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Comunità romena in festa con il vescovo Antonio

Atmosfera di festa, domenica 25 giugno, per la comunità romano-cattolica romena di Cremona, che tutte le domeniche si trova per le proprie celebrazioni in lingua nella chiesa cittadina di San Bassano. L’occasione è stata la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni, che ha conferito il sacramento della Cresima a tre ragazze e battezzato la piccola Chiara.

A chiarire l’eccezionalità di questa giornata è stato l’assistente spirituale di questa comunità, don Anton Jicmon, nel saluto iniziale. «Si dice che per tutto c’è sempre una prima volta! – ha affermato – Per la nostra comunità oggi è la prima volta che il vescovo Antonio Napolioni viene a trovarci. E questo accade in un contesto particolare: nel giorno in cui i nostri ragazzi ricevono la Cresima; nel giorno in cui vogliamo battezzare la piccola Chiara; e anche nel giorno in cui il nostro vescovo ricorda la sua ordinazione sacerdotale, avvenuta 34 anni fa».

Nell’ omelia, prendendo spunto dal Vangelo, il Vescovo ha insistito su tre aspetti. Prima di tutto ha detto ai presenti di non avere paura e di avere fiducia. «Nel mondo – ha ricordato – c’è sempre qualcuno che semina paura e terrore, ma Dio, che è il grande Seminatore, semina sempre fiducia e speranza. E voi siete messe di speranza! Siete il campo di Dio in cui il piccolo seme, che Dio vuole, contiene un’immensità di potenzialità, di vita, di amore e di salvezza». Mons. Napolioni ha sottolineato questo guardando in faccia la comunità, «una delle più giovani della diocesi», nel contesto in cui le migrazioni ormai sono un fenomeno globale e delle volte necessarie.

Un secondo pensiero su cui il Vescovo ha insistito è stato quello della necessaria integrazione, pur senza perdere la propria identità. L’immagine usata per spiegare questo concetto è stata quella della Trinità, dove ognuno è se stesso, diverso dall’altro, pur essendo una cosa sola.

Un ultimo pensiero è andato alla necessità di «riconoscere per essere riconosciuti». «Le persone – ha affermato il Presule – non si riconoscono quando cambiano e si dimenticano”. Ecco perché è necessario un rapporto continuativo, un contatto permanente con il Signore e con il prossimo, per non dimenticare e per accorgersi dei cambiamenti. Allora, ha concluso il vescovo, «se c’è una cosa di cui dobbiamo avere paura è che il Signore ci dica: Ma chi sei? Non ti conosco».

La Messa, celebrata nella chiesa cittadina di S. Bassano, è stata animata dai ragazzi che hanno ricevuto la Cresima insieme ai loro padrini e madrine.

Dopo la celebrazione del Battesimo, delle Cresime e dell’Eucarestia, il cappellano della comunità, ricordando il giorno dell’ordinazione sacerdotale del Vescovo, ha invitato la comunità a fargli gli auguri cantando «Tanti auguri!» in rumeno.

La celebrazione si è conclusa con le foto di gruppo, in una clima familiare, tempo in cui la comunità ha potuto sperimentare la paternità del Vescovo e la sua attenzione nei propri confronti.

Photogallery

 

La comunità romano-cattolica romena di Cremona

La comunità romano-cattolica romena di Cremona nasce ufficialmente nel 2005. Prima di allora la cura pastorale era affidata a un sacerdote che, una volta al mese, giungeva in città da Torino per la celebrazione dell’Eucaristia in lingua.Facendosi sempre più consistente, il gruppo ha chiesto all’allora vescovo Dante Lafranconi di poter avere in loco un proprio assistente. Così, in accordo con il Vescovo di Iasi, nel 2005 è giunto a Cremona don Anton Jicmon.

Da allora la comunità ha iniziato a vivere una pastorale più intensa, fatta non solo dell’Eucaristia ogni domenica, ma anche durante la settimana (il martedì e il venerdì) oltre a momenti di incontro e spiritualità, soprattutto nei tempi forti: all’inizio dell’Avvento e della Quaresima, oltre che per la festa patronale della SS. Trinità.

Momenti specifici sono organizzati ogni sabato presso la casa dell’Accoglienza per i ragazzi: momenti di animazione e di catechismo.

