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Con le comunità del Masci uno sguardo alle “nostre” acque

Il Po e noi: storia e cura delle nostre acque. Questo il tema conduttore della giornata organizzata sabato 7 ottobre dalle comunità scout Masci di Cremona e che ha segnato la conclusione delle iniziative in diocesi per il Tempo del Creato promosse nelle diverse zone pastorali in sinergia con la Pastorale sociale e del lavoro diocesana. Con lo sfondo del Po, davanti alla santella del Lido Sales, Andrea Guereschi, già ingegnere di Padania acque, e Maurizio Lupi, tecnico di Arpa, hanno accompagnato i presenti a scoprire la realtà delle acque della città.

In un racconto appassionato e appassionante, ricco di fatti e aneddoti storici, Guereschi ha parlato delle acque di superficie di Cremona, dei suoi canali – oggi spesso interrati, ma ancora presenti –, dei progetti nati (e non sempre portati termine) per rivitalizzarli, creando intorno ad essi quelle zone verdi e umide che potrebbero aiutare a contrastare il fenomeno del cambiamento climatico. Ha raccontato delle grosse opere idrauliche del passato e del presente, che hanno visto i tecnici cremonesi sempre all’avanguardia. Nel suo intervento anche uno sguardo al Po e all’abbassamento del suo fondale, dovuto all’aumento della corrente a sua volta determinato dalla creazione dei cosiddetti “pennelli”. Ma si è analizzata anche la situazione dei pozzi per l’acqua potabile, che oggi pescano a -200 metri, perché solo a quella profondità è possibile trovare acqua pulita che rientri nei valori di legge, e dei sistemi di depurazione e di controllo delle acque. Guereschi ha parlato anche delle fognature e dell’importanza della loro manutenzione per evitare perdite di inquinanti; rappresentando anche il rischio degli inquinanti di superficie, che filtrando nel suolo possono inquinare i pozzi, e la difficoltà e i costi per risanare una falda inquinata.

Lupi ha invece illustrato la questione degli inquinanti che si trovano nel Po, le cui acque oggi sono classificate con qualità sufficiente, esponendo la difficoltà di individuare i nuovi inquinanti che l’industria produce. Ha quindi presentato il mondo degli insetti che vivono sulle acque in modo elettivo e diventano un tracciatore importante per le rilevazioni; parlando pure della fauna ittica che vive nel Po, costituita, oggi, da tante specie aliene, non autoctone, e delle difficoltà create a storioni e lucci dalle centrali idroelettriche, perché i corridoi di risalita del fiume realizzati per permettere ai pesci di superare lo sbarramento di fatto non sono adeguati alle esigenze della fauna ittica. Ha inoltre trattato il tema dell’aumento della temperatura media delle acque che non permette più la sopravvivenza ad alcune specie, come per esempio la trota.

Ne è seguito un breve ma animato dibattito: cosa possiamo fare noi per salvaguardare le acque? È stata evidenziata innanzitutto l’importanza dei piccoli gesti quotidiani, che vanno dall’evitare gli spechi al bere acqua del rubinetto, più controllata delle acque minerali in bottiglie di plastica. Ma soprattutto la necessità di non smettere di vigilare sull’operato delle Istituzioni, affinché i progetti di salvaguardia vengano attuati, le manutenzioni effettuate, le politiche di gestione delle acque vadano a tutela della salute dei cittadini. Impegno non facile, perché dietro a tante situazioni critiche ci sono i poteri forti o interessi economici rilevanti; ma impegno necessario per la tutela del Creato in quell’ottica che ricorda sempre Papa Francesco, dell’essere custodi – e non padroni – del pianeta, responsabili in prima persona di ciò che si lascia in eredità alle generazioni future. Serve dunque riscoprire e confermare la consapevolezza della necessità di un cambiamento nello stile di vita – culturale, educativo e spirituale – per ripristinare la corretta relazione fra tutto il creato, e per tutelare le fasce di umanità più deboli del mondo di domani.

La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica alla chiesa di Brancere, affidando a Maria (la Madonna del Po) il senso dell’impegno a essere attenti e credibili custodi dell’acqua, fonte inesauribile di vita.




Tempo del Creato, ultimi appuntamenti a Cremona. Sabato alle Acli convegno su “Uso ed abuso dell’acqua”

Si avviano a conclusione gli appuntamenti promossi sul territorio diocesano nel contesto del Tempo del Creato. Gli ultimi due eventi sono in programma a Cremona, in collaborazione con la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi.

