«Una comunità unita nel dialogo con Dio»: si è conclusa la visita pastorale a Calvenzano che ha conferito al Vescovo la cittadinanza onoraria
«Immergiamoci, come fece Gesù, nel dialogo con Dio e nella preghiera». Con questa raccomandazione, espressa nell’omelia pronunciata nel corso della Messa conclusiva, celebrata nella mattinata di domenica 12 gennaio nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo, il vescovo Antonio Napolioni ha terminato la sua visita pastorale nella parrocchia di Calvenzano.
La tre giorni in terra bergamasca, prima tappa di questo sesto anno di visita nelle zone della diocesi, è iniziata venerdì mattina con la visita alla scuola materna dove il vescovo, e assieme a lui il parroco don Franco Sudati che lo accompagnava, è stato accolto in un clima di allegria che nessuno sa creare come sanno i più piccini.
Da lì in poi il vescovo ha incontrato tutte le realtà calvenzanesi, a cominciare dal mondo del lavoro per proseguire con gli ammalati, i ragazzi ed i giovani in oratorio, l’imprenditoria locale, il volontariato, che nel tessuto di Calvenzano ricopre un ruolo ancora fondamentale, la casa-albergo Maria Immacolata, dov’era stato non più tardi di un mese fa in occasione della festa dell’Immacolata Concezione coincisa anche con il 70° compleanno dell’istituzione voluta da Battistina Viganò, la “signorina”, che ha dedicato la sua vita nello spendersi per il prossimo, ed il Consiglio comunale in riunione straordinaria. Quest’ultimo, sabato mattina, gli ha riservato una gradita sorpresa votando all’unanimità la proposta del sindaco Fabio Ferla “di conferimento al vescovo di Cremona Antonio Napolioni della cittadinanza onoraria di Calvenzano”. «Il Consiglio comunale onora lei conferendogli la cittadinanza e lei onora noi della sua presenza», ha commentato il primo cittadino. Con i ringraziamenti, il vescovo Napolioni ha colto l’occasione per proporre una riflessione sulla necessità di stringere alleanze per il bene della comunità: «Non basta più – ha spiegato – guardare indietro, guardare alla fierezza delle tradizioni, che pure a Calvenzano sono ben salde. I paesi e le parrocchie del futuro prossimo dovranno essere un Noi aperto a tanti altri Noi e la figura del parroco, nello specifico, non potrà più essere vista come quella dell’uomo solo al comando».
Detto della raccomandazione fatta dal vescovo ai fedeli nella messa finale di ieri, valga per i calvenzanesi il saluto espresso a fine celebrazione da don Franco. «Abbiamo bisogno della presenza del nostro vescovo – ha affermato il parroco – e della sua energia affinché la nostra fede diventi speranza. Il cristiano ha bisogno dell’incontro, senza il quale la sua fede impallidisce. Faremo tesoro dei suoi insegnamenti e questa visita pastorale ci dia testimonianza di essere una comunità felice di camminare nella fede».
Il video integrale della Messa conclusiva
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