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La Focr inaugura il forum online dove catechisti ed educatori possono incontrarsi e confrontarsi

Tre incontri on line dedicati a catechisti ed educatori: prende forma così la seconda proposta tra quelle indicate nel comunicato Focr del 19 aprile. Verranno aperte tre piattaforme di confronto e scambio di buone prassi tra educatori di bambini (iniziazione cristiana), preado (mistagogia) e adolescenti della diocesi, in una modalità semplice che si spera aiuterà a far circolare il pensiero e l’incoraggiamento ad abitare questo tempo.

Nelle giornate del 5, 6 e 7 maggio gli incontri saranno aperti alle ore 18.15 e saranno riservati a quanti faranno pervenire alla segreteria Focr la propria adesione via mail scrivendo a segreteria@focr.it. In risposta verrà inoltrato il link di accesso alla piattaforma di connessione (si è scelto Zoom che non prevede sui pc installazione di programmi particolari; per telefoni e tablet invece sarà necessaria l’app).

I tre momenti serviranno anche per rilanciare la proposta “Io avrò cura di te” che la Diocesi sta costruendo e rivolgendo agli educatori. Tanti piani che si intersecano, nella consapevolezza che il confronto tra adulti rafforzerà il saper esserci e il saper far bene, benché segnati da tante domande e fatiche che appesantiscono soprattutto l’età evolutiva.

Il percorso è stato realizzato con la preziosa collaborazione, oltre all’Area giovani, dei Consultori di Caravaggio-Treviglio, Cremona Ucipem e Viadana Ucipem e della Commissione formazione CSI Cremona. I destinatari sono tutti coloro che, come giovani ed adulti, decidono di essere disponibili alla relazione educativa oggi, domani e dopodomani: catechisti, genitori, insegnanti, educatori di Oratorio, Capi scout.


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Per ogni informazione ulteriore: segreteria@focr.it .

Per interagire con il progetto: inluilanosraforza@gmail.com.

Leggi qui: Introduzione al percorso educatori

 




Oratori: oggi, domani e dopodomani

La Federazione Oratori Cremonesi ha predisposto una nota che segue di qualche giorno la comunicazione degli Oratori delle Diocesi Lombarde (Odielle) e la meditazione del vescovo Napolioni guardando alla “fase 2”. È nato così un testo che esce a 15 giorni dalla prima puntualizzazione del 4 aprile. È frutto del pensiero combinato di due tavoli: quello degli incaricati zonali di pastorale giovanile e quello delle cinque zone, via via consultate alla luce di una domanda “come possiamo aiutarci?”. Si tratta di una “pagina aperta”, ma non vuota. Aperta perché espressione di condivisione, mentre i fattori di una grande geometria variabile non sono minimamente pilotabili. Non vuota perché contiene voci vere, idee concrete, prospettive che attraversano tutti.

Ovviamente le sensibilità, come le situazioni sono diversificate: si va da comunità e oratori molto piccoli o più isolati ad altri molto grandi, con numeri e risorse diseguali. Mentre ciascuno pensa alla propria realtà, serve uno sforzo unitario.

La prospettiva dei mesi estivi, non solo sul versante delle possibili attività pastorali, ma innanzitutto dal punto di vista della concreta condizione di famiglie e comunità, preoccupa; ma anche stimola a trovare una linea comune. Cercare di definirla è un compito improrogabile; come accade faticosamente a tutti i livelli sociali.

Ne è scaturito un testo molto lungo e complesso, perché la situazione odierna non è né semplice né facilmente governabile. E proprio le molte incertezze spingono ad essere pronti e duttili; a lavorare sin d’ora con la massima disponibilità; ad evitare il minimalismo pessimista e il massimalismo irresponsabile. Gli Oratori stanno dentro la fatica che comunità ecclesiali, gruppi di catechesi, famiglie, con in testa i nuclei più fragili o le persone più sole, vivono.