Sabato 23 settembre, alle 16, nell’auditorium delle Acli, in via cardinal Massaia, sarà affrontato il tema “Uso ed abuso dell’acqua”: un dialogo con Padania Acque e con il Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio (Dunas).

Il tema sarà affrontato a più voci. Il prof. Erminio Trevisi, direttore del Dipartimento di Scienze animali, alimentazione e nutrizione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di  Piacenza) introdurrà l’incontro sviluppando il tema “L’acqua in agricoltura: il ruolo della ricerca”. Quindi l’amministratore delegato di Padania Acque Alessandro Lanfranchi e il direttore del DUNAS Paolo Micheletti affronteranno il tema dell’uso ed abuso dell’acqua, visto con l’ottica di un ente pubblico che garantisce un servizio a tutti i cittadini e di una organizzazione legata più al mondo agricolo. Modererà l’incontro l’ing. Nicola Borsella, del gruppo Laudato si’ della zona pastorale 3.

Negli spazi dell’auditorium sarà esposta una mostra sulla Laudato si’ realizzata da ACLI e saranno esposti lavori degli studenti della scuola professionale S. Antonio Abate che forma gli operatori agricoli.

Ultimo appuntamento del percorso sul territorio diocesano sabato 7 ottobre quando gli scout del Masci propongono nel pomeriggio una camminata lungo il fiume Po (partenza ore 16) fino a raggiungere il Sales, presso Lido Ariston. L’iniziativa si concluderà con la Messa alle 17.30 nella chiesa di Brancere.




L’acqua tra uso e abuso. Dialogo su un bene prezioso con Università, Padania Acque e Dunas

Sabato 23 settembre, alle 16, presso l’auditorium delle Acli di Cremona, si è svolto uno degli incontri promossi sul territorio diocesano nel contesto del Tempo del Creato dal titolo “Uso e abuso dell’acqua”.

Il pomeriggio è stato introdotto da Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, che ha inquadrato l’evento all’interno di un insieme di appuntamenti iniziati il primo settembre e che si concluderanno l’8 ottobre e dal tema: Che scorrano la giustizia e la pace.

Introdotto da un estratto del messaggio di Papa Francesco in occasione del Tempo del Creato 2023, l’incontro è stato moderato dall’ing. Nicola Borsella, del gruppo Laudato sì della zona pastorale 3 che ha presentato i relatori del momento di confronto.

Il professor Erminio Trevisi, direttore del dipartimento di Scienze animali, alimentazione e nutrizione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha sviluppato il tema “L’acqua in agricoltura: il ruolo della ricerca”.

«L’agricoltura si è evoluta in un modo tale che il solo termine agricoltura non è più in grado di descrivere tutti gli argomenti di cui ci occupiamo» ha affermato il professor Trevisi. «È chiaro – ha quindi proseguito – che per noi cristiani è importante sapere che l’acqua è un simbolo sacramentale e quindi di per sé è sacra», nel suo legame con la purezza e con la forza del creato. Un elemento da studiare nella sua quantità, nella sua qualità e nella sua provenienza. Ed è questo che avviene nella facoltà di agraria alimentare e ambientale che affronta proprio il tema della produzione alimentare in un’ottica di efficienza ma anche sostenibilità, nella complessità del contesto sociale, economico, tecnologico, culturale.

Secondo relatore è stato l’amministratore delegato di Padania Acque Alessandro Lanfranchi che ha mostrato l’operato del gestore idrico e ha affermato: «L’acqua non è di nessuno ma è di tutti, quindi dobbiamo valutare l’accessibilità ad un servizio molto importante di comunità».

Lanfranchi ha poi spiegato l’attività di Fondazione Banca dell’Acqua, nata dalla sinergia fra Padania Acque, i comuni della provincia di Cremona e le realtà territoriali del terzo settore, che agisce come una “Società di Mutuo Soccorso” per persone che si trovano in situazioni di fragilità dovuta a disagio economico, lavorativo famigliare o personale. Queste ultime possono usufruire di “apertura di credito o conti corrente dell’acqua”, non di denaro, che onorano con ore di lavoro alla comunità attraverso la disponibilità ad effettuare servizi e progetti socialmente utili. «Così come si rigenera l’acqua, attraverso questo meccanismo abbiamo l’ambizione o la presunzione di dare una mano a rigenerare un po’ anche le persone» ha dichiarato Lanfranchi.

Ultimo intervento è stato quello del direttore del DUNAS (Consorzio di Bonifica dugali Naviglio Adda Serio) Paolo Micheletti che ha raccontato di cosa si occupa il consorzio che è «Ente pubblico a carattere associativo, fa parte del sistema regionale e si occupa di bonifica del territorio rurale ma anche della difesa del suolo del nostro territorio».

