1

Open day in Università Cattolica, porte aperte sul futuro

Sfoglia la Gallery dedicata all’Open day

 

Un doppio appuntamento ha interessato, nella giornata di venerdì 1° dicembre, la sede cremonese dell’Università cattolica del Sacro Cuore. Ragazze e ragazzi, liceali e studenti universitari, hanno popolato gli spazi del corpo aule del campus Santa Monica, per la mattinata dedicata all’Open day e allo Stage day.

Dedicato agli studenti che sono in procinto di finire la scuola superiore, l’Open day è stato occasione per far conoscere la realtà universitaria cremonese a coloro che tra pochi mesi saranno chiamati a scegliere la propria strada per il futuro. I presenti, hanno infatti avuto modo di seguire alcune lezioni, scelte a seconda dei loro interessi, di accedere ai desk informativi dei corsi di laurea, ma anche di visitare gli spazi del campus. Nel pomeriggio, invece, la presentazione dei corsi di Laurea magistrale, pensato appositamente per laureandi e laureati in triennale.

Un’evento che ha rivelato un incremento di partecipanti rispetto allo scorso anno: da 70 studenti accolti un anno fa, ai circa 120 che si sono presentati durante la mattinata del 1° dicembre. Un’iniziativa, soprattutto, che dà il via a ulteriori significative tappe del percorso di orientamento, che passerà da un altro Open day e dai colloqui individuali dedicati ai potenziali futuri iscritti della Cattolica. «La paura che avevamo in questi anni di pandemia era che i ragazzi si stessero un po’ disinnamorando degli eventi in presenza – spiega Michelangelo Balicco, direttore della funzione marketing dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona –, invece la grande risposta, a livello di affluenza, che abbiamo ricevuto, ci fa ben sperare per il futuro, perché significa che i ragazzi hanno voglia di spostarsi, si interessano alle cose e vengono a verificarle personalmente».

 

Sfoglia la Gallery dedicata allo Stage day

 

Un focus, dunque, sull’orientamento in entrata, ma senza dimenticare quello in uscita. Al primo piano del corpo aule, praticamente in contemporanea all’Open day, si è infatti svolto lo Stage day, indirizzato agli studenti del secondo anno della laurea magistrale in Innovazione ed Imprenditoria digitale, coordinato dal Professor Fabio Antoldi. L’iniziativa ha visto la presenza di 20 aziende e di 45 manager aziendali, con più di 150 colloqui effettuati: un’occasione per i laureandi per orientarsi nella scelta dello stage pre-laurea più interessante per costruire il proprio futuro professionale.

«Per quanto riguarda l’orientamento in uscita, c’è un forte coinvolgimento delle aziende – aggiunge Balicco –. L’equilibrio tra domanda e offerta sta completamente cambiando e le aziende sono alla ricerca, in modo sempre più proattivo, di talenti». E conclude: «Giornate come questa sono perfette per fare in modo che questo riequilibrio tra domanda e offerta trovi un nuovo punto di caduta». Parole a cui si aggiungono quelle del direttore di sede, Matteo Burgazzoli, che ha sottolineato l’importanza di questa giornata, in quanto «opportunità per intraprendere un percorso di sperimentazione in ambito lavorativo che arricchisce notevolmente quella che è l’esperienza formativa dei ragazzi».

Una giornata ad hoc per chi sta costruendo il proprio futuro, per far conoscere e per far fruttare ciò che l’Università Cattolica continua a proporre con passione.




Il Vescovo per i vent’anni della “Sacra Famiglia”, «una scuola si ispira al Vangelo non per essere migliore, ma speciale»

Sfoglia la Fotogallery completa

Una Cattedrale gremita e partecipe, con gli alunni di oggi e di una volta, i docenti, il personale, i genitori e gli amici a occupare i banchi del Duomo in occasione della Messa per i vent’anni della cooperativa sociale Sacra Famiglia, scuola paritaria di Cremona, fondata nel 2003 e subentrata al precedente omonimo istituto nato nel 1932. La celebrazione è stata presieduta dal vescovo Antonio Napolioni nel pomeriggio di domenica 26 novembre. Hanno concelebrato alcuni sacerdoti diocesani legati a questa scuola, tra cui i docenti don Marco Genzini, don Stefano Montagna e don Fabio Sozzi; oltre a loro, il parroco e il rettore della Cattedrale, don Antonio Bandirali e mons. Attilio Cibolini.