Questa la struttura del testo:

  1. Il punto ad oggi
  2. Che cosa possiamo dire sul domani?
  3. Che cosa proponiamo per questo domani?
  4. Come ci immaginiamo il dopo-domani? La questione estiva

La Focr si impegna a tenere viva l’interlocuzione, con altre comunicazioni a cadenze regolari e non appena vi saranno informazioni e ragioni utili per sentirsi. Nei prossimi giorni saranno pubblicati alcuni materiali di supporto come annunciato nel testo.

 

La nota FOCr del 19 aprile




Il Vescovo in preghiera all’Ospedale Oglio Po, poi la Messa al Santuario della Fontana (VIDEO e FOTO)

La Messa domenicale delle 11 in diretta tv e sui canali social della Diocesi il 26 aprile è stata celebrata presso il Santuario della Madonna della Fontana in Casalmaggiore. La liturgia è stata presieduta dal vescovo Antonio Napolioni che con questa tappa ha inaugurato la visita ai santuari mariani in occasione dell’ormai prossimo avvio del mese di maggio, dedicato a Maria Vergine e Madre. Prima di giungere al Santuario monsignor Napolioni ha voluto far visita all’Ospedale Oglio Po di Vicomoscano, per un breve saluto e una preghiera.

 

La Messa al Santuario della Fontana

Il Santuario di Casalmaggiore, che il Vescovo ha definito «fontana della strada», è affidato dai frati Cappuccini che «ogni giorno accolgono con discrezione uomini, donne e famiglie che vengono a cercare misericordia, pace e grazia perché – ha ricordato il Vescovo – è questo ciò che sgorga dalla fontana, il cuore di Cristo figlio di Maria».

Mons. Napolioni ha incentrato la sua riflessione sul Vangelo di Emmaus (Lc 24,13-35), definito «il Vangelo della fase 2», ripercorrendo le tappe del suo personale viaggio nel Covid-19 e la prospettiva di rinascita fornita dalla Parola.

«Noi oggi siamo lungo le strade della vita». Non solo chiusi in casa in attesa di ritornare alle numerose mansioni a cui il virus ci ha strappato, ma in cammino. «La nostra vita è come un cammino giovanile, adulto ma anche quel cammino faticoso che la fragilità, la malattia e la vicinanza della morte impone a tutti». Un cammino che ha il sapore della stanchezza, ma che «esprime il senso della vita e che ci rimette davvero in forza verso l’appuntamento decisivo con la gloria eterna».

La soluzione per vivere appieno questo cammino è percorrerlo insieme affidandosi alle cure di Maria, fiduciosi nella sua presenza come in quella di una madre che ci aspetta lungo al strada con discrezione come con discrezione ha aspettato e amato Gesù. Ma è anche fidandosi della «fantasia di Cristo risorto», che possiamo arrivare alla meta di questo pellegrinaggio.

«Gesù risorto ci viene incontro servendosi di tutti noi, superando gli steccati che a volte anche noi uomini di Chiesa abbiamo creato».

Nella fede del Dio incarnato questo avviene anche oggi, ai tempi del Covid. Quando è «un infermiere, un impiegato, un poliziotto, un’insegnante, un bambino o un malato a incarnare la presenza di Gesù che ascolta e interpreta i bisogni del cuore e gradualmente  annuncia e si mette al passo di chi incontra con infinita pazienza». La stessa pazienza che il Vescovo suggerisce di coltivare in questo periodo di sospensione, con l’augurio che «la frenesia di tornare alle nostre cose non ci impedisca di riconoscere il Risorto che ci sta accanto proprio ora».

La celebrazione si è conclusa nella cripta dell’anno 1000 dove si trova l’affresco di Maria che allatta Gesù bambino perché «anche noi andiamo ad attaccarci a Maria come madre di speranza». Qui il Vescovo Napolioni ha recitato la preghiera alla Madonna della Fontana e prima di impartire la benedizione finale.