Nell’occasione, negli spazi dell’auditorium sono stati esposti alcuni lavori realizzati dagli studenti del centro di formazione professionale del corso di Operatori Agricoli presso l’Istituto S. Antonio Abate. Tra i lavori esposti un erbario, dei campioni di legno e uno studio sul terreno, che mostra come questo si comporta in base al territorio e di conseguenza come l’agricoltura deve essere sviluppata in base al tipo di terreno. Esposta anche una mostra a pannelli sulla Laudato si realizzata dalle Acli.

Ultimo appuntamento del percorso sul territorio diocesano sabato 7 ottobre quando gli scout del Masci propongono nel pomeriggio una camminata lungo il fiume Po (partenza ore 16) fino a raggiungere il Sales, presso Lido Ariston. L’iniziativa si concluderà con la Messa alle 17.30 nella chiesa di Brancere.




Tempo del Creato, a Caravaggio la proiezione del docu-film “La lettera”

Venerdì 15 settembre, presso l’auditorium San Bernardino di Caravaggio, si è svolta la seconda iniziativa promossa nel Tempo del Creato dal gruppo Laudato si’ della Zona pastorale 1 in sinergia con la Pastorale sociale e del lavoro con la proiezione del film “La lettera” richiesto dal Papa al Movimento Laudato si’ per rendere più vivo il significato del messaggio e le ragioni che hanno portato il Francesco a scrivere questa enciclica.

La proiezione è stata preceduta dal saluto di Iuri Catellani, assessore alla cultura del Comune Caravaggio che ha patrocinato l’evento, e dall’assessore alla cultura del Comune di Vailate, Marina Angela Doneda. Eugenio Bignardi, a nome della Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi, ha introdotto la visione del film.

Dopo la proiezione, durante il dibattito, è intervenuto il prof. Paolo Falbo, responsabile del Circolo Legambiente Serio e Oglio, che, traendo spunto dalla immagini del docu-film, ha illustrato la situazione del territorio della Bassa Bergamasca in merito al problema del consumo di suolo: autostrade, centri commerciali, poli logistici, serre. In un territorio di 20 km quadrati si sono già insediati oltre 20 poli logistici ed altri 30 sono in cantiere. Questa attività – è stato sottolineato – oltre che togliere terreno fertile per la produzione di cibo, diretta o indiretta, impermeabilizza grandi superfici, aumenta la temperatura del suolo, deturpa il paesaggio.

Vista la difficoltà a trovare ascolto presso le Istituzioni e gli organismi politici che dovrebbero pianificare e contrastare questi fenomeni, si sta pensando di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare per la regolamentazione dell’uso del suolo in regione Lombardia. Sarà questo un cammino su cui il gruppo zonale Laudato si’ si impegnerà nel prossimo futuro, in collaborazione con tutti “gli uomini e donne di buona volontà” – come dice Papa Francesco nell’enciclica e come messo in evidenza nel film – per prendersi cura e custodire il creato.




Tempo del Creato, sabato open day a La Isla de Burro di Zanengo

Nel contesto delle iniziative promosse dalla Zona pastorale 2 in collaborazione con la Pastorale sociale e del lavoro diocesana per il Tempo del Creato, nel pomeriggio di sabato 16 settembre, a partire dalle 14.30, sarà possibile conoscere più da vicino La Isla de Burro, opera segno di Caritas Cremonese presente a Zanengo (via Trento), frazione di Grumello Cremonese ed Uniti.

Come sempre al centro della giornata ci saranno gli asini, abitualmente coinvolti in progetti di pet-therapy e si potrà fare un’esperienza diretta e concreta di quanto la relazione con gli animali, se vissuta nel pieno rispetto delle loro caratteristiche e necessità, aiuti a recuperare armonia, pace, alleviando stress e ansie che il quotidiano spesso invece alimentano.

Una giornata di festa cui tutti possono partecipare: sono invitati, bambini e adulti, giovani e anziani, famiglie e singole persone.

Una preziosa occasione »per ricordare anche il dovere di protezione e custodia – afferma il diacono Marco Ruggeri, responsabile della struttura Caritas – che ognuno ha verso tutto il creato e in particolare verso quelle creature di Dio che, in quanto senzienti, provano e vivono sentimenti ed emozioni, sentono con intensità gioia e paura, cercano la pace e soffrono come noi il dolore in qualunque forma si presenti».

Il pomeriggio, durante il quale la Parrocchia di Zanengo garantirà il servizio bar, si concluderà alle 18 con la celebrazione della Messa.