La Messa è stata celebrata nel giorno della solennità di Cristo Re, «che è il giorno perfetto, perché ci riconsegna il segreto, il perché una scuola che si ispira al Vangelo non vuole essere una scuola migliore, ma una scuola speciale», ha sottolineato il vescovo all’inizio della sua omelia. «Una scuola speciale perché non nasconde, ma anzi rivela, progressivamente, il segreto di tutte le cose – ha aggiunto – studia l’universo, ma ne conosce il Re, il Creatore; non impone la fede, ma sollecita il desiderio, la ricerca, l’intelligenza, il confronto e il coraggio di credere, di aderire al mistero nascosto nella vita».

Citando il profeta Ezechiele, che scrive “il Signore passerà in rassegna le sue pecore”, mons. Napolioni ha spiegato: «Io non lo immagino come un generale davanti all’esercito, ma come una brava insegnante che fa l’appello e che dopo alcuni giorni non ha più bisogno di farlo; perché li vede al volo i suoi ragazzi, li conosce a memoria i loro nomi, si accorge subito se manca qualcuno, lo sa che dietro quella faccia triste c’è quel problema in famiglia. Certo, c’è la privacy, ma prima ancora c’è la carità. E lo so che costa oggi essere insegnanti, educatori, anche nella non facile relazione con le famiglie, che pur hanno un gran bisogno di non essere lasciate sole». Ha quindi aggiunto: «Il Signore immagina la diversità dei nostri ragazzi. Chi preferisce una materia e chi ne odia un’altra. Chi è pronto a dire la sua e chi va stimolato perché è più timido. Dio si prende cura di ciascuno di noi come una creatura, un figlio, un soggetto da amare in maniera unica e irripetibile. Più la scuola è animata dallo Spirito di Gesù e più è sacra ogni persona di cui si prende cura».

Infine, attraverso le parole di san Francesco d’Assisi, il vescovo ha detto: «”Tu sei bene, tutto il bene, il sommo bene”, quel bene che abbiamo da fare, quel bene che abbiamo da fare, da esprimere, davanti alla diversità delle povertà, delle fatiche e delle miserie che ci vengono addosso e che anche noi sperimentiamo a una sorgente». E ha concluso: «Lui, che è l’unico vero maestro, si fida anche di noi, come suoi strumenti, come sue mani, sua bocca e suoi piedi, verso le nuove generazioni. E allora lo benediciamo perché ci ha rivelato questa possibilità e Lui benedice noi perché la mettiamo in atto ancora a lungo, finché Egli vorrà».

Ascolta l’omelia del Vescovo

La celebrazione, animata dalla “Mauro Moruzzi Junior Band” e dal coro composto dagli alunni della scuola primaria, è stata occasione per ricordare la professoressa Francesca Beccari, Walter Giussani, socio fondatore della cooperativa, e Giuseppe Manotti, volontario a scuola. Tre “amici” della “Sacra”, venuti a mancare negli ultimi anni, ma la cui testimonianza è sempre viva e illuminante per tanti. «Uomini e donne – ha detto il presidente Paolo Emiliani nel saluto finale – che devono essere indicati come testimoni per altri uomini e altre donne, non solo della scuola, ma della società di oggi». Il presidente ha quindi voluto ringraziare tutti i presenti, tra cui le suore che sono attive da decenni con la scuola dell’infanzia, e tutti coloro che, in ogni ruolo, dedicano impegno e tempo alla scuola. Un ringraziamento, poi, in particolare ai ragazzi che sono «i veri protagonisti e la ragione della nostra opera, la ragione per cui facciamo scuola».

All’uscita della Cattedrale, alcuni ragazzi hanno consegnato ai presenti la stampa di un dettaglio dell’opera Cristo di Francesca Beccari.