Sara Pisani

Photogallery della celebrazione alla Fontana

 

 

La visita all’Ospedale Oglio Po

Prima della Messa al Santuario della Fontana il Vescovo ha voluto fermarsi qualche istante all’Ospedale Oglio Po di Vicomoscano per esprimere la propria vicinanza, gratitudine e preghiera in questo difficile momento.

Monsignor Napolioni è stato accolto dal dottor Rosario Canino (direttore sanitario dell’Asst di Cremona, di cui l’Oglio Po fa parte) insieme a una rappresentanza dei sanitari della struttura casalasca alla presenza della dottoressa Daniela Ferrari (direttore sanitario) e Angela Bigi (responsabile del personale). Presente anche don Alfredo Assandri, cappellano del nosocomio insieme a don Maurizio Germiniasi.

Accolto con l’apprezzamento per questo suo gesto di attenzione e vicinanza, monsignor Napolioni davanti all’ingresso dell’ospedale ha voluto esprimere pubblicamente il grazie a tutto il personale, in prima linea in questa emergenza sanitaria. Insieme a loro il pensiero è andato anche alle altre categorie di lavoratori il cui impegno risulta essenziale in questi giorni.

Ha fatto seguito un breve, semplice, ma intenso, momento di preghiera, cui hanno preso parte anche le persone che, poco distante, erano in attesa di effettuare i tamponi. Presente anche una donna guarita dal coronavirus e appena dimessa dall’ospedale.

La preghiera si è conclusa con la benedizione da parte del Vescovo, che ha espresso l’augurio che presto anche in ospedale si possa riprendere vita ordinaria.

Le altre fotografie del Vescovo all’Oglio Po

 

Una Fontana di acqua che purifica: la Messa domenicale dal Santuario di Casalmaggiore

Verso il mese di Maggio, le Messe della domenica dai santuari mariani




«Liberaci dal male che ci assedia», a Caravaggio l’affidamento dell’Italia a Maria (VIDEO e FOTO)

Un atto di fiducia. Come quello che, impauriti, abbiamo sperimentato nella rassicurante tenerezza delle braccia che ci hanno accolti in questo mondo. Così, nella tiepida serata dell’inizio di maggio, il Santuario di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio ha raccolto un’intera nazione, duramente provata da un’emergenza che nessuno pensava potesse fare tanto male. Un gesto di affidamento alla Madre di Dio, celebrato sobriamente in terra lombarda a nome di un popolo che in Lei ha riscoperto una sorgente limpida e profonda. È questo il senso della proposta che la Cei e il suo presidente, il cardinale Gualtiero Bassetti, hanno fatto propria interpretando la sollecitazione di tanti credenti: un corale atto di affidamento dell’Italia alla Vergine in tempo di pandemia, invocazione accorata da un territorio drammaticamente colpito nel contagio.

Trasmessa dall’emittente televisiva Tv2000 e dai canali social della diocesi di Cremona, la preghiera in santuario è stata presieduta dal vescovo Napolioni, affiancato dal rettore monsignor Amedeo Ferrari. Iniziata al canto dell’inno alla Vergine, la liturgia ha ripercorso la passione di Cristo nella contemplazione dei Misteri dolorosi del Rosario. Ma ha scelto di farli precedere dalla simbolica accensione di una luce dinanzi all’immagine di Maria venerata in Santuario, perché – come ha pregato il vescovo – «dove c’è incredulità fiorisca la fede, dove c’è disperazione fiorisca la speranza, dove c’è egoismo fiorisca la carità».

E nella preghiera di affidamento alla Madre di Cristo ha voluto raccogliere la sofferenza di tutti e di ciascuno, nell’intreccio delle vicende che hanno sconvolto quella che da tutti era ritenuta normalità.