 

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Locandina dell’iniziata del 16 settembre a La Isla de Burro




Tempo del Creato, bambini e famiglie per un giorno con gli animali a La Isla de Burro

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Nel primo pomeriggio di sabato 16 settembre si sono aperte le porte, o per essere più precisi i cancelli, de La Isla de Burro, realtà che nasce a Zanengo come una delle “opere segno” di Caritas Cremona. L’open day era collocato nell’ambito delle iniziative promosse sul territorio in occasione del Tempo del Creato, ed in particolare degli eventi della Zona pastorale 2 in sinergia con la Pastorale sociale e del lavoro.  Quotidianamente impegnata in percorsi di pet-therapy, il pomeriggio a La Isla de Burro ha permesso anche a chi non conosceva la struttura e le attività di poter passare un pomeriggio a contatto con gli animali che ogni giorno si affiancano a chi ne ha bisogno.

Subito dal primo pomeriggio sono iniziate ad arrivare numerose famiglie e qualche gruppo di amici. Appena entrati nei recinti degli asini hanno iniziato ad avvicinarsi, cercando un tenero contatto fisico che si è presto trasformato in carezze, strofinate e grattate di orecchie. Gli animali hanno dimostrato un forte legame con le persone, al punto da cercare costantemente la loro attenzione, un fatto che sorprende particolarmente se si pensa che molti di loro sono stati salvati da situazioni di maltrattamenti, abusi e sfruttamenti intensivi.

All’ingresso de La Isla de Burro, su una bancarella, una selezione di oggetti tematici legati all’allevamento, tra i quali una serie di magliette colorate e personalizzate a tema “burro” (asino in spagnolo) e numerosi gadget. Disponibili all’acquisto anche alcuni libri, primo fra tutti quello scritto dal diacono Marco Ruggeri, operatore di Caritas Cremonese referente per il progetto di Zanengo. Il testo, dal titolo “Ama ogni creatura”, mette in primo piano l’importanza e la necessità di uno stile di vita che rispetti gli animali.

Opera segno di Carits cremona, La Isla de Burro è una struttura riconosciuta da Regione Lombardia nel settore degli interventi assistiti con gli animali, pratica che viene anche definita attraverso il termine inglese pet-therapy. Il progetto nasce a Zanengo e si specializza nell’assistenza attraverso la presenza di asini, da qua il nome spagnolo di La Isla de Burro, tradotto letteralmente come Isola degli Asini.

La struttura Caritas mette al centro dei propri interventi gli individui che presentano situazioni di fatica e di disagio, collaborando con i settori che si occupano di psichiatria, neuropsichiatria infantile e disabilità.

«Il messaggio che stiamo cercando di trasmettere vuol mostrare che una corretta relazione con gli animali aiuta chiunque a stare bene – racconta il diacono Marco Ruggeri, responsabile de La ’Isla de Burro –. Il nostro è un approccio zoo-antropologico: prende le distanze dalla visione zootecnica, dove un animale è un prodotto dal quale ricavare profitti, ma esclude anche l’idea animalista, che pone sull’animale proiezioni umane che non funzionerebbero». L’operatore Caritas precisa anche che «l’animale ci aiuta a star bene nella misura in cui lui può essere se stesso. L’asino ha alcune esigenze che un altro animale non avrebbe, e queste vanno conosciute e rispettate. Nel lavoro che facciamo ci sono fonti di benessere per un asino che a un cane, ad esempio, provocherebbero stress. Grazie a un gruppo di operatori specializzati siamo in grado di rispettare e conoscere i nostri animali, facendoli vivere al meglio delle loro possibilità».

Gli asini sono stati scelti come protagonisti del percorso di terapia principalmente per la loro capacità di formare legami molto forti e duraturi: sono creature estremamente perspicaci che non hanno nulla a che vedere con le descrizioni popolari che solitamente si attribuiscono loro, al contrario sono naturalmente propensi a sfruttare la propria intelligenza per sopravvivere e condurre una vita pacifica e tranquilla. L’asino è un animale cognitivo che ha grandi capacità di apprendimento, dotato di una profonda curiosità e può vantare un’elevata dimensione mentale. Questi animali sono stati scelti anche per far capire a chi impara a conoscerli che non bisogna mai giudicare qualcuno senza averci avuto a che fare, e che spesso i pregiudizi portano ad allontanarsi drasticamente da quella che è la realtà. 

Sono numerose le collaborazioni con le realtà del territorio che rendono La Isla de Burro un’esperienza unica nel suo genere. Ultima fra le tante quella insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore, che recentemente ha portato i propri operatori informatici, provenienti dalle sedi di tutta la Lombardia, a vivere una giornata all’insegna della vicinanza con la natura, gli animali e la serenità (per saperne di più).

