1

«Chiesa a colori» per la veglia missionaria in Cattedrale. Consegnati i frutti della “Estate di carità” dei Grest

Una comunità in uscita, una comunità evangelizzatrice. Questa l’immagine di Chiesa che è emersa chiaramente la sera di sabato 22 ottobre a Cremona, in Cattedrale, in occasione della veglia missionaria presieduta dal vescovo Antonio. La terza veglia interzonale, dopo quelle di Cassano d’Adda e Bozzolo.

Una «Chiesa a colori», ha sottolineato il Vescovo guardando alla suggestiva cornice composta dagli affreschi del Duomo affiancati alle bandiere dei diversi Paesi, una croce colorata con ai piedi un mappamondo al centro della navata centrale. E ancora i colori dei volti e delle storie personali dei presenti. Segni di gioia e speranza, ma anche la consapevolezza della presenza di colori di martirio e indifferenza.

Durante la serata lo sguardo è andato alle missioni, certo, ma soprattutto a quello stile che deve aiutare a diventare missione nella vita di ogni giorno. Con un particolare stimolo offerto dall’anno giubilare, nel quale la misericordia viene offerta da vivere e da condividere.

«Siamo qui per diventare più discepoli-missionari – ha detto il Vescovo –. Siamo qui per ascoltare e usciamo da qui per donare. Ma è questo il ritmo della nostra settimana?».

La veglia, iniziata riascoltando alcune parole di Papa Francesco, è proseguita con il Vangelo (Lc 6,27-36) proclamato in italiano e inglese. E proprio da qui ha preso spunto il Vescovo per ricordare i «compiti» dati da Gesù «per tutti i giorni», con la «missione più difficile: essere misericordiosi come il Padre».

Con una consapevolezza: la missione non è solo quella nei Paesi lontani. «Non più questione di dove, ma di come – ha ricordato mons. Napolioni –. Infatti oggi il mondo è tutto terra di missione». Quindi, facendo eco alla richiesta di Papa Francesco, ha invitato a vivere «una trasformazione missionaria del proprio cuore e della propria comunità».

La serata è quindi proseguita con le testimonianze di due giovani della parrocchia del Boschetto, a Cremona, che hanno evidenziato i diversi modi di fare missione oggi. Giulia Pedroni ha raccontato la sua esperienza in Zambia, nella missione di suor Patrizia Di Clemente. Una avventura vissuta dopo la maturità, la scorsa estate. Nelle sue parole la fotografia di una realtà molto povera e tra le molte difficoltà, ma non per questo senza gioia e fede. Alla fine delle quattro settimana Giulia è rientrata a casa con la sensazione di non aver fatto abbastanza, ma la consapevolezza di aver ricevuto molto.

Missione assai differente quella vissuta da Luca Maestri che, come ha scherzato, negli ultimi tempi ha vissuto il suo viaggio più lungo da Cremona a Castelverde. Lui la missione la vive in parrocchia, in particolare attraverso Nicola, un giovane profugo che la comunità di S. Maria Annunciata ha accolto. Storia di ordinaria normalità, fatta di piccole cose di ogni giorno per aiutarlo a inserirsi al meglio nella nuova «famiglia» che è la Parrocchia. Tanto da diventare compagni dello stesso viaggio, anche grazie ai tanti servizi per i quali il giovane migrante si mette a disposizione con generosità, a partire dall’esperienza del Grest.

Due testimonianze che – come ha sottolineato il Vescovo – sono state «un altro assaggio del Sinodo dei giovani. Nei ragazzi e nei giovani c’è tanto futuro che noi non conosciamo: c’è solo da andare a scoprirlo, ad ascoltare e a far crescere».

La veglia – animata con il canto dal coro del Boschetto insieme a quello di Motta Baluffi – si è conclusa con una preghiera “a colori”, uno per ciascuno dei cinque continenti. Colori che sono stati portati ai piedi della croce.

A caratterizzare la serata anche la consegna al Vescovo, da parte di don Paolo Arienti, responsabile della Federazione Oratori Cremonesi, della somma raccolta durante l’estate nei Grest con il progetto “Estate di carità”. Circa 4.300 euro che serviranno a sostenere l’attività in Zambia di suor Patrizia Di Clemente, comboniana nativa di Mozzanica. La religiosa bergamasca è superiora della comunità di Makeni, nella periferia ovest di Lusaka, dove da alcuni anni il suo Istituto è impegnato nella gestione di un progetto di formazione integrale per ragazze orfane che non hanno mai frequentato la scuola o che, per motivi finanziari, non hanno potuto continuare la loro istruzione primaria. A darne notizia don Maurizio Ghilardi, nuovo responsabile dell’Ufficio missionario diocesano, che ha anche ricordato i prossimi appuntamenti di formazione in programma sul territorio.

Photogallery della veglia a Cremona

 

Articoli correlati: