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Aperta la Porta Santa dal Vescovo Dante in Cattedrale: «Misericordia e penitenza»

“Aprite le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore”. Con queste parole domenica pomeriggio il vescovo Dante Lafranconi ha inaugurato l’anno giubilare della Misericordia per la diocesi di Cremona spalancando la Porta Santa della Cattedrale, collocata nel transetto meridionale. Un gesto storico seguito dai numerosi cremonesi sul posto ma anche da quelli che hanno potuto vedere la celebrazione su questo portale in diretta oltre che su Cremona1 e Radio Cittanova. Un gesto carico di significato se si pensa che “l’onnipotenza di Dio si manifesta soprattutto con la misericordia e il perdono” come ha sottolineato l’amministratore apostolico nell’omelia durante la celebrazione eucaristica seguita all’apertura della porta.

Novità assoluta di questo giubileo straordinario (voluto da Papa Francesco e iniziato con l’apertura della porta santa di San Pietro a Roma lo scorso 8 dicembre) la presenza di chiese giubilari anche nelle singole diocesi. A Cremona oltre alla Cattedrale, in contemporanea è stato celebrato un rito simile nei santuari mariani di Caravaggio, Casalmaggiore e Castelleone.

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La celebrazione in città è iniziata alle 16 con una preghiera nella chiesa di S. Maria Maddalena, in via IX febbraio. Dopo un’esortazione di mons. Lafranconi, è stato proclamato da un diacono il Vangelo della pecorella smarrita, mentre un fedele laico ha letto un estratto della Bolla di indizione «Misericordiae vultus». Poi l’assemblea dei presenti (che essendo numerosi non sono potuti entrare tutti nella chiesa) si è incamminata per una processione verso il Duomo. In testa la croce di Cristo, ornata a festa con fiori e foglie, e il libro dei Vangeli. Si è trattato di un breve pellegrinaggio immagine di quello che ogni vita cristiana percorre verso la santità e l’incontro con Cristo. Una simbologia densa di significato per una Chiesa che ogni giorno cammina verso una meta certa, guidata dal suo pastore.

Poi l’arrivo di sacerdoti, seminaristi e fedeli davanti alla porta designata come «della Misericordia», in piazza Maria Zaccaria. Un momento solenne in cui tutta la diocesi si è stretta intorno a mons. Lafranconi che ha spalancato i battenti dicendo: “È questa la porta del Signore: per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono”. Poi la sosta del vescovo sulla soglia in preghiera, il libro dei Vangeli proteso verso l’alto come a ricordare che è Cristo la porta. Un silenzio carico di emozione in una piazza gremita di pellegrini provenienti da tutta la diocesi.

Per la prima volta nella storia della chiesa anche Cremona per un anno avrà la sua porta Santa attraverso la quale lucrare l’indulgenza, secondo le disposizioni della Chiesa.

E quando il coro della Cattedrale, guidato da don Graziano Ghisolfi intona l’antifona, si snoda una processione che attraverso la porta, adorna di fiori, va lentamente ad occupare la Cattedrale per l’eucaristica che segue, cominciata con il rito della memoria del Battesimo. Una processione che termina solo quando il Vescovo inizia l’omelia, dato il numero dei presenti tra cui il sindaco, Gianluca Galimberti, il prefetto Paola Picciafuoco e il questore Gaetano Bonaccorso.

L’omelia di mons. Lafranconi ha come punto focale «l’onnipotenza di Dio che si manifesta soprattutto con la misericordia e il perdono». Una forza dirompente che stravolge la logica umana e ne è immagine «Cristo che dall’alto della croce vede e ascolta chiedendo per chi lo ha condannato il perdono al Padre«. Una misericordia che il presule dipinge come arricchita dalla gioia per ogni uomo che sa trovare la strada giusta. Suggerisce anche un percorso di Avvento che abbia come obiettivo «dare a Dio motivo di gioia per aver compreso il suo amore».

Ma la misericordia, spiega il Vescovo, spinta per il cambiamento, è inscindibile dal pentimento, punto di partenza per la rinascita.
Le parole del Vescovo poi sono una richiesta di preghiera e un’invocazione perché «in questo anno tutti gli uomini scoprano il volto misericordioso del Padre». E cita anche chi della violenza ha fatto il suo scopo di vita. Non manca l’invito alla preghiera per le vocazioni sacerdoti nella giornata diocesana per il Seminario e in questo anno dedicato alla vita consacrata. E infine una fraterna preghiera per il vescovo eletto Antonio Napolioni «in preghiera con noi, dono del Signore, un pastore in cui vogliamo trovare i segni della misericordia» che chiuderà l’anno giubilare il 13 novembre 2016, solennità patronale di Sant’Omobono.

La celebrazione poi si svolge come di consueto meditando però l’augurio del vescovo di varcare la soglia della porta Santa pensando alle parole di Cristo “Venite a Me voi tutti che siete affaticati e oppressi” e poi uscendo dalla cattedrale perdonati e con il desiderio di perdonare.

Maria Chiara Gamba

Photogallery:    Inizio a S. Maria Maddalena     Apertura della Porta Santa     S. Messa

Foto di Paolo Calza e Alberto Bruschi

L’omelia di mons. Dante Lafranconi

Le altre celebrazioni giubilari:

Lo speciale sul Giubileo

 

Lo speciale annullo filatelico

In occasione dell’apertura diocesana del giubileo, a Cremona, nel pomeriggio di domenica 13 dicembre, Poste Italiane ha allestito un servizio filatelico temporaneo, dove è stato possibile ottenere l’annullo speciale creato appositamente per l’occasione sulla cartolina dedicata, disponibile in tiratura limitata di 1000 esemplari. Lo stand è rimasto aperto dalle 15 alle 17.30 presso la biglietteria del Battistero, quindi dalle 17.30 alle 19 in Cattedrale.

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Presso lo spazio filatelico temporaneo erano inoltre disponibili le più recenti emissioni di francobolli con tematiche attinenti alla manifestazione, i quali potranno essere acquistati insieme ai tradizionali prodotti filatelici di Poste Italiane: folder, pubblicazioni e tessere filateliche, cartoline, libri e raccoglitori per collezionisti.

L’annullo speciale, dopo l’utilizzo nella giornata del 13 dicembre, sarà depositato presso lo Sportello Filatelico dell’ufficio postale di Cremona Centro per i sessanta giorni successivi, per soddisfare le richieste dei collezionisti, per poi essere depositato presso il Museo Storico della Comunicazione di Roma.