«Sostieni le famiglie smarrite, soprattutto le più povere, stringi al tuo seno i bambini, prendi per mano i giovani, rendi sapienti i genitori, da’ vigore agli anziani, salute agli ammalati, pace eterna a chi muore».

Davanti allo Speco del Santuario si è fatto memoria del dolore che ancora pulsa nei cuori, delle assenze inattese e crudeli. «Santa Maria, non c’è lacrima che tu non asciughi», ha pregato il vescovo ricordando quanti continuano a prodigarsi in questo tempo difficile svolgendo il loro lavoro: medici, infermieri, politici, forze dell’ordine, volontari e scienziati. E la supplica a Maria non ha potuto dimenticare quanti temono per l’incertezza del loro lavoro.

La recita del Rosario è stata scandita da cinque lettori: un giovane medico operante all’ospedale di Treviglio (ora ospitato presso il Centro di Spiritualità del Santuario), due laiche, un giovane e una religiosa. Storie diverse di impegno parrocchiale, associativo o professionale. Ad ogni decina del Rosario una intenzione speciale ha orientato la preghiera, un pensiero tratto dagli interventi di papa Francesco ha reso ancora più vivida la presenza di Maria.

La basilica del Santuario, così bella nella notte di Caravaggio, e la memoria che custodisce, si sono fatte grembo accogliente per le parole e i pensieri di molti. La preghiera del Papa ha concluso la liturgia senza dimenticare alcuno. Nessuno poteva mancare. E non poteva essere taciuto l’osceno scandalo di scelte politiche internazionali che offendono il dolore dell’umanità in questo tempo di pandemia: «Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro».

 

Il libretto della preghiera

 

 

Photogallery della celebrazione

 

 

 

 

L’intervista di Vatican News al vescovo Napolioni, storia del Santuario e legame con i Papi

Il 1° maggio a Caravaggio l’atto di affidamento dell’Italia a Maria: video messaggio del card. Bassetti

Atto di affidamento a Maria, il Vescovo: “La gente ha sete di libertà, di salute e di futuro”

Affidamento dell’Italia a Maria, il vescovo Napolioni ospite a Tv2000

A Caravaggio… per affidarci a Maria




Emergenza Covid-19, slitta la Messa all’azienda agricola Facchi di Pessina e si riprogramma sul web la festa del 1° maggio

La diffusione del Covid-19, diventata subito emergenza sanitaria, ha rivoluzionato la nostra vita e quella delle nostre comunità. Abbiamo la consapevolezza che, passata la bufera, è prevedibile immaginare che per molto tempo nulla sarà come prima. Alla luce di ciò, con la Commissione diocesana, abbiamo valutato i prossimi appuntamenti e abbiamo deciso, di comune accordo con gli organismi pastorali diocesani, di sospendere la celebrazione della festa del Lavoro, prevista per il 1° maggio con la Messa del Vescovo presso l’azienda agricola Facchi di Pessina Cremonese, aggiornando questo appuntamento al prossimo anno.

Non possiamo dimenticare che l’impatto di questo periodo sul lavoro può essere una nuova “carneficina” sociale, ma la crisi diventa anche occasione di discernimento e di nuova progettualità. L’emergenza sanitaria può essere occasione in cui rafforzare i legami di solidarietà tra le persone e le istituzioni, come pure per attivare gli anticorpi per una resilienza che permetta di sognare un “secondo tempo” per l’Italia, per l’Europa e per il mondo intero.

È questo il tempo, oltre che della condivisione e della solidarietà, anche della preghiera, della riflessione e della elaborazione di nuove proposte alla società e al mondo del lavoro, in particolare.

Per raggiungere tutti, stiamo pensando a un’occasione di proposta, attraverso i canali della comunicazione diocesana, in prossimità della festa del Lavoro.