Sino allo scorso dicembre punto di ritrovo della comunità era la chiesa cittadina di S. Lucia che, attualmente, essendo inagibile, ha costretto al trasferimento a S. Bassiano.

A formare la comunità romano-cattolica romena di Cremona sono famiglie della città e del circondario, ormai perfettamente integrate, tanto che in molti casi i bambini parlano solo l’italiano. I numeri – cresciuti in modo radicale nel 2007 con l’entrata della Romania nell’Unione Europea – negli ultimi anni si sono ridotti: da un lato proprio per il processo di integrazione che ha portato molte famiglie a frequentare le parrocchie in cui abitano; dall’altro perché la crisi degli ultimi anni, che ha portato molti a far rientro nel Pese d’origine.




Gemellaggio terremoto/43. Grandi grazie al termine della vacanza al Soggiorno Cremonese di Cesenatico

Cesenatico, 24 giugno 2017

Si è conclusa oggi la vacanza al mare a Cesenatico, ospiti del “Soggiorno cremonese” gestito da Caritas Cremonese, per cinque famiglie di Camerino, S. Ginesio e S. Severino che ancora sono fuori dalle proprie case lesionate dal terremoto. Ad invitarle il vescovo Antonio Napolioni, che ha voluto offrire loro un momento di spensieratezza e relax di relax lontano dai luoghi del terremoto, che continua a farsi sentire con le sue scosse.

Una occasione molto apprezzata da grandi e piccini, che hanno voluto così ringraziare la Chiesa cremonese che, nel contesto del gemellaggio post-terremoto con l’arcidiocesi di Camerino-S. Severino Marche, ha permesso questo semplice ma davvero significativo momento.

Le mani che lavorano instancabilmente, con generosità, che operano senza lamentele sono mani che sanno insegnare. Sono mani calde che scaldano il cuore e che illuminano l’anima. Sono le più belle e le riconosci subito perché si è posata su di esse la mano del Signore. Sono mani che insegnano l’amore, quello vero, quello che non chiede niente in cambio se non amicizia e che restituisce un abbraccio… un sorriso sincero. Ecco cosa abbiamo provato: calore familiare, amicizia, la prova concreta che Dio non ci ha mai abbandonato. Grazie di cuore. Enrica

Come già anticipato, questa non sarà l’unica presenza estiva nelle strutture della Diocesi di Cremona: dall’8 al 16 luglio, infatti, l’Ufficio diocesano Famiglia di Camerino sarà ospite (con una quarantina di persone) nella struttura alpina di Francolini di Folgaria per un momento formativo riservato agli operatori della pastorale familiare marchigiana.

Una famiglia, inoltre, sarà ospite in montagna dell’Azione Cattolica Cremona; mentre un’altra sarà vivrà un momento di vacanza, sempre in montagna, con le parrocchie di Grumello-Crotta-Farfengo-Zanengo.

Da non dimenticare neppure i campi estivi di animazione che coinvolgeranno diversi ragazzi nelle Marche, tra il 20 luglio ed il 20 agosto.

Photogallery delle giornate a Cesenatico

Nicoletta D’Oria Colonna
operatrice Caritas Cremonese

 

Speciale terremoto con il diario dei giorni precedenti




A Cremona torna l’Happening: dal 24 al 27 giugno

Quattro giorni di festa con tre serate di confronti e testimonianze. Si preanuncia così la 20esima edizione dell’Happening, in programma nel cuore di Cremona dal 24 al 27 giugno. L’appuntamento è come sempre in piazza Stradivari. “Soldi, figli, lavoro, salute, tutto è serio. E la vita?” la domanda scelta per caratterizzare l’edizione di quest’anno.

Un evento, quello promosso dal Centro Culturale Sant’Omobono, come sempre contrassegnato da tanta buona musica: swing, blues e jazz in un’atmosfera originale e familiare. Quella che non fa mancare la buona cucina, con i servizi bar, hosteria e ristorante.

Tutto prenderà il via sabato 24 giugno alle 19 con l’apertura degli stand gastronomici. Dalle 22 musica live in piazza con TnB Swing Band, piccola orchestra swing che dal 2008 propone capolavori italiani e internazionali dagli anni ’20 agli anni ’50.