 

Ascolta il saluto del presidente Emiliani




Ensemble “Vox Cordis”, festeggiati a Fornovo i tre anni dalla fondazione

Si è intrecciato, sabato 25 novembre, un gemellaggio musicale per festeggiare il terzo anniversario dalla fondazione dell’ensemble “Vox Cordis”. La chiesa parrocchiale di Fornovo, dedicata a S. Giovanni Battista, ha ospitato per l’occasione 250 coristi, che hanno animato la Messa della vigilia della solennità di Cristo Re, presieduta dal vescovo di Biella, mons. Roberto Farinella, e concelebrata dal parroco don Gianangelo Storari e alcuni sacerdoti della zona.  La regia dell’evento è stata affidata a Nicolas Tonoli mentre la direzione del canto dei numerosi cantori al maestro Renato Zigatti, già direttore del coro “Vox Cordis”. Oltre a numerose corali, ha preso parte all’evento l’ensemble “Forum Novum”, la nuova realtà di Fornovo diretta dal maestro Giacomo Biagi.

«La Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium, che tra qualche giorno compie 60 anni, rimarca che la musica sacra può favorire la fede – ha sottolineato il vescovo di Biella nell’omelia –; il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria ed integrante della liturgia solenne, perché coopera, proprio per la sua bellezza, a nutrire ed esprimere la fede, e quindi alla gloria di Dio e alla santificazione dei fedeli, che sono il fine della musica sacra».

Al termine dell’Eucaristia, un omaggio alla Madre di Dio: l’accensione di una lampada e l’offerta dei fiori, accompagnati dal canto del Magnificat, eseguito dall’ensemble “Forum Novum”.

Non è mancata la consegna di alcuni doni al vescovo Farinella e ai vari concelebranti e la lettura del saluto di Papa Francesco.

«Dopo l’incontro con il Santo Padre del marzo 2022, ho pensato a questa messa “solenne” perché mi sembrava bello riunirsi nella nostra casa comune con tante realtà che utilizzano la loro voce per cantare la Parola di Dio e sentire le voci dei solisti, del coro e degli strumenti che raggiungono Dio: per ringraziare il Signore per quello che ci dona, per esaltarne la gloria e la santità e chiedere al mondo la pace – ha spiegato Tonoli a margine della celebrazione –. Ed è quello che vogliamo fare tutti noi, ringraziare il Signore per quello che ci dona. Lo facciamo in musica perché la musica è l’elemento che coinvolge tutti». «È motivo di orgoglio – ha concluso – che la comunità di Fornovo, nella figura del parroco, abbia accettato che l’evento potesse realizzato in casa nostra, seguendo anche l’invito emerso nella recente visita pastorale, che ci ha stimolato a proseguire questo cammino e a vivere la comunità, tenendola attiva grazie all’unione di tutti».




“La Casa di Betania” apre le porte ai giovani per esperienze di fede e di ricerca

Apre le porte dal 15 dicembre “La Casa di Betania”, iniziativa pensata dal Centro diocesano vocazioni per i giovani dai 19 anni. Un’occasione per vivere momenti di fede e di ricerca della propria vocazione, che sarà ospitata dal Convento dei Frati Cappuccini di Cremona, sito in via Brescia 48.

L’iniziativa, che sarà proposta alla domenica, dalle 10 alle 21, oppure per interi weekend, dal venerdì alle 19 alla domenica alle 14, consiste in una vera e propria esperienza di fraternità, in cui sviluppare e valorizzare il tempo per sé, momenti di preghiera, l’incontro con gli altri e il confronto con diverse vocazioni.

Gli appuntamenti, in programma dal 15 al 17 dicembre, il 21 gennaio, dal 22 al 24 marzo e il 5 maggio, saranno guidati da un’équipe costituita da diverse figure vocazionali, tra cui una coppia di sposi, un sacerdote, un diacono e una suora.

«Non si tratta di un percorso, ma di diverse occasioni alle quali chiunque può partecipare – spiega don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale vocazionale –. È un’opportunità per stare insieme, per vivere momenti di confronto, sia personale che con gli altri, ma anche per condividere i momenti di vita quotidiana».

Oltre a questa proposta, partirà in diocesi anche “Il Pozzo di Giacobbe”, esperienza residenziale feriale dedicata agli adolescenti. Per maggiori informazioni e per le iscrizioni, scrivere a info@focr.it.

