre seminaristi

Andrea Bassani (primo a destra in foto) è nato a Cremona il 6 dicembre 1994. È originario della parrocchia cittadina di S. Abbondio, all’interno della quale è cresciuto e, successivamente, ha prestato servizio come educatore. Dopo il diploma al liceo scientifico “M. G. Vida” di Cremona, ha frequentato il primo anno della facoltà di Ingegneria aerospaziale presso il Politecnico di Milano. Nel settembre del 2014 ha iniziato il proprio percorso di seminario, entrando in Propedeutica. Nei due anni successivi (ottobre 2015/giugno 2017) ha prestato il proprio servizio pastorale nella parrocchia di Spinadesco. Nello stesso periodo ha collaborato anche con l’equipe diocesana di A.C.R. Durante quest’anno presterà servizio nell’unità pastorale di Pomponesco, Salina, Casaletto e Bellaguarda.

Alberto Bigatti (in foto al centro) è nato a Treviglio (Bg) il 2 Settembre 1988 ed è originario della parrocchia di Casirate d’Adda. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, è entrato in Seminario il 15 Settembre 2014. Durante i primi anni di formazione ha prestato servizio, oltre che nella sua parrocchia di origine durante l’anno di propedeutica, presso la parrocchia di Soresina. Quest’anno collabora con la parrocchia di Caravaggio.

Francesco Tassi (primo a sinistra in foto), classe 1995, è originario della parrocchia di S. Agata in Cremona. Dopo il diploma presso l’istituto tecnico geometri “P. Vacchelli” di Cremona, nel settembre 2014 è entrato nel Seminario Vescovile di Cremona. Durante gli anni della formazione ha svolto il suo servizio pastorale presso la parrocchia di Castelverde, ha inoltre collaborato con l’ACR per le esperienze estive. Quest’anno è a servizio presso l’unità pastorale di Rivarolo Mantovano, Cividale e Spineda.