La giornata di domenica 25 giugno si aprirà alle 11 con la Messa in Cattedrale, cui seguirà alle 12.30 il pranzo al ristorante Happening. Alle 19 l’apertura degli stand gastronomici e alle 19.15 l’incontro dal titolo “Cosa c’entra le fede con la vita?” organizzato nel contesto della fase preparatoria del Sinodo dei giovani. Interverranno Arianna Craighero, giovane insegnante, e Alberto Bonfanti, componente del Consiglio direttivo di Porto Franco (centro di aiuto alla studio per studenti delle superiori). Conclusione di serata in musica dalle 22 con la Soundloud Bluese Band, nata a Cremona in seguito alla ricerca dei fratelli Lattanzi (chitarra, basso e batteria) di un sound blues “vintage style”. Al trio si aggiunge un’armonica per creare un mix di sonorità ricercate e graffianti.

Si continua lunedì 26 sempre dalle 19 sempre con gli stand gastronomici e alle 19.15 l’incontro “Tu cosa ci fai qui?” con alcune esperienze di accoglienze a Cremona. Presente il direttore della Caritas diocesana, don Antonio Pezzetti, Pinuccia Meazza della Comunità Sana Rosa e Giusi Biaggi della Coop. Nazareth. Dalle 22 spazio alla musica dell’Organic Trio, che affonda le proprie radici nella tradizione dell’hammond trio classico con la voce in sostituzione della chitarra.

Conclusione martedì 27 giugno. Oltre agli stand gastronomici dalle 19, alle 21.15 l’incontro pubblico “Soldi, figli, lavoro, salute, tutto è serio. E la vita?” con Patrizia Colombo, responsabile delle Coop. Homo Faber che opera all’interno del carcere Bassone di Como. Con lei anche un ex carcerato che porterà la propria testimonianza. Dalle 22.30 spazio alla musica con la “primitive jazz band” veronese The Hot Teapots.

Durante la 4 giorni sarà visitabile la mostra “You’ll never walk alone”. Pannelli e video che raccontano la storia di quattro persone “normali” che hanno saputo guardare all’altro come un bene, e non come a un nemico o a un ostacolo.




Il grazie del Vescovo a tutti coloro che, a vario titolo, hanno reso possibile la visita del Papa a Bozzolo

All’indomani della visita di papa Francesco a Bozzolo, i sentimenti di gratitudine si moltiplicano. Da credente, ringrazio Dio per questa esperienza di Chiesa, popolo e pastori uniti nella memoria di un prete significativo come don Primo Mazzolari.

Grati al Papa per avere avuto attenzione a questa terra e ad uno dei suoi figli, devo quindi dilatare la gratitudine mia personale e quella della Diocesi di Cremona a tutti coloro che hanno concretamente reso possibile questo evento, la cui fecondità si sprigionerà ancora a lungo.

Ringrazio di cuore la Parrocchia, il Comune, la Fondazione “Don Primo Mazzolari”, i Carabinieri, gli Scout, la Protezione Civile e la Polizia locale di Bozzolo; la Prefettura, la Questura, il Comando provinciale dei Carabinieri e della Polizia, i Vigili del Fuoco, l’Azienda Regionale Emergenza, la Protezione Civile di Mantova; tutti i collaboratori della Curia diocesana in particolare don Daniele Piazzi e il rag. Gremizzi, don Enrico Maggi e tutti gli Operatori dell’Ufficio comunicazioni e dei Media diocesani e locali.

Sapendo che posso aver dimenticato qualcuno, ringrazio tutti coloro che a vario titolo hanno collaborato per assicurare l’ordinato svolgimento del programma, a beneficio dei fedeli convenuti e dello stesso Santo Padre, che si è detto soddisfatto e commosso dall’accoglienza.

Auguro alle Comunità, alle Istituzioni e ad ogni persona di custodire il ricordo di un giorno così bello, traendone ispirazioni di impegni futuri.

                                                                                   + Antonio Napolioni
                                                                                    Vescovo di Cremona




Il grazie del Papa dopo la giornata a Bozzolo

Di seguito il testo del biglietto autografo inviato dal Santo Padre Francesco al vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, all’indomani della visita a Bozzolo sulla tomba di don Primo Mazzolari.

 

Vaticano, 21 Giugno 2017

Mons. Antonio Napolioni

Caro fratello,

                             grazie tante per il giorno di ieri. Sono rimasto con grande gioia interiore. Grazie. Ringrazio anche coloro che hanno preparato la visita, e anche la calorosa accoglienza.