 

Scarica e condividi il post social

 

 

“Il Pozzo di Giacobbe”, a metà dicembre al via l’esperienza residenziale per adolescenti




Il Museo Diocesano stasera a Cremona1 nella nuova puntata di “Gioielli sotto casa”

Andrà in onda nella serata di giovedì 23 novembre, alle 21, su Cremona 1, al canale 19 del digitale terrestre, la nuova puntata di Gioielli sotto casa, il programma televisivo, condotto da Piero Brazzale, alla scoperta delle bellezze da ammirare a pochi chilometri da Cremona. Ospite della serata, don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i Beni culturali e l’edilizia di culto. Fulcro dell’episodio sarà il Museo Diocesano di Cremona, inaugurato nel novembre del 2021, prezioso centro artistico e culturale della città.

Una chiacchierata con il sacerdote direttore del Museo, in una passeggiata tra le opere, all’interno di un format – alla dodicesima stagione – interamente dedicato al territorio e alla valorizzazione del suo patrimonio artistico e culturale.

Gioielli sotto casa porta nelle case la storia, l’ambiente, la natura, le bellezze artistiche, l’enogastronomia: un viaggio itinerante per scoprire le bellezze vicino a casa.




Master in Food & Beverage, un convegno nel campus di Santa Monica apre la terza edizione

 

Il Master in “Food & Beverage: gestione e sostenibilità dei servizi di ristorazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore” si riconferma nella terza edizione con un’intera giornata dedicata all’approfondimento dei temi chiave del percorso offerto agli studenti, con l’obiettivo di evidenziare l’importanza della formazione dei futuri manager della ristorazione sostenibile.

La giornata, il cui titolo è “Dal prodotto al consumatore: insieme per formare i nuovi manager di domani”, è stata moderata da Ettore Capri, direttore del Master, e dalla docente Lucrezia Lamastra, rappresentando un’opportunità unica per gli studenti e i professionisti desiderosi di approfondire le proprie conoscenze e acquisire competenze specialistiche nel settore alimentare e nel campo della ristorazione commerciale e collettiva.

«La parola d’ordine che descrive questa giornata è dinamicità – spiega Roberto Di Pierro, coordinatore e organizzatore dell’evento -. Gli studenti che hanno partecipato al tirocinio nell’anno accademico 2022/2023 hanno basato il proprio percorso di studi sul metodo del “learning by doing”, e oggi possono confrontarsi con le realtà del territorio che li hanno accompagnati durante le esperienze di stage. Il confronto in una tavola aperta con le aziende e i propri docenti è un’occasione preziosa di crescita personale e di miglioramento professionale».

Nel corso della giornata sono intervenute importanti figure di spicco che operano nel settore della sostenibilità alimentare. Il primo ad intervenire è stato Alessandro Billi, Patròn del ristorante Billi’s e consigliere dell’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, seguito da Matteo Angri, R&D innovation manager della Martino Rossi SpA. È stato poi il turno di Paolo Fiocchi, direttore tecnico di Marchese Adorno, mente a chiudere gli incontri della mattina è stato Marcello Balzarini, CEO di Capitelli F.lli.

Dopo una breve pausa, gli interventi degli esperti affiancati dai docenti e dai tirocinanti sono continuati nel pomeriggio. A dare il via è stato l’intervento di Chiara Fulgenzi, Operations Coordinator di Splendido Mare e Bagni Fiore di Porto Fino, insieme a Cristian Lertola, titolare di Kzero Piacenza. Come conclusione l’intervento di Luna Fantini, titolare dell’Olympia SRL.

«Il master raccoglie tutti gli studenti che sono accomunati da una forte passione per il mondo della ristorazione sostenibile». Spiega Di Pierro, aggiungendo che «il percorso di studio non è limitato solamente a chi conseguito una laurea in scienze agrarie, ma vuole essere una proposta interessante anche per altri ambiti culturali, basti pensare che non tutti gli studenti iscritti arrivano dalle stesse facoltà, tantomeno dalle stesse città. Per poter entrare nel settore della filiera agroalimentare servono capacità trasversali, i pilastri fondamentali che strutturano questa realtà si possono ritrovare nell’ambito tecnico, economico e anche in quello legislativo».

