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Cassano d’Adda, don Vittore Bariselli unico parroco per le quattro parrocchie

Le quattro parrocchie di Cassano d’Adda, l’unica cittadina in provincia di Milano nel territorio della diocesi di Cremona, avranno un solo parroco: don don Vittore Bariselli, da due anni già alla guida della comunità di Cristo Risorto. Il suo insediamento ufficiale avverrà nel pomeriggio di sabato 11 settembre con la Messa presieduta alle 18.30 nella chiesa di San Zeno dal vescovo Antonio Napolioni. Prende il testimone da mons. Giansante Fusar Imperatore (parroco di San Zeno dal 2008), don Silvio Aboletti (parroco di San Pietro dal 2009) e don Alessandro Capelletti, parroco della Annunciazione dal 2017 e che ora continua nella veste di collaboratore parrocchiale, così come don Emilio Bellani e don Angelo Lanzeni di recente nomina. Continuano, inoltre, il proprio ministero a Cassano il vicario don Simone Duchi e il collaboratore mons. Piergiuseppe Coita.

Nel pomeriggio di sabato l’ingresso del nuovo parroco segna solo un primo momento di accoglienza e festa tra le comunità milanesi. Per l’occasione sarà presente del sindaco di Cassano d’Adda e darà solennità all’ingresso l’accompagnamento della banda comunale.

La celebrazione, presieduta dal Vescovo, sarà concelebrata dai sacerdoti che già svolgono il proprio ministero a Cassano, insieme anche al nuovo collaboratore parrocchiale don Lanzeni. Non sarà già presente, invece, don Bellani, che sta concludendo il proprio servizio a Salvador de Bahia.

A seguire, nella giornata di domenica 12 settembre, don Vittore Bariselli visiterà le altre comunità parrocchiali portando il suo saluto durante la celebrazione eucaristica: alle 10.30 a Cascine San Pietro e alle 18 all’Annunciazione.

Al termine di ogni celebrazione un momento di condivisione conviviale sarà occasione di festa e reciproca conoscenza: momenti distinti e separati per permettere a tutti i fedeli di salutare il nuovo parroco evitando assembramenti.

Nelle settimane successive vi saranno poi gli incontri del nuovo parroco insieme ai gruppi parrocchiali e alle associazioni presenti nelle diverse parrocchie per definire e incrementare il percorso comune nel cammino di unità pastorale.

 

Profilo biografico del nuovo parroco

Don Vittore Bariselli, originario di Calcio, classe 1972, è stato ordinato il 21 giugno 1997. Ha iniziato il proprio ministero come vicario a Bozzolo, fino al 2004 quando è stato trasferito, sempre come vicario, a Castelleone e Corte Madama. Dal 2019 era parroco della parrocchia “Cristo Risorto” in Cassano d’Adda, alla quale ora affiancherà anche l’impegno alla guida delle altre parrocchie cittadine: “Santa Maria Immacolata e San Zeno”, “Annunciazione” e “San Pietro apostolo” in Cascine San Pietro.

 

Nuovi parroci, ecco il calendario degli ingressi




Nella Giornata del Creato l’invito a una vera transizione ecologica. Ecco le proposte nelle zone

“Occorre contrastare, presto ed efficacemente, quel degrado socio-ambientale che si intreccia con i drammatici fenomeni pandemici di questi anni”. Ne sono convinti i vescovi italiani, che nel messaggio per la 16ª Giornata nazionale per la Custodia del Creato, che si celebra il 1° settembre, inseriscono l’appuntamento nel cammino verso la 49ª Settimana Sociale dei cattolici italiani, che avrà per titolo “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”. “L’epoca che stiamo vivendo è piena di contraddizioni e di opportunità”, l’esordio del messaggio. E ancora: “La strada che conduce a Taranto richiede a tutti un supplemento di coinvolgimento perché sia un percorso di Chiesa che intende camminare insieme e con stile sinodale”. Da qui l’appello per «una vera transizione ecologica che arrivi a modificare alcuni presupposti di fondo del nostro modello di sviluppo».

Il messaggio per la Giornata è stato elaborato dai Vescovi delle due Commissioni, per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e dell’Ecumenismo e il dialogo. Il messaggio dei Vescovi (.pdf)

La celebrazione nazionale sarà ospitata quest’anno dalla diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, nei giorni 4 e 5 settembre. Ma anche in Diocesi di Cremona non mancano iniziative che, promosse dalle diverse zone pastorali, accompagneranno tutto il mese di settembre valorizzando il “Tempo del Creato” (dal 1 settembre al 4 ottobre) voluto da papa Francesco per sottolineare l’importanza e l’urgenza di curare la “casa comune” nell’anno dedicato all’enciclica Laudato si’.

Gli incontri zonali sono promossi dalle singole comunità cristiane con un invito alla partecipazione da parte delle istituzioni civili e anche dei gruppi impegnati per la cura e la tutela dell’ambiente che già nei singoli territori operano sulle questioni ambientali e climatiche. Inoltre, compatibilmente con lo svilupparsi della situazione pandemica, l’intento è quello di proseguire durante tutto l’anno pastorale l’approfondimento di queste tematiche con ulteriori incontri.

Durante i momenti di riflessione e formazione saranno presenti alcuni esperti di realtà operanti in diversi settori, dall’agricoltura all’allevamento fino ad arrivare alle riserve naturali e ai temi del recupero dei materiali secondo la logica dell’economia circolare, che porteranno la loro testimonianza di realtà che già concretamente operano sul territorio diocesano secondo delle logiche dell’ecologia integrale indicata nell’enciclica di Papa Francesco.

 

Materiali utili

 

Di seguito il programma predisposto nelle cinque zone pastorali della diocesi di Cremona.