Questo periodo “a casa” non deve solo alimentare la preoccupazione per un momento critico, ma può avviare un processo che duri nel tempo e che accompagni le diocesi a fare dell’attenzione al lavoro un’occasione di evangelizzazione e di sviluppo umano integrale. Siamo tutti connessi. Solidali

Eugenio Bignardi
Incaricato diocesano Pastorale sociale e del lavoro

 

A breve tutte le informazioni sull’evento web in programma la sera di giovedì 30 aprile, alla vigilia della festa dei lavorori




Torna “In casa con voi”, rubrica quotidiana sulla Parola

«In casa con voi: un tempo “speciale”». Torna l’appuntamento quotidiano con la preghiera e la riflessione sull Parola proposto da don Marco D’Agostino, rettore del Seminario di Cremona, attraverso i canali digitali della comunicazione diocesana.

Dopo le puntate quaresimali, inaugurate dal Vescovo e proseguite da don D’Agostino, la rubrica riprede da lunedì 20 aprile, portando nelle case, sui pc e sugli smartphone dei fedeli un momento di spiritualità e riflessione, apprezzato in questo tempo di emergenza, in cui i mezzi di comunicazione hanno offerto occasioni nuove di incontro e di fede.

«In casa con voi: un tempo “speciale”» sarà trasmessa ogni giorno, dal lunedì al sabato, attraverso i seguenti canali e orari:

ONLINE dalle ore 8.00
• pagina Facebook Ufficiale “Diocesi di Cremona”
• canale Youtube Ufficiale “Diocesi di Cremona”

• a seguire disponibile anche nella sezione “Video” del portale diocesidicremona.it

IN RADIO alle ore 17.03 e alle 19.30
• sull’emittente RCN-InBlu (100.3 fm per la città di Cremona)


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«Signore, insegnaci a pregare», tracce per crescere nella preghiera (VIDEO E DOWNLOAD)

Le ultime settimane (ed anche le prossime) sono una prova per tutti. In casa, in spazi ridotti. Accanto allo spazio, anche il tempo ha subito qualche evoluzione: si passa da una chat all’altra come da una stanza all’altra. È la quarantena che riduce per un verso e amplifica per un altro.

E la mia preghiera? Certo ci sono video messe e messaggi, momenti più o meno ufficiali. La Federazione Oratori Cremonesi ha realizzato una versione on line degli Esercizi quaresimali. Insomma… l’offerta è ampia.

Ecco allora un altro strumento prezioso che arriva dall’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile: alcune tracce non solo per pregare, ma per imparare a pregare, crescere nella disponibilità della fede e nella conoscenza dei tempi, dei modi e delle attenzioni da avere. Forse la parola scuola è eccessiva… ma strumento, occasione, contenuto su cui riflettere sì. La indirizziamo a adolescenti e giovani che non vogliono perdere queste settimane e desiderano guardarsi dentro ed incontrare non solo se stessi, ma anche la Parola e il Vivente.

Il percorso comprende 5 video e altrettante schede che toccano gli aspetti più nodali dell’esperienza della preghiera: dalle forme al congedo, dal silenzio allo spazio… insomma un vademecum va vedere e da… mettere subito in pratica. Alla fine di ogni contributo l’invito a riprendere quanto si è messo a fuoco, cercare un confronto con il proprio don o catechista e, se serve, scrivere a inluilanostraforza@focr.it.

Un ringraziamento a don Pierluigi Fontana dell’Oratorio Cristo re che ha coordinato gli interventi, alle suore del Focolare della Madre di Brignano, a suor Chiara di Marzalengo (Adoratrici), ad Andrea Bani del Seminario e Francesca Capelli di AC.