La Isla de Burro è una realtà riconosciuta a certificata che lavora principalmente a livello socio-sanitario, ma che da tempo offre a tutti quelli che vorrebbero conoscerla la possibilità di andare a sperimentare che cosa significa vivere a contatto con gli animali.

Ogni domenica è possibile andare a Zanengo per visitare la struttura, interagire con gli animali e ritagliarsi un momento di pace e serenità all’interno dei prati dell’opera segno di Caritas Cremona.




“Che scorrano la giustizia e la pace”: tutti gli eventi in diocesi per il Tempo del Creato

Che scorrano la giustizia e la pace. È questo il tema scelto per il Tempo del Creato 2023. Un titolo tratto dal messaggio di Papa Francesco in occasione del Mese del Creato, per un’iniziativa di sensibilizzazione, preghiera e riflessione, che vede il fiume come principale protagonista, e che si svilupperà nelle prossime settimane in diocesi, abbracciando tutte e cinque le zone pastorali.

ZONA 1

Saranno due gli eventi protagonisti nella zona 1. Venerdì 1° settembre, alle 19.30, presso la base scout “La Colonia” di Cassano d’Adda, un incontro di preghiera sul fiume Adda, nella località di Isola Borromeo; venerdì 15 settembre, invece, alle 21, presso l’auditorium “San Bernardino” di Caravaggio, avverrà proiezione del film La Lettera, incentrato sulla storia dell’enciclica Laudato si’. Una scelta, quella della zona 1, come per altre zone pastorali, di organizzare alcuni eventi in luoghi laici, per favorire l’apertura e il coinvolgimento a tutta la società civile, anche ad altre comunità religiose.

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ZONA 2

La proiezione del film avrà luogo anche nella zona pastorale 2, mercoledì 6 settembre, alle 20.45, presso la sala “Gazza” di Soresina. Nel pomeriggio, presso l’oratorio Sirino, avrà luogo l’incontro zonale per gli animatori del grest, dal tema Facciamo pensieri “da grandi”. Il 3 settembre, a Formigara, appuntamento alle 12.30 per alcune iniziative nei pressi del fiume Adda per adulti e bambini. Nel pomeriggio, alle 18.30, a Pizzighettone, un momento di preghiera e benedizione sul fiume. Infine, il 16 settembre, a Zanengo, l’Isla de Burro aprirà le proprie porte ai visitatori per una giornata tematizzata e caratterizzata da laboratori e attività con gli animali. Presso la fattoria solidale sarà celebrata, alle 18, la Messa.

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ZONA 3

Tra gli eventi diocesani spiccano anche quelli di città, dedicati alla zona pastorale 3. Il 2 settembre, alle 20.45, l’incontro itinerante di preghiera Scorreranno la giustizia e la pace, con inizio presso la fonte Persico di Cremona e spostamento poi verso la chiesa cittadina di San Francesco. Sabato 23 settembre, invece, alle 16, presso le Acli di via Massaia, l’incontro Uso ed abuso dell’acqua, un dialogo con Padania Acque e con il Consorzio di Bonifica dugali Naviglio Adda Serio (Dunas). Sabato 7 ottobre ci sarà spazio per un evento a cura degli scout del Masci. Appuntamento alle 16 al lido Sales per una camminata lungo il fiume Po, sino alla chiesa di Brancere, presso la quale, alle 17.30, sarà celebrata l’Eucaristia.

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ZONA 4

Nella zona 4 gli eventi saranno concentrati nella località di Castelfranco d’Oglio, nella parrocchia di Piadena Drizzona: il 27 agosto, alle 17.30 avrà luogo la processione lungo l’Oglio, che culminerà con la benedzione del fiume.

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ZONA 5

Nel casalasco-mantovano, sarà la chiesa parrocchiale di Cicognara a ospitare questo Tempo del Creato 2023. Domenica 10 settembre, alle 21, in programma una serata di riflessione e spettacolo, con Cara Terra, scritto di don Primo Mazzolari, che sarà messo in scena sfruttando il confronto e il parallelismo con l’enciclica Laudato si’. A guidare la serata sarà don Umberto Zanaboni, vice-postulatore della causa di Beatificazione di don Mazzolari.