 

Zona 1 – Camminare in una vita nuova

L’appuntamento nella Zona pastorale 1 è per sabato 25 settembre, dalle 16, a Cassano d’Adda con un momento di preghiera presso la base scout in via Colognesi. Ad aiutare la riflessione sarà l’economista Giacomo Bailetti che approfondirà i temi della cura del creato e dell’economia alla luce dell’enciclica Laudato si’. Ci sarà poi un momento di riflessione curato da Davide Geroldi, studente specializzato sui temi dell’economia circolare, dal titolo “Economia circolare ambiente e clima: Cosa cambia per noi? Cosa possiamo fare?”. Al termine dell’incontro, prima dell’aperitivo solidale conclusivo, ci sarà inoltre la testimonianza dei Rudaroli di Pandino, un gruppo di ragazzi impegnati a mantenere pulito il loro paese.

Scarica la locandina della Zona 1

 

Zona 2 – A.A.A. agricoltura, allevamenti ambiente 

L’incontro per la zona pastorale 2 è previsto nel pomeriggio di sabato 25 settembre presso Villa Manna Roncadelli di Grumone (frazione di Corte de’ Frati) con un momento di approfondimento sui temi dell’agricoltura e dell’allevamento sostenibile insieme all’importante tema della biodiversità. L’appuntamento è a partire dalle 15. Dopo un momento iniziale di preghiera (ore 15.30), si guarderà al tema della biodiversità nel territorio attraverso il racconto dell’esperienza dei volontari e delle guardie del Parco dell’Oglio. Al centro della riflessione il recupero delle biodiversità nelle vecchie culture della vite e l’interrogativo se con le nuove tecnologie sia possibile un’agricoltura sostenibile. Per le 17.30 sono previste le conclusioni cercando di capire come continuare l’attenzione all’ambiente e la cura del creato nel territorio. Partecipazione con green pass e mascherina.

Scarica la locandina dell’evento di Corte de’ Frati

Un ulteriore appuntamento nel pomeriggio di sabato 18 settembre alla Isla de Burro di Zanengo con momento di riflessione e preghiera per la salvaguardia della casa comune: leggi per saperne di più.

Scarica la locandina dei due venti della Zona 2

 

Zona 3

Sabato 25 settembre, dalle 15.30 presso il parco delle ex Colonie Padane di Cremona, si terrà l’ormai tradizionale momento di preghiera e riflessione. L’incontro inizierà con un momento di preghiera che avrà come filo conduttore il messaggio per la Giornata del Creato. Quindi, mentre per i bambini e i ragazzi sarà proposto un grande gioco liberamente ispirato al racconto “L’uomo che piantava alberi”, a cura dei Gruppi Scuot Cremona2 e Cremona3, per gli adulti la riflessione proseguirà con alcune testimonianze sul tema della transizione ecologica. Interverranno realtà sociali e produttive del territorio: cooperativa sociale Nazareth, associazione No Spreco, cooperativa sociale Il Calabrone, ditta Bio.C e l’Amministrazione comunale sulla gestione rifiuti. L’evento si concluderà con un momento di merenda per i ragazzi e un aperitivo per gli adulti (prenotazione obbligatoria entro il 20 settembre telefonando al 347-4810421, costo 10 euro singoli, 15 per le coppie).

Scarica la locandina della Zona 3

 

Zona 4 – Di acqua e di altri racconti

Un primo incontro si è già svolto domenica 29 agosto con la processione e la benedizione del fiume, a Castelfranco sull’Oglio, alla presenza del vescovo Antonio Napolioni [leggi il resoconto]. Un secondo momento di preghiera sarà domenica 5 settembre a Piadena con la Messa delle 11 presieduta da don Maurizio Lucini, coordinatore diocesano dell’area pastorale “Nel mondo con lo stile del servizio”. Nel pomeriggio seguirà un momento di approfondimento a Pontirolo (ore 17) con la presentazione del libro “L’acqua e/è la vita” del professore Riccardo Groppali, cui saguirà (alle 18) la testimonianza di di Mina Bettinotti, volontaria dell’associazione AsSOS Africa di Cremona, che parlerà dei problemi legati alla carenza di acqua [leggi il resoconto].

Scarica la locandina della Zona 4

 

Zona 5 – Veglia di preghiera

Per la Zona pastorale 5 è in programma una veglia di preghiera presso la parrocchia di Bozzolo nella serata di mercoledì 22 settembre alle ore 21: tutte le parrocchie sono invitate a partecipare.

Scarica la locandina della Zona 5

 

I vescovi per la Giornata del Creato: “Insieme” è la parola chiave per costruire il futuro




Mons. Scampa in Cattedrale: “Dio non è opinione, sia la sua Parola la certezza delle nostre scelte”

Nella mattinata di domenica 22 agosto mons. Carmelo Scampa, originario di Scandolara Ripa d’Oglio e vescovo emerito di São Luís de Montes Belos in Brasile, ha celebrato l’Eucarestia domenicale presso la Cattedrale di Cremona: la celebrazione è stata anche occasione per ricordare il 50° anniversario di ordinazione presbiterale del vescovo originario di Scandolara Ripa d’Oglio.

Ad aprire la Messa i saluti di don Attilio Cibolini, rettore della Cattedrale, che ha voluto ricordare e ringraziare, insieme a mons. Scampa, anche altri due sacerdoti che insieme al vescovo di origini cremonesi sono stati ordinati sacerdoti 50 anni fa, il 27 giugno 1971, entrambi tra i concelebranti sull’altare: don Primo Margini, canonico del Capitolo della Cattedrale e don Carlo Rodolfi, anche lui da settembre canonico del Capitolo dopo aver servito per molti anni presso la parrocchia cittadina di Sant’Ambrogio.

