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Tds, dialogo tra giovani di fedi differenti

Fiori di Bach è il titolo dell’incontro di Traiettorie di Sguardi che si è svolto domenica 15 gennaio presso l’oratorio del Maristella. Titolo un po’ suggestivo come a voler sottolineare la diversità delle voci che si sono alternate, come diversi sono i fiori che possono essere impiegati per stimolare, curare e manifestare gli stati d’animo.

La voce guida è stata quella del professor Samuele Lanzi, docente di storia e filosofia presso il Liceo Vida di Cremona, che ha introdotto e fatto dialogare tra loro i tre giovani ospiti: Lubna Ammoune, farmacista che lavora nel milanese, mussulmana e di origini siriane; Francesco Mazza, giovane seminarista di Cremona, ma originario di Busseto; e Rachele Trezzi, atea, laureata in filosofia, che cerca quotidianamente di portare i suoi studi nelle scuole elementari e medie attraverso laboratori pensati ad hoc.

Questi tre giovani sono stati chiamati a confrontarsi su tematiche quali la responsabilità dell’uomo rispetto al mondo che lo circonda e all’altro che incontra, consapevoli del fatto che l’uomo ha tanto la capacità di creare bellezza quanto quella di essere causa dell’orrore, avendo – rispetto agli animali che vanno avanti per istinto – in dotazione un “potere” che è quello della libertà.

Un’altra condizione, che accomuna tutti gli uomini, a prescindere dalle loro appartenenze religiose o culturali, è il fatto di essere figli. Condizione che – secondo Francesco – mette tutti sullo stesso livello, rendendoci fratelli; condizione su cui l’uomo non ha avuto margine di scelta: infatti, nessuno ha deciso quando nascere, dove nascere e da chi nascere. Se i genitori hanno la responsabilità di prendersi cura dei figli che mettono al mondo non è lo stesso per i figli, che – a detta di Rachele – non hanno nessun debito verso i genitori. L’unica responsabilità che si ha in quanto figli è verso il legame, la relazione che si ha con loro. Relazione che – secondo Lubna – non può essere data per scontata, anzi, citando il Corano, Lubna ha sottolineato quanto anche i testi sacri invitino a “trattare bene i propri genitori”.

I figli, in quanto tali, sono anche eredi. Il passaggio di testimone tra genitori e figli è inevitabile e si è chiamati a decidere che cosa fare di questo testimone che viene lasciato in eredità. Rachele ha suggerito che assumersi la responsabilità di farsi carico in tutto e per tutto di questo testimone sia la scelta più saggia da fare, anche se è la più faticosa.

Secondo Francesco, questa responsabilità risiede nell’accompagnare l’altro che si ha accanto, come a sua volta si è accompagnati nel cammino della vita.

Infine, Lubna ha ricordato le sue origini siriane dicendo che non avrà la stessa fortuna dei suoi genitori che quando era piccola l’hanno portata a visitare la Siria e le sue splendide città; per questo ritiene importante, oggi più che mai, rispondere delle proprie azioni e poterne rendere ragione agli altri, e ai posteri.

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Resoconto dei precedenti incontri

 

Prossimi appuntamenti:

  • 19 febbraio 2017 – Il “senso” del lavoro (Patrizia Cappelletti)
  • 19 marzo – Costruire comunità, liberare energie (Gregorio Arena)
  • Il percorso si concluderà come consueto con la veglia diocesana delle Palme al palasport di Cremona nel pomeriggio di sabato 8 aprile.

Brochure di Tds 2016/2017