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A conclusione del Sinodo festa in piazza con Jesus Christ Superstar

Dopo la solenne Messa di chiusura del Sinodo, la serata di domenica 20 maggio è proseguita in piazza con un momento festa e condivisione. Dopo l’aperitivo offerto in piazza S. Antonio Maria Zaccaria, di fronte a Palazzo vescovile, alle 21 in piazza del Comune è stato proposto un estratto del musical “Jesus Christ Superstar”. Sul palco i “Talenti di via Gemona” di Agnadello: un gruppo di giovani dell’oratorio, dai 17 ai 23 anni, che hanno coltivato il ballo e il canto appassionandosi al genere “musical”.

La scelta di questa vera e propria opera rock ha rappresentato una sfida sia creativa che organizzativa, affrontata con passione e determinazione.

Collaborare, stare insieme, divertirsi , aiutarsi e impegnarsi sono le parole chiave che rendono unito questo gruppo che ogni anno si arricchisce di nuovi giovani che hanno il desiderio di fare questa esperienza.

La scelta di quest’anno è caduta sul musical “Jesus Christ Superstar”, sapendo che avrebbe richiesto molto impegno soprattutto per le parti cantate, in questa vera e propria opera rock. L’assenza della parte recitata è stata una sfida sia a livello creativo che organizzativo, ma la novità è stata affrontata con passione e determinazione. Sino al risultato che in tanti hanno potuto apprezzare in piazza del Comune.

Photogallery del momento di festa




Il 12 maggio l’incontro dei Cresimandi con il Vescovo

Torna nel pomeriggio di sabato 12 maggio al palazzetto dello sport di Cremona il tradizionale appuntamento dei ragazzi cresimandi-cresimati con il Vescovo. L’appuntamento è a partire dalle 15, con un momento di accoglienza e animazione a cura dello staff della Federazione Oratori Cremonesi.

“What’s your power?” è lo slogan scelto per l’incontro di quest’anno, che focalizzerà l’attenzione sul “potere” dato dai sacramenti. lo spunto sarà offerto da alcune testimonianze: in particolare quella di una novizia delle Suore Adoratrici che racconterà della forza della carità, a partire dalla vicenda del beato Francesco Spinelli, presto santo; e quella della mamma di Francesco Messori, ragazzo che nonostante le limitazioni imposte dal proprio corpo è riuscito a coronare il proprio sogno di giovane sportivo.

Al termine dell’incontro, che sarà accompagnato con il canto dal coro del Boschetto, il Vescovo consegnerà ai presenti un ricordo dell’incontro da custodire e valorizzare in oratorio.

Per la partecipazione è necessario prenotare presso la Federazione Oratori Cremonesi con le consuete modalità, indicando la Parrocchia di appartenenza, il numero di ragazzi e di accompagnatori: costo del biglietto per ogni ragazzi 2,50 euro.

Locandina dell’evento

Modulo per l’iscrizione dei gruppi




Giovedì sera in Cattedrale disponibile il dvd “Canto di Misericordia”

In occasione dell’esecuzione in prima assoluta della cantata sacra “Letizia d’amore, stelle e precipizio”, nella serata di giovedì 26 aprile in Cattedrale sarà disponibile il dvd “Canto di Misericordia”, cantata sacra composta dal maestro Mantovani in occasione del Giubileo della Misericordia e prodotto dal centro televisivo diocesano TRC.  Il dvd sarà acquistabile al prezzo di 10 euro.

L’esecuzione era avvenuta l’8 aprile 2016 in Cattedrale con il Coro Polifonico Cremonese e l’orchestra Marc’Antonio Ingegneri, sotto la direzione dello stesso Mantovani.

Presentazione della cantata “Canto di Misericordia”

Prima esecuzione di “Canto di Misericordia”




La newsletter del Portale si rinnova

Novità importanti per la newsletter del nostro portale, che da ormai parecchi anni raggiunge settimanalmente centinaia di iscritti. Un modo per rimanere sempre aggiornati sulle principali novità: tra notizie, appuntamenti, materiali pastorali, contributi audio e video. Dopo Pasqua la newsletter DiocesidiCremona.it si è rinnovata. A cominciare dalla grafica, ma non solo.

Sarà sempre più una vetrina dei contenuti informativi del portale internet diocesano, senza tralasciare uno spazio di annuncio degli appuntamenti in agenda nei giorni successivi.