Competenza, capacità intersettoriali e adattabilità sono gli strumenti che il master in Food & Beverage offre ai propri studenti, dandosi come obiettivo quello di creare un futuro di produzione accorta e sensibile nei confronti dei metodi e delle attività ecosostenibili. Non si tratta solamente di produrre, la questione verte sull’importanza di riconoscere il valore dei prodotti del proprio territorio, valorizzandone le peculiarità alimentari e i benefici ambientali che derivano da produzioni a km 0 ed effettuate con tecniche moderne, innovative e green.

La giornata si è conclusa con la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea magistrale, per poi riproporre le linee guida che caratterizzeranno il corso del prossimo anno accademico.




Linguaggio e comunicazione, giovedì in Seminario serata di approfondimento su uno dei cinque focus del Sinodo

Il cammino dei Consigli pastorali parrocchiali (e unitari) in questo anno pastorale, come proposto dal vescovo Antonio Napolioni nelle linee pastorali “Una vita che accende”, è chiamato a inserirsi in diocesi nel cammino sinodale che anche la Chiesa sta compiendo attraverso la fase “sapienziale”.

Ogni Consiglio pastorale è chiamato, infatti, a a scegliere uno – quello più adatto alla propria comunità – tra i cinque temi proposti dalla Conferenza episcopale italiana: Missione secondo lo stile di prossimità; Linguaggio e comunicazione; Formazione alla fede e alla vita; Sinodalità e corresponsabilità; Cambiamento delle strutture. Una scheda ad hoc per ogni tema è offerta alle parrocchie e unità pastorali perché la riflessione possa svilupparsi al meglio. Il frutto del lavoro di riflessione e condivisione di ogni Consiglio andrà consegnato entro la fine di marzo alla Segreteria sinodale diocesana.

Scarica le cinque schede

Un percorso che porterà poi a una sorte di gemellaggio tra le comunità che hanno scelto lo stesso ambito, per favorirne il confronto e la collaborazione riguardo al tema in questione.

 

La serata del 23 novembre

Tra questi cinque ambiti, il Consiglio pastorale diocesano ha scelto di affrontare quello del linguaggio e della comunicazione che sarà approfondito nella serata di giovedì 23 novembre, alle 21, in Seminario con gli interventi di don Manuel Belli, liturgista e antropologo, e della prof. Francesca Peruzzotti, docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’incontro, rivolto al Consiglio pastorale diocesano e al Consiglio presbiterale diocesano, sarà aperto a tutti e in modo particolare ai membri dei Consigli pastorali parrocchiali o unitari che hanno scelto lo stesso argomento. Sarà possibile seguire l’evento anche online attraverso il portale diocesano o collegandosi al link www.diocesidicremona.it/sinodo-linguaggi (attivo dalla serata del 23 novembre).

 

L’incontro del 2 dicembre

Inoltre, sabato 2 dicembre alle ore 9.30 presso il Seminario di Cremona il vescovo Antonio Napolioni incontrerà tutti i vicepresidenti dei Consigli pastorali parrocchiali o unitari, insieme ai parroci moderatori, per un primo momento di formazione. Per ragioni organizzative è necessario che ogni sacerdote e vicepresidente segnali la propria adesione entro lunedì 27 novembre compilando online il seguente form: www.diocesidicremona.it/vicepresidenti-cpp. La conclusione è prevista per le 12.30 e ci sarà la possibilità, per chi lo desidera, di condividere insieme il pranzo.

 

 

Tutte le informazioni e i materiali per i Consigli pastorali




“Il Pozzo di Giacobbe”, a metà dicembre al via l’esperienza residenziale per adolescenti

È ormai in procinto di partire l’esperienza residenziale per adolescenti “Il Pozzo di Giacobbe” che vedrà coinvolti, nei mesi da dicembre a marzo, ragazze e ragazzi cremonesi che frequentano le scuole superiori della città. L’iniziativa sarà presentata dall’équipe del Centro diocesano per le vocazioni domenica 19 novembre, alle 18, presso la casa parrocchiale del Migliaro: un’incontro di presentazione per chi si interfaccia per la prima volta con questa iniziativa, ma anche un’occasione di ritrovo per chi aveva partecipato gli scorsi anni.

“Il Pozzo di Giacobbe” è un’occasione per vivere la quotidianità con un gruppo di coetanei, per condividere la vita ordinaria, ma anche momenti di preghiera comune e alcuni incontri. L’iniziativa, organizzata presso la casa parrocchiale del Migliaro, a Cremona, si ripeterà per quattro volte: dal 10 al 14 dicembre, dal 14 al 18 gennaio, dal 18 al 22 febbraio e dal 17 al 21 marzo.