Durante questo momento è stato anche ricordato don Alberto Franzini, parroco della Cattedrale deceduto l’anno scorso a causa del covid-19, anch’egli compagno di ordinazione di mons. Scampa.

La celebrazione liturgica è stata concelebrata dai canonici del Capitolo della Cattedrale e accompagnata dal coro della Cattedrale con il maestro Fausto Caporali all’organo.

Mons. Scampa nella sua omelia ha voluto dapprima porgere la propria riconoscenza alla rettoria della Cattedrale per l’invito a celebrare nella Cattedrale di Cremona la Messa d’oro insieme ai compagni di seminario, senza mancare di rivolgere a sua volta un personale ricordo a don Alberto Franzini che, come parroco, l’ha sempre accolto fraternamente come ospite in Cattedrale negli anni passati.

La sua riflessione si è poi incentrata sulla Parola del giorno muovendo da tre verbi in particolare: scegliere, riconoscere e affidarsi; «Le letture del giorno – ha introdotto l’omelia – ci indicano che non è possibile vivere senza chiarezza, senza fondamenti sicuri, senza sapere dove si va: la scelta è sempre tra il Dio della vita e gli idoli, cioè tutti i surrogati che ci attraggono e ci ingannano aprendo una serie di interrogativi che hanno bisogno di risposte chiare».

Interrogativi che mons. Scampa ha scandito per la riflessione con l’assemblea: «Qual è il dio che orienta la mia vita? Qual è il modello di famiglia che seguo e costruisco? Qual è l’idea di uomo che mi sono fatto per cui rigetto senza esitazioni certe ideologie non in sintonia con ciò che l’uomo è? Che idea di Chiesa io ho: facilito il progetto di Gesù Cristo o facilito “chiese parallele” per interessi personali o di gruppo? Che idee ho di mondo, della giustizia, della libertà? Collaboro serenamente per costruire la fraternità?».

La riflessione di monsignor Scampa quindi prosegue col secondo punto, quello del riconoscere: «Una persona distratta e superficiale che non riesce a percepire ciò che Dio fa nella sua vita, mai sarà capace di scelte coraggiose e fedeli: l’azione di Dio e del suo Spirito sono forti sulla vita di ciascuno più di quanto pensiamo, anche negli avvenimenti semplici della quotidianità».

E ha proseguito: «Non andiamo alla ricerca di grandi cose perché Dio è semplice e umile: il silenzio interiore è fondamentale per riuscire a capirci e per riuscire a scegliere il bene vero».

Un silenzio in cui – ha proseguito la riflessione – lasciar germogliare la Parola di Dio, autentico riferimento per la vita cristiana: «Dio non è opinioni ma Parola eterna di Verità. A volte abbiamo più familiarità con la dottrina che con la Parola è questo – ha ammonito – impoverisce i nostri slanci e ci lascia in balia di chi grida più forte».

L’omelia del vescovo si è dunque conclusa con una preghiera al Padre per il dono del discernimento, «la capacità di scegliere la strada giusta e percorrerla, di non stare su posizioni neutre o di comodo, di affidarsi al Padre e di ascoltare il Figlio. Sforziamoci – ha aggiunto – per passare dal semplice ascolto della Parola di Dio alla pratica concreta e giornaliera della Parola».

Mons. Carmelo Scampa ripartirà nei prossimi giorni per il Brasile nella diocesi di São Luís de Montes Belos che lo ha accolto dal 1977 e che ha guidato come vescovo dal 2003 al 2020, dove continuerà a prestare il proprio servizio in una parrocchia e presso la casa di recupero per tossicodipendenti, voluta dallo stesso vescovo Carmelo e inaugurata ufficialmente nel settembre 2014.

 




Dal 20 agosto torna il Meeting di Rimini. Incontri in collegamento anche da Cremona

Si terrà di nuovo in presenza nella Fiera di Rimini, dal 20 al 25 agosto, il 42° Meeting per l’Amicizia tra i Popoli. L’evento di Comunione e Liberazione è arrivato alla quarantaduesima edizione e quest’anno ha il titolo “Il coraggio di dire ‘io’ “, citazione tratta da un testo del filosofo danese Søren Kierkegaard.

Per chi non potrà partecipare al Meeting in presenza, sul sito www.meetingrimini.org saranno visibili sia in diretta che on demand tutti i convegni in programma e i contenuti delle mostre di questa edizione.
Come l’anno scorso, il gruppo cremonese dell’associazione ha anche organizzato in città un programma di incontri in presenza presso l’ex refettorio di San Pietro al Po in via Cesari 20 a Cremona, per poter ritrovarsi in compagnia e seguire insieme gli incontri trasmessi in diretta o in differita da Rimini.

Il primo incontro a Cremona sarà trasmesso in differita sabato 21 alle ore 21 con la visione dell’intervento di Javier Prades, rettore Università San Damaso di Madrid e introdotto da Bernhard Scholz, Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, dal titolo “Il coraggio di dire io”

Il successivo incontro trasmesso a Cremona in diretta sarà domenica 22 alle 20, con il tema “La crepa e la luce. Intervista a José Carrasco”. Questo incontro fa parte di un ciclo di videointerviste, realizzate dalla rivista Tracce, con Edith Bruck, José Carrasco ed Elisa Fuksas: tre protagonisti della cultura del nostro tempo si raccontano in una conversazione a tu per tu, offrendo il loro sguardo sull’oggi, attraverso le ferite della storia personale e collettiva. Il titolo si ispira al verso di Leonard Cohen, tratto da Anthem: «C’è una crepa in ogni cosa e da lì entra la luce». A Torrijos, vicino a Toledo, l’incontro con José Carrasco e il suo struggente desiderio di imparare a vedere, a penetrare il mondo e noi stessi, attraverso la bellezza della lingua e dell’umano. Scrittore dell’Estremadura, classe 1972, è autore di Intemperie (Salani, 2013), opera prima e rivelazione dell’editoria spagnola: un romanzo straordinario, in cui la realtà, vissuta con una presenza, ha la forza di guarire.