Tra le novità anche il cambio del giorno di invio: non più il venerdì, ma il martedì. Ciò permetterà di avere sempre in primo piano la rassegna dei principali eventi che nel fine settimana precedente si sono svolti in diocesi, e nello stesso tempo guardare al week-end successivo, in modo da poter conoscere per tempo iniziative e appuntamenti.

Ad aiutare una sempre maggiore fruizione del servizio la veste grafica rinnovata e la struttura più agile e appetibile, che cerca anche di venire incontro alle necessità di compatibilità dei diversi supporti multimediali, oggi sempre più utilizzati in mobilità.

L’adesione al servizio newsletter del portale diocesano continua a essere gratuita e aperta a tutti. Per iscriversi basta compilare l’apposita scheda, facilmente raggiungibile dalla home page del Portale, come mostra l’immagine qui sotto riportata.

 

 

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Lo stile missionario dell’oratorio sotto la lente nella “due-giorni assistenti”

Per la consueta “due-giorni assistenti d’oratorio” promossa dalla Pastorale giovanile diocesane, e aperta per il secondo anno anche ai laici, l’affondo è stato affidato a don Samuele Marelli, vicario per la pastorale giovanile della comunità pastorale di Seregno (Mi) e coordinatore di Odl, la commissione regionale che raccoglie ogni mese gli uffici delle diocesi lombarde incaricate del servizio per la pastorale giovanile e l’oratorio. A tema – in continuità con l’anno pastorale diocesano – la missionarietà della pastorale giovanile e dell’oratorio.

Don Samuele, davanti ad un nutrito gruppo di preti e laici a diverso titolo impegnati nel servizio ai giovani, ha impostato una prima lettura in tre punti, per poi aprire al dialogo con i presenti.

Nella mattinata di giovedì 15 marzo il focus si è concentrato sulla missionarietà nella vita del prete dentro e fuori l’oratorio. Accanto a don Samuele sono intervenuti anche due vicari cremonesi: don Stefano Montagna e don Michele Rocchetti hanno portato al vivo la propria esperienza, anche nel cammino di costruzione di un servizio di pastorale giovanile in unità pastorale. Le note del lavoro appassionato, dell’esigenza di una collaborazione intelligente e della condivisione con altre forme di ministero nella Chiesa sono state sviscerate con l’aiuto di tutti. Non sono mancati alcuni affondi sul fascino e sulla bellezza della vita ministeriale nelle forme anche specifiche dell’oratorio lombardo, certo in trasformazione, ma vivace nella sua radicazione nell’incontro, nella relazione educativa, nella proposta spirituale. Anche il prete, e soprattutto per ministero proprio il prete, è colui al quale è chiesto di suscitare la domanda e di “uscire di casa” con l’idea di ricercare  e costruire relazioni di qualità, occasioni di incontro certo oggi trasformate e rimodulate, ma che richiedono comunque una intenzionalità precisa e una passione per l’umano che è propria del ministero.

 

Di seguito sono riportate alcune considerazioni e prospettive che possono essere fatte oggetto di condivisione e ulteriore riflessione negli oratori.

 

Alcune premesse

Occorre – oggi più che ieri – pensare insieme e costruire un discernimento comunitario. Ovvero serve uno stile sinodale. Dal “fare dei laici” al “pensiero con i laici”, si potrebbe dire in slogan. “L’Oratorio – ha precisato don Samuele –  è un oggetto pastorale interessante: vive infatti di una sproporzione tra il tanto fatto e il poco pensato”. Occorre pertanto chiedersi: l’oratorio è uno strumento missionario? E ancora: è  adeguato alla missione ecclesiale? “Sì” e “no” potrebbe essere la risposta: “sì” perché affronta tante questioni scottanti, vive tante accoglienze; “no” perché in fondo in oratori bisogna andarci e il rischio è che l’unico fenomeno sia “centripeto”.

Oltre la retorica sulla missione, un grande problema è la comprensione forzosa della missione come “dovere”, pesante e faticoso, mentre dovrebbe essere un “bisogno”, dato che “una cosa bella ti vien subito da dirla”. In oratorio oggi occorre trovare il gusto del lavoro per reggere la fatica e partire dall’idea che l’altro è il segno della missione di Dio per noi, è una  pro-vocazione, a favore della verità di noi stessi.