«La proposta è quella di vivere insieme dalla domenica sera al giovedì a pranzo, evidentemente andando a scuola regolarmente, studiando e facendo i compiti il pomeriggio e portando avanti anche gli impegni extrascolastici di ciascuno (sport, musica, ecc.) – spiega don Francesco Fontana, incaricato diocesano per la Pastorale giovanile e per la Pastorale vocazionale –. La particolarità sarà fare tutto non vivendo a casa con i genitori, ma in una piccola comunità di coetanei, con la presenza di alcuni adulti».

Sarà infatti presente, a guidare i ragazzi, una coppia di sposi, Sonia e Giuseppe Galli, con l’aiuto di alcuni altri adulti, tra cui lo stesso don Francesco Fontana.

«Il sottotitolo che descrive questa proposta è: “Esperienza comunitaria per adolescenti alla scoperta della vita come vocazione” – conclude don Fontana –. Il tema della vocazione di ciascuno di noi sarà il nostro filo conduttore: la vocazione è la chiamata da parte di Dio a essere felici e pienamente realizzati, ciascuno per una strada originale e personale, ecco perché nell’equipe di educatori del “Pozzo di Giacobbe” sono presenti alcune delle diverse vocazioni nella Chiesa: gli sposi, il prete, i consacrati e qualcuno del Seminario che si prepara a diventare sacerdote».

Un’iniziativa pronta a ricominciare, un’esperienza comunitaria per adolescenti alla scoperta della vita come vocazione. Insieme a questa, anche “La Casa di Betania”, che partirà a metà dicembre e vedrà coinvolti i giovani dai 19 anni.

Per maggiori informazioni e per le iscrizioni, scrivere all’indirizzo e-mail info@focr.it.

 

Scarica e condividi il post social




Masci, borse di studio per il Seminario nel ricordo del vescovo Galli

Nato a Soresina e cresciuto nella parrocchia cittadina di Sant’Agata, mons. Maurizio Galli, già vescovo di Fidenza, fu rettore del Seminario vescovile di Cremona dal 1982 al 1998, anno in cui avvenne l’ordinazione episcopale. Deceduto nel 2008, mons. Galli è stato ricordato con una Messa di suffragio, organizzata dalla comunità Scout “Cremona 2” del Masci e celebrata nel pomeriggio di mercoledì 22 novembre, giorno successivo al suo compleanno.

La celebrazione ha avuto luogo nella chiesa di San Michele, parrocchia in cui il vescovo Galli mosse i suoi primi passi da vicario, dal 1964 al 1978, e dove fu anche assistente ecclesiastico per gli Scout Asci, poi Agesci.

L’Eucaristia è stata presieduta da don Mario Binotto, assistente spirituale della comunità Masci di San Michele, dove è stato vicario dal 1970 al 1985, e concelebrata da alcuni sacerdoti diocesani, tra cui il parroco don Aldo Manfredini.

La Messa, oltre che per rinnovare il ricordo del compianto vescovo, è stata occasione per la consegna alla comunità del Seminario di due borse di studio, dal valore di 500 euro ciascuna, che saranno destinate a due seminaristi cremonesi. Le borse di studio sono state conferite dal Masci di Cremona e consegnate dal responsabile Enrico Gabbioneta a don Francesco Fontana, in rappresentanza dalla comunità del Seminario. «La proposta del Masci – ha sottolineato Gabbioneta al momento della consegna – è intitolata alla memoria di don Maurizio e al suo lungo impegno a servizio del Seminario».

La celebrazione, che ha visto la presenza di fedeli sammichelini e di esploratori e guide adulti di Cremona, si è conclusa con Oh Vergine di luce (Scende la sera), canto della tradizione scout.