“Vivere senza paura nell’età dell’incertezza” è il tema del terzo momento trasmesso in differita alle 21 di martedì 24 con l’intervento di diversi ospiti moderati dalla giornalista Monica Maggioni: Julián Carrón, docente di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione; Charles Taylor, professore emerito di Filosofia della McGill University di Montreal e vincitore del premio Ratzinger 2019; Rowan Williams, professore emerito di Pensiero Cristiano Contemporaneo all’University of Cambridge e già Arcivescovo di Canterbury.

L’ultima trasmissione comunitaria in diretta si terrà mercoledì 25 alle 21 con l’incontro intitolato “Educare alla libertà” introdotto da Costantino Esposito, professore di Storia e Filosofia all’Università di Bari, con gli interventi dello scrittore, insegnante e fondatore della scuola Penny Wirton Eraldo Affinati e la scrittrice Susanna Tamaro.

I riferimenti a cui potersi rivolgersi per questi incontri a Cremona sono: Paolo Siboni 327 7397514 e Andrea Pozzi 389 1779643.

Per quanti vorranno partecipare in presenza a Rimini al Meeting 2021 sarà necessario seguire alcune semplici indicazioni: è infatti sufficiente scaricare l’App Meeting Rimini disponibile su Play Store (sistema operativo Android) e App Store (sistema operativo iOS) e seguire le istruzioni che consentono di generare il personale QRcode. Dopo aver scaricato l’App, bisogna inserire i propri dati, compresi quelli del Green Pass (nella sezione Covid Free). Il QRcode sercirà per diverse attività: entrare in Fiera, prenotare le visite guidate alle mostre e il posto in sala ai convegni. L’app, inoltre, contiene il programma, le news, l’agenda personale di MyMeeting.

Gli spettacoli a pagamento si possono prenotare su Vivaticket (a cui si accede facilmente anche dall’app). A chi è minore di 12 anni non si richiede l’inserimento nell’app della situazione Covid (non serve il Green Pass, come da decreto governativo):  tutti i minori devono però essere comunque registrati nell’app dei genitori. Un singolo genitore può creare il QR code per un numero massimo di 4 figli minorenni.

Bernhard Scholz: “Serve un’assunzione di responsabilità”

Saranno attivate tutte le misure per garantire la sicurezza di relatori e pubblico, compreso il green pass e tamponi per chi non è vaccinato. La manifestazione sarà ricca di tavole rotonde, confronti e iniziative culturali. Un momento di riflessione e di ripartenza globale nello scenario dell’uscita dalla pandemia. Dunque cinque giorni di confronti su religione, cultura, economia, politica, con relatori che come ogni anno arriveranno da tutto il mondo. All’apertura della manifestazione, parteciperà il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. Tra i volontari ci saranno anche duemila giovani. Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’Amicizia fra i Popoli, afferma: “Avere ‘il coraggio di dire io’ significa un’assunzione di responsabilità, un impegno creativo e una cura del dialogo anche in momenti difficili e drammatici. Il lavoro, con la crisi che la pandemia di Covid-19 ha portato con sé, sarà uno dei temi centrali ”

Ascolta l’intervista a Bernhard Scholz

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2021/07/13/13/136116292_F136116292.mp3

Per suor Alessandra Smerilli “non dobbiamo sprecare il tempo che viviamo”

Secondo suor Alessandra Smerilli, sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, “Papa Francesco ci indica due verbi che dovrebbero guidare il corretto rapporto con la Terra e con i fratelli  e le sorelle: coltivare e custodire. La Terra è affidata alla nostra custodia, una custodia che deve essere creativa e richiede anche la trasformazione, cioè la coltivazione perché essa possa darci i suoi  frutti. Insomma, dobbiamo ricordarci del tempo che stiamo vivendo e non dobbiamo sprecarlo”.

Ascolta l’intervista a Suor Alessandra Smerilli

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2021/07/13/13/136116295_F136116295.mp3

La ministra Messa: “Sfruttare appieno il Pnrr”

“In un futuro dove l’incertezza e l’imprevedibilità saranno sempre più spesso nostre compagne di strada – ha dichiarato la ministra per l’Università Maria Cristina Messa – il ruolo dell’università diventa ancora più fondamentale nell’accompagnare i giovani a imparare un metodo che consenta loro di rimanere solidi e trovare soluzioni anche in situazioni complesse come quella che stiamo ancora attraversando. Se l’università deve accompagnare i giovani, noi abbiamo oggi il compito di migliorare il campo e le regole a disposizione: gli investimenti previsti dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono consistenti e dobbiamo usarli bene, ma per cambiare passo ancora più importante sarà concludere il prima possibile i percorsi di riforma che, insieme al parlamento, abbiamo messo in moto”.

Pietro Sebastiani: “Puntare al bene comune”

Per l’ambasciatore Pietro Sebastiani, “il Meeting di Rimini, proprio per la sua storica apertura al dialogo, all’incontro e al confronto nazionale ed appunto internazionale, diventa ancor più centrale e ci stupisce sempre per come sente propria la responsabilità di instaurare un dialogo soprattutto nella ricostruzione che ci attende: osare, rischiare, avere coraggio di fare, andare avanti, esporsi sapendoci assumere appieno tutte le nostre responsabilità con il contributo di ciascuno al bene comune”.