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«Nella Laudato si’, Papa Francesco dice: “Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c’è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e negli esseri viventi” – spiegaEugenio Bignardi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro –. Questa considerazione del Papa mette in risalto ciò che sta succedendo, dalla guerre, all’inquinamento, passando per le conseguenze del cambiamento climatico e per tutte le iniquità che ne derivano». Conclude dunque: « Non dobbiamo aspettarci un cambiamento solo dai “grandi” della Terra o dalla tecnologia, ma dobbiamo cambiare noi stessi in primis: cambiando i nostri stili di vita e rinunciando a qualcosa che fino a ora credevamo irrinunciabile». Perché, alla fine, l’uomo non è il proprietario della Terra, ma il custode, chiamato a curarla e amarla. Sempre.

Di seguito, il calendario completo degli eventi in diocesi:

27 AGOSTO

    • ore 17.30, Castelfranco d’Oglio – Fiume Oglio: processione e benedizione del fiume

1 SETTEMBRE

    • ore 19.30, Isola Borromeo, Cassano d’Adda – Base scout “La Colonia”: incontro di preghiera sul fiume Adda, processione e benedizione del fiume

2 SETTEMBRE

    • ore 20.30, Cremona – Da fonte Persico a S. Francesco: Incontro di preghiera “Scorreranno la giustizia e la pace

3 SETTEMBRE

    • ore 12.30, Formigara – navigazione sul fiume Adda: “Che scorrano la giustizia e la pace” Iniziative per famiglie, adulti e ragazzi
    • ore 18.30, Pizzighettone: Benedizione sul fiume

6 SETTEMBRE

    • ore 18.30, Soresina – Oratorio Sirino: Facciamo pensieri “da grandi” . Incontro Animatori Grest della zona 2
    • ore 20.45, Soresina – Sala V. Gazza: Facciamo pensieri “in grande”. Proiezione del film “La Lettera” ispirato alla Laudato Sì. Presentazione e dibattito

10 SETTEMBRE

    • ore 21. Cicognare – chiesa parrocchiale: Serata di riflessione con letture da “Cara Terra” di don Primo Mazzolari e dall’enciclica Laudato si’

15 SETTEMBRE

    • ore 20.45, Caravaggio – Auditorium S. Bernardino: proiezione del film La Lettera  ispirato alla Laudato si’. Presentazione e dibattito

16 SETTEMBRE

    • ore 14.30, Zanengo – Isla de Burro: laboratori e attività con gli animali
    • ore 18, Zanengo – Isla de Burro: Santa Messa

23 SETTEMBRE

    • ore 16, Cremona – Acli Via Massaia: “Uso ed abuso dell’acqua”. Dialogo con Padania Acque e DUNAS (Consorzio di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio)

7 OTTOBRE

    • ore 16, Cremona – Lido Sales: “Il Po e noi: storia e cura delle nostre acque” a cura del MASCI
    • ore 17.30, chiesa di Brancere: Santa Messa



Tempo del Creato, a Cicognara una serata di riflessione con i testi di Papa Francesco e don Mazzolari

Proseguono le occasioni di riflessione e preghiera nel contesto del “Tempo del Creato”, l’iniziativa voluta da Papa Francesco dal 2015 per sensibilizzare sulla cura della casa comune, il nostro pianeta. In questo contesto, in sinergia con dall’Ufficio diocesano Pastorale sociale e del lavoro, domenica 10 settembre per la Zona pastorale 5 è stata proposta nella chiesa di Cicognara una serata di meditazione e musica con letture di brani di don Primo Mazzolari e dall’enciclica Laudato si’ di Papa Bergoglio.

«Lo scopo di questi eventi è sollecitare le nostre comunità a una maggiore attenzione condivisa su questi temi», ha ricordato Eugenio Bignardi, incaricato diocesano della Pastorale sociale e del lavoro, ringraziando la Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo «per la concessione dell’utilizzo degli scritti di don Primo» e don Umberto Zanaboni, vicepostulatore della causa di beatificazione del parroco di Bozzolo, «per l’aiuto, la passione e la competenza dimostrate». Senza dimenticare la parrocchia ospitante, l’ensemble Joy Voices per gli accompagnamenti musicali e Graziano Maglia e Erminio Zanoni per le loro interpretazioni dei brani scelti «che hanno contribuito alla buona riuscita di questo momento di meditazione».

Don Davide Barili, vicario zonale della Zona pastorale 5, ha presentato l’evento precisando l’importanza che «la Chiesa, tramite la sua Dottrina sociale, possa dire la sua e rendersi presente nella tematica dell’ecologia, ormai diffusa in tutti gli ambienti». Inoltre, ha evidenziato come il pensiero di don Mazzolari «è più vasto rispetto ad alcune sottolineature note»: i testi tratti dal libro Cara terra, un libretto poco famoso, donano nuove sfumature alla personalità del sacerdote passato proprio da Cicognara nell’arco della sua vita pastorale.

