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Dalla piazza del Duomo un grande “sì” alla famiglia

Un grande, gioioso, pacifico inno alla famiglia come il luogo privilegiato della promessa, della fedeltà, del perdono. Sono state centinaia le persone che domenica 22 maggio hanno partecipato, in piazza del Duomo a Cremona, alla seconda festa diocesana della famiglia alla presenza del vescovo Antonio e del primo cittadino Gianluca Galimberti. Un pomeriggio, coronato da un sole ormai estivo, iniziato in tre oratori della città – Sant’Imerio, San Pietro al Po e San Michele Vetere – con alcuni laboratori e proseguito, dopo un cammino a piedi, dinanzi alla Cattedrale con l’intervista e l’esibizione del noto gruppo rock “The Sun” e l’intervento di mons. Napolioni. In piazza, una vera e propria agorà della famiglia, alcuni stand di associazioni come “Famiglia Buona Novella”, “Il Girasole” e il “Centro Aiuto alla Vita” o il circolo cremonese “Voglio la Mamma” che hanno presentato le loro attività.

La giornata di riflessione e testimonianza è iniziata alle 15.30 con un momento di confronto. Nell’oratorio di Sant’Imerio – dove si sono radunate le famiglie delle zone sesta, settima e ottava – è stato approfondito il tema del perdono: il perdono di Dio, il perdono in famiglia e come ciascuno vive il perdono nella propria vita. A San Michele dove si sono ritrovate le famiglie delle zone nona, decima e undicesima si è parlato di fedeltà attraverso un grande gioco che ha visto impegnati sia i genitori sia i figli: ciascun nucleo ha dovuto superare otto prove dopo le quali ha costruito uno stendardo che raccontava la propria storia di fedeltà e che è stato portato in piazza per essere condiviso con tutti. A San Pietro al Po, infine, le famiglie delle zone prima, seconda, terza, quarta e quinta si sono confrontate sulla “promessa” attraverso dei giochi che hanno avuto protagonisti i più piccoli e che hanno condotto a comprendere che la vita è un viaggio durante il quale occorre promettersi fedeltà e prendersi cura gli uni degli altri.

Intorno alle 17 i tre gruppi hanno raggiunto piazza del Duomo dove sono stati accolti dai canti del coro “San Vincenzo Grossi” di Pizzighettone e dai suoni ritmati dei “Clap”, un gruppo di giovanissimi cremonesi che esegue brani a percussioni su materiali di riciclo.

Il primo a salire sul palco, invitato dal presentato Mattia Cabrini, è stato il sindaco Gianluca Galimberti presente in piazza con la moglie e la figlia più piccola Chiara. Il primo cittadino di Cremona, con il suo contagioso entusiasmo, ha invitato a mettere al centro la famiglia “come luogo del prendersi cura, delle relazioni dentro la famiglia e verso altre famiglie”. E poi ha continuato: “Quando chiameremo figli non solo i nostri figli ma i figli della città e della comunità, allora sarà tradotta in virtù civile quella virtù grande che è la misericordia!”.

Il testo del saluto del sindaco Galimberti (pdf)

Ma il momento più atteso è stata certamente l’intervista al gruppo rock “The Sun” da parte di una coppia di sposi: Valeriano e Stefania Riva di Cogozzo di Viadana. I quattro musicisti hanno davvero aperto il loro cuore raccontando soprattutto la loro conversione a Cristo avvenuta nell’annata 2006-2007. Dopo una tournée di oltre 100 concerti in 10 stati Francesco, il leader, ha vissuto un momento di profonda crisi. Insieme al successo, infatti, era giunto anche il tempo del divertimento e degli eccessi, ma ciò che avevano sempre sognato per la propria carriera professionale non riusciva a renderlo felice. Solo l’incontro con la fede ha scaldato il suo cuore e la fiamma di questo nuovo inizio ha incendiato anche gli altri membri del gruppo. Contemporaneamente l’amicizia tra loro, che si era incrinata a seguito di invidie e gelosie, è tornata a consolidarsi e anche il loro rapporto con la musica – diventata solo merce per guadagnare – ha riacquistato la sua bellezza originaria.

Francesco, Matteo, Riccardo e Gianluca non hanno nascosto niente del loro passato fatto anche di dipendenze dall’alcool e dalla ricerca smodata della fama e hanno concluso ricordando quella che è la loro mission oggi: “Attraverso la musica vogliamo unire le persone, vogliamo far sentire loro che sono state create a immagine e somiglianza di Dio e che nonostante gli errori che possono commettere hanno nel cuore una scintille di divino”.

Il gruppo si è quindi esibito tra l’euforia generale delle famiglie, ma anche di tanti giovani che si sono uniti alla voce solista, soprattutto quando sono stati proposti i brani più vecchi.

La giornata si è quindi conclusa con l’intervento del vescovo Antonio entusiasta per le tante belle testimonianze offerte durante il pomeriggio, non solo da parte dei “The Sun”, ma anche da tanti genitori, figli e nonni che con serenità hanno mostrato quanto è bella e grande la famiglia naturale.

A introdurre le parole del Vescovo un canto del coro dei ragazzi di Pizzighettone

Il Vescovo ha quindi consegnato il mandato prendendo a prestito le parole, chiare e positive, che concludono l’esortazione apostolica Amoris Laetitia di papa Francesco: “Nessuna famiglia è una realtà perfetta e confezionata una volta per sempre, ma richiede un graduale sviluppo della propria capacità di amare. C’è una chiamata costante che proviene dalla comunione piena della Trinità, dall’unione stupenda tra Cristo e la sua Chiesa, da quella bella comunità che è la famiglia di Nazareth e dalla fraternità senza macchia che esiste tra i santi del cielo. E tuttavia, contemplare la pienezza che non abbiamo ancora raggiunto ci permette anche di relativizzare il cammino storico che stiamo facendo come famiglie, per smettere di pretendere dalle relazioni interpersonali una perfezione, una purezza di intenzioni e una coerenza che potremo trovare solo nel Regno definitivo. Inoltre ci impedisce di giudicare con durezza coloro che vivono in condizioni di grande fragilità. Tutti siamo chiamati a tenere viva la tensione verso qualcosa che va oltre noi stessi e i nostri limiti, e ogni famiglia deve vivere in questo stimolo costante. Camminiamo, famiglie, continuiamo a camminare! Quello che ci viene promesso è sempre di più. Non perdiamo la speranza a causa dei nostri limiti, ma neppure rinunciamo a cercare la pienezza di amore e di comunione che ci è stata promessa”.

Dopo la benedizione il vescovo Antonio ha indirizzato un saluto all’emerito Dante Lafranconi impegnato a Caravaggio a predicare la novena di preparazione alla festa dell’Apparizione del prossimo 26 maggio.

La seconda festa della famiglia, organizzato dall’ufficio diocesano di pastorale familiare diretto da don Giuseppe Nevi con la collaborazione di Angela Lucini, è stata preceduta venerdì 20 da un convegno al Museo del Violino dove al centro della riflessione c’era la misericordia da vivere in famiglia.

ll convegno “I volti della Misericordia”

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