Assunta in Cattedrale con il vescovo Napolioni: «Con Maria, il nostro impegno per la casa dei figli di Dio»

Nella mattinata della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, domenica 15 agosto, il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha presieduto l’Eucaristia nella Cattedrale di Cremona, intitolata proprio a S. Maria Assunta.

La celebrazione liturgica è stata concelebrata dai canonici del Capitolo della Cattedrale e accompagnata dal coro della Cattedrale con il maestro Fausto Caporali all’organo.

«La Madonna Assunta ci rivela l’amore immenso di Dio nei confronti di Lei, ma anche il disegno di salvezza sull’umanità», ha affermato monsignor Napolioni nell’omelia. Che ha quindi proseguito: «Maria Assunta “ci assume”: coinvolge uomini e donne in una impresa, non lasciarci spettatori nostalgici e increduli del compimento del disegno sull’umanità
Davanti alle sfide e ai drammi del nostro tempo come facciamo ad essere sereni e spensierati? Tra guerre, pandemie, terremoti, alluvioni, incendi che devastano la natura. Quei boschi che dicono la vitalità della terra, l’ospitalità nei confronti di ciò che il Signore ha creato per la nostra gioia e che noi distruggiamo per motivi di lucro».

Nella riflessione di monsignor Napolioni anche la terminologia usata per definire la calura di questa estate: «Il caldo chiamato Lucifero ci fa riflettere: Maria vince Lucifero e chiede a noi di scegliere da che parte stare, con chi costruire. Collaborare con l’opera di salvezza non solo del piccolo pianeta su cui viviamo, ma delle nostre anime, dei nostri sentimenti, famiglie, relazioni, comunità e popolo». E ha proseguito: «Sono tanti i Luciferi: non solo chi accende un rogo, ma chi riaccende il seme della guerra, chi semina discordia, chi inquina la comunicazione con bugie e calunnie generando insicurezza e sfiducia. Siamo chiamati a essere luce de mondo, attuando ogni giorno qualcosa del suo Magnificat».

 

E ha concluso: «Siamo un po’ a fine corsa, ci dobbiamo svegliare tutti, ciascuno per la sua parte. È tempo di innalzare i piccoli (ha detto riferendosi alla sua recente visita al campo estivo dell’ACR cremonese, ndr). Diamo fiducia ai piccoli, dobbiamo essere noi, con coraggio, a ricostruire nell’esenzione questo paradiso nel quale siamo chiamati ad allenarci per quello eterno. Non distruggendolo, ma rendendolo davvero la casa dei figli di Dio».

Qui il riferimento all’imponente Pala dell’Assunta della Cattedrale, opera di Bernardino Gatti, morto prima di finire l’opera, completata nel 1579 da Giovanni Battista Trotti, detto il Malosso. «Nella pala d’altare del presbiterio la Madonna Assunta è rappresentata in un modo particolare, una madonna attirata e impegnata a salire in cielo coronata degli angeli musicanti, aggrappata alla sua nuvola vediamo già degli uomini». E ancora: «In quest’opera – ha sottolineato proprio il Vescovo – vediamo solo sei apostoli, perché Bernardino Gatti morì prima di concludere l’opera: noi approfittiamo di questa circostanza per dare un significato simbolico a questo collegio apostolico dimezzato, come a dirci che l’opera è incompiuta e c’è spazio anche per noi». E ha terminato: «Maria da lì in alto, con questo suo slancio, è dipinta con che grinta sta salendo; persino gli apostoli sono muscolosi. Come a indicare che è tempo di fare, e non di abbandonarsi solo alla contemplazione dell’opera di Dio. L’opera di Dio chiede operai per la sua vigna. Mettiamoci al lavoro perché trionfi la bellezza di cui Maria e immagine sicura per tutti noi».

Per l’occasione è stata esposta la pergamena con la quale si concede per l’occasione l’indulgenza plenaria alle solite condizioni.

Alle 17.30 in Cattedrale il canto dei Secondi Vespri; a seguire alle 18 l’ultima Messa del giorno in Duomo.

 

Il video completo della celebrazione

 

Nel pomeriggio alle 16, monsignor Napolioni presiederà la Messa al Santuario S. Maria del Fonte di Caravaggio: la liturgia sarà celebrata nel cortile antistante l’ingresso della basilica.




Processione con la Madonna del Po: “Nel fiume della storia con una Madre che indica la rotta”

Dopo un anno di pausa causato della pandemia quest’anno è ritornata la tradizionale processione cremonese nel cuore dell’estate con la statua della Madonna di Brancere “Regina e patrona del Po”, che ha animato le rive del Grande Fiume: la grande celebrazione mariana in occasione della festa dell’Assunta ha radunato, come in passato, centinaia di persone non solo dal territorio cremonese, ma anche da quello parmense e piacentino.

Le celebrazioni sono iniziate nel primo pomeriggio presso la società canottieri Flora da dove è iniziata la processione con la lettura del Vangelo e la benedizione impartita da don Pietro Samarini, vicario zonale della città di Cremona.  Vogatori e natanti a motore hanno attorniato la barca della protezione civile di San Daniele Po, di cui la Madonna di Brancere dal 2001 è patrona, su cui è stata posta la statua accompagnata lungo il tragitto da don Pierluigi Vei, parroco di Stagno Lombardo. Durante la suggestiva processione di barche, che, seguendo la corrente, ha raggiunto il Sales (Lido Ariston), il sacerdote ha benedetto le società canottieri e motonautiche e quanti, dalle rive, seguivano il passaggio dell’immagine della Vergine. Ad accompagnare questa processione fluviale è tornato anche l’idrovolante che ha accompagnato dall’alto la statua e i vogatori.

 

Photogallery completa della partenza da Cremona

 

Come in passato la processione era accompagnata da Maurizio Cozzoli, conosciuto come “il Caimano del Po”, in questa occasione ha fatto ritorno l’omaggio di un nuotatore grazie all’impegno dell’atleta Gabriele Marca che a nuoto ha accompagnato lungo il percorso la statua.

Dopo l’attracco la statua, portata a spalla dai portantini, ormai conosciti come pescatori scalzi, ha percorso processionalmente la via Alzaia, giungendo nel boschetto oltre l’argine per la Messa celebrata quest’anno dinnanzi alla santella della Regina del Po, opera di Graziano Bertoldi, inaugurata per il Giubileo del 2000.

La liturgia presieduta da don Gianpaolo Maccagni, vicario episcopale per la pastorale e il clero, è stata concelebrata da don Pierluigi Vei, parroco di Stagno Lombardo e Brancere, don Roberto Musa, parroco di San Daniele Po, e don Alberto Mangili, parroco del Bosco ex Parmigiano.

Nell’omelia don Maccagni ha evidenziato l’importanza di questo atto di devozione mariana: «Tramite il gesto celebrato oggi, che qualcuno ha compiuto proprio fisicamente portando l’immagine della Madonna lungo il fiume, abbiamo chiesto a Dio che ci aiuti a vivere in questo mondo: nessuno ha deciso di vivere ma ci siamo ritrovati in questa avventura che in parte decidiamo noi e in parte presenta gli imprevisti della vita con vicende che non avremmo mai voluto».

 

Photogallery completa dei momenti al Sales

 

Il sacerdote ha poi proseguito nella riflessione dell’omelia: «Ci siamo ritrovati nella nostra vita con delle domande alle quali è giusto dare una risposta: da dove viene questo fiume della storia nella quale noi ci siamo trovati inseriti per un tratto? La memoria ci riporta alla storia dei paesi rivieraschi che hanno vissuto la loro vicinanza al Po come una risorsa, ma anche come una minaccia come ricorda questo luogo».

«Se volessimo andare ancora a ritroso, alla sorgente della vita – ha poi continuato don Maccagni – le nostre storie non basterebbero: se ci troviamo dentro a un flusso inesorabile che ci porta dove vuole, che povera vita sarebbe la nostra e questo sarebbe un momento di superstizione più che di fede. Ma se la sorgente nasce da un disegno e se c’è un Padre che ha dato la sorgente anche della nostra vita, allora la traversata sarebbe diversa. Perché non ci troviamo in un destino che a volte non comprendiamo, ma in un disegno più grande di noi che ci porta a vivere con consapevolezza e responsabilità. Aver messo l’immagine di Maria vuol dire di non voler navigare a vista: vuol dire avere una compagna di viaggio, una bussola, affinché gli avvenimenti della vita non ci scoraggino ad andare avanti e per non lasciarci andare alla rassegnazione».

Don Maccagni ha quindi proseguito la riflessione prendendo a modello la figura di Maria: «Come nella lettura di oggi compare un drago che pare invincibile, ma c’è una vita che viene messa al riparo, un bambino che nasce e che viene tolto al drago che semina distruzione e morte: Maria ci dice che seguire e ubbidire alla Parola di Dio vuol dire avere la rotta verso la pienezza della vita».

Ha poi concluso l’omelia con un suggerimento e l’indicazione di un augurio non banale da scambiarsi in questo giorno di festa: «Lungo la rotta della nostra vita Maria ci dice di fare come lei, che ha mantenuto fisso lo sguardo verso Gesù, con la consapevolezza che anche l’ultimo nemico, la morte, può essere vinto. Oggi Maria Assunta ci indica che questa è la rotta da seguire. Auguriamoci quindi una buona navigata, un buon pellegrinaggio con Maria e con lo sguardo verso i beni celesti, con la certezza che sarà un bellissimo finale se seguendo la sua Parola faremo la sua volontà nella nostra vita».

Presenti alle celebrazioni le autorità civili cremonesi e dei comuni rivieraschi di Piacentino e Parmense, tra i quali i sindaci e i consiglieri comunali del Comune e della Provincia di Cremona, dei Comuni di Castelverde, Bonemerse, Malagnino, Stagno Lombardo, Gerre de’ Caprioli, Pieve d’Olmi e Bozzolo. Presenti anche la Protezione civile e i corpi delle Forze dell’ordine che hanno reso possibile lo svolgersi della celebrazione nel rispetto delle normative vigenti in prevenzione pandemica.

 

Processione dell’Assunta, il parroco di Brancere: «Oltre il folclore, ritroviamo il significato essenziale di questo evento di fede»




Madonna di Brancere, torna quest’anno la Messa sulle rive del Po

Dopo la pausa dovuta alle difficoltà organizzative causate dalla pandemia, riprende quest’anno la manifestazione religiosa tanto amata dai fedeli cremonesi nell’occasione della solennità della festa dell’Assunta, il 15 agosto, e legata alla statua della Madonna di Brancere, Regina del Po. Un evento che inizierà come sempre da Cremona per concludersi, dopo il percorso in barca sul Grande fiume, al Sales, pur con alcune novità per evitare assembramenti e, di conseguenza, scongiurare il rischio di focolai di infezione. Il tutto nel rispetto delle prescrizioni contenute nel Protocollo del 7 maggio 2020, sottoscritto dal Governo italiano e la Conferenza episcopale italiana, per la ripresa delle celebrazioni liturgiche con la partecipazione dei fedeli.