 

Lo stile missionario

Partire dai bisogni

Nella sua concezione originaria l’oratorio è missionario per natura: parte dai bisogni. Come Cristo. Istruzione e salute – ad esempio – sono sempre stati attenzionati dalla Chiesa, perché dimensioni problematiche, decisive, forti per gli uomini concreti, nella logica dell’incarnazione. L’oratorio (e i suoi educatori) non è un masso immutabile: è chiamato a leggere la realtà, perché a distanza di anni le strutture missionarie non sono automaticamente adeguate. Oggi c’è bisogno di relazioni sintetiche, gratuite e significative. Va ricordato che la comunicazione di per sé non è relazione. Siamo in epoca di grande solitudine. Fragili, intelligenti e soli: questo potrebbe essere un identikit di molti adolescenti oggi.

Saper osare

Ci sono dei rischi che non si possono non correre. “Una pastorale di conservazione è oggettivamente peccaminosa”, ricordava il card. Tettamanzi, contro la pigrizia mentale. Serve osare il salto. Allora una pastorale missionaria richiede il gusto della generatività. Alcune proposte e alcuni stili sono sterili. Non va dimenticato che si è passati  dall’essere “gestori” della fede al problema del “primo annuncio”: il suscitare una “fede che non c’è”. In una battuta: dal battezzare i convertiti a convertire i battezzati. Abbiamo in mente di suscitare o di amministrare? Intercettiamo le persone? I loro luoghi? L’unica possibilità è quella di una chiesa estroversa, capace di ricerca del fratello che non c’è più. Si pensa alla missione nei confronti dei lontani, ma sono i vicini che si allontanano. Una pastorale missionaria cerca innanzitutto di non far allontanare i vicini: abbiamo attenzione alle persone concrete? Abbiamo in mente le persone? Quante ne vediamo senza incontrarle? Rischiamo di non incontrarne una. Dov’è la “casa” della gente? La dinamica sacramentale ci fa vedere le persone, ma l’incontro può essere debole.

Capaci di provocare

Serve inoltre una Chiesa che provochi. Nei primi secoli la Chiesa aveva una capacità grande di indicare una novità. Fino a poco tempo fa il cristianesimo era “atmosferico”. Le domande su Dio c’erano, ma c’erano anche le risposte. Oggi generare la fede significa suscitare domande. Possiamo oggi suscitare domande? Stupire? Che linguaggi vanno preferiti? Come oggi un ragazzo diventa cristiano? 1) incontra qualcuno 2) gli si vuole bene 3) vede il bene. È possibile oggi ripensare i punti di accesso alla fede? Una pastorale missionaria oggi deve prevedere itinerari differenziati. Sarà il Signore a dividere buoni e cattivi. “L’uomo abile raccoglie molto, ma l’uomo di fede è più forte: il raccolto dipende da molti fattori. È colui che non si stanca di seminare”.




«L’obbedienza della legge praticata secondo coscienza»

Nella mattinata di martedì 13 marzo la Cattedrale di Cremona si è riempita di uomini e donne in divisa, in servizio e in congedo. Esercito, polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, polizia penitenziaria e polizia locale. Davvero non mancava nessuno. L’occasione è stata la celebrazione del “precetto pasquale”, con la Messa presieduta dal vescovo Antonio Napolioni.

Ai piedi dell’altare i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma. Sull’altare due carabinieri in alta uniforme. In prima file la rappresentanze istituzionali.

Accanto al Vescovo i cappellani dei vari corpi: don Stefano Peretti (Polizia di Stato), padre Tiziano Sterli (Carabinieri), don Enrico Pirotta (Guardia di finanza), don Roberto Musa (Polizia penitenziaria), il parroco della Cattedrale mons. Alberto Franzini (Polizia locale del Comune di Cremona) e don Andrea Aldovini (Esercito), che ha aperto la celebrazione con il saluto al Vescovo, ricordando che nel cammino quaresimale verso la Pasqua il sentimento di pace e serenità che prevale nel cuore trova nutrimento nell’Eucarestia, nell’incontro con Cristo: “il Suo Amore per noi ci invita a vivere con Lui e con le persone che ci circondano in condivisione. La condivisione, sinonimo di amare, è già un risorgere”.

 

Mons. Napolioni nell’omelia ha subito evidenziato come questa celebrazione venga celebrata in un clima di familiarità, sentendo condiviso con i presenti lo spirito di servizio, di umiltà e di dedizione che contraddistingue la loro vita. Ha ricordato poi che: “la vostra non è una vita solo di ordine e legge, ma di servizio alla vita”. E guardando al Vangelo ha ricordato come “Gesù non segue le regole e i precetti alla lettera, ma discerne l’applicazione delle leggi”.