Proprio in questo dialogo “a distanza” tra tempi e sensibilità differenti, emerge una comune visione della Terra come «sorella». Don Mazzolari e Papa Francesco richiamano entrambi il “Cantico delle creature” di san Francesco d’Assisi nell’orizzonte di senso e gratitudine al Creato della celebre invocazione. Il prete cremonese, infatti, nei sui appunti redatti tra il 1932 e il 1946, invitava il suo popolo fatto perlopiù di contadini e agricoltori della Pianura Padana, a rivolgersi alla terra con “cara”: «Se le parli così, vuol dire che non l’hai mai dimenticata. Se le parli così, vuol dire che sei tornato a lei con il cuore fedele, come ella ti ha atteso con il cuore fedele». Il Papa, invece, parla a un mondo globalizzato e connesso, evidenziando la Terra come «casa comune», non solo da «coltivare e custodire», ma un luogo dove ogni processo e dinamica tra natura e stili di vita della società sono reciprocamente influenzate; «non ci sono due crisi separate, una ambientale e una sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale».

Altre felici intuizioni di don Mazzolari, che risuonano nelle frasi di Papa Francesco, sono la denuncia di un modello di consumismo sfrenato («produrre per consumare, con l’illusione di arrivare a stare bene!»), capace di creare quella «cultura dello scarto» spesso denunciata da Bergoglio nel corso del suo pontificato, o l’attenzione al rispetto della persona umana tra pressioni economiche e modelli di sviluppo. E ancora: se per il Pontefice l’ambiente naturale va tutelato dal profitto a ogni costo, perché «nessuno misura la perdita di desertificare un territorio, distruggere la biodiversità e aumentare l’inquinamento», ciò implica riconoscere nella terra quel «luogo dove l’uomo si incontra con Dio», scriveva la “tromba dello Spirito Santo in Val Padana”; perché «Campo è solo la terra che si lascia amare, che si abbandona alle braccia dell’uomo che la cercano e che gli da pane in cambio di sudore».




Tempo del creato, a Soresina una serata di confronto e riflessione dedicata agli animatori

Una occasione per riflettere sui temi legati al tema dell’ecologia e della salvaguardia del creato tutta riservata agli animatori della zona pastorale 2. L’appuntamento è stato nel pomeriggio di giovedì 7 settembre all’oratorio Sirino di Soresina, nel contesto delle iniziative promosse sul territorio durante il “Tempo del Creato”. “Facciamo pensieri da grandi” lo slogan dell’esperienza rivolta agli adolescenti: un invito non solo a cimentarsi nel dibattito costruttivo e formativo, ma una vera e propria provocazione che mette in luce la necessità di portare ad un livello superiore le diverse argomentazioni.

La prima tappa del percorso di riflessione, diviso in due momenti, si è svolta nel salone dell’oratorio. «Bisogna fare ragionamenti da grandi – ha sottolineato don Fabrizio Ghisoni davanti agli animatori del Grest –, bisogna osservare il mondo e capire quali sono le problematiche che si presentano nella vita di tutte le persone». Aggiungendo poi che “la riflessione deve ruotare intorno all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco ed è necessario ricordare le azioni di san Francesco d’Assisi, le cui parole anche oggi risultano innovative e preziose».

Un filmato sui rischi dell’industrializzazione smodata ha introdotto il dibattito che, moderato dal parroco di Paderno Ponchielli, ha toccato alcuni dei temi affrontati nell’enciclica del Papa, soffermandosi sull’ingiustizia degli sprechi, sui pericoli dell’inquinamento e sulla tragicità della povertà e della mancanza di cibo. Alla fine del dibattito una domanda è stata posta ai ragazzi e lasciata alla riflessione personale: «Quale impronta ecologica lasciamo?».

L’incontro è stata per gli adolescenti una preziosa occasione per confrontarsi su quei temi di attualità che si leggono tutti i giorni sui giornali, ma che difficilmente trovano spazio nel confronto e nelle riflessioni che si fanno quotidianamente.

La proposta è proseguita alle 21, aprendosi anche a giovani e adulti di Soresina e del circondario, con la proiezione del docufilm “La Lettera”, lungometraggio che narra in quattro voci altrettanti aspetti dell’ecologia integrale. Il tutto impreziosito dalle riflessioni di Papa Francesco, che ha partecipato a una parte delle riprese. L’evento, con il patrocinio del Comune di Soresina (presente il sindaco Diego Vairani), è stato organizzato dalla parrocchia e insieme al gruppo Laudato si’ della Zona pastorale 2 che mensilmente si incontra per riflettere su queste tematiche (informazioni al riguardo in Parrocchia) come occasione per riflettere e domandarsi ciò che le singole persone possono fare affinché l’emergenza climatica e dell’ambiente non sia più tale. «Nessun uomo è un’isola», il richiamo di Papa Francesco, idealmente rivolto a ciascuno dei presenti.