Guarda QUI i video 

Scarica qui le 5 schede per la preghiera:

SCHEDA 1 – Signore insegnaci a pregare

SCHEDA 2 – pregare in pensieri parole ed opere

SCHEDA 3 – alcune modalità di preghiera

SCHEDA 4 – avvicinarmi entrare congedarmi

SCHEDA 5 – da che parte si comincia


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La solidarietà ad Alessio Antonioli, operatore di Caritas Cremonese aggredito ieri in strada fuori dalla sede

Nella serata di martedì 21 aprile un operatore della Caritas diocesana in strada, nei pressi della sede di via Sant’Antonio del Fuoco, è stato vittima di una violenta aggressione. In merito al gravissimo episodio Caritas Cremonese e la Diocesi di Cremona esprimono la propria solidarietà ad Alessio Antonioli, confermando la vicinanza a lui e alla sua famiglia in questo momento di comprensibile apprensione.

Fortunatamente le condizioni fisiche di Antonioli non sono gravi (frattura del setto nasale), resta tuttavia la crescente preoccupazione per la sicurezza di chi con impegno e professionalità, come Alessio, presta ogni giorno, da anni, il proprio servizio a sostegno delle tante fragilità che attraversano il tessuto sociale.

Una preoccupazione condivisa anche don Pierluigi Codazzi, direttore della Caritas diocesana: «Stiamo assistendo in questi mesi a episodi di tensione e, come in questo caso, di violenza. Siamo allarmati, ma intendiamo confermare e continuare il nostro importante impegno per garantire in tutte le nostre strutture la sicurezza di operatori e ospiti, sforzandoci di trovare un equilibrio necessario tra le esigenze di legalità e la giusta dimensione dell’accoglienza. Un’attenzione ancora più urgente in un periodo come questo in cui, anche a causa dell’emergenza sanitaria, le tensioni rischiano di aumentare».

«Alessio – spiega ancora il direttore della Caritas – è uno degli operatori storici e da sempre si dedica in particolare al Centro di ascolto, all’incontro con le persone e alla formazione sul territorio diocesano. Ha sempre dimostrato una disponibilità e una mitezza fuori dal comune: anche per questo, non essendoci stati con l’aggressore precedenti divergenze né discussioni, trovo ancora più inspiegabile e assurdo questo gravissimo episodio di violenza.




Colletta del clero diocesano per gli ospedali: raggiunta quota 62mila euro

L’idea di una colletta è partita da una lettera indirizzata dal vescovo Napolioni ai suoi sacerdoti e ai diaconi della diocesi dopo la sua dimissione dal reparto di Pneumologia dell’Ospedale di Cremona, dove era stato ricoverato per il Covid–19. E i preti cremonesi hanno subito risposto «presente», con un segno concreto di vicinanza alle esigenze sanitarie del territorio, ai malati e al personale sanitario che da mesi ormai si sta battendo in prima linea contro la diffusione del virus e per la cura dei propri concittadini.

Così nel messaggio rivolto in diretta dalla Cattedrale al presbiterio diocesano in occasione del Giovedì Santo (nel luogo e nel giorno della Messa del Crisma che tradizionalmente riunisce il clero ma che quest’anno non è stato possibile celebrare) monsignor Napolioni ha pubblicamente annunciato la speciale raccolta di solidarietà, che oggi ha già superato i 62.000 euro di offerte.

Il ringraziamento ai tanti che hanno garantito il proprio contributo, si è unito a quello per il ministero svolto in questo contesto di rinuncia e fatica: «Grazie perché siete stati fedeli. Grazie perché avete un gran desiderio di rivedere le vostre comunità la domenica. Grazie perché tenete i contatti con i più deboli, chi più soffre, chi più incarna il crocifisso Gesù».

La colletta è ancora aperta e sarà destinata alle principali strutture ospedaliere del territorio, come segno della profonda complementarietà tra «medici del corpo e medici dell’anima».
Una vicinanza espressa dallo stesso vescovo Napolioni con il suggestivo momento di preghiera guidato nel Venerdì Santo dal piazzale dell’Ospedale di Cremona e sottolineata anche dalla concretezza di altre iniziative solidali messe in atto dalla Diocesi, come ad esempio l’acquisto di dispositivi di protezione individuali e materiali per l’igienizzazione fornite per ospiti e operatori delle strutture sanitarie del territorio.