“L’obbedienza della legge va praticata secondo la coscienza di ognuno di noi nella concretezza della vita – ha proseguito – non bastano le telecamere e i sistemi tecnologici per dominare la realtà perché è umana, fragile e complessa e non può essere gestita da robot”.

Il Vescovo ha quindi sottolineato come “la giustizia di Dio non è punitiva, guarda al cuore, osa credere che nessuno è irrecuperabile e non scarta nessun figlio. Questa è una grande scommessa anche nella nostra democrazia e anche noi ci crediamo, non ci stanchiamo e non cerchiamo scorciatoie ma vigiliamo operosamente perché si porti benessere vero a tutti a partire dai più deboli e speranza alle nuove generazioni”.

Dopo le Comunioni tutti si sono messi sull’attenti per la Preghiera alla Patria.

Dio Onnipotente ed Eterno, cui danno gloria il cielo, la terra e il mare, ascolta la nostra preghiera.
Giurando fedeltà alla Bandiera, abbiamo promesso amore e servizio alla Patria, nel ricordo del sacrificio di chi è caduto perché noi vivessimo in un mondo più libero e più giusto.
Donaci, o Signore, la forza di custodire e difendere il bene prezioso della pace e, in comunione di spirito con tutti coloro che lavorano e soffrono, donaci la gioia di dare il nostro contributo, per la serenità delle nostre case, per la prosperità della nostra terra, per il bene dell’Italia. Amen.

Photogallery




Francesco pellegrino sulla tomba di don Mazzolari

È partito alle 7.30 dall’eliporto vaticano ed è atterrato poco primo delle 9 al campo sportivo di Bozzolo Papa Francesco, accolto dall’entusiamo di quanti sin dall’alba l’hanno atteso con trepidazione.

Il benvenuto ufficiale gliel’ha porto il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, affiancato dal nuovo sindaco di Bozzolo, Giuseppe Torchio.

Nel percorso in auto verso la casa parrocchiale il Papa si è concesso a quanti lo aspettavano lungo la strada, con la mano fuori dal finestrino per salutare tutti.

E la festa è stata ancor più intensa nel piazzale delle chiesa, dove Francesco si è fermato a lungo, stringendo mani a tanti, in particolare i ragazzi del Grest. Accanto a lui il parroco don Gianni Maccalli e il vicario don Gabriele Barbieri.

Quindi in chiesa, dopo l’omaggio alla Vergine, la preghiera silenziosa sulla tomba di don Primo Mazzolari, cui ha fatto seguito il saluto ufficiale del vescovo Antonio.

Saluto Vescovo di Cremona

Ha poi preso la parola il Papa che, quasi scusandosi per non aver potuto snellire il discorso, ha spiegato di non voler tralasciare nulla dell’importante messaggio lasciato da don Mazzolari. Tre passaggi evidenziati dal Papa: il fiume, la cascina e la grande pianura.

Il testo del discorso del Papa

Dopo la benedizione, al Papa è stato offerto quanto raccolto in diocesi per l’Obolo di S. Pietro, anticipato di qualche giorno proprio per poter consegnare la somma direttamente nelle mani del Papa. In ricordo alla parrocchia di Bozzolo è stato donato un calice.

In sagrestia sono quindi stati mostrati al Papa dal presidente della Fondazione Mazzolari, don Bruno Bignami, insieme al presidente del Comitato scientifico della stessa Fondazione, Prof. Giorgio Vecchio, alcuni ricordi e opere di don Primo.

Prima di raggiungere il campo sportivo, il Papa ha portato il suo saluto finale all’assemblea in piazza.

“Vi ringrazio di questa accoglienza tanto calorosa e chiedo di pregare per me perchè io possa servire il Signore e la Chiesa. Adesso prima della benedizione preghiamo la Madonna”.

Quindi Papa Francesco, dopo il nuovo bagno di folla in piazza, si è recato in auto al campo sportivo di Bozzolo da dove, alle ore 10.30  è decollato alla volta di Barbiana (FI) per il pellegrinaggio sulla tomba di Don Lorenzo Milani.

Approfondimenti su don Mazzolari / 1

Approfondimenti su don Mazzolari / 2

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