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Don Mazzolari nel Giardino virtuale dei Giusti

“Merita il titolo di Giusto per ciò che ha fatto e per quanto rappresenta”, spiega con voce sicura il novantenne ebreo Oskar Tӓnzer, la cui vita si è intrecciata con quella di don Primo Mazzolari, il parroco di Bozzolo per il quale si è aperta da poco la causa di beatificazione. “Sono molto emozionato per questo riconoscimento” ha detto commentando l’inserimento, da lui fermamente voluto, del sacerdote cremonese nel novero del Giardino Virtuale “Giusti del Monte Stella” di Gariwo. Un titolo chiuso in una pergamena consegnata al presidente della Fondazione don Mazzolari, don Bruno Bignami, a Palazzo Marino, a Milano, nel pomeriggio di lunedì 6 marzo, in occasione della Giornata Europea dei Giusti.

Un maestro di dialogo, come gli altri Giusti, capace di battersi contro l’odio, capace di solidarietà. Una figura, quella di don Mazzolari che si affianca a cattolici e musulmani di ieri e di oggi che “ci indicano la strada da percorrere”, come dice Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, l’associazione internazionale che nel capoluogo lombardo gestisce (con il Comune e l’Unione delle comunità ebraiche italiane) il “Giardino dei Giusti di tutto il mondo” presso il Monte Stella.

Tengono alto il nome della dignità umana e sono così tanti che lo spazio non è sufficiente per piantare un albero in nome di ciascuno, anche se quest’anno ne sono stati piantati 5 per Hamadi Ben Abdesslem, Raif Badawi, Lassana Bathily, Etty Hillesum e Pinar Selek.

È stato così necessario un Giardino virtuale nel quale ieri sono stati inseriti 25 nomi, 25 storie di grande umanità come quella di don Mazzolari.

Tra loro ci sono sacerdoti come don Piero Folli, parroco a Voldomino, il milanese don Eugenio Bussa, don Francesco Cavazzuti missionario in Brasile; ci sono consacrati come Madre Donata Castrezzati madre superiora delle Suore delle Poverelle a Milano, Suor Enrichetta Alfieri “l’angelo dei detenuti” di S. Vittore, Padre Placido Cortese; poi militari come Lucillo Merci, capitano dell’esercito italiano a Salonicco o il maggiore Ubaldo Pesapane deportato a Flossenburg, Mbaye Diagne, capitano del contingente delle Nazioni Unite in Rwanda e poi ancora ingegneri, insegnanti, coniugi… uomini coraggiosi.

Proprio come il sacerdote della Bassa che nell’ottobre del 1943 si presenta in casa dei Tӓnzer a Bozzolo per offrire loro un nascondiglio vista la necessaria segnalazione ai tedeschi. Il parroco sa che la canonica è sotto il controllo dei militari, così trova una famiglia disposta ad ospitarli di nascosto. La storia poi andrà diversamente perché i Tӓnzer, sfollati prima dalla Germania, poi da Milano, sceglieranno la Svizzera. “Mio padre – ricorda Oskar – non voleva rischiare la vita di chi ci avrebbe ospitato, preferiva che noi soli corressimo il rischio di morire”. Ma al termine del conflitto torneranno a Bozzolo a recuperare i loro beni affidati a don Mazzolari che nel frattempo glieli ha fatti fruttare. “Il mio sogno – dice Tӓnzer che oggi, nonostante l’età, va nelle scuole a raccontare le vicende complesse della sua vita da ebreo sopravvissuto al nazismo – è vedere don Mazzolari tra i Giusti dello Yad Vashem”.

Maria Chiara Gamba

 

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Gariwo, la Foresta dei Giusti

Il Comitato per la Foresta dei Giusti-Gariwo onlus ha iniziato a operare a Milano nel 1999 e si è costituito ufficialmente nel 2001. È presieduto da Gabriele Nissim, storico e autore di libri sull’argomento, fondatore insieme a Pietro Kuciukian, presidente del Comitato Internazionale dei Giusti per gli Armeni, membro dell’Unione degli Armeni d’Italia, autore di libri sul genocidio armeno e sui Giusti per gli Armeni , console onorario d’Armenia in Italia, a Ulianova Radice e Anna Maria Samuelli. A Sarajevo è stata fondata Gariwosa, la sezione di Gariwo per la Bosnia-Erzegovina (Gardens of the Righteous Worldwide Sarajevo), presieduta da Svetlana Broz. L’intento di Gariwo, la foresta dei Giusti, è di accrescere e approfondire la conoscenza e l’interesse sui Giusti.

 

I Giardini e la Giornata europea dei Giusti

Il 10 maggio 2012 il Parlamento Europeo ha approvato con 388 firme la proposta di Gariwo di istituire il 6 marzo una Giornata europea dedicata ai Giusti per tutti i genocidi. Il concetto di Giusto, nato dall’elaborazione del memoriale di Yad Vashem per ricordare i non ebrei che sono andati in soccorso degli ebrei, diventa così patrimonio di tutta l’umanità. Il termine “Giusto” non è più circoscritto alla Shoah ma diventa un punto di riferimento per ricordare quanti in tutti i genocidi e totalitarismi si sono prodigati per difendere la dignità umana.

Nel 2003, dopo l’istituzione di un Giardino dei Giusti in alcuni luoghi-simbolo, come Yerevan, in Armenia, e la proposta per Sarajevo, Gariwo ha coinvolto il Comune di Milano nella creazione di un Giardino dei Giusti che ricordasse coloro che si sono opposti ai genocidi in ogni parte della terra e che ancora oggi si oppongono ai crimini contro l’umanità ovunque siano perpetrati. È nato così, il 24 gennaio, il primo Giardino dei Giusti di tutto il mondo al Monte Stella e nel novembre 2008 si è costituita l’associazione per la gestione del giardino, composta da Gariwo insieme al Comune di Milano e all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Nel frattempo sono sorti giardini e altri spazi dedicati ai Giusti in ogni parte d’Italia, come a Genova, Palermo, Padova, Torino, Linguaglossa, Levico Terme.

Con il progetto Wefor (Web European Forest of the Righteous) finanziato dalla Comunità Europea sono stati creati i Giardini virtuali dei Giusti d’Europa, interattivi, inseriti nel sito come sezione didattica a questo link it.gariwo.net/wefor.