Ringrazio l’offerta che mi hai dato. La darò ai Vescovi di Haiti, che hanno tanto necessità e, in questi giorni, sono in Visita ad Limina.

Per favore, non dimenticarti di pregare per me. Che il Signore ti benedica e la Madonna ti custodisca.

Fraternamente,

                                                                            Francesco




On-line il video della visita di Papa Francesco a Bozzolo

On-line il lungo filo diretto che martedì 20 giugno ha accompagnato la visita di Papa Francesco a Bozzolo. La diretta, curata dal Centro televisivo diocesano, è stata trasmessa da diverse emettenti locali. Ad accompagnare gli spettatori dallo studio allestito nell’oratorio di Bozzolo don Enrico Maggi e Federica Priori, in collegamento con Maria Chiara Gamba per i collegamenti dalla piazza.




Festa in piazza dei Grest: a Soncino vittoria dei padroni di casa

Giovedì 22 giugno a Soncino si è svolta la “Festa in pizza” dei Grest degli oratori della zona pastorale 3. All’arrivo di tutti gli oratori – Castelleone, Soresina e Casalmorano – la mattinata è iniziata con un momento di preghiera guidato dal presidente della Federazione Oratori, don Paolo Arienti.

Alle 10.30 il via ai numerosi giochi gestiti dagli animatori dei vari oratori. L’obbiettivo: guadagnare più “kapla” possibili mettendo insieme tutte le forze per vincere le varie sfide e far vincere il proprio oratorio.

Dopo il momento per la pausa pranzo sono ricominciati i giochi fino alle 15, con il conteggio dei “kapla” e il verdetto finale: a vincere la giornata l’oratorio di Soncino. Presente anche il parroco della parrocchia don Mario Marinoni.

Nel pomeriggio sono diventati protagonisti gli animatori con le ultime tre partite del torneo di calcio che ha visto vincitrice la squadra dell’oratorio di Soresina. Anche il torneo di pallavolo femminile, le cui partite erano già state giocate nelle sere precedenti, ha avuto come vincitrice la squadra di Soresina. E per non farsi mancare nulla, il gruppo ballo di Soresina ha vinto anche la categoria ballo, facendo en plein di tutte le categorie.

La giornata è stata molto faticosa e calda, ma veramente ricca di emozioni e intese.

Alessandro Bonetti

Photogallery

 

Precedenti appuntamenti:

 

Prossimi incontri:

  • 23 giugno – Oratorio di Ponteterra per la zona 10
  • 26 giugno – Oratorio di Vescovato per la zona 7
  • 27 giugno – Oratorio di Pieve d’Olmi per la zona 8
  • 28 giugno – Santuario di Caravaggio per la zona 1
  • 29 giugno – Parco Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda per la zona 2

 




Festa in piazza dei Grest: a Ponteterra trofeo per Bozzolo

Dopo Castelverde, Cremona, Crotta d’Adda e Soncino è approdata anche in terra mantovana la Festa in piazza dei Grest. A Ponteterra, frazione di Sabbioneta, l’appuntamento è stato per gli oratori della zona pastorale 10. Una festa allargata, visto che non mancavano neppure i ragazzi di Viadana, delle vicina zona pastorale 11.

Programma della giornata secondo lo schema ormai consolidato, con le diverse prove per bambini (e don) a caccia di “kapla”.

Un’ulteriore occasione per ricordare quanto sono meravigliose sono le Sue opere, richiamando il tema dell’edizione di quest’anno, DettoFatto.

L’intensa giornata, in cui il caldo si è fatta sentire, ha visto la conclusione nella splendida – e fresca – chiesa di Ponteterra.

Naturalmente dopo l’assegnazione del “trofeo verde”, conquistato dai ragazzi di Bozzolo.

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Precedenti appuntamenti:

Prossimi incontri:

  • 26 giugno – Oratorio di Vescovato per la zona 7
  • 27 giugno – Oratorio di Pieve d’Olmi per la zona 8
  • 28 giugno – Santuario di Caravaggio per la zona 1
  • 29 giugno – Parco Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda per la zona 2



Sabato 24 giugno in Cattedrale sospesa la Messa delle 18

Sabato 24 giugno sarà sospesa la Messa vespertina delle 18 nella Cattedrale di Cremona a causa delle prove per il concerto che la stessa sera sarà eseguito nel massimo tempio cittadino, con l’esecuzione del Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi diretto da John Eliot Gardiner.