«Siamo comunità, dobbiamo considerare il noi e non solo l’io», ha sottolineato Eugenio Bignardi, incaricato diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro nel dibattito finale, precisando anche che «È una sfida educativa che la Diocesi non si è lasciata sfuggire». Bignardi ha citato anche don Primo Mazzolari che, già novant’anni anni fa scriveva: “Il materialismo è soprattutto questo: produrre per consumare, con una conseguente schiavitù che non ha eguali nella storia… e con l’illusione di arrivare a star bene!”.




Al via da oggi il Tempo del Creato. Papa Francesco: “Ascoltare le vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica”

Oggi, 1° settembre, inizia il Tempo del Creato. Quest’anno, che porta il tema “Che la giustizia e la pace scorrano” e simboleggiato dal “fiume possente”, inizia con la Festa del Creato (conosciuta anche come la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato) e si conclude il 4 ottobre, Festa di San Francesco d’Assisi, quando verrà pubblicata – come annunciato dal Papa – la seconda parte della Laudato Si’.

Nel suo messaggio per la Festa del Creato, Francesco ha affermato: “In questo Tempo del Creato, come seguaci di Cristo nel nostro comune cammino sinodale, viviamo, lavoriamo e preghiamo perché la nostra casa comune abbondi nuovamente di vita. Lo Spirito Santo aleggi ancora sulle acque e ci guidi a ‘rinnovare la faccia della terra’”. Ha inoltre sottolineato il “ritmo del cuore creato e del cuore di Dio”, che “non battono in armonia; non sono armonizzati nella giustizia e nella pace”. Per questo Papa Francesco ha invitato a stare accanto “alle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica e a porre fine all’insensata guerra contro il creato”.
Il Santo Padre ha sottolineato anche, nell’udienza generale di mercoledì scorso, l’urgenza di “fermare la guerra contro la nostra casa comune” e ricorda la sua volontà di diffondere un’esortazione apostolica, una “seconda Laudato Si’” al termine del Tempo del Creato, il 4 ottobre.
Quest’anno, l’inizio di questo tempo ecumenico di preghiera e di azione avverrà durante il viaggio apostolico del Santo Padre in Mongolia (31 agosto – 4 settembre), Paese, secondo recenti notizie, gravemente colpito dalla crisi climatica, dove le inondazioni distruggono le infrastrutture mentre gli dzud causano perdite di raccolti e bestiame e l’inquinamento atmosferico ha un forte impatto sulla salute delle persone.

L’evento di apertura sarà un servizio di preghiera ecumenico il 1° settembre, con la partecipazione di leader ecumenici che guideranno un momento di riflessione. L’evento sarà trasmesso in streaming in inglese su YouTube, con traduzioni simultanee in spagnolo, portoghese, italiano e francese disponibili su Zoom. Durante tutto il Tempo del Creato, eventi globali e regionali copriranno diversi argomenti, tra cui incontri di preghiera, una veglia di preghiera ecumenica in Piazza San Pietro organizzata da Taizé, il 30 settembre, a sostegno e promozione del Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili (Tnpcf) per mitigare la crisi del cambiamento climatico da parte della Chiesa in America Latina, Oceania e Africa, pulizia di aree naturali, seminari e altro ancora.

In particolare, il Movimento Laudato Si’ estende un invito speciale a unirsi alla campagna di preghiera e di azione per la giustizia climatica in vista della Cop 28. La campagna prevede preghiere per i leader politici con responsabilità nella prossima Cop e per tutti coloro che hanno il compito di prendere decisioni immediate. per affrontare la crisi climatica. Utilizzando hashtag come #PregandoPerTe #Cop28 e #TempoDelCreato, le persone e le comunità sono incoraggiate a pregare per i loro leader politici e a condividere una foto della loro preghiera sui social media. “Il Tempo del Creato offre l’opportunità di rinnovare il nostro rapporto con il Creatore e con tutta la creazione attraverso la celebrazione comunitaria, la conversione e l’impegno personale. Durante questo tempo, la Chiesa Cattolica è unita alla famiglia ecumenica nella preghiera e nell’azione per la nostra casa comune”, conclude una nota vaticana.

Filippo Passantino

 

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