Virgo Fidelis, celebrata a San Luca la Messa per l’Arma dei Carabinieri

Sfoglia la Fotogallery completa

«Affidabili perché affidati». È questo il messaggio che il vescovo Napolioni ha voluto lanciare all’inizio della sua omelia, in occasione della Messa nella festa della Virgo Fidelis,  patrona dell’Arma dei Carabinieri, presieduta nella mattina di martedì 21 novembre nella chiesa di San Luca, a Cremona, alla presenza delle più alte autorità civili e militari. Una chiesa gremita di donne e uomini in divisa, provenienti da Cremona e dalle stazioni del territorio, insieme anche a colleghi in congedo, nel giorno in cui la Chiesa ricorda la presentazione e l’affidamento della Beata Vergine Maria – ancora bambina – al tempio.

«Maria non la vediamo solo bambina affidata a Dio nel tempio – ha sottolineato mons. Napolioni – ma anche donna e madre ai piedi della croce del figlio a rinnovare questo affidamento al mistero che la rende affidabile, non solo per il figlio Gesù, ma per tutti noi». Ha poi aggiunto: «Nasce una nuova fedeltà, quella di Maria alla Chiesa, alla storia, per questo nei secoli e nei millenni non ci stanchiamo di guardare a lei perché ci conduca alla fraternità».

«L’Arma dei Carabinieri, le nostre forze dell’ordine, tutti coloro che servono la collettività devono essere affidabili. La gente deve potersi fidare di noi, ne facciamo un motivo di impegno, di revisione di vita, di crescita, tutti i giorni – ha voluto evidenziare il Vescovo –. Ma come è possibile se noi non abbiamo alle spalle qualcuno che ci sostiene?! La forza del poter meritare fiducia viene dal sentirci dentro in una fiducia più grande». Ha quindi concluso: «Maria non solo ci guarda e intercede, ma ci traccia la via. E come lei possiamo essere più forti, più uniti, perché affidati al Signore e affidati gli uni agli altri».

 

Omelia del vescovo Napolioni

 

La Messa, animata dal coro dell’Istituto superiore “A. Stradivari” di Cremona, si è conclusa con la recita della Preghiera del carabiniere e con il saluto del colonnello Paolo Sambataro, nuovo comandante provinciale dei Carabinieri, presentato nel suo nuovo incarico lo scorso 29 settembre, che ha voluto ringraziare il vescovo, i presenti e tutti i membri dell’Arma e delle forze dell’ordine per il servizio appassionato che svolgono nelle comunità. «Il carabiniere si confronta sempre con l’effige della Virgo Fidelis – ha detto il comandante Sambataro –, ma si confronta anche con quelle cinque parole, tratte dal libro dell’Apocalisse, scritte proprio sull’effige, che racchiudono ed esauriscono, dirompenti nel loro monito, l’essenza della missione di ogni carabiniere: “Sii fedele fino alla morte”». Cinque parole che «Maria le trasforma in un’amorevole esortazione, affinché ciascuno di noi possa divenire tra la gente, specie tra i più giovani, uno strumento di coesione sociale, di fiducia, di speranza e di rinascita».

 

Saluto del colonnello Sambataro

La festa dell’Arma

La celebrazione della “Virgo Fidelis” è stata occasione anche di celebrare l’82° anniversario della “Battaglia di Culqualber” e la “Giornata dell’Orfano”, con la quale l’Istituzione intera e con essa l’ONAOMAC, l’opera di assistenza che si dedica proprio ai figli dei militari scomparsi, si stringe intorno a quelle famiglie segnate da perdite inconsolabili.

La celebrazione della Virgo Fidelis risale al 1949, quando Sua Santità Pio XII proclamò ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissandone la ricorrenza al 21 novembre, data in cui la Cristianità celebra la festa liturgica della Presentazione di Maria Vergine al Tempio. Ma la stessa data è memorabile anche per fatti storici in cui l’Arma si è resa protagonista durante la Seconda guerra mondiale e di cui ricorre l’82° anniversario: il 21 novembre del 1941, infatti, ebbe luogo una delle più cruente e sanguinose battaglie fra italiani e inglesi in terra d’Africa. Un intero Battaglione di Carabinieri si sacrificò nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber. Per quel fatto d’arme e per l’eroismo dimostrato, alla Bandiera dell’Arma venne conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, dopo quella ottenuta per la partecipazione alla Prima guerra mondiale. Quei Caduti sono entrati a far parte della folta schiera di Eroi che, in pace come in guerra, hanno saputo tener fede al Giuramento prestato fino all’estremo sacrificio.