A darne notizia il parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini, scusandosi con i fedeli per il disagioa.




Don Bignami: «Un forte messaggio ai preti e alla Chiesa di oggi di essere all’altezza del messaggio di Don Primo»

La gioia per la visita del Papa si è arricchita anche dell’annuncio dell’avvio del processo diocesano per la beatificazione del servo di Dio don Mazzolari, il prossimo 18 settembre. A dirlo ufficialmente è stato il vescovo Antonio Napolioni il 20 giugno a Bozzolo durante l’incontro con Papa Francesco.

Tutto è ormai pronto, infatti, per iniziare a livello diocesano il processo di beatificazione, dopo i necessari processi preliminari, formati dall’intenso lavoro dei censori teologi e della commissione storica, voluti dall’allora vescovo Dante Lafranconi.

La Commissione storica ha espresso un giudizio favorevole, non senza fermarsi ad analizzare eventuali dubbi che potrebbero sorgere in sede di tribunale. L’analisi della documentazione raccolta è stata fatta nella sua completezza.

Parere favorevole è emerso anche dai periti teologi nominati ad hoc. Entrambi hanno sottolineato che negli scritti di don Mazzolari non si vede nulla che possa configurarsi come eresia, sia in campo dottrinale sia in questioni di morale. Anzi, uno studio analitico delle sue pubblicazioni mostra la costante preoccupazione di don Primo di rimanere fedele alla verità. Inoltre, circa l’antropologia cristiana, si è evidenziato quanto lucida fosse la distanza del pensiero di Mazzolari dalle ideologie diffuse nel suo tempo. In particolare, emerge in lui una profonda sensibilità cristologica: egli ha saputo leggere la storia con la lente della fede in Cristo.

I frutti di questo lavoro sono stati consegnati lo scorso febbraio al vescovo Antonio Napolioni, che ha quindi deciso di far partire il processo vero e proprio.

Si provvederà quindi alla nomina dei membri del Tribunale diocesano (il Delegato episcopale, il Promotore di Giustizia e un notaio) che si insedierà proprio nella data scelta per dare il via ufficiale alla Causa di beatificazione.

Proprio il postulatore della Causa, don Bruno Bignami, anche presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo, è stato intervistato da Alessandro Gisotti, della Radio Vaticana, al termine della visita del Papa a Bozzolo, cogliendo il profondo significato della giornata del 20 giugno.

«Un forte messaggio ai preti e alla Chiesa di oggi di essere all’altezza del messaggio di Don Primo Mazzolari. Questo significa in primo luogo conoscerlo e farlo proprio e in secondo luogo cercare di attualizzarlo e di viverlo dentro il nostro contesto: una Chiesa che è diversa, che vive un secolo dopo ma che si trova ad affrontare anche tante sfide che Don Primo ha affrontato dentro la sua vita».

Un discorso pieno di citazioni di scritti di don Mazzolari…
«Non solo, ma le citazioni che lui ha fatto di Don Primo sono citazioni che potrebbero essere prese da alcuni discorsi di Papa Francesco in questi ultimi anni. Questo dice la grande attualità del messaggio mazzolariano e dice la grande consonanza tra i due».

Per lei che è il postulatore che cosa rappresenta questa Beatificazione?
«Significa sicuramente portare avanti e avere la consapevolezza che quello che stiamo facendo è veramente un messaggio ricco e straordinario. Per i tempi vedremo. Però il fatto che sia stato oggi annunciato, anche questo è significativo perché vuol dire anche avere affidato al Papa quel percorso e in qualche modo la benedizione sull’intero corso del processo di Beatificazione».

C’è stato un momento privato ma non per questo meno importante: la visita in Sagrestia nell’umile ufficio di Don Mazzolari…
«Papa Francesco si è mostrato molto curioso di vedere i luoghi di Don Primo e anche di capire alcuni particolari della sua vita che gli abbiamo raccontato perchè, secondo me, venendo qui nei luoghi di Don Primo, è riuscito a entrare nel suo mondo. Ci ha fatto piacere per esempio il fatto che abbia ascoltato con grande attenzione quello che gli abbiamo raccontato rispetto ai documenti che gli abbiamo fatto vedere e che noi custodiamo in fondazione. Ci ha detto e ci ha esplicitamente esortato a continuare l’opera che stiamo facendo e quindi direi che più di così non potevamo pretendere».