La manifestazione religiosa del giorno di Ferragosto inizierà alle 15 con il ritrovo dei vogatori e delle imbarcazioni presso la società canottieri Flora, sul lungo Po di Cremona, con l’imbarco della statua della Madonna di Brancere: da lì inizierà la discesa della statua lungo il fiume con la benedizione delle società canottieri presenti sul percorso. Quest’anno, dunque, la processione con i natanti sul fiume tornerà, pur con un numero ridotto di imbarcazioni e, soprattutto, un numero limitato di persone sulle barche, per garantire il distanziamento.

L’arrivo a Brancere è previsto per le 16.30 presso la località Isola Provaglio. Prima dell’attracco avverrà il lancio di una corona di fiori in memoria dei defunti delle alluvioni del Po, proprio nel luogo in cui sorgeva l’antica chiesa, il cimitero e l’abitato di Brancere, distrutti dall’inondazione del 1756.

La processione che dal punto dell’attracco conduce l’immagine della Madonna allo spazio destinato alla celebrazione eucaristica potrà essere accompagnata quest’anno solo da coloro che sono incaricati di portare la statua, sacerdoti e ministranti. I fedeli, invece, saranno ammessi solo allo spazio oltre l’argine riservato per la Messa (inizio previsto per le 17) dove saranno collocate sedie debitamente distanziate.

L’evento è organizzato dalle parrocchie di Stagno Lombardo e Brancere con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona e della Provincia di Cremona, del Comune di Stagno Lombardo, insieme a Protezione Civile, Società canottieri e Fantigrafica.

 

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Una Chiesa aperta al mondo. Anselmo Palini aiuta ad approfondire il pensiero di don Mazzolari

«Il parroco di Bozzolo ha intuito che la Chiesa doveva aprirsi al mondo, abbattendo il muro di separatezza che l’aveva a lungo isolata dalla cultura e l’aveva sempre vista in ritardo nel riconoscere alcune grandi conquiste di civiltà». Così scrive Anselmo Palini nel suo ultimo articolo “Il passo del profeta” pubblicato in “Mosaico di pace”, il mensile di Pax Christi.

Anselmo Palini è un saggista docente di materie letterarie nelle scuole superiori: nei suoi studi ha approfondito soprattutto i temi della pace, dell’obiezione di coscienza, dei diritti umani, della nonviolenza. Più recentemente ha preso in esame le problematiche connesse con i totalita­rismi e le dittature del XX secolo, approfondendo in particolare le testimonianze di chi si è opposto a tali sistemi. Ricchi e approfonditi i suoi studi su don Primo Mazzolari, tradotti nel tempo in molti incontri e pubblicazioni.

In questo suo ultimo scritto Palini analizza come il parroco di Bozzolo sia esempio di libertà e obbedienza critica, profeta spesso inascoltato, precursore dell’obiezione di coscienza. «Don Mazzolari – scrive Palini – risponde alle condanne con l’obbedienza, pur non condividendo assolutamente i motivi di tali provvedimenti e non comprendendo perché l’autorità venga esercitata senza alcun tipo di dialogo e di confronto con chi è accusato di sbagliare. L’obbedienza di don Mazzolari non è cieca e servile, bensì responsabile e vigilante: don Primo paga di persona per le proprie posizioni, ma non viene meno a quanto la sua coscienza gli suggerisce».

Il suo ultimo articolo su “Mosaico di pace” si inserisce nello spirito alla base del mensile: la rivista è infatti sorta nel settembre 1990 promossa dal movimento cattolico internazionale per la pace “Pax Christi”, fondata da don Tonino Bello e diretta sin dalle origini dal missionario comboniano Alex Zanotelli. Tra gli argomenti trattati vi sono pace, ambiente, nonviolenza, disarmo, incontro interreligioso per la pace, economia di giustizia. Il mensile genera e incentiva momenti di confronto e di scambio e intende essere uno strumento di “formazione” per tutti coloro che sono interessati alla diversità interculturale, attraverso rubriche, un dossier mensile monografico e gli interventi di testimoni ed esperti.

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Fra le diverse pubblicazioni mazzolariane di Palini è da segnalare il volume “Primo Mazzolari. Un uomo libero”, editrice Ave, uscito in una nuova ristampa e con nuova copertina.




Nonni e anziani, il 25 luglio la prima Giornata mondiale

In occasione della prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, che si celebrerà domenica 25 luglio, l’Ufficio diocesano per la Pastorale familiare rilancia alcuni materiali utili a vivere la giornata istituita da papa Francesco in prossimità della festa dei santi Gioacchino ed Anna, i nonni di Gesù. La Giornata permetterà di celebrare il dono della vecchiaia e di ricordare coloro che, prima di noi e per noi, custodiscono e tramandano la vita e la fede.

 

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Le immagini di anziani morti soli, per i quali non è nemmeno stato possibile celebrare il funerale, sono state una ferita per tutta la Chiesa. Si tratta di una delle croci di questo nostro tempo che, non a caso, è stata ricordata durante la Via Crucis con il Papa il Venerdì Santo di quest’anno: «Dall’ambulanza sono scesi uomini che somigliavano ad astronauti, coperti da tute, guanti, mascherine e visiera, hanno portato via il nonno che da qualche giorno faticava a respirare. È stata l’ultima volta che ho visto il nonno, è morto pochi giorni dopo in ospedale, immagino soffrendo anche per la solitudine. Non ho potuto stargli vicino fisicamente, dirgli addio ed essergli di conforto».

Non poter essere vicini a chi soffre contraddice la vocazione alla misericordia dei cristiani e la Giornata è un’occasione per ribadire che la Chiesa non può rimanere distante da chi porta la croce. Il tema scelto dal Santo Padre  – “Io sono con te tutti i giorni” – lo esprime con chiarezza: durante la pandemia e nel tempo che inizierà dopo di essa, ogni comunità ecclesiale desidera stare con gli anziani tutti i giorni.