 

I versamenti sul Conto corrente bancario del Seminario Vescovile di Cremona: Iban IT60 Z030 6909 6061 0000 0003 195 (INTESA S.PAOLO); causale “Colletta Presbiterio” (info al 340-2530841).




Iniziative di solidarietà e carità

 

 

La Borsa di sant’Omobono

speciale fondo di solidarietà contro le povertà causate dal Covid-19

 

Un numero telefonico per l’assistenza spirituale:

tutte le informazioni su come contattare il 375-6158547

 

Consulenza psicologica dei Consultori:

 

Accoglienza degli operatori sanitari

 

La colletta del Clero diocesano

 

La raccolta della Zona pastorale 5

a favore dell’Ospedale Oglio Po

 

 

Le altre iniziative di solidarietà

Le parrocchie, spesso attraverso le Caritas e le San Vincenzo parrocchiali, sono impegnate su tutto il territorio diocesano, accanto ai gruppi giovanili e alle associazioni che fanno parte della comunità cristiana, promuovono iniziative, spesso in accordo con i propri Comuni, per garantire, in questa fase di emergenza, azioni mirate a favore dei soggetti più fragili, in particolare degli anziani o di persone in quarantena che sono prive di una rete familiare. Vi è infatti la necessità di fornire a molte persone la spesa, i pasti, piccole cose che assicurano servizi primari e senso di prossimità. Tutto questo nel rispetto delle normative, garantendo la sicurezza di tutti.

Riassumiamo brevemente i principali gli altri interventi concreti attuati e progettati dalla diocesi, a vari livelli.

1. La Diocesi è attenta alle esigenze economiche legate all’emergenza sanitaria: un primo contributo di 30.000 euro è stato offerto all’Ospedale di Cremona. Una ulteriore colletta promossa dal Vescovo tra i sacerdoti e i diaconi della diocesi, in occasione del Giovedì Santo, ha già superato la cifra di 62.000 euro: è ancora aperta e sarà destinata alle principali strutture ospedaliere del territorio, come segno della profonda complementarietà tra “medici del corpo e medici dell’anima”.

2. Sollecitata dall’Associazione “Uniti per la provincia di Cremona”, la Diocesi ha assicurato che parteciperà con un proprio contributo economico alle spese per l’accoglienza di malati Covid in alcuni alberghi della città.

3. La Caritas diocesana ha supportato le parrocchie, le Caritas e le San Vincenzo parrocchiali, nell’approvvigionamento di viveri e beni di prima necessità per sviluppare ulteriormente la distribuzione di pacchi alimentari o di pasti d’asporto alle famiglie del territorio, anche a domicilio, in collaborazione con Comuni e altre realtà del terzo settore.

5. Il dormitorio della Casa dell’Accoglienza di Cremona continua la sua disponibilità per l’ospitalità dei senza fissa dimora, prolungando i mesi di apertura e mantenendo la possibilità di fermarsi anche durante il giorno, fornendo colazione, pranzo e cena.

6. Acquisto di dispositivi di protezione individuali e materiali per l’igienizzazione: fornitura a tutti gli operatori e ospiti delle varie strutture; sanificazione, ove necessario, degli ambienti.

7. Servizi educativi e di orientamento per gli stranieri: informazione e sensibilizzazione circa le norme di comportamento per emergenza Covid, anche con il supporto della Polizia locale.

8. Il Centro d’ascolto della Caritas diocesana è impegnato nel mantenere i collegamenti con i volontari e le parrocchie (a volte i centri parrocchiali sono chiusi) per venire incontro alle esigenze di singoli e famiglie provenienti dal territorio (es. famiglie di giostrai). Si utilizza questo tempo, necessariamente “fermo”, per incontrare, fornire pasti a stranieri fuori dai percorsi dei Centri di accoglienza straordinaria e, attraverso colloqui individuali, programmare il futuro.