La celebrazione della prima Giornata mondiale dei nonni e degli anziani si colloca al centro dell’anno che il Santo Padre ha dedicato alla famiglia in occasione del quinto anniversario dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia. Non si tratta di un caso, ma di una scelta che nasce dalla consapevolezza di come gli anziani – tutti gli anziani, anche quelli che non sono nonni – abbiano bisogno di un ambiente familiare in cui vivere e di come sia necessario che le famiglie prendano coscienza del ruolo che essi dovrebbero avere al loro interno. Nel mondo globalizzato, infatti, il rapporto tra anziani e famiglie non è più scontato, ma è, al contrario, messo costantemente in discussione. Si tratta di un fenomeno che acquista connotazioni differenti a seconda del contesto geografico e culturale, ma che possiede dei tratti costanti che inducono a pensare che la crisi in atto tra anziani e famiglia sia un vero e proprio segno dei tempi con il quale fare i conti. La stessa pastorale familiare, sovente preoccupata solo dei rapporti di coppia o tra genitori e figli, fatica a mettere a tema la relazione tra genitori anziani e figli adulti e quella tra nonni e nipoti.

Gli strumenti pastorali a cui si può ricorrere per dare attuazione concreta alla sollecitudine pastorale nei confronti degli anziani sono numerosi. A tal fine si può utilmente tornare all’ampia riflessione sul senso e il valore della vecchiaia e ai concreti suggerimenti pastorali contenuti nel documento sugli anziani pubblicato anni addietro dal Pontificio Consiglio dei Laici, che conserva oggi tutto il suo valore e la sua attualità. Fra le tante modalità di vicinanza che le chiese locali e le singole persone possono utilizzare per “farsi prossimi” agli anziani, in occasione di questa giornata se ne suggerire una, di facile realizzazione e di grande efficacia: la visita. Essa è un segno tangibile di una Chiesa in uscita ed è un modo, radicato nella tradizione, per manifestare la misericordia, in particolare nei confronti dei malati e dei carcerati. Oggi sembra necessario aggiungere all’elenco delle sette opere di misericordia l’opera della visita agli anziani soli e la scelta della Penitenzieria Apostolica di concedere l’Indulgenza Plenaria a chi la compie, ne sottolinea l’urgenza.




«Servizio ecclesiale e informazione globale»: Giacomo Ghisani racconta la Comunicazione del Papa (VIDEO)

«L’obiettivo è avere una comunicazione unitaria che sia efficace, ecclesiale e di pubblica informazione insieme, per cercare di aiutare a comprendere la complessità del mondo di oggi». È questo il cuore dell’intervento di Giacomo Ghisani, cremonese, vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e presidente della società editoriale TeleRadio Cremona Cittanova, società editrice che cura i contenuti della comunicazione diocesana, in occasione dell’incontro promosso dall’Ucid di Cremona (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) sul tema “La comunicazione della Santa Sede tra servizio ecclesiale e servizio pubblico di informazione”.

Questo secondo incontro organizzato dall’Ucid ha voluto approfondire il funzionamento e l’organizzazione della comunicazione della Santa Sede, a partire dalla riforma voluta da papa Francesco nel 2015 che ha riunito sotto un unico Dicastero tutti i diversi organi di informazione del Papa. A presentare i lavori Walter Montini, presidente dell’associazione cremonese, che ha introdotto il tema di questo secondo incontro sottolineando l’urgenza di una riflessione condivisa sulla qualità dell’informazione.

Nel suo intervento Ghisani ha spiegato le caratteristiche della comunicazione vaticana che si rivolge al mondo intero in ben 40 diverse lingue, in modo da poter portare le parole del Papa a tutti i fedeli nel mondo: «La comunicazione della Santa Sede ha il compito peculiare di collegare il papa con i vescovi e con i fedeli di tutto il mondo, svolgendo così un servizio ecclesiale: rendere informati i fedeli di tutto il mondo non solo degli atti e delle parole del Papa, ma anche degli atti tipicamente spirituali, alimentando e tenendo vivo il vincolo di comunione in ogni parte del mondo».

«A questo servizio ecclesiale si affianca il servizio pubblico di informazione, non c’è quindi un’informazione solo strettamente religiosa – ha sottolineato il vicedirettore generale del Dicastero per la Comunicazione – aiutare gli ascoltatori e i lettori non solo a informarsi ma anche a formarsi, sviluppando un’autonomia di valutazione: l’obiettivo è quello di aiutare ciascuno a formarsi un convincimento e a cercare un approfondimento».

Ghisani ha proseguito spiegando la riforma voluta dal Papa nel 2015, tramite la quale sono state unite in un unico Dicastero i diversi soggetti di comunicazione della Santa Sede: sala stampa, quotidiano, radio, centro televisivo, casa editrice, tipografia, canali social: «Mettere insieme tutte queste differenti realtà con un totale di 600 dipendenti e portatrici di grandi storie, anche secolari, è un processo non semplice che è stato portato avanti con equilibrio e grande attenzione: questo rinnovamento del sistema comunicativo è caratterizzato dalla convivenza del servizio ecclesiale e di un sistema pubblico di informazione, secondo i diversi stili e linguaggi, tramite l’attenzione all’autonomia, al pluralismo e all’inclusione.».

Questo incontro è il secondo organizzato dall’Ucid dopo quello di giovedì 14 giugno dal titolo “Ecologia integrale e sostenibilità economica alla luce dell’enciclica “Laudato si” di papa Francesco” tenuto da don Bruno Bignami, sacerdote cremonese direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per i Problemi sociali e il Lavoro.

 

 

Don Bignami: «L’ecologia integrale è usare nuovi i modelli relazionali» (VIDEO)